Vai al contenuto

Forze armate mondiali dal secondo dopoguerra al XXI secolo

Wikibooks, manuali e libri di testo liberi.
Indice del libro

Questo libro si propone di costruire un database relativo alla forza, storia (sommaria) ed equipaggiamento delle Forze armate mondiali a far tempo dal 1945, ovvero nel periodo della Guerra fredda, con l'estensione -dati permettendo- all'epoca attuale. Soprattutto esso è inteso come un'opera storica per la conoscenza degli eserciti, aviazioni e marine dei decenni trascorsi, accorpando numerose fonti giornalistiche e bibliografiche per quanto possibile.

Questo contenuto è stato originariamente pensato come database per wargames, ma la parte di conoscenze storiche diventa molto cospicua e meritevole di una 'vita' propria, destinata alla dignità di studio storico e alla conoscenza di questi decenni in cui il mondo si è armato e sfidato con costi immensi e tecnologie rivoluzionarie.

Non è inteso invece come libro di storia vera e propria, ovvero delle guerre, conflitti e geopolitica. Sarebbe però irreale scinderle totalmente dall'evoluzione dello strumento militare delle nazioni dato che le influenza direttamente, solo che esso non è l'obiettivo primario di questo libro, incentrato nello studio dell'organico e dei mezzi schierati dalle forze armate nazionali del mondo recente e contemporaneo.

Per quello che riguarda la bibliografia, si tratta soprattutto di riviste specializzate, come RID, PD, Aerei e altre ancora. Questo libro a tutti gli effetti è basato largamente su queste fonti giornalistiche, che lo scrivente conosce da molto tempo e ha imparato a rispettare ed apprezzare, anche se non sempre a condividere. Inoltre i libri specializzati sono costosi e non facilmente reperibili. Di fatto, quest'opera è in non piccola misura una 'celebrazione' di queste pubblicazioni periodiche. Per salvare dall'oblio e dall'usura i tanti, interessanti e corposi articoli che contengono e tramandare la conoscenza del 'meglio' di questi lavori. Peccato che le foto e i disegni siano indisponibili per la riutilizzazione, ve ne sarebbero moltissimi di grande interesse, ma è destino che questi vadano mestamente perduti. Lo stesso per enciclopedie dei tempi passati, come Armi da guerra, la migliore e più completa di cui lo scrivente abbia conoscenza, una pubblicazione dallo stile infallibilmente inglese, molto corretta e accurata nelle informazioni, ottimamente tradotta dalla De Agostini e, ultimo ma non per merito, nata in un'era che rappresentava il culmine della Guerra fredda, attorno alla metà degli anni '80, quando scenari da 'Day After' non erano affatto irrealistici, anzi. All'epoca non solo vi era il massimo del dispiegamento di armi e arsenali, ma vi erano anche come mai prima d'allora informazioni abbondanti e di grande importanza, che anche quando superate dagli sviluppi successivi, sono di grande interesse foss'anche per la lettura di come 'allora' le cose erano intese. Non raramente adesso accade, specie nelle fonti web meno accurate, che l'origine di tanti programmi militari attualmente ben conosciuti e diffusi, sia poco o nulla riportata, amputando una componente fondamentale per la comprensione della loro genesi. Per quello che riguarda le note, ancora non sono state implementate: ma sia detto chiaramente, quest'opera richiede mesi per essere in qualche modo completata e per modo di dire: in pratica quest'opera è concepita per non essere MAI completata, volendo approfondire la ricerca non finiremmo praticamente mai, e per giunta, qualcuno potrebbe travisare interpretando il titolo come 'F.A mondiali dal 1945 al 2100', cosa che non corrisponde al vero e certo non alle intenzioni: il XIX secolo,sia detto chiaramente, è inteso solo come 'ponte' tra la fine del XX secolo e la redazione di questo libro; inoltre non è la descrizione di come le F.A si presentano adesso che interessa veramente. Quello che è vero oggi potrebbe non esserlo più domani, ma questo libro non è concepito per seguire tutte le F.A. per il XIX secolo; per quello ce ne sarà eventualmente un altro, da far scrivere ai posteri per forza maggiore. Quanto alle note, queste sono inizialmente assenti ma andranno messe. Per facilitare il compito, se lo scrivente non riuscisse ad ultimare la sua opera, praticamente ogni volta che si scrive qualcosa si fornisce poi la fonte d'informazione o quantomeno un link. In questo modo è possibile capire praticamente sempre da dove le informazioni vengono, ed eventualmente notificarle nel testo.


Data la crescita e la diversificazione dell'opera, e le dimensioni decisamente fuori da una qualunque pratica 'stampabilità', per chi volesse eventualmente trasferire il libro su carta, ho deciso di operare delle suddivisioni di nuova concezione. Il fatto è che si tratta di un libro partito con la previsione di stare entro un paio di MB, mentre invece attualmente è già arrivato a diverse volte tale valore, pari quindi a migliaia di pagine se stampato; così è chiaro che, per la vastità dell'argomento e per il risultato, ancora parziale, esso non è più un semplice libro, ma una vera collana di testi, che spaziano dalla struttura militare alle guerre, alle tecnologie. Dividere nettamente le F.A. dai propri strumenti e dalla propria storia è pressoché impossibile e produce risultati incomprensibili. Per esempio, se nell'Esercito il sistema d'arma 'base' è il fante armato, nel caso dell'Aviazione questa è necessariamente da raccontare tramite i suoi mezzi, gli aerei. Ancora più integrata è la condizione delle Marine, che praticamente esistono attraverso le loro flotte, più che dipenderne semplicemente in termini di capacità operativa (per esempio, una forza aerea potrebbe anche essere principalmente costituita da una rete radar di scoperta abbinata a sistemi contraerei, con una componente aerea pressoché trascurabile, come accadde per esempio al Vietnam durante la guerra con gli Americani).

Così, piuttosto che dividere il libro in settori, tanto è valso, dopo lunga riflessione, dividerlo in zone geografiche che descrivono, con una collana di libri dipendenti, l'interezza dell'argomento. In più, dato che guerre e conflitti sono importanti e complessi, e che le armi sono oggetti sempre più sofisticati e capaci di una loro vita 'autonoma' anche rispetto alle forze armate che li hanno adottati (a maggior ragione se sono 'articoli' ampiamente diffusi, esportati, e apparsi in una moltitudine di varianti e versioni diverse), quanto piuttosto collegate ai sensori e ai sistemi di calcolo (così da fare il cosiddetto 'sistema d'arma'), alla fine è tutto sommato giusto dare anche ad entrambi un contesto semi-autonomo. In tal modo è possibile ottenere una visione d'insieme dell'argomento e al contempo, con apposite sotto-categorie, scendere nei dettagli, aprendo dei testi specifici più piccoli. Questo tornerebbe molto utile anche per eventuali versioni PDF degli stessi, quando saranno sufficientemente maturati. Il template originario, invece, data la sua utilità nel 'saltare' con un paio di click da una pagina a qualsiasi altra, mi pare giusto trattenerlo, come utile strumento per l'utente che si trovasse a voler viaggiare velocemente attraverso l'opera completa.


Aggiorno l'introduzione del libro con una nuova 'svolta'. Per una serie di motivi il database di quest'opera è cresciuto molto (pensate che all'inizio credevo di cavarmela con un paio di MB), e soprattutto, sta crescendo con un'attenzione sempre più spostata sulle armi che sulle F.A. vere e proprie. Il che, quando c'è da fare descrizioni dettagliate, non è più soddisfacente, perché oltre i 15-20 kb l'impatto di un singolo sistema d'arma diventa un po' troppo grande, specie in pagine che ne hanno più tipi e modelli esposti. Quindi, diventa destabilizzante per la struttura e la lunghezza della pagina, un po' troppo lungo per chi cerca solo informazioni sulle forze armate vere e proprie, che per chi vuole trovarne di un tipo e non di un altro. Pensate poi, che alcuni tipi, ancora da pubblicare, sono cresciuti così tanto che da soli valgono una grossa pagina wiki (e la meritano, per esempio l'F-86 Sabre). Dopo varie consultazioni private con altri utenti e una lunga riflessione, la considerazione migliore che ne è venuta, è che bisogna 'splittare' le parti più sofisticate e complesse, in pagine che siano tutte loro, e facilmente linkabili se le si userà per 'aggregazione', come parte di altri libri che ne potrebbero avere bisogno, senza fare così duplicazioni ma semplici link. Così i libri sulle F.A. saranno 'deflazionati' con lo spostamento di vario materiale, redirect e così via. Ma, sia ben chiaro, senza che questo debba interferire con l'importanza delle singole armi sulle F.A., per cui le informazioni specifiche per ognuna di esse saranno sempre conservate. Per esempio, l'MB.326 è un aereo molto diffuso, ma non ha senso toglierlo dai singoli utenti: molto meglio fare una pagina dedicata a questo, con sommari richiami ai singoli utilizzatori, e approfondire sulle pagine delle F.A. utenti quest'impiego. Non c'è un modo facile e universale per risolvere questo dilemma: stabilire dove inizi la parte 'Forze armate', dove la parte tecnologica e dove quella storica (guerre e conflitti) è pressoché impossibile, essendo esse estremamente intrecciate tra di esse. Per questo, su questi argomenti, gli scrittori professionisti hanno scritto centinaia, se non migliaia di libri e ancora non hanno esaurito le possibilità di sviluppo. Così, tanto vale tenere in conto che il libro (anzi, la collana di libri) sulle F.A. non potrebbe mai contenere tutte le informazioni necessarie da solo, e se sì, solo a prezzo di un gigantismo che lo renda più disagevole che agevole. Ecco perché comincio a 'splittare' le parti più tecnologiche, e in futuro, farò lo stesso con i conflitti come il Vietnam. Così avremo tecnologie, F.A. e conflitti, proprio la trivalenza che ci serve per osservare tutti i lati del problema. Infine, ci si potrebbe chiedere cosa distinguerà la pagina, poniamo, dell'F-104 di wikipedia da quella di wikibooks. A parte che è ammessa l'importazione da una wiki ad un'altra, di fatto saranno pagine totalmente diverse tra di loro, scritte con stili diversi (librario anziché enciclopedico), struttura diversa, fonti diverse e così via. Per cui, pur parlando dello stesso argomento, non saranno affatto doppioni. Lo stesso si potrebbe dire, per esempio, del B-52. Qui su 'books, la sua pagina è più piccola di quella di 'pedia (cresciuta ultimamente in maniera impressionante), ma nondimeno, qui vi sono numerose informazioni che là non compaiono.