Equazioni differenziali alle derivate parziali/Proprietà generali
Sino ad ora ci siamo occupati prevalentemente dello studio di problemi al bordo, ad esempio:
Avevamo inoltre notato che i problemi al bordo studiati potevano in qualche modo essere ricondotti a equazioni agli autovalori, per l'operatore di derivata seconda . Ora ci si vuole occupare dello studio dei problemi agli autovalori per l'operatore laplaciano. Più precisamente vorremmo capire quali sono, e come si trovano, i numeri tali che:
Con condizioni al bordo di Dirichlet, di Neumann oppure di Robin.
Innanzitutto si osserva che i problemi al bordo si possono ricondurre a problemi agli autovalori per l'operatore laplaciano quando si lavora su spazi limitati. Infatti, detta la soluzione (o presunta tale) dell'equazione , si ricava:
che è esattamente un'equazione agli autovalori per l'operatore laplaciano. Un discorso simile vale anche per l'equazione di Schroedinger:
Posto si ottiene:
Detto , si ottiene l'equazione agli autovalori per l'operatore hamiltoniana:
Con condizione al bordo sostituita dalla richiesta che .
Tornando al problema di partenza, ovvero alla determinazione degli autovalori del laplaciano, possiamo osservare che:
- l'operatore laplaciano è un operatore lineare quando definito su ;
- l'operatore laplaciano è un operatore simmetrico su .
Da queste due proprietà seguono due teoremi, in realtà estensione di proprietà già viste nel caso finito dimensionale.
Teorema (1)
[modifica | modifica sorgente]Per l'operatore laplaciano valgono le seguenti proprietà:
- gli autovalori di sono reali;
- le autofunzioni possono essere prese reali;
- ad autovalori distinti corrispondono autofunzioni ortogonali;
- gli autovettori possono costituire un sistema ortonormale completo.
Una caratterizzazione più precisa degli autovalori è data dal seguente teorema:
Teorema (2)
[modifica | modifica sorgente]- gli autovalori di sono positivi;
- gli autovalori di sono non negativi, e è autovalore;
- gli autovalori di sono non negativi se
Pertanto risulta ora chiaro che ciascuno dei problemi visti sino ad ora può essere ricondotto a un problema agli autovalori per l'operatore laplaciano. Vogliamo capire, e sarà oggetto di studio del prossimo modulo, come trovare questi autovalori e se essi possano costituire un sistema ortonormale o meno.