Equazioni differenziali alle derivate parziali/Il quoziente di Rayleigh
Nel modulo precedente si è messo in evidenza lo stretto legame che c'è tra i problemi al bordo e i problemi agli autovalori. Ora è necessario occuparsi di come trovare gli autovalori dell'operatore laplaciano e chiedersi se le corrispondenti autofunzioni possano costituire un sistema ortonormale completo o meno.
Delle importanti considerazioni in tal senso possono essere fatte grazie a una quantità detta quoziente di Rayleigh e definita come segue:
Consideriamo , anche detto spazio delle funzioni di prova per il problema di Dirichlet.
Teorema (1)
[modifica | modifica sorgente]Sia un punto di minimo per il quoziente di Rayleigh, ovvero:
Allora è il primo autovalore di con autofunzione corrispondente .
Il teorema appena enunciato è di fondamentale importanza nel tentativo di rispondere alla domanda che ci si era posti a inizio modulo. Infatti ora sappiamo che per poter ricavare il primo autovalore dell'operatore laplaciano è possibile cercare il punto di minimo del quoziente di Rayleigh. Rimane però aperta una questione: trovato il primo degli autovalori, esiste un modo per ricavare anche gli autovalori successivi? Effettivamente la risposta a questa domanda è affermativa, grazie al teorema seguente:
Teorema (2)
[modifica | modifica sorgente]Siano i primi autovettori di scelti tra loro ortogonali. Sia
Se esiste che minimizza il quoziente di Rayleigh in , ovvero:
Allora l'n-simo autovalore di coincide esattamente con il valore e la corrispondente autofunzione associata sarà .
I due teoremi enunciati hanno una portata estremamente rilevante: grazie a essi non solo possiamo concludere che è possibile determinare autovalori e autofunzioni dell'operatore laplaciano, ma abbiamo anche una maniera esplicita per poterlo fare. Ci rimane ora da chiarire se le autofunzioni che determiniamo nella maniera appena illustrata siano o meno un sistema ortonormale completo.
Teorema (3 Di monotonia degli autovalori rispetto all'insieme di definizione)
[modifica | modifica sorgente]Sia , allora
Questo teorema porta immediatamente a un altro teorema che garantisce che gli autovalori che si possono trovare sono effettivamente infiniti:
Teorema (4)
[modifica | modifica sorgente]Sia aperto e limitato, con frontiera regolare. Allora l'operatore laplaciano per cui è definito il problema agli autovalori:
Ammette una successione infinita di autovalori con .
Il complesso dei risultati ottenuti in questo modulo ci permette di concludere che effettivamente la successione di autofunzioni dell'operatore di Dirichlet, ma analogamente si potrà dire per quello di Neumann e di Robin, costituiscono un sistema ortonormale completo
Teorema (5)
[modifica | modifica sorgente]Le autofunzioni del problema di Dirichlet sono un sistema ortonormale completo su .
I risultati ottenuti in questo e nel modulo precedente sono di estrema importanza perché permettono di concludere che: i problemi al bordo considerati possono essere ricondotti a un problema agli autovalori per l'operatore laplaciano, il quale ammette una successione infinita di autofunzioni che costituisce un sistema ortonormale completo sullo spazio delle funzioni modulo-quadro integrabili e possono essere usate per sviluppare in serie di Fourier le soluzioni dei problemi al bordo considerati.