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Forze armate mondiali dal secondo dopoguerra al XXI secolo/Spagna-2

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Indice del libro

Origine e sviluppo della Marina militare spagnola

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L'Armada spagnola è stata afflitta da un lento e inesorabile declino, passando attraverso i secoli, dal dominio dei mari del XVI secolo alle umiliazioni contro gli americani del 1898 (quando persero Cuba e le Filippine) e poi, durante il XX secolo, ricoprendo un ruolo secondario nel panorama geopolitico mondiale. La rinascita dell'Armada, per una nazione marittima come la Spagna, divenne peraltro indispensabile.

L'uomo che ci lavorò più intensamente fu l'Ammiraglio Louis Carrero Blanco, che a partire dagli anni '60 incominciò un programma di potenziamento, all'epoca molto necessario dopo che ci si era ridotti a utilizzare navi e sottomarini prebellici senza nemmeno adeguati aggiornamenti (ma per le altre FF.AA. la situazione non era molto diversa, basti pensare ai cloni dei Bf-109 e He-111). La parte più moderna della flotta era all'epoca costituita da vecchie navi USA cedute dopo gli accordi ispano-americani del 1953, quando in cambio dell'uso di alcune basi spagnole gli spagnoli ebbero un compenso 'in natura'. Nel 1964 venne pianificato un vero piano di aggiornamento e potenziamento con la 'Legge di programmazione finanziaria interforze' dell'anno successivo che le diede i mezzi finanziari per attuarla. La mossa successiva fu quella di curare l'alleanza con USA, Francia e Germania. Tutto questo piano, in cui parte non secondaria ebbero anche il teorico Jesus Salgado Alba e l'Ammiraglio Saturnino Suanzes Hidalga, non era solo funzionale alla formazione di una marina moderna ma anche di una industria cantieristica di antica fama ma da recuperare, come i cantieri Bazan, attivi da 200 anni circa. Tale piano era costituito dalle seguenti navi: 2 portaerei 'Clemenceau' leggermente 'ridotte' (come la Marina francese, il che era ben lontano dalle disponibilità economiche dell'Armada), 10 cacciatorpediniere lanciamissili dei tipi americani 'Coontz' e 'Adams', 12 caccia di scorta, 8 sommergibili francesi 'Daphne' e infine, ben 28 fregate 'Type 12' Leander, all'epoca molto popolari (come del resto i caccia 'Adams' e i sottomarini 'Daphne').

A dire il vero, questo programma, che verteva su 56 nuove navi da guerra di dimensioni medio-grandi era ben oltre ogni ragionevole possibilità economica spagnola, presupponendo una sorta di parità con UK e Francia che non poteva esistere. Ma così sono i piani navali, generalmente calcolati ben oltre quanto si potrà poi costruire davvero, anche perché la costruzione di una nave prende tempo e la filosofia d'impiego e la tecnica nel frattempo possono renderla superata tanto che molte classi finirono per essere 'tagliate' dopo la realizzazione di poche unità rispetto a quanto programmato, quando ne vengono realizzate. Un vecchio proverbio cinese dice 'se vuoi colpire l'albero mira alla Luna' e forse per i piani di potenziamento navale questo è particolarmente vero.

In ogni caso, la mossa, se voleva sollevare la questione dell'aviazione imbarcata e quella delle navi missilistiche da difesa d'area riuscì nell'intento. Il primo piano di potenziamento navale fu approvato effettivamente nel 1965 e al dunque comprese un buon numero di navi. Tra queste, 5 caccia classe 'Fletcher' consegnati forse attorno al 1971, mentre altrettanti e più potenti 'Gearing' arrivarono nel 1972-73. A parte questi dieci vecchi caccia, venne fornita una portarei leggera: era la Cabot, ribattezzata 'Dedalo'.

La portaerei d'Armada

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I tentativi di dotarsi di portaerei, da parte spagnola, iniziarono già nell'immediato dopoguerra, quando la Spagna, pur non coinvolta in vicende belliche, si trovava in una condizione di povertà e soprattutto di isolamento politico, che perdurò ancora diversi anni e che non venne definitivamente risolto se non con la fine del franchismo. Le prime mosse furono quelle di tentare d'ottenere i disegni della portaerei francese JOFFRE e della tedesca ZEPPELIN, ma senza successo. Allora si definirono due tipologie di portaerei da sviluppare in ambito nazionale: una leggera, capace di circa 32 nodi e altrettanti aerei, sulla falsariga delle 'Independence' statunitensi, per esempio, e una 'di scorta', un mercantile trasformato. L'incarico fu affidato al DIC, ovvero la Direzione e Industria di costruzioni navali militari che per prima cosa tentò di adattare il progetto delle grosse petroliere del tipo G da 14.000 t, con una prima stesura per un progetto da 30 aerei con asse portaelica, e una seconda, del 1949 con 4 aerei, ma le difficoltà pratiche erano non di poco conto anche con progetti relativamente modesti come questi. Ad un certo punto ci si rivolse alla Gran Bretagna, nel senso che si cercò di comprare la NABOB, silurata e mai riparata dopo quel fatidico 22 agosto 1944. Impresa che non ebbe successo, anche se la portarei era nei cantieri olandesi. La tecnologia distabilizzazione, le catapulte, gli ascensori non erano cosa facile da sviluppare (come si sarebbe accorta anche l'URSS,per esempio) senza un aiuto estero che non venne mai. Nonostante questo, la progettazione della ben più sofisticata portaerei leggera andava avanti e in particolare si decise di utilizzare lo scafo dell'incrociatore Canarias, gemello del perduto -durante la guerra- Baleares, e costruito sulla falsariga dei Kent inglesi dai cantieri El Ferrol, impostato nel 1928, varato nel 1931 ed entrato in servizio nel 1936. Era un abella nave con una lunghezza di 194 m scarsi, larva 19,5 m, armata con 8 cannoni da 203 mm, leggermente protetta ma con un motore che erogava, grazie alle sue otto caldaie, 90.000 hp per 32 nodi, su due assi. L'autonomia era di 8000 miglia a 15 nodi e l'equipaggio di 1042 uomini.. Il progetto l'avrebbe trasformata in una portaerei leggera da 14.000 t, 204 m, ponte di volo di 198x22 m., con 2 cannoni binati antiaerei da 120 mm, 7 da 37 mm e una ventina di impianti quadrinati da 20 mm. Gli aerei sarebbero stati 48 su 3 gruppi da caccia e uno di attacco con bombe e siluri ospitabili in un hangar di 191 m x 19,5 x 8,5 m,due ascensori da 13,5 x10 m, 10 cavi d'arresto, una catapulta a vapore. L'equipaggio sarebbe stato di 800 uomini.

Ma la cosa oltre che essere piuttosto difficile da realizzare per gli spagnoli, era anche difficile da accettare perché avrebbe privato l'Armada di uno strumento formidabile come un incrociatore pesante, utile per azioni 'coloniali'. Non vi erano altre navi del genere disponibili. Allora, pare che venne presa in considerazione la riattazione del Trieste, vecchio incrociatore classe Trento, che era stato bombardato e rovesciato in porto durante la guerra, poi spostato a La Spezia già con le sovrastrutture tagliate via. Venne poi comprato e rimorchiato in Spagna . L'idea era forse quella di utilizzare questa vecchia nave per il compito di portaerei, tanto che c'era da ricostruirla, e lasciare il Canarias com'era. Idea nient'affatto pellegrina, ma il Trieste, che tra l'altro disponeva della mostruosa potenza di 150.000 su due assi, era davvero malconcio, e la sua potenza quasi doppia si pagava con una autonomia di 4100 miglia a 15 nodi. A parte questo, non v'era molta differenza negli scafi e sarebbe al più bastato riattivare solo 2 o 3 delle turbine per avere una nave veloce e con discreta automia. Ma in pratica il progetto abortì verso la fine del 1951 per vari motivi tra cui un progressivo riavvicinamento tra Spagna e USA fino all'accordo del 1953, e la nave del tutto inutilizzata, venne demolita nel 1958, per poi utilizzare parte dei materiali per i caccia classe QQUEDO, i primi spagnoli del dopoguerra, armati con cannoni doppio ruolo da 120 mm. L'intero affare venne da molti definito, non a torto, uno dei più sfortunati della Marina spagnola.

Piuttosto, è strano che gli spagnoli non abbiano chiesto la portaerei AQUILA, una nave piuttosto moderna e presumibilmente efficiente nonostante che fosse stata recuperata nel '47 e tenuta a disposizione fino al 1952. Il fatto è che evidentemente la nave era, nelle intenzioni americane, destinata ad entrare in servizio con la Marina italiana. Se questo non fosse stato, se l'AQUILA non fosse stata 'indisponibile' ad aquirenti stranieri (nonostante presentasse dei punti deboli, come l'assenza di armi antiaeree effettivamente installate e la quasi totale mancanza di protezioni), allora come si spiega che fin dal 1950 ufficiali della MM vennero inviati negli USA per un corso sugli aerei imbarcati, mentre contemporaneamente, nel settembre di quello stesso anno, un primo lotto di 24 aerei navali venne consegnato dalla portaerei MINDORO? Si trattava di Helldiver, bombardieri imbarcati di cui sarebbero giunti ben 42 esemplari. Addestramento e mezzi senza molto senso per una flotta senza portaerei a meno che una all'orizzonte ne fosse rimasta. All'epoca l'Italia attraversava un travaglio consistente nel fatto che da un lato era una nazione sconfitta e dall'altro cercava di recuperare posizioni come nazione 'cobelligerante', ed entrambe le cose erano vere (molto più la prima che la seconda). La 'Co-belligeranza' aiutò ad evitare clasule di pace peggiori, ma gli inglesi pretesero che le moderne 2 corazzate supersisti del tipo LITTORIO non venissero reintegrate nella flotta italiana e ci riuscirono. Altre navi tra cui la CESARE e (non molti sanno che ne aveva una) la gemella del VESPUCCI finirono mestamente i loro anni in URSS, oppure in Francia. La Marina Italiana era di fatto supportata dagli USA, ma altre nazioni con cui gli italiani ebbero a che fare in guerra non vedevano di buon occhio che gli italiani venissero trattati 'quasi' da vincitori: dopotutto, i cobelligeranti e i partigiani naquero solo dopo che l'Italia chiese l'armistizio, non certo prima. L'opposizione aperta dell'URSS e quella più sottile di Francia e GB lasciò fuori dai giochi l'AQUILA come già le LITTORIO. Quanto ai circa 42 Helldiver, i primi aerei da combattimento della Marina militare (40 anni prima degli Harrier!) vennero lasciati arrugginire per oltre un anno all'aria aperta e poi, costatata la loro condizione, demoliti.

Quanto al CANARIAS, esso ebbe ancora lunga vita, con aggiornamenti nel 1953 che tra l'altro sdoppiarono l'unico grosso fumaiolo (grande differenza rispetto ai 'County' inglesi, che ne avevano 3 e invece molto simile alla successiva classe Hipper tedesca), partecipazione agli scontri di Ifni della fine degli anni '50 e una carriera che si è dipanata fino agli anni '70.

E così si arrivò agli anni '70, quando finalmente si concretizzò nell'organico dell'Armada, la presenza di una portaerei spagnola. In realtà la cessione avvenne già nel 1967, ma solo 6 anni dopo vi fu una formale e definitiva cessione.

Si trattava di una portaerei di scorta del periodo bellico, la CVL-28 CABOT, entrata in servizio nell'estate 1943 assieme ad altre 8 navi della classe 'Independence', che erano scafi di incrociatori 'Cleveland' (la realizzazione di un vecchio sogno spagnolo! anche se nel '73 la velocità era diminuita quasi al livello di portaerei di scorta), giustamente considerati in eccesso rispetto alla carenza di portaerei.

Questi veloci scafi, capaci di stare al passo delle navi principali (differentemente dalle portaerei di scorta di tipo mercantile, capaci di circa 18-20 nodi al massimo), potevano portare circa 33 aerei di tutti i tipi. La USS CABOT partecipò ad azioni come le Filippine e gli attacchi su Truk, sopravvivendo anche ad un attacco kamikaze a Leyte, nel tardo 1944. Poi, nel dopoguerra venne usata come nave trasporto aerei e psta in riserva. Rimessa in servizio ed ammondernata nei cantieri di Filadelphia, passò alla marina spagnola nel dicembre 1973, appena quarantenne. Nondimeno, essa aveva delle buone qualità anche se la velocità era adesso ridotta a 24 nodi. Il ponte di volo era di 166,1 x32,9 me l'hangar poteva accogliere 18 elicotteri pesanti Sea King, con altri 6 alloggiabili sul ponte di volo. La nave ebbe ben presto funzioni di unità comando e ammiraglia della flotta, con una forza normale di 8 caccia Matador, 4 Sea King, 4 AB212ASW, e 4 elicotteri aggiuntivi richiesti per il particolare tipo di missione da svolgere di volta in volta. La linea di volo era in ogni caso ripartita in 4 gruppi con gli apparecchi summenzionati. Al massimo era possibile operare con 7 gruppi di aerei. L'hangar, di tipo aperto, poggiava sul ponte corazzato di coperta e più in generale sullo scafo, le cui eleganti linee da incrociatore erano ancora 'visibili' sotto le voluminose sovrastrutture, mentre l'isola era molto piccola a sinistra del ponte di volo. L'armamento originariamente arrivava a 2 cannoni da 127 mm, 2 impianti quadrupli e 9 binati da 40, 12 singoli da 20, ovvero al solito, un gran numero di armi automatiche per la difesa ravvicinata della nave dagli attacchi aerei.

L'equipaggio era di 1112 uomini più il personale di volo, difesa da un impianto quadruplo e 9 binati da 40 mm. Le dimensioni erano 189,9 m di lunghezza, 21,9 di larghezza, 7,9 di pescaggio. Dislocamento standard 13.000 t, massimo 16.416 (considerando che il massimo originario era di 14.000 questo potrebbe parzialmente spiegare come ,nonostante la stessa potenza, la velocità fosse calata così tanto), I radar erano un tridimensionale SPS-8, 1 SPS-6 e un SPS-40 da scoperta aerea, uno da scoperta in superficie SPS-10, 2 Mk 28 e 2 Mk 29 di controllo tiro, 2 di navigazione, 1 TACAN e un sistema ECM WLR-1. I motori erano 4 turbine a vapore su 4 assi per 100.000 hp.

Il passo successivo fu quello dell'acquisto di una componente aerea adeguata, ma di questo si parlerà poi. La portaerei era ancora troppo poco per assicurare alla flotta una forza sufficiente, dopotutto il piano originale prevedeva una coppia di portaerei medie moderne, e non una singola, vecchia unità leggera.

I lavori di potenziamento continuarono comunque con le fregate classe 'Baleares'. Queste erano 'Knox' americane, unità di scorta piuttosto efficienti e moderne, anche se dotate ancora di turbine a vapore, il che negli anni '70 era abbastanza desueto. La progettazione delle navi, simili alle precedenti 'Garcia' venne rivista allargando lo scafo: era necessario perché le caldaie ad alta pressione sperimentate si erano dimostrate piuttosto insoddisfacenti anche se erano macchine termodinamiche migliori, e cos' si dovette ritornare a quelle a bassa pressione (da notare che i tedeschi negli anni '30 già utilizzarono le caldaie ad alta pressione, anche qui non stranamente, senza un'affidabilità di funzionamento soddisfacente). La classe entrò in servizio nei tardi anni '60 nel periodo 1968-74, e in tale ridottissimo periodo ne vennero realizzate ben 46 esemplari, consentendo di fatto la formazione di una classe di navi di scorta (erano essenzialmente dedite alla protezione del traffico marittimo, come dirette ereditiere dei caccia di scorta DE), ed ebbe un successo export con la Spagna, che immise in servizio le 5 'Baleares'.

Queste navi erano molto rimaneggiate rispetto alle precedenti: si trattava della stessa differenza riscontrabile tra le precedenti 'Garcia' e le 'Brooke', la loro versione SAM. Nel caso delle navi spagnole, comunque, le modifiche furono anche più sostanziose: una rampa di missili Mk 13 poppiera aveva una dotazione di 13 missili SM-1MR e 3 Harpoon antinave (per un totale di 16, ovvero il 40% della normale dotazione di 40 ordigni associati a questo sistema di lancio, ma le dimensioni delle navi non consentivano di fare di meglio e questi sistemi d'arma vennero giustamente considerati migliori del lanciamissili Sea Sparrow). Nonostante la ritenzione dell'ASROC prodiero, vennero installati due lanciasiluri Mk 25 assieme ai due tripli Mk 32, per un totale di 22 siluri leggeri da 324 mm Mk 46 e 19 Mk 37 da 482 mm: uno dei rarissimi casi di doppio calibro di siluri in una singola nave e in totale vi erano ben 41 siluri disponibili, con gli Mk 37 utilizzabili anche come armi antinave su di un raggio di circa 20 km al massimo. In seguito avrebbero avuto importanti aggiornamenti: due lanciamissili binati Harpoon a centro nave, che liberarono l'Mk 13 per l'uso dei soli missili Standard, e un CIWS Meroka da 20 mm a poppa.

La realizzazione del programma portò all'entrata in servizio dal 1973 delle prime navi e diede finalmente alla Spagna una flotta relativamente moderna e al tempo stesso economica. Assieme ai 13 AV-8A Matador (poi chiamati AV-8S) e ad una flotta moderna di navi cannoniere questo fu un lavoro d'aggiornamento potente. Nel frattempo vennero realizzati anche i sottomarini 'Daphné' come classe 'Delfin', ovvero Delfin (S61), Tonina (S62), Marsopa (S63) e Narval (S64) vennero realizzate tra il 1970-75 e poi ammodernate nel 1983-88 e poi infine, nel 1990-96. Erano navi subacquee realizzate in 25 esemplari e diventati tristemente famosi perché due degli 11 della marina francese andarono persi nel 1968 e 1970 nel Mediterraneo occidentale con tutti i loro 90 uomini di equipaggio. Malgrado questo, questi piccoli sottomarini da circa 1000 t vennero assai apprezzati. Il loro compito era l'attacco ASW e si caratterizzavano perché come molti sottomarini piuttosto piccoli, erano costretti a portare tutti i siluri nei tubi di lancio: ma questo non dava loro un significativo svantaggio, perché avevano ben 8 tubi di lancio a prua e 4 a poppa per altrettanti siluri o 24 mine. La complicazione di questo sistema di lancio eliminava il locale ricarica siluri interno. La velocità era di circa 16 nodi immersi, non eccezionale ma congrua con il fatto che si trattava di battelli realizzati dal 1964. Le navi spagnole vennero costruite su licenza, non comprate dai cantieri francesi.

La Marina ebbe un problema ulteriore nel 1974 quando il budget venne dimezzato. L'anno prima, nel 1973, l'Ammiraglio Blanco venne ucciso nel dicembre dall'ETA. Lui era il 'delfino' di Franco e anche per questo era riuscito ad imprimere la rinascita dell'Armada, di cui non poté vederne i frutti se non in minima parte. La morte del Generalissimo nel novembre del 1975 aggiunse altra incertezza, ma la Spagna ne uscì bene e nel 1977 venne finanziato un altro programma quinquennale per l'ammodernamento di tutte le Forze Armate nazionali, venne poi creato un ministero della difesa 'moderno' e infine la Spagna entrò nella NATO, cosa che avvenne nel 1982. Alla fine del decennio successivo alla scomparsa di Franco arrivò anche l'entrata nella CEE. La presenza di Franco, sempre più ingombrante essendo l'ultimo tiranno prebellico in carica, aveva bloccato anche per troppo tempo la Spagna e l'isolamento terminò con grande giovamento della nazione e delle F.A. Con il secondo piano quinquennale vennero autorizzate le fregate 'Perry' della classe 'Santa Maria', 6 navi di nuova concezione molto più potenti delle precedenti 'Baleares', a cui si aggiunsero i 4 sottomarini 'Galerna' del tipo 'Agosta' francesi, e soprattutto la nuova portaerei che sarebbe stata la PRINCIPE DE ASTURIAS, che risale ad un progetto americano per il 'sea control'.

Marina 1984 circa

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Tale servizio era la componente più potente e numerosa, in proporzione, dello strumento militare spagnolo. Essa disponeva di 57.000 uomini, tra cui ben 12.000 -l'equivalente di una divisione di fanteria leggera- marines: 1 reggimento da sbarco e 4 da guarnigione.

Organigramma marina:

  • Una portaerei leggera, la Dedalo (ex US-Navy)
  • 1 cacciatorpediniere 'De Lauria', 5 'Gearing', 5 'Fletcher'.
  • 14 fregate di cui 5 missilistiche tipo Baleares, sei Descubierta, in costruzione 4 'Perry'
  • otto sottomarini di cui 3+ 1 in costruzione 'Agosta', 4 'Daphne'
  • quattro corvette
  • 30 grandi navi pattuglia, 64 medie
  • 12 dragamine
  • 1 nave da sbarco con bacino, 3 navi da sbarco per corazzati, 7 mezzi da sbarco corazzati e 22 a motore per personale
  • Aviazione navale composta da un gruppo con AV-8A/S Harrier, elicotteri AB-212ASW, SH-3D, mezzi minori di vario genere.

Si trattava di una marina tipica di Paesi NATO 'poveri', come già la Grecia e la Turchia. Vi era un consistente nucleo di superficie con un totale di 26 navi maggiori (all'epoca la MM italiana aveva 3 incrociatori, 4 caccia e 14 fregate), ma esso era in buona parte obsoleto, con tutti i caccia e la portaerei risalenti alla Seconda guerra mondiale. Le fregate erano invece più moderne, specialmente le 'Baleares', 'Knox' modificate per la difesa aerea con un lanciamissili SAM Tartar e siluri pesanti ASW del tipo Mk 37. Al pari delle fregate, i sottomarini erano sia numerosi che assai potenti, tutti di costruzione francese. Gli 'Agosta' avevano anche i missili Exocet antinave. Abbastanza carente la componente da sbarco, ma la maggior parte dei Marinese (il Tercio de Armada) erano truppe da posizione per basi oltremare piuttosto che sbarchi in combattimento.

Molte erano le novità che si prospettavano: una squadriglia Harrier rinforzata dagli AV-8B, più lenti ma potenti dei precedenti Matador, gli elicotteri SH-60 americani, e in termini di navi, l'entrata in linea della Principe de Asturias, nuova portaerei della flotta. Essa era più grande della Garibaldi italiana, ma costruita con criteri di tipo commerciale piuttosto che di nave da guerra. Nonostante questo, la velocità di appena 26 nodi (migliore dei 20 della Dedalo) e l'armamento ridotto a 4 CIWS, la Principe aveva una grande capacità di carico per le dimensioni e per il costo, e il progetto sarebbe stato poi richiesto anche dalla Thailandia in forma modificata. Come la Principe, anche le fregate 'Santa Maria' erano il meglio che l'Armada poteva permettersi per rinnovare le sue capacità con una spesa modica: esse erano 6 FFG-7 'Perry' USA, modificate per le esigenze spagnole: non così prestanti come le fregate europee, essendo piuttosto pensate per una buona economicità di realizzazione, avevano da offrire un sistema SM-1MR a prua e un hangar per due SH-60 a poppa, così che ben 11 navi dell'Armada avevano missili da difesa a media gittata, quando lo standard era semmai quello di missili a corto raggio come il Sea Sparrow (la MMI italiana aveva, ad esempio, 12 fregate con Sparrow e Aspide contro 4 cacciatorpediniere con i Tartar e 3 incrociatori con i Terrier, la Bundesmarine aveva 8 Bremen/Sparrow e 3 Lutjens/Tartar).

Il punto al 1996[1]

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Interessata da sempre più al fronte africano che a quello europeo, per via dei problemi che ha avuto col Marocco e le ex-colonie, la Spagna ha avuto molto interesse di tutelare i suoi traffici economici vist oche i suoi traffici sono per il 90% navali; del resto, con i Pirenei come punto di congiunzione con il resto d'Europa, non c'è molto da stupirsene. Con la fine degli anni '80 il piano 'Alta Mar' ha previsto 3 gruppi di combattimento, e due di questi sarebbero stati incentrati su di una portaerei, mentre il terzo su navi anfibie. Questo significava due portaeromobili, che la Spagna non riuscì ad ottenere per ragioni economiche; nondimeno la sua modernizzazione è stata più rapida e costosa: dopotutto doveva controllare l'asse Baleari-Gibilterra e Canarie.

Naturalmente la flotta, tradizionalmente, era anche necessaria anche per azioni 'diplomatiche', la vecchia 'politica delle cannoniere' adesso chiamata 'gestione delle crisi', specie in ambito multinazionale ed europeo. Non casualmente, infatti, la Spagna ha aderito da subito all' EUROMARFOR, una specie di 'task force' da far operare, non su base permanente, in base alle direttive dell'Unione Europea Occidentale (all'epoca c'era ancora bisogno di specificare di quale Europa si stesse parlando), ma utilizzabile anche per ambito di operazioni NATO.

Tornando alla Marina, questa aveva 29.000 uomini, e di questi oltre 6.700 erano della Fanteria di marina.

La suddivisione era in 4 comandi territoriali, chiamati Zone: Cantabrica (GQ El Ferrol, Atlantico), Mediterranea (Cartagena), Stretto di Gibilterra (Cadice), Canarie (Las Palmas). Questi comandi avevano navi, strutture di formazione, arsenali, supporto logistico etc.

Ma le navi d'alto mare erano invece suddivise nel Grupo Alfa (portaerei), basato a Rota, vicino a Cadice; 3 gruppi di navi maggiori di superficie (Escuadrillas de escolta, tutte su di un gruppo omogeneo di fregate, con basi a Cartagena, Ferrol, e Rota). Infine vi era il Grupo Delta, assieme all'Alfa l'unico grande gruppo che dà senso alle capacità della flotta: questo ha le navi anfibie. Non mancava l'Aviazione navale in sette unità a livello di squadriglie.

Di gran lunga il più potente dei vari gruppi, l'Alfa aveva sia la portaerei Principe de Asturias, che tutte le 11 fregate 'Santa Maria' e 'Baleares', con il rifornitore 'Patino' di recente arrivato in servizio. Tutto questo doveve essere inteso per il controllo delle linee di comunicazione, ma alla fine, l'impegno post-Guerra fredda è stato inteso soprattutto in missioni a lungo raggio, per esempio nel Mediterraneo, al largo della Ex-Jugoslavia. Ma ben più frequenti erano gli impieghi in Atlantico, specie imperniate nello strategico settore delle Canarie. A parte questo, al Grupo Alfa doveva essere come seguito il Grupo Bravo, uguale al primo (del resto con 11 navi di scorta la cosa era possibile), ma nonostante che le grandi navi del tipo 'Asturias' sono state fatte con criteri di massima economicità in relazione alle dimensioni e alla capacità aerea (in pratica delle moderne navi portaerei di scorta), la cosa si è dimostrata troppo costosa e questo secondo gruppo di portaerei non ha avuto esito. Così la PRINCIPE, copia della Sea Control Ship americana, ha avuto sì una sorella, ma per la Marina Thailandese. Con 22-24 macchine, di cui 8 elicotteri ASW, 2 AEW, 12 -14 aerei, si tratta di una nave di tutto rispetto. I vecchi AV-8S Matador erano obsoleti, ma veloci com'erano avevano il vantaggio di dare una buona difesa aerea. Radiati questi (per darli in dote alla CHAKRI NERUEBET, la nave thailandese), erano rimasti solo i EAV-8B Matador II Bravo. La nuova nave thailandese non era ancora stata completata dai cantieri Bazan. Era previsto che sarebbero arrivati in servizio a breve gli AV-8B Harrier Plus.

Se la PRINCIPE era costruita con criteri commerciali, le sue capacità aeree e di sensori erano all'altezza della situazione. Ma nell'insieme si potrebbe definire una realizzazione 'in economia', come del resto anche le altre fregate spagnole, le 'Knox' e 'Perry' che più che navi di prima linea, sono navi di scorta evoluzione dei caccia DE della seconda guerra mondiale. Tutte le navi principali erano ad un unico asse, e tutte le navi di scorta (11) erano armate di sistemi di difesa d'area, ancorché degradati rispetto ad analoghi tipi da cacciatorpediniere (ovvero con due radar d'illuminazione anziché solo uno come nel caso delle fregate), nondimeno assicuravano delle prestazioni da difesa aerea superiori rispetto a quelle delle fregate normali, al più armate con missili tipo Sea Sparrow. La costruzione delle 6 'Santa Maria', costruite nei cantieri Bazan durane il periodo, invero lungo, 1982-1994. Le vecchie 5 'Baleares', per ottenere una capacità antiaerea hanno rinunciato ad un elicottero ASW poppiero, per la rampa con 40 ordigni SM-1MR. Sono state costruite negli anni '70 sul progetto Knox. Va detto che questa soluzione non ha impedito di usare anche il sistema sonar a profondità variabile, presente non su tutte le 'Knox' americane, in aggiunta a quello da scafo, ASROC e siluri leggeri. A questo proposito, i siluri leggeri sono aumentati in numero, e sono stati installati anche due lanciasiluri pesanti per armi Mk 37 per compensare un po' l'assenza dell'elicottero. È comunque, tutto questo, molto strano: se fosse stato seguito il criterio delle 'Brooke', versione SAM delle 'Garcia', semplicemente avrebbero avuto prestazioni migliori. Con un solo radar illuminatore, tanto valeva prevedere anche un numero di missili minori, magati una ventina come nel caso dei Type 42: è un fatto che le 'Brooke', facendo così, hanno reso possibile sia il lanciamissili 'Tartar' che la presenza di un elicottero, oltre al cannone, lanciasiluri e ASROC, e al fatto di avere due assi portaelica anziché uno (meno vulnerabilità ai danni e maggiore maneggevolezza).

In ogni caso, pur con i loro limiti, le 'Baleares' avevano una validità apprezzabile per la Marina Spagnola. La loro manutenzione era onerosa nonostante che si fosse ritornati agli impianti a bassa pressione di vapore dopo il tentativo di usare dei sistemi ad alta pressione con le 'Garcia/Brooke', per ottenere una maggiore compattezza (infatti le 'Knox' successive hanno uno scafo più largo). La loro sostituzione era programmata con le nuovissime F-100, nate dopo il fallimento della nuova fregata NATO NFR-90; rappresenta qualcosa di molto simile, nondimeno, alle piattaforme olandesi e tedesche; armate con i lanciamissili Mk 41VLS e, caso unico per le fregate europee (che per il resto sono riccamente equipaggiate con i sistemi 'locali'), con la versione leggera del radar SPY-1. In origine v'era in programma l'APAR, cosviluppato da Canada, Olanda e Germania, ma a causa delle difficoltà di sviluppo è stata scelta una soluzione di default, usando l'SPY-D, nonostante la stazza sia 'solo' di 6.000 t. Questo radar in ogni caso avrebbe causato una riprogettazione molto accentuata dell'unità navale, soprattutto per le sovrastrutture anteriori destinate all'impiego dell'SPY con le sue 4 antenne piane. Con 4 F-100 sarebbe stato ben plausibile rimpiazzare le 5 'Santa Maria'.

Le fregate erano assistite per compiti di pattugliamento, dalle corvette/fregate leggere 'Descubierta', 6 costruite dai Bazan durante gli anni '70, ma ancora valide, con missili SAM e antinave aggiunti dopo i lavori d'ammodernamento. Derivavano da un progetto portoghese ed erano facili da riconoscere per i fumaioli abbinati a 'V' al centro nave. Poi c'erano anche 30 pattugliatori costieri e d'altura, in 4 classi, per la sorveglianza della ZEE, soprattutto in funzione della pesca.

Quanto al Grupo Delta esso era capace di trasportare 2 battaglioni di marines, e magari anche reparti dell'esercito. . Ma le due vecchie classe Aragon (ex- americane 'Paul Revere'), e le due LST classe 'Velasco' (ex- Suffolk County'), indubbiamente potenti mezzi di trasporto mezzi e uomini, ma non adatte alle operazioni con gli elicotteri, per le quali non erano state pensate data l'età della loro concezione.

Per rendere possibile l'utilizzo delle potenti capacità del Tercio de Armada, è stata quindi avviata la costruzione di una LPD da 12.500 t, con tanto di ponte di volo poppiero e bacino allagabile (due cose che prima erano pressoché indisponibili), con capacità di trasportare 600 uomini o 170 mezzi o 33 carri medi, nonché 4 elicotteri pesanti o 6 medi; l'entrata in servizio era prevista per il 1997. Moderne anche le dotazioni di telecomunicazione erano moderne, e la nave poteva essere usata anche per operazioni di assistenza umanitaria. Inoltre sono state comprate due grosse LST 'Newport', quelle con il ponte abbattibile a prua per sbarcare mezzi corazzati (le ultime LST prodotte negli USA), chiamate 'Herman Cortes' e 'Pizarro' (quando si dice 'il nome è tutto un programma').

A parte queste navi, che nell'insieme costituivano una forte amplificazione delle capacità navali spagnole, anche se le due ex-USA erano state costruite all'inizio degli anni '70, vi era il problema delle mine. Erano disponibili solo 12 anziani dragamine costieri ex-USN, che seppure ammodernati con un sonar cercamine e veicoli teleguidati, erano in fase di rimpiazzo da 4 navi spagnole CME, Contra Minas Espagnoles, che erano un progetto sviluppato dai cantieri Bazan con scafo in GRP, ma di fatto una rielaborazione del britannico 'Sandown', ma utilizzante la tecnologia GRP francese dei 'Tripartite' (per questa volta l'Intermarine non ha avuto successo). Il primo era atteso nel 1998, con una stazza di 500 t.

Quanto riguarda la fondamentale componente subacquea, questa era stata inizialmente basata su sottomarini ex-americani, ma poi sono arrivati isottomarini francesi 'Daphné' e 'Agosta', costruiti su licenza negli anni '70 e '80, come classi 'Delfin' e 'Tramontana'), 4 ognuna. Nonostante gli aggiornamenti e la loro relativa, fondamentale validità, queste navi sono erano certo up-to date e necessitavano di essere sostituite. Questo poteva accadere con la classe Scorpene francese, il nuovo progetto da 2.000 t dei cantieri DCN, con un sistema AIP MESMA di concezione francese, anche se alquanto inefficiente rispetto agli altri tipi: ha una turbina a vapore a ciclo chiuso, con una forte emissione termica, difficoltà di messa a punto etc. Rispetto al sistema Stirling o alle pile a celle combustibili, è un sistema dalle minori prestazioni, anche se è pur sempre un sistema AIP. I Rifornitori di squadra erano il PATINO, costruito collaborando con l'Olanda, a cui si aggiungeva il MARQUES DE LA ENSENADA, da 13.400 t con 8.000 di carico. La BAC, Buque de Aprovisionamento de Combate Patino era dotata di due stazioni di rifornimento laterale e una poppiera, più hangar per 3 elicotteri pesanti. Ha avuto anche un'altra particolarità, segno dei tempi: la disponibilità di alloggi per l'equipaggio femminile, separati da quelli maschili: le donne qui sarebbero state il 30% del totale. Piuttosto non c'era il personale di leva, mentre la nave, dotata di capacità sufficienti per il Grupo Alfa, aveva un equipaggio pari alla metà di quello di una Fregata.

Tempi moderni

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Organizzazione e attività recente e attuale

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In termini di evoluzione ed organizzazione, un primo passo era la redazione, alla fine degli anni '80, del piano Plan Alta Mar che vedeva la fine della guerra fredda e la proiezione di potenza oltremare. I piani successivo del 1995 e del 2003 hanno ulteriori perfezionamenti, anche dopo l'avvento della 'guerra al terrore' del 2001. È stato creato il Comando di stato maggiore della Marina, ovvero il Mando de Guerra Naval Especial, mentre gli investimenti hanno superato i mille miliardi di pesetas. A parte questo, l'Armada ha partecipato all'EUROMARFOR, ovvero la parte navale dell'EUROFOR,accordo di forze mediterranee con Portogallo, Francia, Italia come partners.

L'attività operativa nel frattempo ha avuto un impegno fuori area crescente, già nel 1990-91 con la crisi del Golfo. 5 fregate hanno controllato, assieme a 6 corvette oltre 5000 mercantili, mentre in Adriatico ha operato nel 1992-97 durante la crisi jugoslava con tanto della PRINCIPE e anche qui vi sono stati 5.466 controlli con 482 ispezioni e 119 sequestri.

La forza delle navi dell'Armada è stata ripartita, come detto, nel Gruppo ALFA, in quello DELTA per l'assalto anfibio, e una forza di protezione delle coste e delle ZEE, nonché la forza subacquea, l'aviazione di marina (Arma Aérea de Armada) e navi ausiliarie (Boques Logisticos).

Infine l'inizio del XXI secolo ha visto una fusione tra ALFA e DELTA con la creazione di una forza di proiezione comprendente anche i cacciamine.

Le fregate missilistiche sono ripartite nella 41ima Escuadrilla de Escoltas, Rota, con le 'Santa Maria', e la 31ima, El Ferrol, che ha attualmente le 'Alvaro de Bazan' dopo avere radiato le 'Baleares'. La Flotilla de Submarinos è basata a Cartagena, dove si trovano anche le navi della MCM Flotilla.

La Fuerza de Action Mattima o FAM ha il comando delle numerose navi pattuglia, incluse le ex-corvette della 21ima Escuadrilla de Escoltas, le Escubiertas.

Le basi principali sono El Ferrol, Cadice (San Fernando), Las Palmas (Canarie), Cartagena, Mahon, Maiorca e infine Rota, una grande base aeronavale vicino a Cadice.

I comandi sono stati così ripartiti: Capo di stato maggiore della Marina che comandava struttura operativa chiamata Fuerza, ripartita in Squadra navale, Fuerza de Accion Marittima, Fuerza de Infanteria Marittima, Struttura logistica (Apoyo a la Fuerza). I comandi di questa complessa forza armata sono due comandi di Accion Marittima (ovvero Cadice e Ferrol), due comandi navali autonomi (Canarie e Baleari), il comando centrale di Madrid della Jurisdicion Central e Stato Maggiore ovvero la Jefatura de Apoyo Logistico. In tutto, questo guazzabuglio di comandi e settori della Marina ha comando su 37.000 persone di cui il 2% donne.

La PRINCIPE DE ASTURIAS, ordinata il 29 maggio 1977, impostata nel 1979 nei cantieri della Empresa Nacional Bazan di Ferrol, varata il 22 maggio 1982, provata in crociera nel 1987 (dimostrandosi mezzo valido e maneggevole) e consegnata il 30 maggio 1988. Con un dislocamento di 17.000 pc. è una grossa portaelicotteri/portaerei VSTOL lunga 195 m, costruita con criteri di relativa economicità: essa di fatto è un progetto americano per una Sea Control Ship (del famoso studio di progettazione Gibbs & Cox), ovvero una nave economica al posto delle grandi e costosissime portaerei, mai realizzata tuttavia per l'US Navy che al più le ha avvicinato nelle funzioni le portaelicotteri d'assalto anfibio. Questo progetto nacque inizialmente nel 1971. Di fatto, peraltro, gli spagnoli l'hanno 'spagnolizzata' e l'hanno trasformata in un mezzo navale relativamente originale, a cominciare dal molto pronunciato sky-jump a prua, e 4 alette stabilizzatrici, ampliamento del 30% della superficie di volo, miglioramenti della nave nel ruolo di nave do comando di gruppo navale. Le dimensioni erano (tra parentesi i dati della Garibaldi, per un raffronto): 195,9 m di lunghezza (180,2), ponte di volo 175 m (173,8 m), sky jump 46 m con elevazione fino a 12 gradi (6), con altezza sul ponte massima di 4,8 m. larghezza massima 24,4 m (23,4), massima del ponte di volo 32 m (30,4). Dislocava 16.700 t (13.370), con equipaggio di 588 oltre 766 per il reparto di volo (massimo 550+275). Lo sky Jump è lungo 46,5 m con un'altezza massima sul ponte di 4,8 m. L'hangar ha dimensioni sufficienti per 17 velivoli e altri 12 sono ospitabili sul ponte di volo.

La velocità, definibile come 'media', è di quasi 26 nodi grazie a 2 turbine LM-2500 da 23.000 hp l'una (32 con 4 LM-2500 da 80.000 hp), collegate ad un'unica elica in configurazione COGAG: ovvero, per le andature normali è innestata solo una turbina, mentre l'altra interviene per le andature elevate. Non vi è quindi nessuna differenza nel tipo di motori che intervengo nelle variazioni di velocità, ma solo il numero, soluzione estremamente semplice anche se si presta a problemi di vulnerabilità e manovra. L'autonomia, nonostante il 'tutto turbine' ha 7000 miglia a 20 nodi (idem). I radar di bordo sono 5, oltre a uno secondario, più sistemi IFF, comunicazione, ECM, e un CIC per il controllo e combattimento.

La nave è difesa da 4 Meroka siti perimetralmente. Sono i CIWS standard della Marina spagnola, di concezione nazionale. Si tratta di un sistema che condivide con il Phalanx il minimo calibro indispensabile, il 20 mm, ma non si tratta di un sistema gatling, ma con ben 12 cannoni da 20 mm con due schiere sovrapposte di canne, il che tra l'altro garantisce un volume di fuoco di ben 9000 colpi al minuto, anche se la dotazione di colpi (1440) non è migliore di quella del Phalanx e quindi l'autonomia è pari a 2-3 volte meno in termini di tempo di fuoco. Difficile piuttosto capire come mai non si siano abbandonati i vecchi cannoni Hispano-Suiza (con canna enormemente lunga, 120 calibri) e si sia puntato, per ottenere la stessa cadenza di tiro con meno armi, su 8-9 Rh-202 oppure un paio di Vulcan Phalanx. Degno di nota è che le armi hanno maggiore energia cinetica dei proiettili del Phalanx, ma non è chiaro se abbiano proiettili decalibrati per penetrare meglio le testate dei missili perforanti, e quasi di sicuro non hanno proiettili DU che ne massimizzerebbero l'efficacia. Il sistema di controllo del tiro ha un radar di tiro e un sistema optronico installati sulla torretta, ampia e piatta. L'arma è in dotazione a tutte le altre navi principali con un esemplare per ciascuna fregata delle 11 missilistiche disponibili.

Il Gruppo imbarcato (GAE), che nel 1991 era noto come Unità Aerea Imbarcata o UNAEMB, verte su di un gruppo di 6/8 aerei, e due gruppi di 6/8 elicotteri l'uno, uno di macchine pesanti e uno leggere consentono un gruppo di volo di tutto rispetto tra AV-8, Sea King, Seahawk. Fino a 17 aerei possono essere ospitati nell'hangar e 12 sul ponte di volo (12+6 per la Garibaldi). All'epoca era possibile contare su 12 AV-8S Matador della 8a Escuadrilla, mentre i Sea King erano 13 nella 5a Escuadrilla, tra cui alcuni AEW con il radar Searchwater. Infine non mancavano gli AB.212 dealla 3a Escuadrilla. Nel corso della Display Determination '90, quando per la prima volta la PRINCIPE e il GARIBALDI hanno operato insieme (la nave spagnola normalmente viaggia in Atlantico) la prima aveva a bordo 4 'Sierra' (AV-8S) e 5 Bravo (AV-8B), i primi più per la difesa aerea grazie alla velocità maggiore; c'erano anche 4 Sea King ASW e 2 AEW; e infine 2 AB-212AS, che praticamente sono gli elicotteri navali standard del Mediterraneo, almeno all'epoca. I SH-60 Seahawk in un primo momento sembrava che dovessero essere destinati alla 'Principe', ma in realtà la loro collocazione ottimale è con le fregate della scorta alla portaerei stessa: operano comunque in stretta cooperazione con l'ammiraglia, ma da bordo delle fregate questi elicotteri danno il massimo dell'efficacia dato che hanno un sistema data-link che gli permette di dialogare con l'unità di scorta, in quell'esempio di simbiosi dato dallo schema LAMPS III. Quanto all'addestramento, gli AV-8B necessitavano dei corsi a Cherry Point visto che in Spagna non c'erano i biposto; anche se era presente un simulatore di volo. Per i Vecchi AV-8S invece c'erano i biposto e tutto si svolgeva in Spagna.

La costruzione è stata semplificata per ottenere il massimo della capacità aerea con il costo ci si poteva permettere. Così da un lato essa è più grande della GARIBALDI, più lenta e meno armata, dall'altro è dotata di maggiori capacità aeree. La sua costruzione rispecchia standard mercantili piuttosto che militari, e l'hangar è di tipo aperto, ovvero con la costruzione sopra il ponte principale invece che incluso nello scafo. La nave in tal modo rispecchia la filosofia americana che predilige la capacità di trasporto aerei alla robustezza strutturale, come 'garanzia' per la sopravvivenza della portaerei (tale concezione di fatto si è imposta come la migliore, essendo gli aerei non solo la principale risorsa difensiva, ma anche l'unica risorsa offensiva della portaerei il che specialmente per marine piuttosto aggressive o al contrario, limitate, è la ragion d'essere di una nave del genere). In sostansa, essendo sia costruita con un grosso scafo data la relativa economicità di progettazione, e con un hangar aperto ha rappresentato il massimo risultato possibile per incrementare la capacità aerea a parità di costo. Questo ha comportato anche la rinuncia a sofisticati armamenti di bordo, specie quelli offensivi: niente di simile alle navi inglesi, italiane e sovietiche per intenderci, ma solo il minimo indispensabile per la difesa ravvicinata.

In ogni caso, la PRINCIPE è risultata decisamente popolare, e persino maneggevole nonostante un unico asse portaelica: in effetti, nel 1992 la marina Thailandese ha richiesto una nave direttamente derivata da questa, la CHAKRI NARUEBET. Già che c'erano, gli spagnoli hanno venduto ai thailandesi anche gli AV-8A superstiti (con il che si valorizzava lo skyjump!) data la scarsità di 'seconda mano' in campo degli AV-8 e dato che i Thailandesi, per ironia della sorte, comprarono per la marina anche alcuni A-7 Corsair, che per quanto navali ed assegnati all'Aviazione di marina non possono però certo operare da navi tanto piccole e soprattutto prive di catapulte a vapore.

Le navi del tipo 'Santa Maria' sono state in un primo lotto di quattro esemplari e poi altre due ovvero la SANTA MARIA (F-81), VICTORIA (F-82), NUMACIA (F-83), REINA SOFIA (F-84), NAVARRA (F-85), CANARIAS (F-86), impostate rispettivamente nel 1982, 1992, 1991, 1986, 1987 e 1983 e consegnate nel 1986, 94, 94 ,88, 90 e 1987. Come si vede non vi è una corrispondenza univoca tra i numeri e le date, con la VICTORIA e NUMACIA realizzate nel 1991-94. La loro dotazione di armi e sensori è simile a quella delle 'Perry' americane e l'unica vera differenza è data dal Meroka al posto del Phalanx, ma non sono poi mancati aggiornamenti, come la sostituzione del sistema EW con un apparato del tipo NETTUNO. Per il resto hanno un lanciamissili Mk 13 con 40 ordigni SM-1/Harpoon a prua e un paio di elicotteri ASW a poppa. Il layout di queste pur grosse navi da circa 138 m è opinabile in quanto il lanciamissili è a prua e gli elicotteri a poppa, non lasciando spazio a prua per un cannone da 127 mm così da dover usare un solo cannone da 76 a centro nave, senza capacità di tiro direttamente a prua o a poppa. Nel caso dei caccia Audace, per esempio, si è riusciti a combinare con uno scafo più grande il lanciamissili e l'hangar a poppa liberando la prua per altri armamenti. In ogni caso, si tratta di fregate dotate di un sistema di difesa aerea di tutto rispetto, anche per i radar SPS-49.

La prima linea della flotta spagnola, quindi si è evoluta con un criterio comprensibile (anche Taiwan, per esempio ha fatto lo stesso) ma piuttosto curioso: tutte le 12 navi di prima linea erano derivate da un progetto (sia per le portaerei che per le fregate) per navi di seconda linea americane, detto in altri termini le Perry e le Knox erano state concepite come navi di scorta, non mai come 'combattenti di prima linea'. D'altro canto anche l'US Navy le ha usate poi con questa funzione essendo insufficiente il numero degli incrociatori e caccia disponibili (per le esigenzedell'US Navy ,chiaramente). In compenso, tutte e 11 le navi di scorta hanno una dotazione di missili SAM a medio raggio (mentre mancano quelli a corto raggio) e radar a lunga portata (quando le navi europee in genere hanno SAM a corto raggio e radar di scoperta aerea a medio), tutte hanno capacità di attacco missilistico antinave, nonché capacità rilevanti ASW ed elicotteristiche I SAM SM-1MR teoricamente presenti su tutte queste navi erano la bellezza di 320 unità, quando per esempio, le navi italiane dell'epoca (metà anni '90) ne avevano 220 (ma anche 30 lanciamissili S.Sparrow/Aspide con 8-24 missili l'uno).

Nell'insieme si poteva dire che si trattasse di una flotta di superficie che in maniera il più possibile 'economica' riusciva ad assolvere i suoi compiti e a dare alla Spagna una delle migliori forze d'alto mare tra le marine NATO, incentrata naturalmente nel gruppo Alfa, quello incentrato sulla portaerei, fregate e rifornitori. L'altro gruppo navale spagnolo (tra quelli principali) era il DELTA, con la finalità di sbarco anfibio da parte del poderoso corpo dei Marines spagnoli, il Tercio de Armada. Un'altra risorsa per una flotta moderna sono i sottomarini.

I GALERNA SSK

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Anche se la Spagna non ha mai cercato degli SSN, la sua tradizione nel campo delle unità subacquee, iniziata attorno al 1990, ha conosciuto un ulteriore capitolo con 4 nuove navi della Classe 'GALERNA', che sono diventati il nucleo della flotta subacquea, ovvero la 'Flotilla de Submarinos' . Queste moderne unità, anche se attualmente piuttosto invecchiate, garantivano migliori capacità rispetto ai DELFIN, con dimensioni portate a 67,6 x6,8 m contro 57,8 x 6,8 m. La massa è passata a 1480/1760 t e l'armamento è stato ridotto a 4 tls, ma questo, paradossalmente, è stato consentito proprio dal maggiore dislocamento. La velocità è di 12.,5/17,5 nodi, la quota di 300 m operativa, 500 massima. I battelli hanno pochi lanciasiluri perché adesso hanno un sistema di ricarica pneumatico dei siluri, molto silenzioso come del resto tutto il battello e il locale siluri può portare 23 armi o 46 mine, con la possibilità di usare anche missili Exocet o Harpoon.

Le navi hanno 2 sonar DUUA 2A e DUUA 1D, 2 idrofoni DUUX 1A e 2H, sistemi ESM e di combattimento vari (a dire il vero, 2 sonar e 2 idrofoni sono anch'essi presenti sui 'Daphné'). In sostanza, però, gli 'Agosta' hanno una struttura più grande e capiente e questo è il principale cambiamento.

Derivati chiaramente dai 'Daphné', la principale differenza è come detto il numero minore di lanciasiluri nonostante il raddoppio dei siluri presenti, cosa possibile perché il semplice ma pesante e ingombrante sistema di lanciasiluri monocolpo è stato rimpiazzato con un sistema di ricarica rapida per un numero molto piccolo di lanciasiluri. La liberazione della prua consente l'integrazione del sonar di prua entro la forma dello scafo anziché nel caratteristico sistema sito sopra di questa a mç di 'naso'. Questo aiuta la silenziosità, velocità del battello e anche a portare eventualmente sonar più grandi. Addirittura, nei sottomarini americani e giapponesi i tubi di lancio oltre che essere pochi sono spostati a mezzo scafo per liberare totalmente la prua onde ospitare un sonar di dimensioni che siano le maggiori possibili per la sezione dello scafo resistente. La cosa appare per certi aspetti curiosa, visto che i sottomarini moderni sono dogmaticamente legati alla silenziosità e preferiscono stare in ascolto passivo, attivando solo raramente il sonar (che nelle navi inglesi sono attivabili solo con l'autorizzazione del capitano, anche per evitare che potenziali nemici captino le emissioni e traggano informazioni sulle apparecchiature elettroacustiche) e inoltre, ad alta velocità i sonar tendono ad essere assai inefficienti (differentemente dai radar, i sonar sono molto sensibili al rumore di fondo). I 'Galerna' spagnoli sono stati costruiti in ambito nazionale e hanno i nomi di GALERNA (S-71), SIROCO (S-72), MISTRAL (S-73), TRAMONTANA (S-74), impostati nel 1977, 78, 80 e 81 e varati nel 1981-84 e consegnati nel 1982, 83, 85 e 86 rispettivamente. Tra le armi usate dai battelli spagnoli, i siluri dovrebbero essere sia francesi che Mk.37 americani, missili Exocet e mine TSM-3510.

Descubierta e le altre

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A parte questi programmi di aggiornamento e potenziamento, l'Armada ha inteso dotarsi anche di unità di medio e piccolo dislocamento. Tra questi vi sono da segnalare le 6 corvette classe 'Descubierta', che sono state tra il 1974 e il 1982, che sono state realizzate per operare come navi da combattimento di ridotto dislocamento ma con potenza di fuoco considerevolissima.

Esse son la DESCUBIERTA (P-75); CAZADORA (P-78), DIANA (M-11), INFANTA CRISTINA (P-77), INFANTA ELENA (P-76), VANCEDORA (P-78) e hanno ricevuto un armamento vertente su di un cannone da 76 mm OTO a prua, una coppia di cannoni da 20 o 40 mm (non molto chiaro che tipo venne utilizzato per le navi spagnole) un lanciamissili ottuplo poppiero per Sea Sparrow e i più moderni Aspide appena furono disponibili, due lanciamissili quadrupli con Harpoon antinave, due lanciasiluri tripli Mk 32 per armi leggere e un lanciarazzi ASW. A parte questo si trattava di navi di scorta tipiche della NATO con sistemi d'arma standard, di notevole compattezza e potenza: il solito cannone da 76 mm, lanciamissili tipo Sparrow, lanciatori quadrupli per Harpoon e tripli per siluri leggeri. Il dislocamento arrivava a quasi 1700 t e la velocità, pur non eccezionale (non insomma, a livello di corvetta d'attacco missilistico, le navi di questo tipo erano piuttosto pensate per pattugliamento e scorta economiche ,essendo a tutti gli effetti corvette o fregate leggere) e l'autonomia di 4000 miglia grazie a due motori diesel MTU 16V.956 da 11.400 hp totali. Benché non pensate per ruoli di prima linea, con tale velocità possono ( o meglio, potevano, vedi sotto) per esempio agevolmente seguire (tranne che semmai in condizioni di mare grosso) la PRINCIPE che non è una nave 'classe 30 nodi' come normalmente sono le portaerei.

Le 'Descubierta' non sono state apprezzate solo in Spagna ma sono state esportate anche in Egitto e Marocco. Né sono state le sole navi 'leggere' spagnole, anzi: negli anni '70 vennero costruite le 12 cannoniere appartenenti alle classi 'Lazaga' e 'Barcelo', oramai passate in seconda linea (le seconde) o vendute alla Colombia (le prime). I 10 scafi classe 'Anaga' sono stati costruiti negli anni '80, e pur trattandosi di guardiapesca da appean 350 t hanno nondimeno un cannone da 76/50 mm. A parte questi, sono entrati in servizio anche altri tipi: le 6 vedette d'altura di due classi 'Toralla' e 'Conejera', nonché vedette litoranee. Tutto questo avrebbe portato nel corso degli anni '90 ad una ulteriore evoluzione con la creazione di un vero Servizio Guardiacoste che coordina una serie di servizi già esistenti, per esempio la Guardia Civil del Mar, e la flotta disponibile ha raggiunto l'ottantina di mezzi da pattugliamento, circa 12 rimorchiatori di cui 8 oceanici, e due navi appoggio e comando da 1600 t, la PETREL e la CONDOR.

Nonostante questa istituzione, l'Armada, similmente alla MM italiana ha seguito il guazzabuglio della redistribuzione dei ruoli delle marine del dopo Guerra fredda, con l'immissione in servizio nel 1991-92 delle 4 navi 'Serviola'. Si tratta di navi da 1100 t che in caso di necessità sono predisposti per CIWS e missili antinave Harpoon, come le navi maggiori della Coast Guard americana. Per il resto hanno un vecchio cannone automatico da 76/50 mm, due mitragliatrici da 12,7 mm e una piattaforma per elicottero. La forza comprendeva anche alcuni pescherecci oceanici convertiti dei tipi 'Alboran' e 'Chileru', comprati nel 1994-004 dal Ministero dell'Agricoltura e Pesca, utilizzati pertanto come navi per la sorveglianza delle sempre più preziose risorse ittiche. Recentemente (in maniera simile alle 'Minerva' italiane) le 'Descubierta' hanno subito una riduzione dell'armamento missilistico e silurante (ma reimbarcabile in caso di necessità), cosa accaduta a 5 delle 6 navi che poi, al momento in cui saranno disponibili OPV (grandi navi pattuglia) di nuova costruzione saranno poste in vendita.

MCM, ausiliarie e velieri

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In termini di navi MCM la dotazione di vecchie navi riguardava 12 dragamine: gli oceanici 'Guadalete' e i costieri 'Bluebird' americani. Per rimpiazzare questa flotta, almeno in buona parte, sono stati ordinati i cacciamine 'Segura'. Queste modernissime navi costruite in GRP, pesanti 550 t a pieno carico, sono nient'altro che i 'Sandown' inglesi modificati e si riconoscono per il fumaiolo elegantemente sdoppiato sui fianchi della struttura, quasi a mò di traghetto moderno,piuttosto che sito al centro come al solito in un'unica grossa struttura. Essi hanno avuto una ordinazione per 2 serie nel 1993, e sono entrate in servizio dal 1999. Le navi della prima serie sono 4, tutte in linea nel 1999-2000 con sonar AN/SQQ-32, sistemi di controllo NAUTIS-M e due popolari ROV PAP-104 Mk 5 francesi, ma costruiti su licenza (si tratta senza dubbio del sistema teleguidato di maggior successo in questo campo). le navi della prima serie sono la SEGURA (M-31), SELLA (M-32), TAMBRE (M-33), TURIA (M-34), impostate nel 1995-98 e varate nel 1997-99. La seconda serie ha visto la realizzazione di DUERO (M-35) e TAJO (M-36) con capacità anche di caccia mine. Altre risorse sono il comando UBMCM, ovvero i sommozzatori antimine, dipendenti dal Comando sommozzatori di Cartagena, e la nave appoggio cacciamine DIANA, una ex-corvetta classe Descubierta convertita, ecco perché mentre le altre navi sorelle hanno attualmente la serie P- come pattigliatori, la DIANA ha la sigla da unità MCM di M-11.

Infine, le navi ausiliarie hanno ricevuto una notevole attenzione, dopo una lunga fase di trascuratezza (abbastanza comprensibile visto che si stentava a mettere in servizio una prima linea di unità navali). Negli anni '90 sono arrivate la JOSE PATINO e la MARQUES de la ENSANADA. Il primo è un rifornitore da 22 nodi e 17.000 t standard, di progetto olandese-tedesco, con un CIWS Meroka e sistemi per il rifornimento di 13.000 t di materiali e carburante nonché capacità di assistenza logistica anche per aerei. L'altra nave ha invece 19.000 t di dislocamento ma solo 16 nodi, una petroliera capace di rifornimento ma senza capacità di manutenzione.

Vi è poi la JASMUND, ex-DDR, posta in vendita nel 1990 e trasformata in nave ELINT, la ALERTA. CASADO, PODASILLO e ARAGUAY, sono navi da trasporto, in sostanza mercantili svedesi degli anni '70-80 e comprati dal 1983 al 2000. Degne di nota anche la NEPTUNO da salvataggio in mare, la moderna nave oceanografica HESPERIDES del 1991 con capacità antartiche, i due più vecchi 'Malaspina' degli anni '70 e navi minori varie.

Le navi d'addestramento sono rappresentate soprattutto dalla JUAN SEBASTIANDE ELCANO, splendida nave tipo goletta a 4 alberi da 94 m e 34 00 t, grande grossomodo come il Vespucci e anche più vecchio, avendo avuto origine all'Arsenale di Cadice tra il 1925 e il 1928 (però con scafo in acciaio), quindi si tratta di una nave addirittura antecedente all'avvento del regime di Franco, un autentico testimone del XX secolo spagnolo: ha visto il servizio con i repubblicani, con i franchisti per altri 40 anni e adesso da 30 serve con la marina spagnola moderna.

I Marines del Re

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Il Tercio de Armada è il nome dei Marines spagnoli, potente organizzazione che affonda nel passato le proprie radici: fu niente meno che Carlo V a fondare il primo corpo specializzato per gli sbarchi anfibi delle marine mondiali, nel l537.

La perdita delle colonie oltremare naturalmente non giovò al Servizio, tanto che la rivolta di Ifni del 1957-58, Marocco spagnolo, venne contrastata con uno sbarco anfibio che richiese l'intervento della marina francese, che per la seconda volta in 2 anni venne usata in una ambigua azione d'attacco in territorio africano dopo Suez, ma stavolta senza impegnarsi a fondo. La rinascita della specialità venne sancita nel 1968 con l'Infanteria de Marina, che era suddivisa in Fuerza de Protecciòn con 5 unità di manovra (3 Tercios, ovvero reggimenti: il NORTEN, SUR e LEVANTE, e 2 Agrupaciones, il MADRID e CANARIAS) e serve primariamente per la difesa delle installazioni oltremare. La vera forza di combattimento da sbarco è invece la Fuerza de Desembarco.

Ripercorriamo brevemente la storia del Tercio de Armada, dunque. La sua formazione risaliva niente di meno che al 1537, dunque una storia davvero lunga: era questo il primo corpo di fanti di marina creato nel mondo, e per opera di Carlo I di Spagna. Era allora chiamata Companias Viejas del Mar de Napoles, perché erano assegnati alla flotta di galee del Mediterraneo. Solo il successore di Carlo, Filippo II, iniziò l'impiego della fanteria di marina in maniera offensiva, sulle coste nemiche. D'altro canto era quello il secolo d'oro della Spagna, ora che stava conquistando gran parte dell'America.

Ecco come il Tercio, esattamente 500 anni dopo la scoperta delle Americhe, si presentava, nel 1992. Era forte di circa 3.000 soldati inquadrati in una forza da sbarco offensiva (il Tercio de Armada), una di difesa delle installazioni oltremare, sotto forma di 5 'Tercios', un settore didattico che tra l'altro aveva il centro d'addestramento di Cartagena, nonché la scuola di applicazione di S. Fernando.

Questo complesso di forze, per quanto non servito da navi moderne, era davvero notevole e la sola forza da sbarco vera e propria era non, come nel caso del S.Marco italiano, a livello di battaglione, ma di brigata, con tanto di equipaggiamenti pesanti. Questo nonostante la flotta spagnola, per quanto molto aggiornata negli ultimi anni, non era certo potente e moderna quanto quella italiana. Ma doveva anche far fronte a molti impegni oltremare che rendevano necessario disporre di una forte componente anfibia. A questo proposito, in Italia a tutt'oggi una vera brigata anfibia è ancora da comporre, nonostante che la forza 'anfibia' con gli anni sia passata da 750 a 2.100 unità.

La brigata si articolava su 3 reggimenti e 2 battaglioni, che da soli per l'appunto arrivavano a circa 3.000 elementi (quindi escluse le guarnigioni e le unità logistiche). La parte che può essere usata in maniera 'offensiva' ammontava tuttavia alla metà di questa forza, con un raggruppamento da sbarco chiamato Agrupacion de Desembarco, basato sulla fanteria. Poi c'era il similare A. de Apoyo de Combate, con le armi pesanti, e quindi artiglierie e corazzati. Questo era basato su: compagnia comando e servizi, Grupo de Artilleria de Desembarco, Grupo Mecanizado Anfibio. Quest'ultimo aveva la Compagnia anfibia, basata sugli LVTP-7, che trasportava a terra le unità da sbarco per creare, sia pure con la sola fanteria leggera, una testa di ponte da sfruttare poi per le unità pesanti, trasportate con gli LCM (per i carri armati specialmente). Il Grupo Mecanizado Anfibio o GAM aveva anche la cp controcarri, batteria antiaerea (distaccabile in piccole unità presso le cp di fanteria). Le batterie di artiglierie arano 2 leggere da 105 (ma una era quadro, cioè inattiva) e una di semoventi da 155 M109. Spesso sono gli obici leggeri da 105 mm, gli M56, che erano usati per primi, nelle prime fasi dello sbarco dato che erano trasportabili anche al gancio baricentrico degli AB.212, alcuni dei quali capaci di essere impiegati per questi compiti.

Tutta l'azione (elisbarchi, mezzi leggeri, mezzi da sbarco pesanti) è al solito preceduta dalle unità di ricognizione, ovvero la Unidad de Operacione Especiales, che serviva per la ricognizione nelle zone degli sbarchi e l'individuazione di quelli più idonei, come anche degli ostacoli che si poteva incontrare, fino ad attaccare e sabotare le difese nemiche. Il Grupo Logistico de Combate era quello incaricato di supportare lo sbarco, inclusa la presenza del genio.

La UOE vestiva, come tutti i reparti speciali spagnoli, il basco verde. Era comandata da un tenente colonnello, si trattava di un battaglione con cp comando, una operazioni speciali e una incursori: totale, poco oltre i 150 uomini, tutti volontari, anche di leva (che doveva fare un mese nel Centro d'addestramento di Cartagena, più 8 settimane nello stesso UOE). I ragazzi di leva usavano armi, esplosivi, facevano ricognizione, guidavano imbarcazioni speciali e si arrampicavano su muri e costoni rocciosi; quelli in servizio permanente erano abilitati anche al lancio col paracadute, con apertura automatica o comandata, oppure infiltrandosi con azioni subacquee. I nuclei di guastatori e ricognitori erano conosciuti anche come COMANFES.

I Baschi azzurri erano invece i reparti del resto del Tercio de Armada. Il reggimento di sbarco era fatto da una compagnia comando e due battaglioni, e ciascuno di questi ultimi aveva una cp armi (plotoni mortai e controcarri), più il plotone supporti, con mezzi e uomini delle trasmissioni, trasporti, sanità, logistica.

I mezzi del plotone missili controcarri erano 4 squadre su due lanciamissili M47 Dragon l'una, per ingaggi a media gittata, fino a circa 1 km; l'altro plotone controcarri, sempre nella compagnia armi, era dotato di cannoni SR da 106 mm sulle nuove Nissan Patrol 4x4, dopo che prima erano stati a bordo delle Land Rover a passo corto, prodotte dalla Santana. I cannoni SR erano ancora considerati efficaci, per il tiro curvo esistevano invece 8 mortai LL M-86 da 81 mm, della Esperanza y Cia. Queste armi erano notevolmente potenti: avevan una gittata di ben 7.000 e passa metri, e nondimeno erano scomponibili in 3 carichi per il trasporto anche da parte di altrettante persone, a spalla. A parte queste armi, v'erano le tre cp fanteria, su tre plotoni fanti e uno armi. Ciascuno dei plotoni della fanteria aveva 3 squadre su 10 uomini, pià la squadra comando (3 persone in tutto: comandante, vice, radiofonista). L'arma base era il CETME/L da 5,56 mm, affiancato dalla mitragliatrice leggera, sempre in 5,56 mm NATO del tipo AMELI, utilizzabile anche da un solo soldato dato che ha il nastro d'alimentazione racchiuso in un contenitore. I razzi controcarri sono gli Istazala C-90. In tutto, l'armamento della fanteria di marina spagnola era quasi totalmente di concezione nazionale. Due dei fanti avevano anche il mirino ottico, come quello dell'SA-80 inglese, del tipo SUSAT. Pur non essendo dei veri 'snipers', hanno pur sempre una migliore 'gittata utile' rispetto al semplice sistema basato sulle tacche di mira. La compagnia aveva anche il reparto armi: ancora, un tipo spagnolo, da 60 mm, il M-86 della ECIA. Questo era un modello moderno e con prestazioni migliori. I mortai, come gittata, sono molto migliorati rispetto ai tempi della IIGM; da notare che molti mortai di quell'epoca continuano ad essere usati. Ordunque, i mortai da 81 moderni hanno una portata anche superiore a quella delle armi pesanti da 120 mm dell'epoca, ma i mortai da 60 mm sono a loro volta superiori rispetto ai tipi da 81 mm della II GM. Specie se muniti di spolette elettroniche con scoppio in aria, sono quasi altrettanto efficaci delle granate da 81. La gittata dell'M-86 arriva a ben 4.600 m! Da notare che nella II GM il mortaio da 60 franco-americano arrivava a 1.600 m, ed era già tanto se si considera che i mortai da 45-51 mm avevano invece gittate di 450-800 m. Per questa notevole gittata, che va ben al di fuori dei campi d'ingaggio tipici di una compagnia, ha soppiantato il modello Commando, ovvero il mortaio leggero da 60 mm (di tipo 'davvero leggero') usato dalle forze con meno peso da dover portarsi dietro. I mortai 'commando' . gli ultimi nati della categoria (si potrebbero definire -ultra leggeri) hanno una gittata di 1000-1600 a seconda dei tipi. Quello usato dai marines aveva 1.290 m di gittata, ma era più leggero, tanto che era usato ancora con i gruppi da ricognizione del Tercio. Oltre alla squadra con 3 armi da 60 mm M-86, ce n'erano altre 3 con 2 MG-42 da 7,62 mm (evidentemente o erano MG-42/59 o MG 42 comunque riadattate alle munizioni NATO), tutte in configurazione 'pesante' in quanto fornite di treppiede.

Scendendo ancora di più nel dettaglio, i soldati (che nelle singole squadre di 10 uomini erano suddivisi in due sezioni gemelle da 5 uomini l'una) avevano un equipaggiamento moderno, simile a quello dei marines americani: al posto dell'elmetto 'Fritz' avevano il 'Marte', che era praticamente la copia spagnola del primo; la mimetica e il corpetto antischegge erano di foggia pure molto simile.

Capito tutto? Ricapitoliamo:

  • Reggimento fanteria (Agrupacion de desembarco)
    • Cp comando
    • 2 btg ciascuno con:
      • cp armi
        • plotone missili C.C., 4 squadre su due M-47 Dragon
        • plotone cannoni SR su Nissan Patrol
        • plotone mortai su 8 pezzi
      • 2 battaglioni di cui ciascuno:
        • plotone armi:
          • squadra con 3 mortai da 60 mm, 3 squadre con 6 MG-42 totali
        • 3 plotoni fanteria su
          • squadra comando (3)
          • 3 squadre di 10 soldati in 2 sezioni di 5, armi da 5,56 mm inclusa la mtg di squadra, razzi C-90

Quanto ai mezzi pesanti, essi erano dell'Agrupacion de Apoyo al Combate o AAC, e al Grupo Logistico de Combate o GLC

Il GRUMA era il Gruppo Mecanizado Anfibio o GRUMA, parte dell'AAC e sotto forma di battaglione. La compagnia aveva gli LVTP-7, comprati in 19 esemplari, due erano in versione comando e uno recupero, suddivisa in due plotoni (di cui uno in genere era sufficiente per la prima ondata di fanti di marina, la 'Alfa'). Il sostituto per questo grosso blindato anfibio, oramai piuttosto vecchio, era in fase di ricerca, per esempio il BRM 6x6, chiamato VMA, per trasportare metà delle persone (13) del predente, più il pilota, con armi da 7,62 o 25 mm. Subito dopo arrivavano, nel corso delle operazioni da sbarco, i piccoli Scorpion inglesi, dei veri carri leggeri, facenti parte di una cp carri (che aveva un plotone comando, 3 plotoni Scorpion e 3 M48). Il totale della forza disponibile era più simile a quello di un battaglione che una compagnia. IL plotone comando aveva un M48, 2 Scorpion 2 un carro recupero M88. Quanto alle pedine pesanti, si trattava dei tre plotoni su M48E3, certamente già allora vecchi e comunque ben poco utili per le operazioni da sbarco data la loro massa: ma erano altresì sufficientemente potenti per sostenere combattimenti pesanti, che gli altri mezzi non potevano certo sostenere.

Un'altra compagnia era quella controcarri, armata di missili TOW (che, notare bene, non erano in carico nemmeno al'Esercito, anche se questo aveva gli HOT con gli elicotteri ). V'erano dodici lanciatori disponibili su Land Rover 109, su due plotoni, in attesa di ricevere gli Hummer in versione pick-up.

Tutto questo armamentario era suddiviso in maniera tale da formare gruppi tattici: battaglione fanteria, plotone Scorpion, plotone M48, plotone TOW, plotone genio. In futuro sarebbero arrivati anche i missili Mistral, mentre in passato i Dragon erano parte del GRUMA. Poi vennero passati ai battaglioni, non senza però perplessità per via dei problemi di addestramento che questo cambiamento comportava. Il GAD, ovvero il gruppo artiglieria da sbarco, con 12 Mod.56 in due batterie, da sbarcare subito, e poi i potenti M109A2 (6) con veicoli portamunizioni M992 (altrettanti). Assieme ai 34 carri (30 dei plotoni) erano queste le armi pesanti. Il GAD aveva anche i nuclei di collegamento e osservazione per ufficiali avanzati ed elementi di comando per il controllo del fuoco dei gruppi tattici anfibi.

C'era poi il Gruppo Logistico de Combate, con compagnie delle varie specialità: genio, organizzazione e movimento spiaggia, trasporti, mantenimento, rifornimento, sanità. Aveva bulldozer, camion e il VAP, ovvero il Pegaso 4x4, un mezzo costruito in Spagna. Si trattava di un vero e proprio autocarro con scocca anfibia, capace di trasportare in acqua ben 9 tonnellate. Non sembrerebbe tanto diverso dall'LVTP-7 se visto in acqua (avendo ruote e non cingoli..).

Da rilevare infine la Unidad de Base, un reggimento per la manutenzione delle infrastrutture e per l'erogazione dei servizi per supportare i reparti, a casa 'loro', ovvero curando al meglio le caserme e i depositi per supportare in maniera indiretta le esercitazioni mantenendo le strutture di partenza al meglio.

Ma tutto questo, che già fa capire come una operazione anfibia è notevolmente dispendiosa e richiedente una attenta preparazione, non sarebbe ancora completo per spiegare la questione senza parlare della componente navale. Radiata la GALICIA, la Spagna era rimasta senza una nave LSD, e allora si affidava alle LPA, la L21 Castilla, e l'L22 Aragon; oltre alle due LST L11 Velasco e L12 Alvarez, mentre il similare Conde del Venadito era stato posto fuori servizio.

Tutte queste navi risalivano agli anni '50, e le ultime 3 erano state consegnate solo all'inizio degli anni '80, mentre le altre due erano in servizio dagli anni '70. In tutto vi era comunque una capacità di carico notevole, con 90 mezzi corazzati e artiglierie da parte delle due LST; le due LPA avevano invece il compito di trasportare la fanteria, ma solo grazie ai 7 LCM e 16 LCVP, da raggiungere con le gru (per calare i mezzi) e con le reti laterali per i fanti. Tutto questo era accompagnato da mezzi minori ma solo per azioni costiere.

Con il Plan Altamar era previsto finalmente il rinnovamento delle navi da sbarco spagnole. Per dare un'idea al riguardo, v'erano i dati sulla LST Martin Alvarez: 6.225 t a pieno carico per una lunghezza, nondimeno, di appena 117 m: capacità di trasporto 395 uomini e 2.200 t di materiali. Aveva ben tre postazioni binate da 76 mm, con cannoni automatici da 50 calibri, in postazione scoperta. La sostituzione di queste navi e delle due LPA era prevista a partire dal 2002, con l'impostazione della prima nave nel '98. Era stato anche sviluppato un tipo di hovercraft, ma senza esito.

Poi parliamo dell'eliassalto, così importante per le moderne operazioni anfibie, e a maggior ragione se si considera la potenza del Tercio de Armada, da valorizzare opportunamente con mezzi validi. Ma solo le due LPA avevano un ponte di volo poppiero (senza hangar), e le due LST avevano la possibilità di portare un elicottero nel ponte coperto centrale, ma solo se sgombro dei veicoli e rifornimenti. Nondimeno, era pur sempre una capacità embrionale di eliassalto, e così alcuni AB212 sono stati spesso basati sulle navi da sbarco di cui sopra, anche se in maniera piuttosto precaria. La PRINCIPE DE ASTURIAS era ben equipaggiata come capacità di velivoli, ma non poteva liberarsi dai suoi AV-8 Harrier, così importanti come mezzi di supporto. Dal 1990 è stato poi dimostrato come gli elicotteri della FAMET avrebbero dovuto cooperare con le navi della Marina e i suoi 'baschi azzurri'. Con l'Operacion Barcelona, in Liberia, nell'estate di quell'anno (nota per i ben più famosi fatti dell'Irak), vennero usati C-130 dell'aviazione per l'evacuazione degli spagnoli, ma solo dopo che erano stati salvati dai Marines della USS Saipan, con i loro elicotteri.

Per la Fuerza de Reacion Rapida spagnola vi sono tre unità pronte: la brigata paracadutisti, la brigata avioportata e la Brigata anfibia. Questa organizzazione venne raggiunta nel 1991. La TEAR è stata impiegata spesso negli impegni oltremare recenti, ma normalmente è basata a Cadice, nella base di San Fernando, con 4.000 militari professionisti e 2800 riservisti. Attualmente, con la ristrutturazione chiamata PLAN E-01A, è stata divisa in due unità: la Brigata de Infanteria de Marina o BRIMAR, cheè una delle sole 8 brigate attualmente attive nelle F.A. spagnole (le altre sono nell'esercito) e la Unitad Base, ovvero il servizio logistico. LA BRIMAR, comandata da un generale di brigata che è anche il capo di tutto il Tercio de Armada fa parte di varie organizzazioni sovranazionali, per esempio della forza italo-spagnola SIAF. Essa ha un battaglione comando, 2 da sbarco, 1 meccanizzato, un gruppo di armi speciali, uno di artiglieria e uno logistico. La BRIMAR, concepita per operare in maniera moderna e flessibile, ha una forza complessa. Ogni battaglione ha 3 compagnie di fucilieri, una di commandos e servizi di scouting, una di armi pesanti che consistono su sezioni con M2HB, lanciagranate da 40 mm automatici su gipponi HUMMER una controcarri con MILAN ed EC-90, e una mortai con pezzi da 81. Prima ancora che venissero riorganizzati sono stati usati in Shaara Occidentale negli anni '70, varie operazioni multinazionali, e persino -con una sezione della 6a compagnia del Second battaglione - alla crisi del 2002, quando venne riconquistata l'isola di Perjil.

Per quanto riguarda il 3o Battaglion Mecanizado, esso è il successore del Grupo Mecanizado anfibio, cosa avvenuta nel 2001. La sua struttura comporta l'11a compagnia carri pesanti con una forza di 16 M60A3, associato ad uno squadrone con 17 carri Scorpion, e infine vi sono due compagnie meccanizzate, la 9a e la 10a, rispettivamente con 8 AAV-7A1 (LVTP-7 aggiornati) e 18 MOWAG PIRANHA III 8x8, che vennero consegnati nel 2003-04. A parte questo piccolo e vario nucleo corazzato (un battaglione con 4 compagnie ciascuna con un differente mezzo cingolato o ruotato!), vi è il Grupo de Artilleria de Desembarco. Ovviamente, il nucleo corazzato della Brigata è importantissimo per la delicata fase dello sbarco, anche perché è dotato di mezzi corazzati buoni per ogni condizione: i carri leggeri Scorpion e i blindati per la fanteria sono anfibi, gli AAV hanno grande capacità di trasporto truppe (25 uomini), i LAV e gli Scorpion possono inoltrarsi nel territorio in missioni di pattugliamento, infiltrazione, ricognizione, mentre i carri sono utili per sostenere eventuali forti resistenze, anche con mezzi corazzati. L'artiglieria è però altrettanto importante, visto che i tempi degli sbarchi sanguinosi dell'epoca classica non possono essere ancora tollerati, e questo richiede un cospicuo e rapido appoggio di fuoco. L'artiglieria ha 6 M-109 semoventi con le nuove artiglierie da 39 calibri, e circa 12 M-56 da 105 mm trainati e someggiabili. Vi sono altre armi vecchiotte, i cannoni M40 SR ma sono tenuti in riserva. Altri supporti sono gli HUMMER portamunizioni, cingolati M-992 FAASV usati per lo stesso ruolo (con gli M109), e una batteria con i missili moderni Mistral, armi moderne e temibili con 6 km di gittata e 2,5 mach di velocità massima. Recentemente l'artiglieria è stata informatizzata, mentre il compito di armi controcarri pesanti ha visto l'arrivo nel 2003 del Grupos de Armas Especiales, che ha una compagnia di 12 lanciamissili TOW-2A sui soliti gipponi HUMMER, un'altra compagnia da sbarco con 12 AAV-7A1, una del genio in fase di passaggio, pare sui PIRANHA, e una d'assalto anfibio con mezzi speciali come i 'SUPERCAT'. Infine vi è un gruppo di sostegno e uno di forze speciali. Quest'ultimo è suddiviso tra due unità: l'Unidad Especial de Bucadores de Combate, istituito nel 1971 e basato a Cartagena. È basato su circa 100 sommozzatori-paracadutisti con il ruolo di attacchi e infiltrazioni offensive. L'altro è poco meno agguerrito ma sono gli UBMCM, gli specialisti della lotta contromine fondati nel 1982 . Vi è poi l'Unidad Especial de Desactivadores de Explosivos, artificieri subacquei e spesso usati in funzione antiterrorismo. L'origine di questi reparti speciali è il Cuerpo de Buzos che venne fondato già nel 1924. .Infine vi sono i ricognitori-guastatori della Fanteria di marina.

Le navi sono l'altro aspetto della questione: la forza del Gruppo DELTA ha le navi da assalto anfibio LPD GALICIA e CASTILLA, consegnate nel 1998 e nel 2000, di progettazione ispano-olandese. Esse sono grandi navi da 160 metri e 13.815 t a pieno carico, con motori diesel per 6.000 miglia a 19 nodi. Il ponte di volo poppiero da 25 x 60 m con aviorimessa per 4-6 macchine ad ala rotante. Infine hanno un bacino allagabile. Le truppe a bordo sono un massimo di 543 soldati mentre i mezzi allocabili arrivano a 33 carri M-60 oppure un massimo di 170 veicoli corazzati leggeri. Esistono apprestamenti sanitari e la nave ha come protezione i CIWS Meroka da 20 mm. Altre due navi anfibie sono la CORTES e la PIZARRO che sono grosse navi LST dal caratteristico 'ponte levatoio' anteriore, costruite nel 1971. Sono state comprate nel 1994-95 e hanno capacità, specialmente dopo l'aggiornamento che hanno avuto, tutt'altro che disprezzabili. Sono difese da CIWS Phalanx (per una volta non sono stati sostituiti䈠dai Meroka), hanno 8500 t e 20 nodi di velocità, trasportano 430 uomini e 500 t di materiali. In riserva vi sono anche 3 navi tipo 'Edic' (un progetto francese), piccole navi da 700 t del 1965-68, aggiornate nel 1987. Le truppe spagnole del Tercio, supportate dalla flotta sono state recentemente anche quelle nei Balcani con le operazioni come l'ALFA BRAVO, UNPROFOR, ALBA e IFOR/SFOR. Oramai la forza anfibia spagnola è integrata nel CAFMED, Combined Amphibius Force Mediterranean. In effetti, si tratta di una forza anfibia che in Mediterraneo non ha altri paragoni, con una forza di circa 10.000 uomini e 4 grandi navi anfibie.

Aviazione di Marina

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L'aviazione della Marina spagnola è relativamente 'recente', ove si consideri il ritardo nei confronti dell'Esercito, ma nondimeno essa venne fondata nel 1917 e conobbe una rapida espansione, utilizzata per combattere la rivolta nel Rif, e in seguito venne accresciuta da numerosi apparecchi relativamente moderni, come gli idrovolanti da bombardamento S-62 fabbricati anche in Spagna. I suoi aerei iniziali furono nondimeno macchine come gli idrovolanti Glinder, Hispano-Suiza E.30, Dornier Wal, Vickers Wildebeest siluranti, e persino gli autogiri La Cierva E.30

Entrò in servizio già nel 1922 anche una nave appoggio idrovolanti, la DEDALO, e si può dire che questa fu la prima portaeromobili spagnola. Nel 1939 venne fusa con l'aviazione nazionalista dopo la guerra che la vide piuttosto in secondo piano rispetto alle operazioni principali, essenzialmente terrestri. Questo considerando che la Marina rimase largamente di fede repubblicana, ma senza incidere molto sull'esito finale.

Essa venne ricostituita nel 1953 (o nel 1952?) quando arrivarono 3 Bell 47, anche qui grazie al'aiuto cospicuo che diedero gli americani, poi dal 1967 ebbe un vero gruppo imbarcato grazie alla portaerei Dedalo, definitivamente ceduta solo nel 1973. Con un organico attuale di circa 1200 persone e 60 velivoli su sei squadriglie e il GAE, Grupo Aéreo Embarcado, per la portaerei, l'Arma Aerea del Armada è un complesso moderno e abbastanza cospicuo, per molti versi simile ai 'cugini latini' della MMI.

Le basi aeronavali sono rappresentate soprattutto da Rota, la cui installazione è del 1957, ma già 3 (o 5?) anni prima entrarono in servizio i primi elicotteri Bell 47G. Nota come Arma Aerea de Armada, divenne presto una forza complessa con 10 squadriglie dotate di AB.204 e 212 ASW, SH-3D/H, Piper Comanche e Twin Comanche, Hughes 500HM ASW, e persino 7 AH-1G da attacco per supportare soprattutto i Marines del Tercio. Il processo di potenziamento, come anche di riorganizzazione, iniziò nel 1964 e ha portato ad una delle più grandi aviazioni navali del Mediterraneo. Questo a maggior ragione quando nel '67 venne comprata la portaerei di scorta Cabot, ribattezzata anch'essa DEDALO, anche se entrò in servizio solo nel '73 come portaelicotteri PH 01. Dal 1976 arrivarono delle preziose presenze: i Matador, ovvero gli Harrier di prima generazione, cosa che fece diventare a tutti gli effetti la 'Dedalo' una portaerei, designata pertanto PA 01. I velivoli principali son gli AV-8B Matador entrati in servizio nel 1987 nella versione AV-8B base, aggiornata allo standard Plus per renderla omogenea con gli aerei AV-8B comprati nel 1996-97. Le piattaforme navali, nel frattempo, si diversificarono e potenziarono molto allorché entrarono in servizio le 'Santa Maria' (le 'Baleares' non avevano elicotteri perché rimpiazzati dai missili SM-1), e dal 1988, la PRINCIPE DE ASTURIAS.

I Matador II sono in carico nella 9a Escuadrilla. Hanno armamenti moderni, come gli AMRAAM e i missili Maverick, e dispongono del sistema IRST e radar APG-65 con antenna ridotta leggermente in dimensioni.

La MMI non ebbe aerei VSTOL fino al 1991, quindi per 4 anni l'Armada si ritrovò con questi moderni cacciabombardieri VSTOL senza contropartita nelle navi italiane, che pure comprendevano già la GARIBALDI (una portaelicotteri con ..uno sky-jump)e il vantaggio aumentava se si considerano anche gli AV-8 di prima generazione. Questi erano i caccia inglesi 'americanizzati' per l'USMC. 11 A e 2 TA biposto vennero forniti anche all'Armada, e in seguito sarebbero stati venduti alla marina thailandese, che ha comprato una portaeromobili del tipo del PRINCIPE, come quella che attualmente, sostituendo la Dedalo/Cabot, è l'ammiraglia della flotta spagnola. Gli AV-8A sono stati aggiornati in maniera marginale, ma soprattutto armati con missili AIM-9 onde operare come caccia da difesa della flotta. In questo ruolo, gli AV-8 di prima generazione sono superiori ai 'B' essendo molto più veloci e leggeri (anche se inferiori in tutti gli altri sensi, autonomia, carico bellico, avionica). L'Armada ha recepito la differenza, infatti gli aerei, della versione A aggiornata allo standard S, sono stati utilizzati finché erano in servizio come caccia mentre gli AV-8B sono stati utilizzati principalmente come aereo d'attacco grazie alle caratteristiche di cui sopra. Quando nel 1991 arrivarono i primi AV-8B Plus per la MM vi fu un capovolgimento di condizione rispetto al l'Armada, perché i nuovi aerei erano molto più potenti anche se leggermente meno veloci. In seguito anche l'Armada ebbe gli Harrier di questo modello, solo dal 1996. Quindi per molti anni l'Armada ebbe gli Harrier quando la MM non aveva nulla di simile, aumentò il vantaggio dal 1987 con i Matador II, si ritrovò 'svantaggiata' rispetto alla collega dal 1991, poi ritornò la parità qualitativa e una leggera superiorità quantitativa dal 1996.

La loro unità operativa è la Nona squadriglia, e nel futuro, dopo il 2020 è verosimile la sostituzione con l'F-35. La 3a Escuadrilla ha gli AB-212ASW, utilizzati anche per EW, mentre la 5a ha i Sea King. I primi dovrebbero essere sostituiti con circa 15 NH-90, i secondi sono stati aggiornati radicalmente nello scorso decennio e saranno sostituiti in un futuro non prossimo con un non meglio specificato tipo di elicottero. Da notare che i Sea King sono stati forniti anche nel modello AEW, come le macchine inglesi, per fornire una piattaforma radar di sorveglianza entro un raggio di circa 100 km. Pare che gli elicotteri SH-60, incidentalmente, hanno dimostrato un radar dotato di migliore portata operativa, anche se certamente non pensato per compiti d'avvistamento aria-aria, per cui non è chiaro cosa questo significhi in termini operativi. La forza di SH-60 era di circa 12 esemplari, dal 1988 in servizio con la 10ima per le navi del tipo SANTA MARIA piuttosto che con la portaerei, che pure li ospita occasionalmente. Altri 6 sono stati consegnati nel 2000 per compensare l'arrivo dei caccia BAZAN, grazie al tempo intercorso essi erano nella più moderna versione Block 1, a cui sono stati aggiornati anche gli altri. La 6a Escuadrilla utilizza gli Hughes 500M con circa 10 macchine in servizio dai primi anni '70, anche nella versione con capacità mini-ASW. La 4a è invece destinata alla logistica con 3 Cessna 550 CITATION II.

L'Aeronautica spagnola contribuisce invece con vari aerei ed elicotteri. Questi sono 7 P-3B dell'Esc. 221 di Moròn, 3 F-27 Maritime 100-MPA dell'Esc. 802, basato a Gando, 8 C-212 e diversi AS-332 Super Puma sono infine in carico all'Esc. 803 per ruoli SAR e collagamento.

Harrier nel '90[4]

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Per esercitarsi con azioni operative, le due squadriglie di Harrier, anzi di Matador, erano stati schierati da Rota a Malines, vicino a Valencia. Qui avrebbero utilizzato il poligono di Caudé a 150 km di distanza (non pochi per i Matador della prima generazione). All'epoca v'erano la 8a e la 9a Escuadrilla, la prima con gli AV-8A e TAV-8A, mentre l'altra aveva gli AV-8B. Nel marzo del '90 vennero inviati da queste unità 5 AV-8A e 2 TAV-8, e partiti questi è arrivata l'altra unità con 7 piloti e 6 AV-8B. In tutto l'attività era molto intensa, con 12 sortite per l'8a al giorno, e la 9a, pur con aerei più moderni, solo 8-9. Sono stati utilizzati gli armamenti disponibili, cannoni Aden da 30 mm per il modello A e i pezzi da 25 mm del B, bombe Mk 76 da 11 kg per l'addestramento, razzi Zuni e bombe vere sul mare, combattimento aereo contro i Mirage IIIEE dell'Ala 11 e dei Mirage F.1 dell'Ala 14, ma anche gli Hornet dell'Ala 15. Peccato che non si sono sfidati i due tipi di Harrier uno contro l'altro, il più vecchio più veloce e l'altro più agile.

La 8a aveva in tutto in forza 8 AV-8A e 2 TAV-8A: al 31 marzo avevano totalizzato 21.000 ore di volo, iniziate nel 1967 con i primi 6 monoposto e 2 biposto comprati dagli USA per la DEDALO. In tutto vennero comprati 11 A e 2 TAV-8, gli altri saranno andati persi per incidenti. Il comando era da parte dell' Lt Cdr Guevara e v'erano 10 piloti in tutto. Gli aerei avevano la particolarità di avere il nome del pilota sotto il tettuccio, e il codice di chiamata radio era per questa squadriglia, 'Fenix'. Gli AV-8A avevano ricevuto aggiornamenti come i missili AIM-9 ma erano di poco conto. Spesso erano chiamati, dopo aggiornamenti, AV-8S.

La 9a Escuadrilla avea 11 AV-8B Matador II. Questo numero era dovuto alla perdita per incidente di un aereo, con la morte del pilota, il 5 dicembre 1989 (era il 01-901), caduto durante un avvicinamento alla base di Rota. Erano attesi ancora 2 TAV-8B per integrare il simulatore di Ceselsea. In tutto a marzo la squadriglia era riuscita a volare per 4500 ore con appena 8 piloti disponibili e altri 2 in addestramento, oltre 4 negli USA per la prepararazione iniziale.

Erano previsti aggiornamenti come i missili AGM-65 IR e sistema di disturbo Sanders AN/ALQ-164. Il comando era affidato a Francisco Rios e la squadriglia era in codice radio 'Cobra'. In tutto era soprattutto atteso l'arrivo degli AV-8B Plus con radar APG-65, FLIR, motore potenziato Pegasus 11-61 anziché il meno potente Mk152/42, missili AMRAAM. Ne erano attesi 18, mentre gli AV-8B originari sarebbero stati restituiti come parte del pagamento, e la 8a Squadriglia si sarebbe sciolta col la radiazione degli AV-8A/S. L'arrivo degli AV-8B Plus era atteso per il 1993.

Harrier nel '90[5]

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Al 2003 c'erano in servizio 17 AV-B e AV-8B+, più un TAV-8B, tutti a Rota. Da settembre c'erano i missili AMRAAM, che equipaggiavano la 9a Escuadrilla (chiamata 'Cobra'), attiva dall'ottobre 1987 con l'arrivo dei 3 primi aerei di dodici ordinati, arrivati il 6 ottobre. Ma questo non fu che l'inizio, perché poi arrivarono anche 8 AV-8B+ nuovi. Ma erano pur sempre pochi, anche se montati su licenza dalla CASA di Siviglia. Ma con i lanciatori LAU-117 (fino a 4 per aereo) alle stazioni 2, 3, 5 e 6 l'AV-8 diventava una macchina credibile, abbinata ai radar APG-65 sia pure con l'antenna 'ritagliata' per ragioni di spazio (meno portata). Ma certo che il tempo è stato molto e non poche le difficoltà per questa operazione apparentemente semplici, mentre per colmo della beffa era stato facile implementarli con i Sea Harrier. Alla fine, è bastato passare dal software C.1 al C.1.1 e il gioco è stato fatto: sviluppati i programmi è stato facile implementarli sull'aereo, ma questo solo al termine di un lungo periodo di sviluppo. Nel frattempo sono arrivati anche i temibili AGM-65F Maverick come arma antinave al posto dei soliti Harpoon degli F-18, più i pod Litening II da designazione laser per i missili e le bombe GBU-12. Da ricordare che inizialmente l'aviazione di marina era inizialmente priva degli Harrier biposto: solo con un leasing venne ottenuto, nel 2003, per un totale di 10 anni e rinnovabile; ma non prima che i cablaggi sarebbero stati sostituiti alla CASA di Siviglia, assieme ad un nuovo Software e riverniciato con i codici 01-922. Ha ricevuto anche un motore di ricambio. Inizialmente sono stati trasformati 2 dei nove AV-8B allo standard Plus, ma gli altri erano attesi negli anni futuri. Gli aerei, iniziando con il 01-905, sono stati inviati alla Boeing, nello stabilimento di St.Louis. Accadde nel gennaio 2001 ma la trasformazione non sarebbe stata fatta prima del 2003. Il codice individuale sarebbe stato cambiato come 01-904. E così via, un aereo ogni due mesi per avere il FLIR, radar e motore RR-408 potenziato.

Certamente la Escuadrilla non aveva molto personale: 16 piloti e 100 tecnici. L'Iter addestrativo prevedeva in genere la Scuola Navale di Marin per raggiungere il grado di ufficiale, poi servizio su di una nave da guerra, e nel 1987-89 il corso di pilotaggio dell'USN con T-34C, T-2C e TA-4J, simulatore, TA-8S dell'8a Escuadrilla, poi a Cherry Point con il VMAT-203, e voli di esquadron Exchange con vari reparti dell'USMC. Con questo iter il Cap. Gonzales ha iniziato la sua carriera nel 1980 e si è ritrovato nel 1989 addestrato per gli Harrier, prima di diventare comandante della squadriglia con 2.300 ore di volo di cui 2.000 sugli Harrier. I piloti sono addestrati con i T-45 attualmente, e arrivano al reparto con circa 300 ore di volo e poi a Rota si qualificano per la Principe de Asturias. Dopo l'addestramento basico e avanzato in America, in Spagna vi sono 11 missioni sul TAV-8B e prima ancora 9 sessioni al simulatore. Ma la fine vede l'arrivo sugli AV-8B con due missioni consecutive. Dopo l'abilitazione all'aereo ci sono complessivamente 42 ore al simulatore e 75 di voli reali nei primi 6 mesi. A questo punto vi è la LCR e quindi vi è il modo di operare con la squadriglia come gregario. Vi è anche l'addestramento per le operazioni notturne con 10 sessioni al simulatore e 12 ore di volo operativo. Quanto all'aereo, vi è poca differenza tra il vecchio e il nuovo aereo Plus, perché se a un lato quest'ultimo, con le LERX sul bordo d'attacco per migliorare il volo lento e un motore di una tonnellata più potente, dall'altro lato il peso del radar è effettivamente tutt'altro che trascurabile, al di là ovviamente dell'equipaggiamento interno: radar, FLIR, mappa mobile digitale, GPS e laser gyro integrati, radio Have Quick II criptate e i missili di tipo avanzato di cui sopra. Chissà se vi sia però una minore autonomia data la maggiore potenza del missile, e infine il pod Litening II di designazione laser. Da ricordare che nel servizio la Marina spagnola non ha sciupato i suoi aerei, differentemente dagli incidenti che hanno falcidiato l'USMC. Per esempio quando il 13 maggio 1994 il Ten Garcia dovette abbandonare il vecchio AV-8S a sud di Majorca a causa di un incendio che si manifestò proprio quando stava atterrando. Cercò di arrivare a Palma di Majorca ma andò giù anche il livello dell'olio e un minuto dopo anche il generatore elettrico finì di funzionare e infine quello idraulico. Non ci fu niente da fare: lancio e recupero con elicottero SAR furono la sola cosa rimasta da fare, cosa che comportò qualche lesione alle vertebre ma niente di drammatico.

Quanto si riporta rispetto al non facile aggiornamento dei caccia VSTOL AV-8 Plus, questo venne finalmente nel 2003. C'erano 17 AV-B e AV-8B+, più un TAV-8B, tutti a Rota. Da settembre c'erano i missili AMRAAM, che equipaggiavano la 9a Escuadrilla (chiamata 'Cobra'), attiva dall'ottobre 1987 con l'arrivo dei 3 primi aerei di dodici ordinati, arrivati il 6 ottobre. Ma questo non fu che l'inizio, perché poi arrivarono anche 8 AV-8B+ nuovi. Ma erano pur sempre pochi, anche se montati su licenza dalla CASA di Siviglia. Ma con i lanciatori LAU-117 (fino a 4 per aereo) alle stazioni 2, 3, 5 e 6 l'AV-8 diventava una macchina credibile, abbinata ai radar APG-65 sia pure con l'antenna 'ritagliata' per ragioni di spazio (meno portata). Ma certo che il tempo è stato molto e non poche le difficoltà per questa operazione apparentemente semplici, mentre per colmo della beffa era stato facile implementarli con i Sea Harrier. Alla fine, è bastato passare dal software C.1 al C.1.1 e il gioco è stato fatto: sviluppati i programmi è stato facile implementarli sull'aereo, ma questo solo al termine di un lungo periodo di sviluppo. Nel frattempo sono arrivati anche i temibili AGM-65F Maverick come arma antinave al posto dei soliti Harpoon degli F-18, più i pod Litening II da designazione laser per i missili e le bombe GBU-12. Da ricordare che inizialmente l'aviazione di marina era inizialmente priva degli Harrier biposto: solo con un leasing venne ottenuto, nel 2003, per un totale di 10 anni e rinnovabile; ma non prima che i cablaggi sarebbero stati sostituiti alla CASA di Siviglia, assieme ad un nuovo Software e riverniciato con i codici 01-922. Ha ricevuto anche un motore di ricambio. Inizialmente sono stati trasformati 2 dei nove AV-8B allo standard Plus, ma gli altri erano attesi negli anni futuri. Gli aerei, iniziando con il 01-905, sono stati inviati alla Boeing, nello stabilimento di St.Louis. Accadde nel gennaio 2001 ma la trasformazione non sarebbe stata fatta prima del 2003. Il codice individuale sarebbe stato cambiato come 01-904. E così via, un aereo ogni due mesi per avere il FLIR, radar e motore RR-408 potenziato.

Certamente la Escuadrilla non aveva molto personale: 16 piloti e 100 tecnici. L'Iter addestrativo prevedeva in genere la Scuola Navale di Marin per raggiungere il grado di ufficiale, poi servizio su di una nave da guerra, e nel 1987-89 il corso di pilotaggio dell'USN con T-34C, T-2C e TA-4J, simulatore, TA-8S dell'8a Escuadrilla, poi a Cherry Point con il VMAT-203, e voli di esquadron Exchange con vari reparti dell'USMC. Con questo iter il Cap. Gonzales ha iniziato la sua carriera nel 1980 e si è ritrovato nel 1989 addestrato per gli Harrier, prima di diventare comandante della squadriglia con 2.300 ore di volo di cui 2.000 sugli Harrier. I piloti sono addestrati con i T-45 attualmente, e arrivano al reparto con circa 300 ore di volo e poi a Rota si qualificano per la Principe de Asturias. Dopo l'addestramento basico e avanzato in America, in Spagna vi sono 11 missioni sul TAV-8B e prima ancora 9 sessioni al simulatore. Ma la fine vede l'arrivo sugli AV-8B con due missioni consecutive. Dopo l'abilitazione all'aereo ci sono complessivamente 42 ore al simulatore e 75 di voli reali nei primi 6 mesi. A questo punto vi è la LCR e quindi vi è il modo di operare con la squadriglia come gregario. Vi è anche l'addestramento per le operazioni notturne con 10 sessioni al simulatore e 12 ore di volo operativo. Quanto all'aereo, vi è poca differenza tra il vecchio e il nuovo aereo Plus, perché se a un lato quest'ultimo, con le LERX sul bordo d'attacco per migliorare il volo lento e un motore di una tonnellata più potente, dall'altro lato il peso del radar è effettivamente tutt'altro che trascurabile, al di là ovviamente dell'equipaggiamento interno: radar, FLIR, mappa mobile digitale, GPS e laser gyro integrati, radio Have Quick II criptate e i missili di tipo avanzato di cui sopra. Chissà se vi sia però una minore autonomia data la maggiore potenza del missile, e infine il pod Litening II di designazione laser. Da ricordare che nel servizio la Marina spagnola non ha sciupato i suoi aerei, differentemente dagli incidenti che hanno falcidiato l'USMC. Per esempio quando il 13 maggio 1994 il Ten Garcia dovette abbandonare il vecchio AV-8S a sud di Majorca a causa di un incendio che si manifestò proprio quando stava atterrando. Cercò di arrivare a Palma di Majorca ma andò giù anche il livello dell'olio e un minuto dopo anche il generatore elettrico finì di funzionare e infine quello idraulico. Non ci fu niente da fare: lancio e recupero con elicottero SAR furono la sola cosa rimasta da fare, cosa che comportò qualche lesione alle vertebre ma niente di drammatico.

Elenco coinciso unità dell'Armada

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Allo scopo di rendere più agevole riassumere una tale e complessa forza militare, ecco un riassunto delle forze navali spagnole (date: impostazione, varo, consegna):

Portaerei:, 17.200 pc., 195,0x24,3x 7,8 m, motori COGAG LM 2500 (34.600 kW) per 25,5 n ,dotazione 6-12 AV-8, 6-8 H, 4 CIWS

  • PRINCIPE DE ASTURIAS (R11), __1979__82__88

Sottomarini S-80: 2.120__2.425 t, 71 x8,4 x7,3 2 diesel-elettrici-AIP (3.500kw), 12-20 nodi, 6 tls, siluri DM2A4, Harpoon Tomawhak

  • S-81 ___2007__10__11
  • S-82 ___2008__11__12
  • S-83 ___2009__12__13
  • S-84 ___2010__13__14

Sottomarini Galerna: 1490__1740 t, 67,6x 6,8 x5,4 m, diesel (2 SEMPT-Piestlick da 3.383 kW) 4 tls per 23 siluri o 46 mine.

  • GALERNA (S-71) ___1977__81__82
  • SICOCO (S-72) ___1978__82__83
  • MISTRAL (S-73) ___1980__83__85
  • TRAMONTANA (S-74) ___1981__84__86

Cacciatorpediniere (ma con pannello numerico di fregata!) BAZAN: 6.000 t, 146,72 x 18,6 x 4,75 m, CODOG su 2 LM 2500 (34.700 Kw) e due Caterpillar diesel (9000kW), 28,5 nodi, 5000 NM a 18 n, 48 pozzi Mk 41 VLS, 8 Harpoon, cannone Mk 45, Meroka, 2 cannoni da 20 mm, 4 tls leggeri, 1 eli.

  • ALVARO DE BAZAN (F-101) ___1999__00__02
  • S.JUAN DE BORBON (F-102) ___2000__02__03
  • BLAS DE LEZO (F-103) ___2002__03__04
  • MENDEZ NUNEZ (F-104) ___2003__04__06
  • ROGER DE LAURIA (F-105) ___2008__09__11

Fregate SANTA MARIA: 4.000 t, 137,7 x14,3 x 5,5 m, COGAG con 2 LM 2500 da 30600 kW, 29 nodi, 1 sistema Mk 13 con 40 SM-1 e Harpoon, 1x76 mm, 1 Meroka, 2 tls, 2 eli.

  • SANTA MARIA (F-81) ___1982__84__86
  • VICTORIA (F-82) ___1992__93__94
  • NUMACIA (F-83) ___1991__92__94
  • REINA SOFIA (F-84) ___1986__87__88
  • NAVARRA (F-85) ___1987__89__90
  • CANARIAS (F-86) ___1983__86__87

Pattugliatori BAM (4, previsti in 16 max):

  • BAM n.1 2005__06__10, 2.900 t, 93,5 x 14,2 x 3,7 m, sistema CODOE 22 nodi e 3500 NM a 15, 1x76mm, 1 eli.

Pattugliatori DESCUBIERTA: 1.640 t, 88,9 x 14.2 x 3.7 m, 4 diesel MTU 16V da 11036 kW, 1x76, 2x20, 2x12,7 mm

  • DESCUBIERTA (P-75) ___1974__75__78
  • CAZADORA (P-78) ___1977__78__81
  • DIANA (M-11) ___1975__76__79
  • INFANTA CRISTINA (P-77) ___1976__77__80
  • INFANTA ELENA (P-76) ___1976__77__80
  • VENCEDORA (P-79) ___1978__79__82

Pattugliatori SERVIOLA: 1.125 t, 68,7 x104 x3.4 m, 2 diesel MTU 16V-956 5.516 kW, 1x76 2 x12,7, 1 eli.

  • SERVIOLA (P-71) ___1989__81__82
  • CENTILENA (P-72) ___1989__81__82
  • VIGIA (P-73) ___1990__81__82
  • ATALAYA (P-74) ___1990__81__82

Cacciamine SEGURA: 550 t, 54,5x 10,7 x3,4 m, 2 diesel MTU 6V-396 (750 kW), 14 nm 1x20 mm

  • SEGURA (M-31) ___1995__97__98
  • SELLA (M-32) ___1997__98__99
  • TAMBRE (M-33) ___1999__99__00
  • TURIA (M-34) ___1999__99__00
  • DUERO (M-35) ___2002__02__03
  • TAJO (M-36) ___2003__03__04

LPH: 27.500 t, 231,4 x 32 x 7,7 m, CODLAG xon 2 LM 2500 e 2 diesel per i generatori elettrici da 12.820 kW, totale 21 nodi e 9000 NM a 15 n, oltre 20 tra aerei ed elicotteri, 4x20 e 2x12.7 mm.

  • JUAN CARLOS: ___2000__07__08

LSD GALICIA: 13.815 t, 160 x 25 x 6,1 m, 2 diesel Caterpillar 3612 da 9.203 kW, 20 nodi, 2 CIWS, 2x20 mm, 4-6 elicotteri

  • GALICIA (L-51) ___1996__97__98
  • CASTILLA (L-52) ___1997__99__00
  • CORTES e PIZARRO, 1971, 8.500 t, 20 nodi, 450 uomini e 500 t materiali, 2 CIWS Phalanx

Rifornitori:

  • JOSE PATINO ___1994, 22 nodi, 17.000 t, 1 CIWS
  • M. de la ENSENADA ___1994, 19.300 t, 16 nodi.
  • Trasporti CASADO, PSADILLO e ARAGUARY

Addestramento:

  • JUAN SEBASTIAN DE ELCANO ___1925__28, 3.400 t, 94 m, nave a vela

TERCIO de ARMADA:

Comandi:

  • Fuerza de Proteccion (3 Tercios, 2 Agrupamenti)
  • Fuerza de Desembarco Brigata pesante anfibia (4.000 uomini)suddivisa in BRIMAR e UB

LA BRIMAR ha:

  • 1 battaglione comando
  • 2 battaglioni da sbarco
  • 1 battaglione meccanizzato
  • 1 unità operazioni speciali
  • 1 gruppo armi speciali
  • 1 gruppo d'appoggio logistico.

Ogni battaglione fanteria da sbarco ha:

  • 3 compagnie fucilieri
  • 1 armi pesanti
  • 1 sezione mortai da 81 mm
  • 1 sezione controcarri MILAN

Battaglione meccanizzato:

  • 1 cp. carri pesanti su 2 squadroni
  • 2 compagnie fanteria: 1 cp fanteria su cingolati AAV-7, 1 su ruotati 8x8
  • 1 gruppo artiglieria su M109 e M56
  • 1 gruppo armi speciali con 1 compagnia TOW 2A, 1 compagnia da sbarco su AAV-7, 1 cp genio, 1 cp assalto anfibio

Nucleo forze speciali: UEBC (sommozzatori-para), UED (artificeri sub.), UBMCM (antimine), UOE (ricognizioni-sommozzatori).

ARMA AEREA DE L'ARMADA (1.200 uomini):

  • FLOTILLA DES AERONAVES DE L'ARMADA, suddivisa in:
  • 6 Escuadrillas e un GAE (formato di volta in volta con distaccamenti delle Escuadrillas) per le macchine imbarcate:
    • 21 AV-8 nel GAE e 9 Esc.
    • 3 Cessna 550 nella 4 Esc.
    • 10 AB-212 (GAE e 3 Esc.)
    • 12 SH-3H (GAE e 5 Esc), 10 H. 500M (GAE e 10 Esc)
    • 12 SH-60 (GAE e 12 Esc.).

Non si può iniziare la disamina della 'Nuova Armada' senza le fregate F-100 ALVARO DE BAZAN. Queste poderose navi segnano una svolta precisa nelle capacità dell'Armada, e per un motivo molto preciso. Finora la prima linea era costituita da navi che per quanto molto ben armate, erano pur sempre concepite come unità di medio tonnellaggio e sostanzialmente, seconda linea-pattugliamento, non concepite esplicitamente (ma poi usate da tutti gli utenti) per compiti di prima linea. Prova ne sia il fatto che sia le 'Baleares' che le 'Santa Maria' hanno un solo asse portaelica, a prescindere dalla buona velocità di cui son capaci (e questo ovviamente influisce sulla manovrabilità e sulla sopravvivenza ad eventuali danni a bordo, visto che gli assi portaelica sono notoriamente molto vulnerabili alle esplosioni subacquee - vedi anche la Prince of Wales, che pure era una corazzata moderna), anche se le Perry/Santa Marina sono dotate anche di due motori azimutali retrattili sui lati per agevolare la manovra.

Da notare, curiosamente, che le 'Descubierta', pur essendo navi di seconda linea erano mezzi da combattimento in un certo senso più 'spinti' sia per le capacità marcatamente offensive (gli mancava soltanto una piattaforma per elicotteri) sia perché dotate di due assi portaelica, mentre la velocità era appena inferiore.

Nel caso delle nuove F-100 non ci sono stati compromessi di sorta: la nave sarebbe stata chiamata ancora fregata (ma cosa dovrebbe essere una nave al giorno d'oggi, per diventare 'ufficialmente' un cacciatorpediniere? Fino a non molto tempo fa la differenza era: corvette, navi senza elicotteri sotto le 2000 t; fregate, oltre le 2000, attorno ai 30 nodi, con elicotteri e SAM a corto raggio; cacciatorpediniere, oltre le 4000t con missili a media gittata; incrociatori, grande dislocamento con missili a lungo raggio: basti considerare per le navi della MM le 'Minerva', 'Maestrale', 'Audace', 'V.Veneto') ma stavolta con un dislocamento di 6000 t, sistema AEGIS 'leggero', lanciatori missilistici Mk 41 VSL. Le nuove navi spagnole avrebbero quindi, differentemente dalle altre nuove fregate europee, parlato decisamene 'americano': non solo il sistema d'arma sarebbe stato basato su missili USA, ma anche l'elettronica principale. In ogni caso, la realizzazione di queste nuove navi, più o meno coeva delle LCF olandesi e delle 124 tedesche, è stata la prima espressione di una nuova concezione della lotta antiaerei. Il programma originario naque per l'appunto con un accordo trinazionale con Olanda e Germania che venne ufficializzato il 27 gennaio 1994, anche se il 6 giugno del '95 venne scelto l'AEGIS piuttosto che il nuovo radar Phased Array APAR (che è stato sviluppato da Canada, Olanda e Germania). Questo di fatto bloccò l'accordo e gli spagnoli andarono sostanzialmente per la loro via. La Lockheed Martin divenne quindi i primo partner per armi e sensori, e a parte che questa scelta non aiutò certo la standardizzazone (e il rinforzo) in ambito europeo, la decisione 'atlantica' della Spagna le permise di diventare (dopo il fallimento delle nuove fregate di Taiwan) il terzo utente dell'AEGIS dopo US. Navy e Giappone.

Il governo autorizzò le prime 4 navi il 24 gennaio 1997 e la spesa preventivata che comparve il 31 gennaio successivo ammontava a 2,25 miliardi di $$. I Cantieri Balzan erano i titolari del contratto, anche se in tale somma verosimilmente erano inclusi anche tutti i suoi componenti. Le navi sono state realizzate rapidamente, con la BAZAN (F-101) varata il 27 ottobre 2000 per entrare in servizio meno di due anni dopo, ovvero il 19 settembre 2002. Le altre navi sono state la ALMIRANTE JUAN DE BORBON (F-102) con date 28/2/02 e 3/12/2003, BLAS DE LEZO (F-103) del 16/5/2003 e 16/12/2004, nonché infine la MENDEZ NUNEZ (F-104) del 12/11/04 come impostazione e 28/6/06 come servizio.

Altre due navi sono state autorizzate poi: la D-105 ROGER DE LAURIA dotata di incrememntate capacità ATBM, ordinata nel 2005 e presumibilmente consegnata nel 2011. La sesta nave, senza nome, è in opzione.

Le navi sono grosse fregate antiaeree e da combattimento senza compromessi di sorta: lunghe 146.72 m,x 18,6 (larghezza) x 4,84 m (immersione p.c.), dislocanti p.c 6.000 t, hanno scafo in acciaio H-36 che al suo interno è stato suddiviso in 4 ponti.

I motori, non di meno conto, sono 2 diesel Caterpillar-Bazan BRAVO srs 3600 che erogano 9.000 kw, mentre per le andature ad alta velocità vi sono due LM2500 da 35.000 kw complessivi, il tutto in configurazione CODOG anche se le prestazioni non sono straordinarie, con una velocità di oltre 28,5 nodi (27 continui), autonomia 5000 miglia a 18 nodi oppure 21 giorni di mare consecutivi.L'impianto elettrico ha 4 generatori diesel Bazan-MTU che erogano 4.400 kw totali, mentre l'equipaggio arriva nel suo complesso ad appena 35 ufficiali e 215 graduati e semplici. È realmente incredibile che una nave da guerra da 6000 t ha un equipaggio tanto ridotto, ma le moderne navi da guerra sono altamente automatizzate (ma nondimeno, i De la Penne hanno 400 marinai).

Un hangar a poppa con sistema RAST per il recupero degli elicotteriè lungo 26,4 m, ma è soprattutto la sovrastruttura anteriore che ha un grande interesse: come una sorta di 'mole antonelliana' moderna, ha una enorme struttura squadrata ma vagamente a cupola in cui sono sistemati i 4 sensori radar dell'APY-1D, versione modernizzata del sistema (baseline III Phase 5). Per motivi di stabilità infatti, navi di dimensioni relativamente ridotte onde non avere problemi di stabilità, specie con navigazione oceanica, la plancia non è sopra le antenne, ma sotto di esse perché la stabilità è importante, ma non meno lo è l'altezza sull'orizzonte delle antenne radar che arrivano a 20 m di altezza. Il sistema consente di scoprire bersagli multipli sui 360 gradi, ed inseguirli a dozzine, consentendo il lancio contro diversi di questi il lancio di missili.

Vi sono 6 moduli di lancio Mk 41VLS anteriormente, davanti alle strutture che sono in un blocco pressoché unico. I lanciatori pesano 13 t l'uno per modulo, e trasportano, normalmente (ma vi è la più ampia libertà di scelta) 32 SM-2MR e 64 ESSM per la difesa ravvicinata. IL cannone anteriore è il supercannone Mk 45 da 127/62 mm che con granate a razzo speciali raggiunge una portata di 110 km, 5 volte maggiore che il normale cannone da 127/54 e compatibile con la portata dei missili Harpoon: facile immaginare, con proiettili GPS, la micidialità di un tale cannone, ancora capace di sparare 20 colpi al minuto contro bersagli aerei. Da notare che si tratta di armi 'di seconda mano': sono state sbarcate dalle portaelicotteri TARAWA e modernizzati con il nuovo cannone dalla FABA spagnola. 8 missili Harpoon D, 1 immancabile CIWS Meroka da 9000 c.min, lanciasiluri e un SH-60B completano l'equipaggiamento.

L'elettronica, oltre al radar comprende 2 SPG-62 per l'illuminazione dei missili nella fase finale della traiettoria (gli SM-2 non hanno una autoguida terminale eccetto che qualche sottoversione IR, per cui differentemente dagli ASTER necessitano di un radar di illuminazione finale. Rispetto agli ASTER gli SM-2 hanno capacità meno valide come armi da difesa ravvicinata e maggiori come armi antiaeree a lunga gittata e antimissili, anche per questo sono stati introdotti gli ESSM). Un sonare DA 1160 LF (II) è a prua, ma non vi è l'elemento a profondità variabile, anche se vi è la predisposizione (fino ad allora le capacità ASW saranno ridotte, anche perché non sono stati comprati gli ASROC VL per i lanciamissili). Un radar di scoperta in superficie SPS-67, uno di navigazione SCOUT, un radar per il cannone FABA DORNA, un sistema optronico di sorveglianza SIRIUS (anch'esso, come lo SCOUT, della Thales). Le navi sono dotate di caratteristiche stealth come un poco tutte le navi moderne, con sovrastrutture opportunaemnte sagomate per ridurre l'eco radar, sistemi per ridurre ogni altra emissione etc. ma per sopravvivere non basta solo questo e la suite ESM/ECM vede così un Indra SQL-380 ALDEBARAN, un CESELSA ELNATH Mk-9500 ed infine due lanciachaff SRBOROC mod. 2. I sistemi di elaborazione e combattimento sono con computer HP e 14 consolles a colori SAinsel CONAM 2000 spagnole, oltre a due schermi a parete.

I Cantieri Bazan-Navantia hanno detto che le navi sono uguali ai Burke ma con 3000 t in meno. Non è proprio vero, perché i 'Burke' hanno una velocità maggiore di 30 nodi, anche se avendo solo turbine hanno una minore autonomia, ma soprattutto hanno due elicotteri e be 90 pozzi VLS. Infine vi è un sonar DVS standard. Se qualitativamente è vero, in termini quantitativamente è un'affermazioen che al più si potrebbe modificare in 'uguali tenendo conto delle 3.000 t in meno'. In ogni caso si tratta di navi all'avanguardia con capacità che sepcialmente nell'ultimo esemplare sono marcatamente ATBM e con i loro missili possono colpire bersagli ad oltre 100 km di distanza, coprendo bene la flotta da attaccanti aerei e a distanze minori, missilistici (naturalmente, in caso di attacchi a pelo d'acqua, la portata si riduce drasticamente, a qualche decina di km ed escludendo potenti ECM e/o stealth e/o velocità supersoniche/ipersoniche: l'SS-N 22 sovietico, pur non essendo affatto stealth, era stato pensato per superare le difese dell'AEGIS grazie ad una quota di 20 m e una velocità di 2.5 mach).

Una nuova, poderosa nave anfibia è in fase di costruzione: si tratta della JUAN CARLOS I (originariamente conosciuta come CERVANTES), nave tra le più grandi mai costruite per compiti anfibi: disloca 27.000 a pieno carico, è in costruzione nei cantieri Navantia ed entrerà in servizio nel 2009. La nave venne autorizzata nel 2003 e i lavori iniziarono nel 2005 in due sezioni per altrettanti scali. In sostanza si tratta di una LHD con bacino, capacità aerea ed elicotterista, lunga 231 m e larga 32 m. avrà un ponte di volo di 202 m con un ponte di volo che ha 6 aeree di parcheggio per aerei e 4 per elioctteri pesanti. È una nave dotata di un innovativo motore diesel abbinato a due turbine con un sistema propulsivo elettrico, ed infine due motori azimutali per le manovre. La velocitù massima sarà 19.5 nodi al massimo carico, ma la nave può essere usata anche come portaerei pura, con dislocamento di 24660 t e 21 nodi. L'autonomia arriva a 9 mila miglia a 15 nodi. Abbondanti i sistemi di comando e controllo, mentre i sistemi difensivi sono solo 2 mitragliatrici da 12,7 e 4 da 20, con in futuro un nuovo sistema SAM che potrebbe essere il RAM.

Sotto il ponte di volo vi è un hangar da 2.046 m2, 1.400 m2 per veicoli, 6.000 t materiali. In tutto vi sarà la possibilità di portare 18 velivoli, 902 uomini mezzi corazzati e 4 LCM nel bacino allagabile. Se verrà usata come portaerei potrà portare fanche 20 AV-8, ed è predisposta per i futuri JSF F-35 e V-22.

La Principe de Asturias (R-11) dei cantieri Bazan è una nave derivata dal concetto SCS americano e si presenta come una portaerei a basso costo, costruita con standard mercantili e un alto (anche troppo per la visione anteriore) sky-jump, con un minimo di armi (4 Meroka) per l’autodifesa e un ricco sistema di sensori di scoperta e comunicazione. Consegnata nel maggio del 1988, ha ponte di 175 m e dislocamento di 16.700 t, equipaggio 500 +250 per il gruppo aereo imbarcato, circa 30 velivoli come massimo, normalmente una decina di AV-8B plus, altrettanti elicotteri SH-3 e AB212 e due SH-3 AEW. La velocità è di 25 nodi con un solo asse motore. La BPE Juan Carlos I è stata varata il 10 marzo 2008 ed è una nave da ben 27.500 t e 230 m, praticamente come la Cavour e la più grande nave militare spagnola di sempre. Ha un ponte da 185 m per il volo e un bacino allagabile, 12 elicotteri e 1.100 uomini, con la capacità di fornire assistenza anche agli Harrier quando necessario. Potrà così integrare le due ‘cornudas’ ex-Newport, la L-41 H.Cortes e la L-42 Pizarro e integrare se non sostituire la portaerei vera e propria, rispetto a cui è più prestante e meglio costruita nella maggior parte degli ambiti, incluso uno sky jump anteriore e forme massicce e alte, eppure al contempo con sagoma stealth.

Per rimpiazzare la vecchia linea dei Delfin venne pensato ad un progetto per un sottomarino di nuovo tipo, attorno al 1989, ma la cosa andò per le lunghe date le esigenze di riequipaggiamento, e così venne lasciato perdere fino al 1997. A quel punto l'esigenza si era ridotta: i Delfin stavano andando incontro alla fine della carriera trentennale. Le nuove navi subacquee non avrebbero mai fatto in tempo a rimpiazzarli, ma avrebbero potuto farlo con i 'Galerna'. Nel 2004, dopo altre fasi di progettazione e scelta vennero ordinati i 4 S-80, di cui il primo è stato impostato nel 2001 con consegna prevista nel 2011, mentre gli latri arriveranno nel 2012-14. Si tratta di navi derivate dal tipo Scorpene francese, che per la cronaca è già stato ordinato da Cile, Malaysia e India. Si tratta di navi con sistema AIP, da 71 m e 2.400 t. La velocità è di oltre 20 nodi, con autonomia a bassa velocità di 15 nodi immersi. L'armamento consiste in 6 tls da 533 mm, il sistema di combattimento è della Lockheed Martin prodotto su licenza in Spagna, dalla Navantia. Anche per questo la consistenza dell'equipaggio è limitata a 32 persone e 8 eventuali incursori.

Si tratta dei Bonque de Accion Maritima, ovvero i successori dei vari pattugliatori precedenti i Serviola'. Pensati fin dal 2004 con una prima ordinazione di 4 esemplari di cui unoa impostato recentemente e in generale la consegna prevista nel 2009-10. La loro struttura di ben 2500 t con dimensioni 94 x14 m non impedisce una riduzione dell'equipaggio ad appena 35 uomini, ovviamente per il solito ricorso estesissimo all'automazione. Trattasi di navi stealth (anche qui poca sorpresa), piuttosto simili ad una Lafayette, hanno un cannone da 76 di seconda mano, 2 mitragliere da 25 mm e due da 12,7, sistemi UAV di bordo, 80 incursori e così via. Hanno un motore CODOE (combinato diesel o elettrico) con una velocità massima di 20,5 nodi, non particolarmente elevata come del resto non lo è l'autonomia di 3500 miglia a 15 nodi.

Novità anche per la linea di navi di rifornimento con una petroliera di squadra ordinata a Navantia nel 2005, impostata nel 2007 e varata nell'ottobre dello stesso anno. Il costo previsto è di 213 milioni di euro. Le dimensioni sono 174 x 23 m, disloca 19.300t e viaggierà a 20 nodi con un raggio di 6000 miglia nautiche. Ha la capacità di trasportare 10.000 m3 di rifornimento trasferibili con 5 stazioni ad altrettante navi. Ha un hangar poppiero, ospedale, sistemi antinquinamento. Il suo nome previsto è CANTABRIA.

Aviazione imbarcata[6]

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Nata nel 1917, la Flotilla de Aeronaves venne ricostituita dopo la II GM, ma soltanto nel 1957 con i Bell 47D. Essi furono la rinascita dopo la Guerra civile, e vennero usati non ufficialmente già dal 1954. Vennero ufficializzati solo con la nascita, tre anni dopo, della 1a Esc. che andò alla scuola navale militare di Rota. La dozzina di Bell venne poi integrata da nove H-19E 'Pepos' per missioni di soccorso e trasporto. Ma la vera ragione d'interesse dell'aviazione navale spagnola sono le sue operazioni con gli Harrier, persino prima che li usasse la Royal Navy, tanto che già nel '76 giunsero otto AV-8, di cui sei monoposto e due biposto TAV-8A per la Dedalo (R01), la ex-Cabot dell'USN e veterana della II GM, comprata nel '72 ma gestita in leasing già dal '67. Dal '72 anche l'USMC usava in maniera sperimentale gli AV-8 dalle portaelicotteri, ma nessuno batté gli spagnoli che furono i primi a usarli in maniera continuativa, a maggior ragione dopo la Principe de Asturias (R11) entrata in servizio nel 1988 e leggermente più grande della Garibaldi italiana, anche se costruita in maniera 'commerciale', con costi più bassi (sulla base della SCS, Sea Control Ship, elaborata negli USA come portaerei 'economica'). Rispetto al tipo americano, la nuova nave ebbe uno Sky jump di 12° a prua. Con le fregate missilistiche F-100 e F-80, le LPD 'Galicia' e LHD J. Carlos I, la flotta d'alto mare spagnola è una realtà di tutto rispetto. L'aviazione navale ha attualmente sei escuadrillas.

La vecchia 8a Esc. con gli AV-8A/S Harrier, è stata oramai sciolta (e gli aerei ceduti alla Thailandia), ma c'è ancora la 9a, con circa 12 AV-8B+, otto nuovi e cinque per conversione con motori F402-RR-408 e APG-65, IRST ecc. e naturalmente anche con AIM-120 e bombe laser (con i pod Litening II). Vi sarebbero almeno 4 AV-8B non ancora aggiornati e per il momento tenuti in riserva, anche se forse verranno almeno dotati del motore nuovo. Infine c'è un TAV-8B ex-USMC, che consente di addestrare gli equipaggi (pochi) alla base di Rota, esso è in realtà una macchina in leasing, per cui la forza di Harrier spagnoli numericamente non è maggiore di quella della MM italiana (originariamente 16 monoposto e due biposto, ma almeno uno è caduto in un incidente). Una volta gli AV-8B erano usati come striker, mentre gli A, poi S (noti come Matador) erano impiegati come caccia, grazie alla maggiore velocità e ai missili AIM-9.

La 4a Esc è dotata invece di tre Citation 550 e un Citation 650, usati per compiti VIP o trasporti leggeri, ma i tre 550 hanno anche la predisposizione per un FLIR per compiti anti-immigrazione e SAR.

Delle altre tre squadriglie, la 3a 'Gatos' ha circa 10 AB-212ASW (a suo tempo un mezzo standard delle marine mediterranee, vedi anche Grecia, Italia e Turchia), la 5a 'Vacas vuelan' con circa 12 SH-3, la 6a con i superstiti di 14 H-500M e la 10a con i 12 moderni SH-60B, che sono usati soprattutto dalle fregate (con radar APS-124, boe, MAD, ESM, FLIR, siluri e nel secondo lotto, anche missili AGM 114 Hellfire), hanno anche capacità MEDEVAC e VERTREP, persino compiti di comando e controllo o ponte radio.

Gli AB-212 erano simili a quelli della MM italiana, ma con un radome più alto per un radar differente; in origine soprattutto mezzi ASW, ma adesso sono usati essenzialmente come supporto per i Marines come i Sea King HC4 o gli elicotteri del Nucleo Eliassalto del 4° Gruppo della MM, hanno anche lanciarazzi e mitragliatrici e normalmente suono usati sulle 'Galizia', mentre sulla 'Asturias' sono usati come mezzi SAR per gli equipaggi di Harrier eventualmente caduti, nonché come mezzi VERTREP e per controllo delle navi. I Sea King sono presenti in due versioni: tre mezzi sono del tipo AEW con il radar Searchwater, gli altri sono usati soprattutto come supporto per le operazioni di eliassalto, anche se in origine erano ASW. La comunanza di macchine e ruoli ha portato a vari rapporti di collaborazione con la MM italiana. In teoria, tutti gli AB-212 e Sea King verranno sostituiti da 28 NH-90 navali (NFH) e terrestri (TTH), che forse significherà anche la sostituzione di alcuni SH-60. Da notare che questi ultimi hanno un radar così potente, che presto ci si accorse come essi fossero più utili dei Sea King AEW nella scoperta di minacce a bassa quota, e quindi li hanno relegati un po’ ai margini. La 6° Escadrilla ha i piccoli H-500M, che sono un po’ il frutto delle idee americane sugli elicotteri radiocomandati DASH, dei drones che lanciavano armi ASW su bersagli scoperti dalle navi. La MM aveva provato tuttavia con un mini-elicottero pilotato, l’A-106, mentre gli spagnoli usarono i più grandi e capaci H-500, con tanto di MAD e radar. Attualmente però, la missione ASW è poco richiesta e anche questi mezzi vengono usati per azioni offensive, per illuminare bersagli laser, per incursioni, MEDEVAC, ecc.

Come per la MM, anche l’aviazione di marina spagnola manda i suoi piloti ad addestrarsi negli USA con i T-34 Mentor e poi TH-57, oppure T-45 per i piloti ad ala fissa.

Ma almeno una cosa di differente c’è stato tra la MM e l’aviazione navale spagnola. Spesso si sente dire che quest’ultima ha avuto gli elicotteri Cobra, ma raramente se ne trova conferma. In effetti, le cose stanno così: molti anni fa, la 7° Esc ebbe otto AH-1G d’attacco, per operazioni di supporto anfibie, in stile Marines insomma (con i Seacobra). Tuttavia, per qualche ragione le cose non andarono benissimo: ben quattro elicotteri andarono persi e gli altri rispediti nel 1985 negli USA, a paret uno conservato a Rota, mentre il reparto venne chiuso. Una fine ignominiosa per un esperimento interessante, ed è difficile capire il perché, visto che dopo tutto velivoli ben più difficili come gli Harrier sono stati usati per decenni e con perdite minime, e così è anche per gli elicotteri degli altri reparti.




L'Armada ha in programma l'elicottero NH-90 che incomincerà a sostituire gli AB-212 e poi anche i Sea King, visto che non è previsto l'EH-101. L'ordine è per 28 macchine. Dopo il 2020 è previsto l'arrivo degli F-35B per sostituire gli Harrier Plus, che è la mossa logica dato che non vi sono altri apparecchi subsonici VSTOL sul mercato adattabili a navi come la PRINCIPE. A dire il vero, per il 2020 sarà necessario sostituire anche la PRINCIPE oramai in servizio da oltre 30 anni.

  1. Cosentino, Michele:La Marina SpagnolaP&D Giu.1006 pagg.50-56
  2. Le informazioni aggiuntive a questo paragrafo e a quello dell'aviazione navale: Beghetti, Angelo: Harrier a bordo, Aerei febbraio 1991 p.12-17
  3. Del Grande, Valerio:Il Tercio de Armada, PD ott. '92 pagg. 54-59
  4. Huertas, Salvator Mafé: Gli Harrier dell'Armada, P&D Ottobre 1990, pagg. 54-59
  5. Huertas, Salvator Mafé: Jump Jet Spagnoli, Aerei Dicembre 2000 pagg. 45-49
  6. Fassari, Giuseppe 'La flottilla de Aeronavales spagnola', Aerei set-ott 2010