Forze armate mondiali dal secondo dopoguerra al XXI secolo/Unione sovietica-7
Mezzi della fanteria
[modifica | modifica sorgente]Inizialmente i sovietici non erano ben equipaggiati per il movimento dei fanti sul campo di battaglia. A dire il vero la cosa non era del tutto ignorata, tanto che addirittura prima della guerra si era pensato a blindati cingolati per il trasporto truppe. Dopotutto, le 'cingolette' Vickers avevano conosciuto un successo che, sia pure soprattutto come porta-armi, aveva visto per la prima volta mezzi cingolati veloci ampiamente diffusi in reparti che non erano carristi. Il successo di questi mezzi, usati sia come vettori di mitragliatrici o mortai, che come trattori d'artiglieria fu tale che si dovette attendere, con ogni evidenza, l'M113 per trovargli un pari: solo la Francia ne realizzò oltre 4000 o 6000 in versione trattore d'artiglieria per cannoni leggeri come quelli controcarri. Le cingolette Vickers erano parenti strettissimi dei carri leggeri, che costituirono la base dei reparti corazzati inglesi, italiani e sovietici per anni, mentre in Francia come si è visto vennero usate solo come trattori d'artiglieria. I sovietici si interessarono di mezzi protetti cingolati, usati per esempio anche contro la Finlandia nel '39, ma all'epoca l'URSS in generale mancava di veicoli motorizzati: ancora nel '41 ve n'erano in tutto appena 600.000 nell'immenso paese euroasiatico, e molti di questi erano in carico all'Armata Rossa. Quindi non v'é molto di cui stupirsi se l'URSS si ritrovò sprovvista di sufficienti risorse per la sua enorme fanteria. Così i fanti sovietici entravano in azione appiedati, restando altamente vulnerabili alle armi tedesche che spazzavano il campo di battaglia (un esempio potrebbe essere il film 'La croce di Ferro' di S.Pekimpah), e i carri o restavano slegati dai fanti o erano costretti a rallentare e ad accompagnarli, diventando facili bersagli per l'artiglieria controcarri. In seguito si pensò bene di far stare i fanti direttamente sui carri armati. Le armate di soldati sopra i KV e i T-34, armati dei mitra PPHS divennero estremamente temibili, anche se ovviamente i fanti erano vulnerabili alle armi leggere e alle schegge, spesso costretti a saltare giù dai veicoli per ripararsi. Insomma, non era nemmeno così la situazione ideale. Altri mezzi erano usati per trainare reparti di sciatori nell'abbondante neve dell'inverno russo, e sempre su questo strato bianco era possibile muoversi con speciali slitte ad elica dalle prestazioni sorprendenti.
Ma in generale i sovietici continuarono ad andare incontro al martirio a piedi, cosa che nelle offensive, anche locali, non era proprio ideale. L'URSS aveva un minore potenziale industriale rispetto agli USA; soprattutto perché si ritrovò devastata dalla Germania, e anzi fu già un miracolo riuscire a trasportare le proprie fabbriche oltre gli Urali per sfuggire all'aviazione tedesca e alle rapide avanzate, che avrebbero potuto mettere fine alla resistenza sovietica occupando le basi industriali del Paese. Quando non fu possibile, come a Leningrado, si videro i carri armati uscire, spesso incompleti, dalle fabbriche e andare a combattere al fronte subito dopo.
Per i trasporti logistici la situazione era ancora peggiore e l'Armata Rossa, che pure nei primi anni '30 era già fortemente motorizzata, si ritrovò ad affidarsi agli animali da soma e da tiro, (e spesso anche a reparti di cavalleria montata in prima linea). Ma soprattutto, arrivarono quasi 500.000 autocarri occidentali, per lo più americani, e migliaia di semicingolati americani, spesso usati come vettori di armi come i cannoni c.c. da 57 mm sovietici (tra i migliori disponibili).
Alla fine della guerra, l'industria sovietica aveva prodotto quantità di carri e artiglierie di ottimo livello, ma senza l'aiuto alleato nel settore logistico le cose avrebbero potuto prendere una brutta piega. I sovietici avevano vinto, e a fatica, con grande dispendio di vite umane, specie fanti con un danno demografico enorme: negli anni '90 v'era ancora un eccesso di 20 milioni di donne rispetto agli uomini nell'ex-URSS.
In seguito i sovietici cominciarono ad usare truppe motorizzate (ma il concetto di caricare i fanti sui carri per migliorare la cooperazione tra le due armi è stato molto duro a morire) con gli autocarri a trazione integrale 6x6. Da qui ad utilizzare mezzi corazzati ruotati, dotati di una semplice struttura protettiva in acciaio saldato, è stato un passo breve e i primi risultati sono stati il BTR-40 4x4, piccolo mezzo da ricognizione, e il grosso BTR-152, simile ad un semicingolato americano a parte che è per l'appunto 6x6. Come questo non ha protezione superiore, ma era un grosso miglioramento in generale per la mobilità delle truppe (sebbene la mobilità in terreno vario, con la corazza, era minore di quella dell'autocarro da cui derivava, almeno se questo era scarico; inoltre la corazza attorno al motore poneva problemi di raffreddamento da non sottovalutare). La NATO si stava dando, con i suoi eserciti meno numerosi ma meglio equipaggiati, una spinta motorizzazione inclusa la meccanizzazione delle truppe. I sovietici ottennero un risultato anche con il BTR-50, simile al PT-76 ma con un vano portatruppe. Era un buon mezzo, specie per le capacità anfibie (assenti nel caso del BTR-152), ma ancora inferiore rispetto al più veloce, armato e protetto (superiormente) M113; anche così era valido per portare una o persino 2 squadre fanti in azione assieme ai carri armati. Poi negli anni '60 sarebbero arrivati i mezzi definitivi: i BTR-60 e i BMP. Nonostante non mancassero di limiti e difetti, divennero mezzi giustamente ben diffusi e ammirati (o temuti). Dopotutto, i grossi BTR-60 erano nelle truppe motorizzate laddove in Occidente v'erano giusto autocarri a trazione integrale, in genere non armati, non protetti e non anfibi in alcuna misura. I BMP sulla carta almeno erano grandemente superiori rispetto agli M113 ed erano i primi veri mezzi combattenti per la fanteria meccanizzata, almeno tra quelli con una buona diffusione. Sulla famiglia BTR e BMP si reggono ancora le truppe motorizzate russe.
In Occidente, con la quantomeno parziale eccezione della Francia, la soluzione di trasportare la fanteria con mezzi blindati ruotati è stata a lungo trascurata per lasciare spazio ai cingolati, più mobili e in media, anche meglio protetti, ma pur sempre ben più costosi, necessitanti di appositi mezzi portacarri (ruotati), se non addirittura di convogli ferroviari, perché negli spostamenti strategici il cingolo si logora in fretta. Paradossalmente, mentre l'Occidente pensava alle truppe aviotrasportate, non riusciva a produrre mezzi largamente in uso che fossero ruotati. Negli USA il primo risultato fu il LAV (il Piranha svizzero), ma solo per i Marines. In Europa invece le cose continuavano sul tutto cingolo, eccetto che per la cospicua flotta di VAB francesi.
I Sovietici, invece, l'avevano pensata diversamente. Subito dopo la fine della guerra l'S.M. dell'esercito volle un mezzo 6x6 per il trasporto truppe, e ne venne fuori il grosso e robusto BTR-152, una specie di versione ruotata dello chassis di un semicingolato americano. Era stato progettato come Izdelye 140 a partire dal 1946 e adottato il 24 marzo 1950, liberando così la fanteria dalla limitazione di dover operare in battaglia praticamente a piedi o appollaiata sui carri. Era basato sul telaio ZIL-151 e poi, lo ZIL-157. Era il meglio che i Sovietici potevano permettersi per la loro numerosa fanteria, ed è stato largamente prodotto, tanto che ancora nel 2000 era in dotazione a circa 24 F.A., anche se per lo più in posizione di riserva. Il BTR-152 è stato costruito fino al 1962 in oltre 15.000 esemplari.
Dimensioni 6,55 x2,32 x 2,04 m, peso 9,91 t, equipaggio 2+18. La corazzatura è di 15 mm frontale, 9 laterali, 10 tetto (nei tipi protetti), 4 fondo. L'armamento è di una 7,62 con 1.250 colpi, o una 12,7 mm con 500 frontali, alle volte anche altre due da 7,62 laterali. Il motore è un Zil-137 da 110 hp o uno ZIL-157 da 107 hp, con 300 l di capacità. La velocità è di 75 km/h, l'autonomia di 640 km.
BTR significa per l'appunto mezzo da trasporto truppe, Bronetransporter, e anche in Russia è rimasto in servizio fino al 1993, pur essendo obsoleto. Tra le sue capacità, quella di trasportare carichi fino a 1,9 t, mezzo plotone di fanteria o trainare cannoni. Se non altro, differentemente dagli altri mezzi successivi, ha porte posteriori per un facile accesso al vano di trasporto. Assieme al BTR-40 e al cingolato BTR-50 è stato la prima generazione APC dell'Armata Rossa. Sui lati il mezzo offre alla fanteria, trasportata su panche di legno, 6 punti da cui sparare senza esporsi, ma solo il vano di guida ha un tetto corazzato. Vari i limiti del veicolo, tra cui la scarsa mobilità su terreno vario, specie quando le finestre corazzate del radiatore sono chiuse, che causano un surriscaldamento del motore. Il tipo su telaio ZIS-157 è riuscito a migliorare un po' le cose, anche per l'uso di ruote più larghe. Il primo impiego del mezzo fu durante la repressione in Ungheria, mentre in seguito ha avuto largo impiego nei conflitti degli anni '60 in Oriente e in Africa. Tra gli utenti c'erano anche gli egiziani, 675 mezzi dei quali 120 in versione antiaerea con 12,7 mm quadruple, mantenuti in servizio fino al 1985. Anche gli Israeliani ne hanno avuti alcuni, catturati agli Arabi, usandoli per compiti di polizia, nonché per mezzi portacannoni con gli impianti binati TCM-20.
Vi sono state innumerevoli versioni, come quelle SPW-152 tedesche, quelle libanesi modificate con una ZU binata da 23 mm, nonché la versione standard ZPU-2 con un impianto binato da 14,5 mm (alle volte, pare, anche quadruplo da 12,7 o da 14,5 mm), il primo semovente sovietico a.a. del dopoguerra. I Cinesi ne hanno costruito la copia Type 56. Non sono mancate le versioni comando (U), a cielo coperto (K), e parecchi altri sottotipi.
Tuttavia il BTR-152 non era anfibio, non era protetto superiormente e non aveva sistemi di protezione NBC e di visione notturna. La capacità anfibia era vista dai sovietici come imperativa e nella seconda metà degli anni '50 emisero una seconda specifica apposita. Del resto si prevedeva di passare, in caso di offensiva, un corso d'acqua di piccole dimensioni ogni 5-10 km, medio ogni 25-30 e grande ogni 90-100, così era importante avere mezzi capaci di fare 'da soli' senza aspettare l'aiuto del genio. Nel frattempo era anche stato prodotto un mezzo 4x4, il BTR-40, usato per lo più come mezzo da ricognizione e poi rimpiazzato dal BRDM-1 e 2.
Primo dei veicoli da fanteria moderni sovietici, con le sue 8 ruote motrici ed un'eccellente mobilità, il BTR-60 era il progenitore di una serie di mezzi come il BTR-70, 80, 90 tutti 8x8, e prodotti a decine di migliaia in varie versioni.
Con la conversione delle divisioni fucilieri in divisioni meccanizzate (decisione presa attorno al '57) era chiara la necessità di fare qualcosa di meglio del BTR-152. Così venne indetta una gara per il nuovo APC. Disegnato nel 1955, in servizio attorno al 1959-60, peso circa 11,4 t, dimensioni 7,56 x 2,825 x 2,31 m, era capace di portare fino a 14 soldati oltre ai 3 d'equipaggio.
Il programma, nel 1957-58, vide vincente il Dedkov DB di Gorky (dove era lo stabilmento GAZ), contro il Rodinov DB (collegato alla ZIL) che proponeva un 6x6, forse non a torto considerando i problemi che l'8x8 comportava, come costo e accessibilità del vano di combattimento. In ogni caso l'Izdeliye 149 di Debkov vinse e venne adottato nel 1960 come BTR-60P, P sa per Plavajutschji, anfibio. Nel 1976 erano già stati costruiti oltre 25.000 veicoli, in servizio un quarto di secolo dopo in 42 Paesi diversi.
Il BTR-60 presentava 8 grossi pneumatici 13x18, con sistema di gonfiaggio e sgonfiaggio interno (passava per il mozzo della ruota) centralizzato, per adottarlo prontamente ad ogni condizione del terreno: un grosso vantaggio per questo veicolo. La sagoma era lunga e bassa, con ottima profilatura balistica (specie.. nella parte posteriore, perché c'è il cofano motore ad allungarla opportunamente). Il peso era limitato a 10 t circa e la progettazione non dissimile da quella del piccolo BRDM-2 4x4.
Il veicolo era presente nel 1990, secondo i CFE, in 4.191 esemplari, mentre nel 1997 era calato a 56; il BTR-70 era passato da 3.936 a 1.038, il BTR-80 da 1.130 a 1.099. La potenza di fuoco iniziale era data da 1 arma da 12,7 e due da 7,62. Era una specie di carro da guerra, con il tetto aperto e sportelli di piccole dimensioni: assieme alle maniglie e alla sagoma bassa in generale, era facile da entrare ed uscire per la fanteria, trasportata numerosa al suo interno, su panche trasversali. Era possibile sparare da dentro il mezzo tramite delle feritoie, però non c'erano iposcopi e i fanti, messi sulle panche, le usavano con difficoltà: meglio tirare esposti sopra il mezzo stesso. Abbandonare il veicolo era facile in origine, ma i fanti erano vulnerabili e quindi venne provvisto di tetto. Questo però caus un problema, perché col motore dietro era impossibile trovare un modo per uscire ed entrare: non c'era spazio per un portello, soprattutto non c'era per via della scarsa compattezza del sistema motore: in fondo anche il Ratel, ben più stretto e pesante (motore più potente) ha un motore posteriore, ma nondimeno ha un portello posteriore, utilissimo per uscire ed entrare sotto il fuoco nemico. Con il motore posto dietro per ragioni di bilanciamento del peso, il BTR-60 poteva entrare ed uscire agevolmente dall'acqua, ma non consentiva un portello d'uscita. Così, per non rinunciare ad un assale (per ricavare un'entrata almeno laterale), il mezzo ebbe dei portelli laterali di piccole dimensioni, specie nel BTR-60PB, che erano dietro il posto di pilotaggio. Questo era provvisto di blindovetri con piastre corazzate abbassabili e iposcopi: la visibilità era ottimale, il pilota aveva a fianco il capocarro così non c'erano problemi di comunicazione, un po' come un autocarro. Il mitragliere era dietro. Il mezzo era molto lungo e basso e l'Armata Rossa lo chiamava 'la barca con le ruote', cosa che specialmente nel modello base era molto azzeccata come definizione. Il BTR-60 aveva un idrogetto per muoversi in acqua: tuttavia, le ruote non erano collegate quando funzionavano, così era delicato da far uscire dall'acqua, se la riva era ripida o fangosa: ma sempre meglio del BMP, con il suo 'naso' appuntito (e appesantito dal motore) che si conficcava facilmente nelle rive o nei fossi. I due portelli del BTR-60PB erano comunque qualcosa, così come la protezione, e si trovavano sopra la linea d'acqua e la schiera di ruote.
La prima versione aveva il tetto aperto, ere la P, prodotta solo nel 1960-63, poi la PA nel 1963-66 introdusse un tetto chiuso e la PB dal 1966 in poi ebbe il tetto chiuso, due portelli laterali e la torretta da 14,5 mm uguale a quella del BRDM-2. Il BTR-60 aveva due motori da 90 hp a benzina; il BTR-70 usava sempre due motori di bassa potenza, ma da 115 hp; tuttavia non era diverso come prestazioni perché era anche più pesante, e leggermente meglio protetto. L'Izdeliye 60, il BTR-80, è passato finalmente ad un singolo motore, e diesel; ma nondimeno non ha ancora ottenuto, malgrado abbia un motore in meno, la riprogettazione del posteriore per far passare la fanteria.
Il sistema motore era particolare, anche perché i due GAZ-49B a 6 cilindri, raffreddati ad acqua, del BTR-60, erano collegati ciascuno alle ruote di un lato. I motori erano collegati a due assi l'uno: il primo e il terzo per il motore di destra, il secondo e il quarto per quello di sinistra. Le sospensioni erano a barra di torsione con assorbitori idraulici, i primi due con due assorbitori, gli altri due assi con uno solo. Per sterzare si attivavano i primi due assali del mezzo. Nonostante alcune caratteristiche discutibili e vari limiti, si tratta di mezzi da non sottovalutare: la 14,5 mm del loro armamento buca un M113 a circa 1 km, mentre la loro blindatura è simile per resistenza a quella di altri mezzi occidentali parimenti ruotati, ma all'epoca molto raramente anche 8x8, con un'eccellente mobilità fuoristrada: 2 m di trincea, quando l'M113 cingolato si limita a 1,68. Anche le capacità nautiche sono eccellenti, e infatti i marines sovietici usavano il BTR per gli sbarchi, come anche il PT-76 e il BTR-40; in altri termini, il BTR-60 faceva la stessa funzione degli LVTP americani, pur se nato per compiti del tutto diversi.
Visto che i tedeschi avevano HS.30 armati con i cannoni da 20 mm, per ottenere un'arma simile in capacità era stata presa la decisione di usare la rustica e potente KPV in versione corazzati, la KPVT. Così apparve il BTR-60PA nel 1965, poi rapidamente rimpiazzato dal BTR-60PB che otteneva un migliore sistema di puntamento di quello del precedente per l'arma; del resto ora che la torretta era chiusa, era necessario pensare seriamente a come rendere possibile il puntamento dell'arma stando all'interno del mezzo, e non era un problema banale. La torretta era la BPU-1 del BRDM-2. In tutto c'erano 500 cp da 14,5 mm e 3.000 da 7,62 mm.
Il BTR-60P riduceva la capacità di trasporto truppe da 16 a 14 elementi, ma pur sempre si trattava di due squadre. In genere, però, ne veniva portata una sola in azioni prolungate. Il guidatore aveva periscopi e sistemi notturni TWN-2 e il comandante il TKN-1, mentre vi era la radio R-113 o 123, un sistema IR, e il periscopio PP-61A per il mitragliere. Il vano portatruppe aveva 3 feritoie di tiro per parte e accessi superiori al tetto, oppure laterali dietro il comparto di guida, ma alti sul terreno e piuttosto esposti al tiro nemico.
I pesi sono saliti da 10,1 a 11,4 t tra il BTR-60 e il BTR-60PB. L'ultima versione, la PBK, entrò in servizio nel 1975. Ampiamente usati in molte versioni, oramai sono relegati per lo più a compiti specifici come posti di comando mobili, osservatori d'artiglieria, collegamento con l'aviazione ecc. Venne usato per la prima volta e in maniera efficace, nella guerra del '71 indo-pakistana, dove aiutò a sfondare verso Jessore. In seguito ebbe impiego nel Kippur, e soprattutto in Afghanistan. Il BTR-60, usato in Polonia, fu presto relegato alla Polizia mentre il suo posto lo prendeva l'OT-64C SKOT. Il BTR è usato anche per le unità antiterrorismo ZOMO, ma sono oramai in rimpiazzo con gli Dzik-AT.
Tra le versioni costruite vanno segnalate anche il BTR-60P M1961, con una torretta da PT-76, per fornire supporto di fuoco, ma di sicuro non ha avuto molta diffusione pur essendo un'idea molto interessante. C'era anche una versione con una piccola torretta con il pezzo da 37 mm. La versione PA del '63 aveva invece unun'arma da 12,7 mm e opzionali, due da 7,62, mentre inizialmente c'era solo la prima o una da 7,62 mm. Il BTR-60 ha avuto anche una versione portamortaio, a quanto pare armata di ben due armi. Il BTR-60, per restare anfibio, non era molto pesante e quindi protetto, ma il PB aveva corazza sufficiente per resistere al 7,62 mm da 100 m sui fianchi, e anche a bruciapelo sull'arco frontale: 5 mm lati, tetto e frontale-superiore; 5 mm posteriore-superiore e pavimento; 7 mm anche per la torretta.
C'ra anche il sistema NBC e pneumatici con capacità autosigillanti e sistema centralizzato di regolazione degli pneumatici. Non sono mancati i tipi migliorati, per esempio con soluzioni adottate -come le feritoie di tiro- dal BTR-70.
Tra le tante altre versioni, mezzi di comando artiglieria 1V18, con torretta disarmata ma con sistemi d'osservazione NNP-21 e telemetri, radio aggiuntive e computer 1V510, sistema di controllo del tiro PUO-9M ecc. Un tipo simile era il PU-12 per il comando delle batterie antiaeree a corto raggio, equipaggiato anche con un computer ASPD-12 e sistemi di navigazioni, nonché, spesso, con radar di controllo dello spazio aereo. Vi sono stati persino dei BTR-60 'civili', come quelli usati, con scafo aperto, come veicoli da esplorazione geologica.
Non sono mancate nemmeno le versioni estere, come quelle bulgare (per esempio, il BTR-60PAU per il comando artiglieria), o cubane come l'interessante BTR-60PB con la torretta BMP-1 per il supporto di fuoco con l'arma da 73 mm, e addirittura il cannone da 100 mm in torretta T-54 (veramente difficile capire come sia possibile, dato il peso della torretta, sia pure molto modificata), e quello con due armi ZU-23 da 23 mm o addirittura da 37 mm. Il BTR-60 di Djibouti ha visto la modifica di un esemplare con la torretta dell'AML-90 distrutta in un incidente stradale. La Finlandia ha anche usato il mezzo come comando mobile in una sua versione specifica, mentre la DDR aveva una serie di designazioni per il BTR, che era chiamato SPW-60 (PA, PAS, PB, PB ABS ecc). Israele ha aggiunto una versione con mortaio da 120 mm, il Messico con l'APC-70 ha ottenuto un mezzo per i suoi marines, armato di mitragliatrice da 7,62 e lanciagranate Mk 19 (tra l'altro era un tipo BTR-60 demilitarizzato all'atto dell'acquisto). Anche la Cina, che catturò alcuni mezzi durante gli scontri di frontiera, ne copiò il progetto ma questo non entrò in servizio in gran numero, dato il cattivo sistema di strade disponibile, che non aiutava lo spostamento dei mezzi ruotati. La Romania ebbe un'intera famiglia di mezzi chiamati TAB-71, basati sul BTR-60PB e dotati di due motori SR-225 da 140 hp, poi con i Saviem francesi da 130 hp, mortai semoventi (TAB-71AR), trattori (TERA-71L) ecc.
Il BTR-60 resta in servizio soprattutto in Paesi del Terzo mondo, peresempio Afghanistan (300), Angola (100), Algeria (530), ma anche Bulgaria (737), Cuba (400), Cambogia (210), DDR( quando esisteva, ben 2.260), India (817), Etiopia (80), Eritrea (65), Irak (500), Israele (alcuni portamortaio), Iran (300 circa), Messico (300), Mozambico (150), Libia (750), Russia (2.000), Siria (600), Turchia(!, 302 ex-DDR), Ucraina (176), Vietnam (400), Yemen (500). Per dare l'idea di come sia un mezzo davvero diffuso, partiti con la A, si arriva anche alla Z di Zambia, che ne ha 13 esemplari.
Il BTR-70, Izdeliye (oggetto) 50, ha conservato lo stesso armamento e impostazione, ma con struttura irrobustita; ha scafo allungato e una piccola porta triangolare tra i due gruppi di ruote, tra il secondo e il terzo assale, per consentire ai fanti di abbandonarlo con maggiore facilità e minore rischio (idem per il rientro a bordo, magari portandosi dietro dei feriti). I motori sono stati inizialmente i GAZ-69B a sei cilindri e poi i successivi ZMZ-49 a 8 cilindri. Il mezzo ha una radio R-123M e un intercom R-124, sistemi di visione TNPO-115 per il guidatore, più sistemi notturni TNP-B o -2B; il capocarro ha altri 3 blocchi e un sistema notturno TKN-1S abbinato al sistema IR OU-3GA-2, mentre il tiratore ha un periscopio PP-61AM, e vi sono anche i TNP-B per i fanti trasportati. C'è un sistema di protezione NBC FVU. Oltre alla KPVT (500 cp) e alla PKT (2.000) vi sono anche posti per due missili SAM portatili e anche 2 lanciagranate AGS, ma al posto di altrettanti fanti. Quanto alla fanteria di bordo, nel BTR-70 non aveva ancora gli iposcopi, ma se non altro era sistemata al centro del vano di combattimento, schiena contro schiena; questo toglieva spazio per eventuali carichi pesanti, o per barelle con feriti ecc, ma consentiva di stare dentro al mezzo e sparare meglio e con più efficacia; il BTR-80 ha avuto anche gli iposcopi.
Tra le versioni, i BTR-70 standard mod. 1978, i mod.1982 con i motori da 120 hp, il -D con motore diesel (rimasto prototipo), l'SPR-2 per compiti ECM (serve per far detonare proiettili con spoletta di prossimità), il 'K' per comando, il 2S14 prototipo di cacciacarri con pezzo da 85 mm 2A62, l'MBP con compiti di pattugliamento delle basi missilistiche, con sistemi IR, altoparlanti e mitragliatrice NSVT da 12,7 mm. L'Ucraina ha contribuito con varie versioni D e M, SM, per motori più potenti (per esempio la M ha un diesel da 300 hp); la DDR aveva nel moderno BTR-70 il suo principale APC, di cui la versione SPW 70 venne prodotta in Romania, e fornita in ben 1.316 esemplari tra il 1980 e il 1990. Non sono mancati altri mezzi come quelli bielorussi tipo il Cobra-K e il BREM da recupero. La Romania ha invece la serie TAB-77 (transportorul amfibiu blindat), che è diesel (due da 132 hp) e una torretta simile a quella del TAB-71. I diesel sono i francesi Saviem 797. Ve ne sono varie sottoversioni, alcune rimaste prototipi come la M1983 con missili AT-3 e cannone da 30 mm, e una varietà di mezzi comando. Vi è anche la TABC-79 accorciata con sole 4 ruote, e la versione costruita su licenza (del TAB) dalla Cina, in un piccolo numero. Il peso aumenta ad oltre 13 t.
Gli utenti sono tra l'altro l'Armenia, che in alcuni casi li ha aggiornati con cannoni da 23 e motori diesel, la Cina (500), l'Iran (1.000), Pakistan (169 ex-tedeschi), la Romania (ne sono rimasti 170), Russia (2.000), Ucraina (1.026), Vietnam (150).
Quanto all'alzo delle armi in torretta, inizialmente era di soli 30°, ma dopo le imboscate subite in Afghanistan nelle zone montagnose, si è provveduto consentire l'alzo delle armi fino a 60°. Il BTR-80 ha avuto tale miglioramento, mentre il BTR-80A ha la mitragliera 2A72 da 30 mm+una da 7,62 mm. La protezione del BTR-80 è sufficiente per resistere entro i 100 m al 7,62 perforante, ma anteriormente è capace di reggere al 12,7 mm a 100 m. Anche se incapace di reggere a breve distanza al proprio munizionamento, il BTR-80 è un mezzo ragionevolmente protetto per pesare appena 13 t. Ovviamente resta la vulnerabilità alle ruote.
Il BTR-80 pesa normalmente 13,6 t, dimensioni 7,65 x 2,9 x 2,35 m, porta un equipaggio di 3+7 fanti. Il motore attualmente è di 260 hp, per un'autonomia di 600 km e velocità di 9 km/h in acqua. La produzione partì negli anni '80 per rimpiazzare i meno efficaci BTR-60 e integrare i relativamente pochi BTR-70. I sistemi di visione sono gli iposcopi TNPO, sistemi ottici TNP-B e TKN-3 per comandante e guidatore, nonché un sistema IR OU-3GA2M e i sei lanciagranate 902V 'Tucha', più radio R-163 o 173. Gli iposcopi sono adesso presenti, mentre gli iposcopi anteriori sono adesso inclinati verso l'avanti per sparare anche nel settore frontale. Inoltre le feritoie di tiro sono adesso con le sfere interne, tipo BMP, che consentono di far passare solo il fucile, senza pericolose aperture 'extra'. Del resto esistono degli iposcopi di visione superiori, che aiutano a vedere all'esterno senza dover aprire la feritoia di tiro, prima l'unico modo di fare entrambe le cose. I fanti trasportati sono 10 e da due delle posizioni possono sparare anche con mitragliatrici leggere.
I motori sono di diverso tipo: il KamAZ-7403 da 260 ho, poi dal 1993 c'è lo YaMZ-238M2 simile ma da 240 hp; le ruote sono le KI-80 o 126 resistenti alle forature, capaci di muoversi per molti km anche se bucatiIl BTR-80 può facilmente usare la sua mobilità per seguire i carri armati, di fatto può essere sia un valido veicolo per spostarsi sulle lunghe distanze su strada, che per muoversi al di fuori, assieme ai carri armati. Non solo, ma il mezzo, collaudato in Afghanistan, può reggere anche le mine: queste in genere distruggono una ruota, ma il BTR può continuare con le altre. Naturalmente il sistema di centralizzazione della pressione aiuta il movimento. Per muoversi ulteriormente, esso ha anche un verricello per il recupero, nella parte anteriore del muso, capace di tenere oltre 6 t. Il motore è accendibile anche a 25 gradi sottozero e vi sono due bombole per estinguere le fiamme nel vano personale, nonché per il vano motore. Per entrare ed uscire dal mezzo vi sono le due porte laterali a due parti, apribili sia nell'alto che nel basso scafo, e 4 portelli superiori. Le prime possono consentire anche di entrare e uscire durante il movimento. Sono strette, ma pur sempre piuttosto utili. Il mezzo di per sé è in grado di opporsi a movimenti laterali troppo pericolosi, con possibili sbilanciamenti laterali e ribaltamenti. Alcune delle innovazioni introdotte per il BTR-80 sono state retrofittate nel BTR-70.
Quanto alla prolificità delle versioni, del BTR-60 ve ne sono almeno 22, del BTR-70'solo' 9, del BTR-80, in servizio in 21 nazioni al 2000, ce n'erano invece 12. Quanto al BTR-80A, il peso era salito da 13,6 a 14,5 t, per via della torretta da 30 mm. Ha sei feritoie individuali per il vano portatruppe, capace di 7 fanti, trasmissione manuale con 5 marce avanti e una indietro, pneumatici 11.5x400, velocità di 90 km/h, autonomia compresa tra 600 e 800 km. La torretta è monoposto, il massimo possibile per questo mezzo, con la sua arma da 30 mm prodotta dal 1985, a doppia alimentazione, pesante 84 kg e con 330 c.min, alzo tra -5 e +70 gradi. Nella torretta Kliver vi sono anche 4 missili Kornet, con un sistema di tiro stabilizzato su due assi, telemetro laser e camera termica, ma dev'essere installata più all'indietro nello scafo, riducendo il numero dei fanti portati a bordo.
Tra le versioni: BTR-80 (GAZ-5903), APC base, BTR-80M con motore da 240 hp e nuove ruote, prodotto dal 1993: K, veicolo comando, A, con cannone da 30 mm; S, è il BTR-80A che ritorna alla 14,5 mm KPV; BRDM-3, mezzo da esplorazione, con 6 uomini d'equipaggio; il 2S23 semovente da 120 mm, e vari mezzi da ricognizione NBC, ambulanza (BMM-3 con 9 pazienti), generatore elettrico campale e altro ancora.
Tra i clienti alcuni ne hanno avute versioni speciali: Colombia (con la M2 anziché la 14,5 mm), Ungheria (BTR-80M con sistemi di visione passiva e varie altre versioni); la Romania con il TAB Zimbru, che ha motore potenziato fino a 268-285 hp, e nuova trasmissione, nonché il Saur 1 e 2; l'Ucraina ha un'intera serie di versioni speciali tra ricognizione, trasporto, recupero e il BTR-94, BTR-80U con motore da 300 hp e corazza addizionale, 98 per l'Irak.
In tutto, gli oltre 5.000 BTR-80 sono in servizio in parecchie nazioni, tra cui oltre 1.100 in Bangladesh, 194 per la Bielorussia, 100 per la Colombia (di cui 20 per la marina), 68 in Georgia, ben 513 in Ungheria del tipo base, e 178 del modello BTR-80A. L'Iran ne avrebbe 850, mentre l'Irak ne ha dal 2006 98, più 50 BTR-94. La Turchia ha ricevuto 240 BTR-80, l'Ucraina ne ha 456, la Romania 70. Soprattutto è la Russia ad avere 3.500-4.000 veicoli, essendo naturalmente il principale utente del BTR-80.
Per i Giordani è stato messo a punto il BTR-94, realizzato in Ucraina, con due cannoni da 23 mm 2A14 e capacità di portare 8 fanti; l'arma da 23 mm è ancora un calibro più che ragionevole per un mezzo per la fanteria. Il BTR-94 ha una torretta di disegno sofisticato, con i cannoni binati sistemati un po' come nel Marder (che però aveva solo un pezzo da 20 mm). Il peso è di 13,6 t, dimensioni 7,65 x2,9 x 2,8 m. Porta 10 soldati e 3 membri d'equipaggio. Vi è anche un'arma da 7,62 mm, mentre l'autonomia garantita dal motore da 300 hp, raggiungono 85 km/h, 9 km/h in acqua. Le due armi da 23 mm 2A7M hanno 200 colpi, non moltissimo a dire il vero, più i 2.000 delle 7,62, 6 lanciagranate da 81 mm. I cannoni hanno una cadenza di tiro di 850 c.min e il loro affusto è installabile anche nel BTR-70 o il Ratel sudafricano.
In tutto sono stati comprati 50 mezzi dalla Giordania nel 1997, con consegne dal 2000. Probabilmente sono gli stessi ora ceduti all'Irak per la Brigata di polizia meccanizzata.
Un calibro ben maggiore è il 2S23 Nona-Svk da 120 mm, con un cannone-mortaio analogo a quello del 2S9 Nona-S (del 1981, su scafo BMD). Quest'arma di supporto è stata adottata ufficialmente nel 1990 dai reparti dell'Esercito russo, su scafo BTR-80, senza più i portelli laterali ma con questa grossa torretta con il 2A60 Nona da 120/24,2 mm, che esprime una gittata max di ben 12.850 m. È il primo semovente d'artiglieria ruotato russo e ha un settore d'alzo fino a 80 gradi, con munizioni HE, HE-RAP e HEAT per i tiro diretto; in tutto vi sono 30 proiettili e il peso è di 14,5 t, con equipaggio di 4 elementi e naturalmente conservate le imprescindibili capacità anfibie. Nel 1992 era offerto a 450.000 dollari, ma li vale tutti data la sua efficacia come mezzo di supporto fanteria. La Cina ne ha ordinati 100 nel 1997.
Infine vi è il BTR-90, apparso dopo la caduta dell'URSS, nel 1994, e ancora nel 2000 non adottato ufficialmente dall'esercito russo.
Il BTR-90, Izdeilye 50 o GAZ 5923, è stato disegnato attorno al 1994, e nelle attuali versioni pare che arrivi a ben 21 t di peso (nel 2000 si parlava di 17). Lo scafo è notevolmente allargato rispetto al BTR-80, da cui deriva. Adesso, proprio per aumentare la protezione, il veicolo è diventato di concezione simile a quella di un mezzo occidentale, come il LAV; così i finestrini sono stati omessi, anche se il motore è sempre dietro, nella zona posteriore. Ciò è dovuto alla necessità di incrementare la protezione, che adesso riesce a incassare i colpi da 14,5 mm delle KPV. La produzione è partita solo dal 2004 e dura a tutt'oggi.
Dimensioni 7,64 x3,2 x2,98 m. Trasporta un equipaggio di 3 membri e 7 soldati. L'armamento è di un cannone 2A42 con 500 colpi, praticamente come un BMP-2; vi è anche una PKT da 7,62 mm (2.000 cp) e un lanciagranate da 30 mm con 400 colpi. Per dare una completa capacità di combattimento, vi è anche un lanciamissili AT-5 con 4 ordigni, utilizzabile anche da terra anziché dalla sommità della torretta.
Il motore è di 510 hp diesel e arriva così ad un'autonomia di 800 km, mentre la velocità è di 100 km/h, 50 fuoristrada, 9 in acqua. Lo sviluppo venne fatto allo stabilimento Arzamas, della GAZ. Esso è stato adottato per l'esercito e i marines russi. Questo mezzo rimane con il problema della mancanza di un portello posteriore, ma per il resto è un deciso passo avanti nella tecnologia e nell'operatività dei mezzi da fanteria sovietici, anche se deriva da quello del BTR-80. Il mezzo ha una radio R-163, un intercom R-174 e sistemi di visione notturna. La torretta non è monoposto come nelle altre realizzazioni, ma una più costosa e pesante biposto, d'altra parte il peso e la larghezza sono maggiori. Vi è un sistema di visione BPKZ-42 per il cannoniere e un sistema 1P-13 per il comandante. L'FCS è sofisticata e permette di ingaggiare bersagli in movimento, tra -5 e +75 gradi. Le distanze d'ingaggio sono fino a 4 km, mentre il cannone è capace di colpire un elicottero fino a 2,5 km. A questo si aggiungono le armi di bordo, che sono utilizzabili dalle feritoie e con gli iposcopi.
È possibile anche usare una camera termica BPK-M per il cannoniere. Quanto alla mobilità, i due assali anteriori, come al solito, sono sterzanti. Nonostante la massa elevata, è ancora anfibio, spinto da ben 2 idrogetti, aiutati, come al solito dalla forma idrodinamica dello scafo, che aiuta la sua struttura a muoversi senza troppa resistenza idrodinamica. Il mezzo è dotato di un cambio idromeccanico e può variare la velocità di ciascun lato delle ruote, con un raggio di sterzata di 6 m, oppure con il solo sterzo, di 14 metri. Può superare trincee di ben 2,1 m e passare ostacoli con il 60% di pendenza longitudinale, 30% laterale e gradini di 80 cm.
Quanto all'interno del mezzo, esso ha una capacità di 12 m3 e può portare carichi di 7 tonnellate se necessario. Vi sono molti sottosistemi, come un apparato di controllo dati interno, che permette di controllare trasmissione, motore e altri sistemi. Quest'apparato integrato è il primo del genere su di un mezzo russo, se non su un qualunque tipo di APC/IFV ruotato. In effetti, questo veicolo è anche forse il primo mezzo definibile come IFV tra quelli ruotati, almeno di costruzione russa. Infine vi sono piastre addizionali installabili a bordo per migliorare la protezione, inclusi sistemi ERA. Lo stesso pilota può guidare a 'testa fuori' con una specie di torretta estraibile fatta prevalentemente di blindovetro. Infine non manca un sistema NBC e un sistema di protezione anti-incendio. Come nel BTR-80A vi è una batteria di 6 lanciagranate fumogene.
Recentemente è apparso anche il BTR-3U, ucraino, prodotto dal 2001. Esso pesa 16,4 t, dimensioni 7,65 x2,9 x2,8 m, equipaggio 3+6, cannone da 30 mm e motore Deutz da 326 hp. Ha 85 km/h di velocità max e autonomia di 600 km. La propulsione al solito è 8x8. È un nuovo progetto e ha una torretta monoposto KBA-105 multiruolo con cannoni, lanciagranate, missili controcarri ecc.Il cannone da 30 ha 350 colpi pronti all'uso. Vi sono anche 6 lanciagranate da 81 mm. Il sistema di puntamento è stabilizzato. Le gomme sono della Michelins, il motore è tedesco, la trasmissione Allison MD3066 è americana. Vi sono varie versioni, ma non così numerose come gli altri BTR. Tra gli operatori, l'Ecuador ne ha ordinati 3, Myanmar (Birmania) 1.000 di cui 210 consegnati, la Nigeria oltre 40, Thailandia 96, gli EAU 90, l'Ucraina pare che ancora non abbia posto ordini.
Il BTR-4 è invece un mezzo da 17,5 t, ma può salire a 25 con corazze aggiuntive. Ha motore diesel da 500 hp per almeno 110 km/h di velocità e 690 km di autonomia. È anche anfibio, con 10 km/h. Anch'esso è 8x8 e il programma è partito recentemente, tanto che è stato presentato nel 2006. Stavolta il motore è al centro dello scafo e le truppe dietro sia il comparto motore che quello di guida. Finalmente, dopo 40 anni, si è cambiata la disposizione e adesso si è arrivati a quello che i Cecoslovacchi avevano fatto fin dai primi anni '60. Ne esistono alcune versioni, a parte questo il tipo standard ha cannone da 30 mm, missili AT-5 e 3+7 membri d'equipaggio. Questo varia, comunque, perché vi è una sistemazione modulare per l'armamento che può essere di diversi tipi, incluso un cannone da 120 mm oppure due antiaerei da 23. Nel 2008 l'Ucraina ne ha ordinati 10, per farli entrare in servizio nel 2009.
L'MT-LB, ancorché meno noto del BMP-1, è un veicolo di importanza tutt'altro che trascurabile, paragonabile all'M113 americano grossomodo coevo, ma con scafo più basso, in acciaio, con capacità anfibie maggiori. Esso ha dato molto anche e soprattutto come mezzo speciale, per esempio come trattore di cannoni da 1 o 122 mm. e come vettore dei missili SA-13 Gopher, uno dei sistemi SAM più moderni della Guerra Fredda.
Il rivoluzionario BMP, poi conosciuto come BMP-1, è un mezzo da combattimento per la fanteria, che quando apparve nel 1967 suscitò molta impressione. Sebbene sopravvalutato, esso comprime in uno scafo assai angusto un armamento potente a sufficienza per distruggere un carro armato, un lanciamissili controcarro da 3km e una blindatura assai pesante, oltre, naturalmente alla squadra di fanteria. La versione BMP-2 è dotata di un cannone da 30 mm di elevata potenza anche contro gli elicotteri, anche se senza capacità altrettanto elevate contro i carri armati. Il BMP-3 con cannone lanciamissili da 100 mm prova un altro approccio ancora, armato con un sistema di missili a guida laser integrato nella bocca da fuoco.
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Il BMP-3 è costruito più come un carro leggero d'assalto che come un mezzo da trasporto truppe o IFV. La sua struttura prevede infatti un motore posteriore e uno scafo che concede proprio poco spazio per i soldati trasportati all'interno. Il cannone era originariamente stato valutato essere un 80-90 mm, e la mitragliera anteriore 'forse' una 23 mm; invece la realtà è stata anche più impressionante, trovando poi che il cannone in realtà è un pezzo da 100 mm, sia pure a bassa pressione (spara proiettili subsonici, per intenderci), e la mitragliera laterale è la 2A72 da 30 mm, più altre armi minori. Questo mezzo è stato costruito più con criteri di carro d'assalto che di veicolo da combattimento per la fanteria alla BMP; piuttosto, infatti, somiglia e molto ad un BMD ingrandito, ovvero quel filone di mezzi da combattimento nati per assalto paracadutista (D sta per Desantnaya); l'URSS aveva 7 divisioni aeroportate, anche se alla metà degli anni '80 si stimava che ne potesse portare contemporaneamente in azione soltanto una, e ciascuna di esse possedeva circa 330 BMD; questi erano mezzi molto leggeri ed eccezionalmente mobili, anche più dei già validi BMP, ma con una minore corazza e con un dimensioni più contenute, per pesare meno di 9 tonnellate; il BMP-3 tende a somigliargli, anche se è più protetto dei tipi precedenti, sia BMP che BMD; da notare che ad ogni BMP è corrisposto un BMD; così al BMP-1 e BMD-1, simili come armamento (il secondo aveva anche due armi leggere da 7,62 a prua), è seguito il BMP-2 e BMD-2, entrambi con il cannone da 30 mm (ma nel secondo caso, senza missili); il BMP-3 ha un cannone da 100 mm che serve soprattutto per compiti d'appoggio con granate HE e per lanciare missili controcarri AT-10 Stabber, alias i BASTION, mentre il BMD-3, per ragioni di peso, è armato come il BMP-2 più una mtg da 7,62 e un lanciagranate da 30 mm a prua. In ogni caso le valutazioni sull'uso del 100 mm come vettore di APDS per distruggere tutti gli IFV occidentali (v. Malcev, RID giu 1991) si è dimostrata sbagliata: per i carri nemici ci sono i missili e per gli IFV l'arma da 30 mm, semmai il pezzo da 100 mm potrebbe contribuire con granate HEAT; è stato un vero rebus capire il tipo di armi del BMP-3, visto che non si è capito come mai non avesse un lanciamissili. Migliore anche la protezione, che già nel BMP-1 era sufficiente 'alle medie distanze di combattimento' contro il 20x139 mm tirato dall'HS (850 m.sec) mentre nel BMP-2 era sufficiente per resistere allo stesso tipo di proiettili sparati dall'RH-202 (1.000 m.sec.).