Forze armate mondiali dal secondo dopoguerra al XXI secolo/Regno Unito-21

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Indice del libro

Navi combattenti[modifica]

Le navi inglesi nel dopoguerra erano tanto numerose da rendere la Royal Navy la seconda flotta mondiale, dopo gli Stati Uniti. Ma oramai il predominio britannico era passato. Gli USA, usciti trionfanti dalla guerra ora detenevano la supremazia dei mari e l'impoverita Gran Bretagna si ritrovò ad inseguire come comprimaria, senza minimamente recuperare la distanza.

Cacciatorpediniere classici[modifica]

I cacciatorpediniere inglesi erano ancora un buon numero. Nessuno degli 8 'N' era andato perduto durante la guerra (5 con equipaggi australiani, 2 olandesi, 1 polacco), ma dei 16 precedenti 'J' e 'K' solo 3 erano sopravvissuti. Dei 112 caccia creati con i programmi bellici la gran parte era sopravvissuta e venne impiegata in maniera estesa con le classi 'O','P','Q','R','S','T','U','V','Z' e altre unità che 'doppiavano' le vecchie classi di navi, e per questo erano noti come 'C', in 4 sottoclassi di 8 navi l'una che iniziavano con due lettere: Ca, Ch, Cr, Co. Ogni classe aveva una flottiglia di 8 scafi. I classe 'P' e 'O' erano navi da 1540 t, piuttosto piccole e simili ai caccia di scorta 'Hunt'. Erano armate solo con pezzi da 102 mm, per giunta in impianti singoli. Tutto era sacrificato, anche l'abitabilità e la rifinitura normalmente richieste. 5 'P' andarono a picco durante la guerra. Poi arrivarono i 'Q' da 1705 t, sempre standard, che erano sostanzialmente i J con cannoni singoli da 119 mm anziché binati e lanciasiluri quadrinati, il che portò a navi più economiche e più stabili, ma anche meno armate. Ebbero molto successo, e allora i similari 'R' ebbero poche modifiche, perlopiù relative agli alloggi, sistemati sia a prua che a poppa per agevolare l'arrivo alle postazioni di combattimento in caso di allarme, ma questa non fu una innovazione particolarmente gradita (non tanto incomprensibilmente, dati gli effetti del mare grosso). I caccia 'S' ebbero una prua modificata per ridurre gli schizzi delle onde. Questi erano stati giudicati eccessivi, eppure la 'J' aveva a prua ben due impianti binati, per cui la situazione originale dev'essere stata decisamente difficile, dato un peso di decine di t maggiore! L'armamento vide per la prima volta cannoni da 40 mm Bofors, in aggiunta a molte Oerlikon da 20. Due caccia vennero persi, differentemente dai fortunati 'R', ma pochi caccia inglesi furono famosi quanto il Saumarez, affondatore dell'incrociatore Haguro. Dal momento che le antenne dei radar erano sempre più numerose e diffuse, nei caccia 'T' venne sostituito l'esile albero a tripode con uno a traliccio. Le 'U','V', 'W' erano simili, e infine le 'Z' introdussero i cannoni doppio ruolo da 114 mm. A quel punto arrivarono anche dei nuovi caccia, che essendo finite le lettere dell'alfabeto vennero chiamati 'C' con i sottogruppi di cui sopra. I materiali con cui questi caccia del periodo bellico erano costruiti non brillavano per qualità e differentemente dai caccia USA, pure più grossi, quelli inglesi -che rappresentavano davvero il massimo sforzo quantitativo di cui la Gran Bretagna era capace- non durarono a lungo: nel dopoguerra alcuni divennero le fregate Type 15 e 16, che erano una transizione verso quella categoria di navi che sarebbe diventata l'ossatura delle flotte moderne[1].

La Marina inglese aveva anche i superstiti di altre classi di caccia, come i vecchi tipi prebellici 'A/I' con flottiglie di 9 caccia l'una (un caccia conduttore e 8 'normali'), e i 4 superstiti dei grossi Tribal che entro il 1942 avevano perso 12 navi su 16, delle quali le ultime vennero tutte radiate nel '49.

A parte questo vi erano anche i 'Tribal' esteri: 3 per la RAN australiana e ben 8 per la RCN canadese, dei quali però 4 vennero costruiti solo verso la fine della guerra. 7 di questi arrivarono fino agli inizi degli anni '60, dopo avere combattuto lungo le coste della Corea, in quanto solo l'ATABASKAN canadese andò perduto durante la guerra mondiale. La genia dei caccia inglesi però non era solo questa, per quanto numerosa: i caccia di scorta erano pure numerosi, come gli 'Hunt', e le corvette come le 'Black Swan'. Vennero ampiamente impiegate anche nel dopoguerra. La corvetta 'Ametyst' venne bloccata nel fiume giallo durante la guerra civile cinese, il caccia Saumarez assieme ad un altro venne danneggiato da un campo minato al largo dell'Albania. Soprattutto le navi inglesi vennero usate al largo della Corea. L'anno prima erano stati radiati i 'Tribal' inglesi, ma come detto sopra, non così fu per le 10 superstiti navi canadesi e australiane. Ma più in dettaglio, com'erano questi caccia?

I 'Tribal' erano navi potenti, i primi 'super-cacciatorpediniere' della R.N., con 8 cannoni da 119 mm in 4 impianti binati, raddoppiando semplicemente il loro numero rispetto ai caccia 'A/I' grazie all'impiego di cannoni in impianti binati anziché singoli. La situazione poteva essere anche 'peggiore' perché la marina inglese contemplò anche l'installazione di un quinto impianto di cannoni, ma per fortuna questa impostazione totalmente offensiva ebbe presto fine, dato che ci si rese conto che la minaccia aerea veniva sottovalutata. Quindi il quinto affusto divenne un cannone Vickers multiplo, con 4 cannoni da 40 mm. Non era ancora sufficiente, perché l'alzo dei cannoni inglesi era di appena 30, 40 o 55 gradi, a seconda dei tipi di affusto dei caccia di prima generazione, così in molti casi il cannone binato N.3 di poppa venne rimosso e venne installato un impianto binato da 102 mm specializzato nella lotta contraerei, anche se ancora valido anche come arma antinave, sia pure con granate da 15 anziché 23 kg. L'alzo era sufficiente per ingaggiare gli aerei, e i proiettili non erano troppo pesanti per il maneggio manuale: una cadenza di 15 c/min non era impossibile per ciascuna canna. I siluri invece erano solo 4 in un lanciatore quadruplo a mezzanave. Così i cannoni da quattro passarono a 8 e i siluri da 8 o 10 si ridussero a 4. Raddoppiare i cannoni e dimezzare i siluri richiese al netto uno scafo molto più grosso e costoso, ma i 'Tribal', per quanto criticati per il prezzo, erano l'unico modo per ridurre il 'gap' che i caccia inglesi accusavano oramai contro le similari navi straniere, francesi, tedesche, italiane (per i 'Navigatori'), giapponesi e americane. Furono proprio i 20 'Fubuki' giapponesi (6 cannoni da 127 mm, dei quali presto furono disponibili modelli con affusto ad alto angolo d'elevazione, i primi cannoni doppio ruolo) ad inspirare la risposta britannica, solo lievemente inferiore, dei 16 'Tribal'.

Dopo di questi apparvero i 'J', 'K', 'N', come tentativo di riequilibrare cannoni e missili in navi meno costose: 6 cannoni da 119 in tre torri, ma 2 lanciasiluri da 533 quintupli. Ebbero un grande successo, ma tante ne diedero e tante ne subirono, perdendo quasi tutte le navi delle prime due classi, apparse nel '39. Altre due classi erano le 'L' e 'M' con cannoni di nuovo tipo ad alto angolo e capaci anche di sparare efficacemente contro gli aerei, ma per varie ragioni non ebbero un grande successo. I caccia 'N' vennero realizzati nel periodo bellico, e dati solo a equipaggi stranieri come quelli olandesi e polacchi. La produzione bellica lasciò perdere le navi troppo sofisticate e pesanti, e i cannoni tornarono, come prima dei 'Tribal' e 'K', ad essere in più leggeri (anche se più ingombranti) impianti singoli, come i siluri tornarono ad essere 8 in impianti quadrupli. Da cui seguirono le navi del programma bellico di cui sopra.

Molto più rilievo assunse la lotta antisommergibile e quella antiaerea, date le carenze dei primi caccia inglesi soprattutto in questo settore. Ma nonostante le migliorie, come il rimpiazzo dei 2 impianti quadrupli da 12.7 mm con fino a 10 cannoni da 20 mm Oerlikon, e l'introduzione dei Bofors da 40 mm in rimpiazzo delle vecchie 'Vickers', non poteva risolvere del tutto il problema: per garantire una sufficiente difesa antiaerea contro aerei sempre più veloci e armati serviva rimpiazzare l'armamento principale con cannoni doppio ruolo. Questo però avrebbe aperto un dilemma: se si usavano i cannoni antiaerei, allora il loro calibro avrebbe dovuto essere ridotto e così la potenza nel ruolo antinave, mentre lo scafo avrebbe dovuto essere più grande e largo per offrire una piattaforma di tiro più stabile. Così naquero i Weapon, grosse navi con appena 4 cannoni da 102 mm, ma di 20 ne vennero costruiti solo 5, e la versione con i cannoni che costituivano il giusto equilibrio, i 'G' coi pezzi da 114 mm, non ebbe nessun seguito. Una classe appena antecedente era in compenso apparsa, e offrì i migliori risultati operativi: i Battle, ampiamente noti anche nel dopoguerra.

Questi grandi cacciatorpediniere vennero pensati dalla Royal Navy per avere un'elevata efficacia nella lotta contraerei, cosa che richiedeva cannoni da 114 mm doppio ruolo (che consentivano 85 gradi di alzo, persino maggiore degli 80 dei pezzi da 102 mm), cannoni da 40 mm. e impianti di direzione del tiro contraerei, oltre che sofisticate apparecchiature di controllo del tiro e uno scafo grande e stabile.

Il progetto era nato nel 1941, quando gli inglesi si allarmarono per la mancanza di difesa aerea delle navi cacciatorpediniere, in quanto le artiglierie principali erano limitate a 40 o 55 gradi di elevazione, insufficienti per la difesa aerea, soprattutto contro bombardieri in picchiata. Dato che le navi dovevano ancora combattere contro altre unità di superficie (quindi erano necessari siluri pesanti e cannoni potenti, distribuiti praticamente su tutta la nave), non esistevano modi di aumentare la potenza di fuoco contraerea se non rendendo più flessibile la batteria principale. Per ottenere tale risultato vennero stabiliti come criterio di base dei cannoni con 85 gradi di elevazione, e con il calibro sceso a 114 mm, praticamente lo stesso tipo di armamento delle portaerei e di alcuni tipi di incrociatori inglesi. Tutti i cannoni, non senza perplessità, vennero previsti a prua, in 2 torri sovrapposte. Un cannone a poppa venne installato a sua volta, ma era solo da 102 mm, idoneo praticamente solo per il tiro illuminante.

Il progetto, per prevedere sufficiente autonomia e stabilità per il tiro contraereo si evolse in una grande nave, molto più grande e larga dei precedenti, quasi troppo poco armata per il suo dislocamento, ma possedeva anche impanti binati da 40 mm. a poppa, in tandem, sulle sovrastrutture. 8 siluri vennero previsti per riuscire a mantenerer una buona capacità contronave.

Centraline di tiro Mk 37 americane vennero installate più tardi nel servizio operativo, con i Type 1943, migliorati sul primo modello escogitato, il Type 1942. Queste nuove navi avevano anche un cannone da 114 mm anziché quello poppiero da 102 dei modelli iniziali. Alla fine della guerra erano stati realizzati 24 caccia rispetto ai 40 ordinati.

Classe Battle o Type 1943

  • Completamento: dal 1943
  • Entrata in servizio: 1943
  • Dislocamento: 2.380 t, 3.290 t p.c.
  • Lunghezza: 115.52 m
  • Larghezza: 12.26 m
  • Pescaggio: 3.28 m
  • Propulsione: 2 turbine a ingranaggi su 2 assi,50.000 hp, velocità 35,5 nodi, autonomia 8.000 n.mi. a 20 nodi
  • Equipaggio: 232
  • Sensori di bordo: sonar, in seguito radar di scoperta Type 275, centraline di tiro antiaereo Mk 37
  • Armamentoalla costruzione: 4 cannoni binati da 114 mm, 1 da 102 mm, 2 impianti di mitragliere binate da 40 mm Bofors e 2 singole; 10 tubi da 533mm. in 2 lanciasiluri sull'asse

Curiosamente, queste navi per quanto valide nel ruolo contraerei convenzionale, sono state famose nel dopoguerra per essere state vittime di attacchi aerei, ma di una nuova categoria.

Infatti nell'ottobre 1967 la storia si è soffermata sulla perdita dell'Eilat, che nell'approssimarsi ad un porto egiziano (attenzione, questo fatto non si verificò, come spesso riportato, durante laguerra dei 6 giorni) venne rapidamente inquadrato da 2 motocannoniere classe 'Komar' che, senza nemmeno uscire dal porto, lo colpirono con il loro armamento: lanciarono tutti i loro missili SS-N 2 Styx e lo colpirono con 3 colpi in pieno sui 4 sparati. La nave andò perduta, l'Occidente si preoccupò della difesa antimissili delle flotte, e Israele lasciò perdere le navi di grande dislocamento.

Nel 1971, dicembre, un'altra guerra, la Terza Indo-Pakistana, vide un'altra nave, il Karachi, anch'esso ex-inglese, colpito e affondato dagli Styx delle motocannoniere classe 'Osa' indiane, durante una loro incursione nel porto pakistano omonimo. Ancora una volta, i cannoni tradizionali non si dimostrarono all'altezza della situazione, e i 'Battle' entrarono nella storia passando essenzialmente come vittime di attacchi aerei, che pure avrebbero dovuto saper affrontare.

Le fregate[modifica]

La Classe Tribal o Type 81 è stata realizzata in 7 esemplari, si tratta di fregate relativamente piccole, le cui dimensioni e caratteristiche generali sono le seguenti[2]:

  • Dimensioni: 110x 12,9 x 5,33 m
  • Dislocamento: 2.100-2.400 t
  • Motori: COSAG con una turbina a vapore da 12.500 hp e 1 G-6 a gas da 7.500 hp; velocità con il vapore di 20 nodi, 28 con l'aggiunta della turbina a gas; autonomia 5.300 nm a 12 nodi
  • Equipaggio: 253
  • Sensori: Radar di ricerca Type 993 e 965, navigazione Type 978, FCS Type 903 e 262 (GWS 20); sonar Type 177 di ricerca e 170 d'attacco, ecoscandaglio Type 162
  • Armamento: 2 cannoni Mk.5 da 114 mm in torre binata, 2 singoli da 40 mm Mk 7 Bofors, 2 GWS-20 Seacat, 2 singoli da 20 mm, 1 mortaio Mk 10 Limbo; un elicottero Westland Wasp.

Servirono negli anni '60-70 e fino agli inizi degli anni '80, ma il progetto risaliva al 1950 dato il costo delle navi monoruolo come le Type 14, in effetti si trattò di un cambio netto con caratteristiche multiruolo e impiego soprattutto nel Medio Oriente. In altri termini, ebbero armi e sensori autonomi per tutti gli scopi, per operare come navi solitarie in missioni che potevano riservare ogni sorta di sorprese e di avversari. Peraltro il loro disegno non fu particolarmente riuscito, dato che le dimensioni erano ridotte e i costi, nonostante tutto, risultarono piuttosto elevati. Malgrado questo, le navi erano dotate di aria condizionata per l'uso nei mari tropicali e cuccette per tutto l'equipaggio, cosa non scontata per le navi militari dell'epoca (e per vari sottomarini anche recenti). Le unità erano notevoli per varie soluzioni, come il Type 965, il radar di ricerca a lungo raggio della RN con la sua antenna AKE-1. Il motore era una concezione ibrida, con caldaie a vapore per la navigazione di crociera e l'aiuto di una turbina a gas, dal consumo più alto ma con il vantaggio di pesare meno e di essere attivabile prontamente quando ve ne fosse bisogno (il grande vantaggio dei motori a combustione interna rispetto alle caldaie, che invece devono sempre essere tenute sotto pressione, per non parlare del rischio di esplosione con i condotti di vapore ad alta pressione). Era una tipica combinazione escogitata dalla RN, all'avanguardia per l'epoca, sulla scorta delle esperienze degli anni '30 con il posamine HMS Adventure (ovviamente all'epoca non si usavano turbine a gas), che cercava di combinare i vantaggi di due tipi diversi di motore. COSAG significa per l'appunto COmbined Steam and Gas, il che rendeva possibile, per esempio, partenze da zero a una velocità rispettabile, in emergenza, anche usando la turbina, mentre era possibile affidarsi all'affidabilità e ai bassi consumi del vapore per la crociera. Con l'ipotesi di una rapida variazione di velocità, magari per l'improvviso arrivo di aerei o la comparsa di navi o sottomarini, o motoscafi veloci, questo non era certo un vantaggio di poco conto. Il problema era invece l'arrangiamento, perché si trattava di navi ad asse singolo, il che dava un problema di manovrabilità rispetto alle navi con due assi. Ovviamente era più economico e di peso più basso rispetto ai tipi bielica, ma con limiti di agilità non di poco conto. La velocità non era nulla d'eccezionale, anche se adeguata. Erano anche le navi della RN che introdussero dall'inizio le predisposizioni per un elicottero leggero, così come le prime navi di scorta con un radar di ricerca a lungo raggio (il Type 965). Tra i loro motivi d'interesse anche i missili SAM Seacat nella versione GWS-20. Tuttavia l'armamento non fu mai eccellente, perché i cannoni Mk 5 erano quelli dei vecchi caccia rottamati. Sia pure provvisti di nuovi sistemi RPC (motori di azionamento dell'affusto, prima era manuale) erano ancora ad azionamento manuale per la carica, e con torri parzialmente aperte. Per risolvere anche questi problemi bisognerà aspettare i nuovi Mk 6. I cannoni erano collegati ad un radar di tiro. Per i missili Seacat inizialmente non vi fu modo di ottenere il sistema a bordo, eccetto che sullo ZULU, mentre gli altri ebbero un impianto Mk 7 con un cannone Bofors da 40 mm, e pare solo nel caso di 4 navi a causa dei problemi di economia che affliggevano la Gran Bretagna all'epoca. Non è chiaro se queste 4 navi fossero provviste di cannone oppure furono quelle armate poi con i Seacat.

Queste navi servirono soprattutto negli anni '60 ma negli anni '70 videro una situazione di sempre maggiore alienazione dagli interessi britannici, dato che il compito coloniale sembrava oramai piuttosto desueto, mentre per il compito di servire quali navi di prima linea nelle acque metropolitane le loro capacità erano tutt'altro che adeguate. Non solo per l'armamento, che era limitato ai cannoni, al Seacat (quando presente), al mortaio a 3 canne Limbo e all'elicottero, ma anche per le forme della carena, pensate non tanto per le tradizionali acque degli oceani, ma per quelle del Golfo Persico, dove nel 1968 v'era una notevole crisi tra Iran e UK. Questo fu particolarmente serio durante la Guerra del Merluzzo con l'Islanda, dove il confronto fisico con le unità islandesi non fu favorevole alle navi britanniche. Furono proprio le 'Tribal', eredi di nomi prestigiosi (erano quelli degli omonimi cacciatorpediniere della II GM), ad affrontare tali avversari, in una guerra fatta non di cannonate, ma di manovre e di speronamenti.

Quanto alle varie navi di questa classe, oramai dimenticata ma importante anche per avere contribuito ad arrivare alla successiva ed efficiente Type 12M, ecco la loro identità e sorte.

  • F117 Ashanti, costruita dai cantieri Yarrow a Manchester, impostata il 15 gennaio 1958, varata il 9 marzo 1959, in servizio dal 23 novembre 1961, costo 5,315 mln di sterline. Venne affondata come bersaglio nel 1988
  • F131 Nubian, HM Dockyard di Portsmouth, 7 settembre 1959 (impostata), 9 ottobre 1962 (servizio), costo 4,36 mln di sterline. Anch'essa andò a fondo come bersaglio nel 1987.
  • F122 Gurkha, dai cantieri Thornycroft, Southampton, 3-11-1958, varo 11 luglio 1960, servizio 13 febbraio 1963. Costo 4,85 mln di sterline, radiato dalla RN il 30 marzo 1984 e poi in servizio come 332 KRI Wilhelmus Zakarias Yohanes. Pare che sia inattivo dal 1999 e dovrebbe essere sostituito definitivamente dalle 'Sigma'. Era stato nel 1975 nelle Indie Occidentali per missioni di pattugliamento e 'mostrar bandiera'. Ma anche esso, nel '76, partecipò alla terza guerra del merluzzo e subì ben 4 speronamento dalla Odyn islandese in appena un giorno, mentre quello successivo la stessa cannoniera islandese lo investì altre 3 volte. Da notare che le navi islandesi erano pressoché disarmate, per cui dev'essere stata davvero una situazione complessa: volendo le navi britanniche potevano aprire il fuoco ed affondare le opponenti o quanto meno metterle in fuga, ma non lo fecero. Anche il Gurkha partecipò al Giubileo di Spitehead e poi nel 1980 finì nello Standby Squadron dopo i tagli della difesa imposti dal ministro John Nott. Il Gurkha divenne una nave nuovamente attiva con la crisi delle Falklands e serì anche come Guardia di Gibilterra, fino a che non venne radiato nel marzo 1984, diventando poi una nave indonesiana.
  • F119 Eskimo, della JS White, isola di Wight; impostata il 22 ottobre 1958, varata il 13 marzo 1960, in servizio il 21 febbraio 1963 al costo di 4,56 mln di sterline; venne affondata come bersaglio già nel 1986
  • F133 Tartar, HM Dockyard, impostata il 22 ottobre 1959, varata il 19 settembre 1960, in servizio il 26 febbraio 1962 al costo di 4,3 mln di sterline. Divenne nel 1984 la 333 KRI Hasanuddin indonesiana, ma attualmente è stata posta definitivamente fuori servizio, sostituita dall'omonima unità classe SIGMA, che però ha il numero di identificazione 366. Il Tribal era dal 1975 una nave per la protezione pesca del Mare di Barents, e nel 1976 divenne protagonista della Terza guerra del Merluzzo. Il primo aprile venne speronato 2 volte dal Tyr, in maggio fu altre due volte dalla Aegir. Le navi islandesi, pur essendo più piccole, avevano uno scafo molto robusto per la navigazione tra i ghiacci e inflissero così danni considerevoli alle navi britanniche. Il Tartar, nel '77, era basato nelle Indie Occidentali e venne andato alla ricerca dei rottami del famoso DC-8 cubano distrutto da una bomba vicino alle Barbados, e ritrovato dalla nave britannica. Dopo avere partecipato quell'anno stesso alla Rivista navale per il giubileo d'argento della Regina Elisabetta, venne posto in riserva nel 1980 e ritornò in attività nel 1982 per servire nelle acque metropolitane. All'epoca privarsi di una flotta con il confronto con l'URSS al massimo, era davvero un azzardo e c'era bisogno di navi che coprissero i buchi lasciati dalla dipartita della RN per il Sud Atlantico.
  • F125 Mohawk, impostatao il 23 dicembre 1960, varato il 5 aprile 1962, in servizio il 29 novembre 1963, al costo di 4,75 mln. Destino finale, la demolizione
  • F124 Zulu, a Glasgow, impostato il 13 dicembre 1960, in servizio il 17 aprile 1964 al costo di 5,1 mln di sterline. Lo Zulu, l'unica nave della classe armata fin dall'inizio con i Seacat anziché 2 cannoni da 40 mm (poi sostituiti, ma non è chiaro se su tutte, con i missili durante i lavori di ammodernamento). All'epoca era cosa desueta una nave armata di missili, anche se si trattava di armi decisamente piccole e di basse prestazioni. Tra le sue azioni, quella in occasione dello schianto di un P-3 Orion sulle montagne del Marocco nel 1972, quando lanciò il Wasp per cercare il luogo del disastro, anche se dei 14 membri d'equipaggio non c'erano rimasti superstiti. Lo Zulu era in Belize attorno al 1975, difendendo il possedimento britannico dai vicini, specie dal Guatemala. Nel '77 prese parte alla Rivista della Flotta e poi l'anno successivo, assieme al Mohawk, partì per l'estremo oriente con l'incrociatore HMS Tiger. Nel '79 finì già in riserva, ma nel 1982 venne richiamato per la crisi delle Falklands e in seguito, nel 1983, era la nave di guardia di Gibilterra. Nel 1984 divenne una nave indonesiana, la KRI Martha Kristina Tiyahahu, che ha servito per molti anni nella marina fino alla sua recente radiazione.

Le fregate Type 12 più che una vera e propria classe, intesa in senso classico, sono una tipologia di navi, appartenente ad un’intera famiglia sviluppata dalla Royal Navy a partire dai primi anni che seguirono la fine del secondo conflitto mondiale. Queste fregate antisommergibile costituirono la base di una serie che sarebbero state successivamente costruite per il Regno Unito e per le marine di stati del Commonwealth britannico.

Furono costruite per la Royal Navy altre tre diverse classi di fregate Type 12: Type 12 o 'Whitby', Type 12M o 'Rothesay', Type 12I o 'Leander'[3].

Classe Whitby La costruzione delle unità della Classe Type 12 o Classe Whitby, iniziata nel 1952, vide 6 navi entrare in servizio tra il 1956 e il 1958:

  • HMS Whitby (F 36), in servizio dal 1956 al 1974 e venduta per demolizione nel 1979
  • HMS Torquay (F 43), in servizio dal 1956 al 1985 e venduta per demolizione nel 1987
  • HMS Tenby (F 65), in servizio dal 1957 al 1972 e venduta per demolizione nel 1979
  • HMS Scarborough (F 63), in servizio dal 1957 al 1972 e venduta per demolizione nel 1977
  • HMS Eastbourne (F 73), in servizio dal 1958 al 1984 e venduta per demolizione nel 1985
  • HMS Blackpool (F 77), in servizio dal 1958 al 1966, ceduta alla Nuova Zelanda dal 1966 a 1971 e venduta per demolizione nel 1980

Le navi prestarono servizio fino agli anni '70 ad eccezione delle fregate HMS Eastbourne e HMS Torquay che giunsero fino agli anni '80, ma le due unità vennero usate negli ultimi anni di servizio solo a scopo addestrativo. La HMS Eastbourne venne usata come nave scuola per motoristi navali, mentre la HMS Torquay, privata di ogni armamento ebbe installato il sistema CAAIS (Computer Assisted Action Information System) svolgendo compiti di nave scuola e Nave Esperienze. Per le fregate HMS Tenby e HMS Scarborough era stata avviata una trattativa, poi sfumata, per la vendita al Pakistan. La fregata HMS Blackpool venne ceduta nel 1966 in prestito alla Nuova Zelanda in attesa della consegna della HMNZS Canterbury (F 421), per ritornare nel 1971 nel Regno Unito ed essere venduta per demolizione nel 1980.

La unità Classe Whitby vennero costruite anche per l'India, mentre sullo stesso progetto venne sviluppata la Classe St. Laurent per il Canada e la Classe River per l'Australia.

L'India acquistò due unità, la cui costruzione, avvenuta nei cantieri britannici, venne avviata nel 1957. Le due unità sono rimaste in servizio fino agli inizi degli anni '90.

Matricola Nome Impostazione Varo Entrata in servizio Destino finale:

  • F 40 INS Talwar, 7 giugno 1957, 18 luglio 1958, 26 aprile 1959, demolita nel 1992
  • F 43 INS Trishul, 19 febbraio 1957, 18 giugno 1958, 13 gennaio 1960, demolita nel 1996

L'Australia costruì su licenza nei propri cantieri quattro unità basate sul progetto delle fregate Type 12, entrate in servizio all'inizio degli anni '60.

Le unità entrarono in servizio tra il 1961 e il 1964, inizialmente come fregate antisommergibile. Successivamente con l'installazione del sistema Sea Cat e degli Ikara furono le prime unità missilistiche della Royal Australian Navy e da fregate antisommergibili vennero riclassificate come cacciatorpediniere scorta.

Agli inizi degli anni settanta la Classe 'River' venne completata da due fregate ' Leander', le HMAS Swan (DE 50) HMAS Torrens (DE 53), entrate rispettivamente in servizio nel 1970 e nel 1971. Anche queste unità vennero ammodernate con i Sea Cat e gli Ikara.


Unità della Classe 'River' - Royal Australian Navy - River Class Nome Matricola Varo Entrata in servizio Destino finale

  • HMAS Parramatta, DE 46, 31 gennaio 1959, 4 luglio 1961, Radiato l'11 gennaio 1991 e demolito nell'agosto successivo
  • HMAS Yarra, DE 45, 30 settembre 1958, 27 luglio 1961, Radiato il 22 novembre 1985 e successivamente demolito
  • HMAS Stuart, DE 48, 8 aprile 1961 28 giugno, 1963, Radiato il 26 luglio 1991 e successivamente demolito
  • HMAS Derwent, DE 49, 17 aprile 1961, 30 aprile 1964, Radiato l'8 agosto 1994 e affondato come barriera artificiale il 21 dicembre successivo
  • HMAS Swan, DE 50, 16 dicembre 1967, 20 gennaio 1970, Radiato il 13 febbraio 1996 e affondato come relitto subacqueo il 14 dicembre 1997
  • HMAS Torrens ,DE 53, 28 settembre 1968, 19 gennaio 197,1 Radiato nel 1998 e affondato come bersaglio dal sottomarino HMAS Farncomb[10] il 14 giugno 1999
Almirante Lynch

Nel 1969, durante il governo di Eduardo Frei Montalva, il Cile ordinó la costruzione di due nuove fregate ai cantieri inglesi. Le fregate erano del tipo del Lotto II con delle modifiche dietro richiesta cilena. Le unità cilene erano più corte di tre metri rispetto alle sorelle inglesi e non ebbero il mortaio Mk 10 Limbo per permettere l'ampliamento del ponte di volo per un elicottero Bell 206. Venne rimosso il sonar filabile e venne installata una batteria di 4 missili, MM-38 Exocet.

La costruzione delle due unità avvenne nei cantieri Yarrow di Glasgow in Scozia. La costruzione della Almirante Condell iniziò nel 1971, il varo il 12 giugno 1972 e venne consegnata ai cileni il 21 dicembre 1973, raggiungendo la sua base operativa di Valparaíso il 2 settembre 1974. La costruzione della Almirante Lynch iniziò nel dicembre 1971, il varo il 6 dicembre 1972 e, consegnata ai cileni il 25 maggio 1974, dopo aver trascorso un periodo di addestramento con la Royal Navy, raggiunse Valparaíso il 14 febbraio 1975.

Tra le attività da menzionare, la partecipazione nel 1978 al dispiegamento nel Canale di Beagle per la crisi con l'Argentina.

All'inizio degli '90 le due unità vennero modernizzate nei cantieri cileni. Tra le modifiche, l'ampliamento dell'hangar e il rinforzo del ponte di volo per l'elicottero Cougar e l'installazione di missili antinave MM-40 Exocet con 70 km di gittata.

In seguito, il sistema Sea Cat, ormai obsolescente, venne sostituito nel 2001 sull'Almirante Lynch con il sistema Phalanx e venne installato il Sistema di Controllo SIS-DEF SP-100, di fabbricazione cilena. L'Almirante Condell ricevette le stesse modifiche nell'agosto del 2005.

Classe 'Condell'

  • Cantiere : Yarrow Shipbuilders Ltda - Scozia
  • Dislocamento 2500 t standard, 2962 t p.c.
  • Lunghezza: "Lynch" e "Condell" 113,4 m, "Zenteno" e "Baquedano"116,4 m
  • Larghezza 13,1 m
  • Pescaggio 5,5 m
  • Propulsione: 2 turbine a vapore a ingranaggi, da 30.000hp su 2 assi
  • Velocità: 29 nodi
  • Autonomia: 4.500 miglia a 12 nodi
  • Equipaggio: 260 i
  • Sensori di bordo: 1 radar scoperta aerea e superficie Type 967 o 968, 1 radar controllo tiro Sea Wolf Type 910, 1 radar navigazione Type 1006, 1 sonar a scafo Type 2016, 1 telefono subacqueo Type 2008,

1 ESM UAA-1, 2 lancichaff Corvus

  • Armamento: 2 cannoni da 114 mm MK VI, 2 cannoni da 20 mm, 1 CIWS Phalanx, 1 lanciamissili Sea Wolf con 30 armi e lanciatore sestuplo, 4 missili MM.38 Exocet, 6 tubi da 324mm in 2 lanciasiluti STWS-1 con armi Mk 46 o Stingray
  • Velivoli: 1 elicottero leggero Westland Scout

Nei primi anni '90, contemporaneamente alla modernizzazione delle Leander in servizio, il Cile acquistò dal Regno Unito alti due Leander del Lotto III, la HMS "Achilles" e la HMS "Ariadne", che vennero ribattezzate rispettivamente "Ministro Zenteno" (PFG-08) e "General Baquedano" (PF-09) per sostituire due cacciatorpediniere Classe Sumner, il "Ministro Zenteno" e il "Ministro Portales" posti in disarmo

Il "Baquedano" giunse a Valparaiso nel giugno 1992, mentre il "Zenteno" a causa del cattivo stato di manutenzione, giunse in Cile a bordo de un bacino galleggiante. Nel 1997 sul "Zenteno" venne sostituito il sistema Sea Cat con quattro MM-38 Exocet provenienti dal cacciatorpediniere "Almirante Williams", conferendo così all'unità capacità antinave, modifiche già effettuate sul "Baquedano".

Nel 1998 il "Baquedano" fù il primo ad essere posto in riserva, per poi essere affondato come bersaglio navale nel 2004. Nel 2006 ad essere posto in riserva è stato il "Zenteno".

L'Almirante Lynch, ritirato dal servizio attivo a ottobre 2006, è stato posto in disarmo il 4 luglio 2007, mentre l'Almirante Condell e andato in disarmo l'11 dicembre 2007. Per il 'Lynch' e il 'Condell' è stata disposta la vendita all'Ecuador e la stessa sorte potrebbe toccare al Zenteno.

HMS Plymouth

La Classe Rothesay o Type 12M (Modified) è una classe di fregate che ha servito nella marine del Regno Unito del Sud Africa e della Nuova Zelanda e sono una versione modificata e modernizzata delle fregate Type 12 della Classe Withby.

Classe Rothesay

  • Dislocamento: 2150 t, 2560 t p.c.
  • Lunghezza: 113 m
  • Larghezza: 12 m
  • Pescaggio: 5,3 m
  • Propulsione: 2 caldaie Babcock & Wilcox e 2 turbine a vapore su 2 assi, 30.000 CV
  • Velocità: 30 nodi, autonomia 5200 miglia a 12 nodi
  • Equipaggio: 152
  • Sensori di bordo: 1 Radar designazione bersaglio Type 293Q, 1 Radar ricerca Type 277Q, 1 Radar controllo del fuoco Type 275 associato ai cannoni Mark 6M, 1 Radar di navigazione Type 974;1 Sonar di ricerca Type 174, 1 Sonar designazione bersaglio Type 162, 1 Sonar d'attacco Type 170, 1 Type 1010 Cossor Mark 10 IFF

, 2 lanciatori Corvus chaff/decoy

  • Armamento: 2 cannoni da 114 mm Mark 6M, in 1 complesso binato, 1 cannone da 40 mm Bofors Mark 7, 2 mortai ASW Limbo Mk 10, 12 tubi lanciasiluri da 533 mm, successivamente rimossi o mai imbarcati
  • Velivoli: 1 elicottero WASP

Il Sud Africa ordinò alla fine degli anni '50 per la propria marina 3 fregate Type 12 che costituirono la 'Classe President' in quanto le unità avevano nomi di presidenti sudafricani. L'acquisto di queste unità avvenne nell'ambito dell'accordo di Simon's Town,[2] in base al quale il Regno Unito trasferiva al governo del Sud Africa, all'epoca membro del Commonwealth britannico, il comando della Marina Sudafricana[3] ed in cambio il Sud Africa concedeva l'uso delle sue basi navali alla Royal Navy. L'accordo, siglato nel 1955, prevedeva l'acquisto da parte del Sud Africa, nell'arco di otto anni, di unità navali per un totale di £18 milioni, da costruire nei cantieri inglesi.

Le unità vennero costruite nei cantieri Yarrow di Glasgow e la prima unità, la fregata President Kruger,[4] venne consegnata nell'ottobre del 1960, cui seguirono nel 1962 e nel 1963 le altre due unità denominate President Pretorius e President Steyn.

South African Navy - President Class Nome-- Matricola-- Entrata in servizio-- Destino finale

  • SAS President Kruger, F 150, 21 ottobre 1960, affondato in una collisione con il rifornitore SAS Tafelberg il 18 febbraio 1982
  • SAS President Pretorius, F 145, 28 settembre 1962, usato come bersaglio e affondato nel 1990 dal fuoco di un cannone navale
  • SAS President Steyn F 147, 23 novembre 1963, venduto per demolizione nel 1990

Le unità della Classe President vennero impiegate nelle operazioni al confine tra Namibia e Angola e le fregate President Kruger e President Steyn furono protagoniste nell'incidente dell'Ambrizete,7°13'25?S 12°51'24?E? / -7.22361, 12.85667 quando durante l'Operazione Savannah,[6] il 28 novembre 1975 i loro elicotteri riuscirono a mettere in salvo 26 uomini di un commando che era penetrato in territorio angolano.[7] [8]

Il President Kruger affondò il 18 febbraio 1982 in seguito ad una collisione con la nave da rifornimento SAS Tafelberg a circa 87 miglia a sud-ovest di Capo di Buona Speranza mentre era impegnato con il gemello President Pretorius in un'esercitazione antisommergibile. Nell'incidente persero la vita sedici membri dell'equipaggio, mentre gli altri furono messi in salvo da elicotteri Westland Wasp delle altre fregate.

Le altre due unità vennero dismesse nel 1990. Il President Steyn venne venduto per la demolizione, mentre il President Pretorius venne usato come bersaglio per un cannone navale ed affondato.

La fregata HMS Coventry venduta alla Romania e ribattezzata Regele Ferdinand

Le fregate missilistiche Type 22 o Classe Broadsword sono le unità navali che hanno costituito la principale forza della Marina inglese negli anni ’80, che servirono insieme ai cacciatorpediniere Type 42 rinnovando la linea di navi da combattimento e potenziando le capacità di combattimento in maniera molto notevole, ma non senza limiti e problemi di un certo livello.

Il progetto delle navi Type 22 era inteso come successore rispetto alle vecchie Type 12 'Leander'. In effetti queste e non le più recenti 'Type 21' furono la base da cui partire, forse perché queste ultime non erano viste come capaci di garantire una sufficiente flessibilità operativa. Più pesanti del 50% rispetto alle Type 12, il loro scafo era inteso come capace di sostenere alte velocità senza troppi problemi anche in caso di tempeste oceaniche ed aveva una struttura massiccia con una piccola prua, assai aguzza e il ponte di coperta limitato dalla tuga che sorregge le sovrastrutture. La plancia è larga e bassa, con un albero sistemato posteriormente, massiccio, che sostiene il radar principale combinato di scoperta aerea e in superficie, con un’antenna cilindrica posta in maniera orizzontale, un po’ come un grande radar di navigazione dei tipi che si vedono sui traghetti civili.

Posteriormente vi è un'altra struttura, con antenne di comunicazioni satellitari a capolino, un grande fumaiolo, massiccio e basso, un altro albero piuttosto grande e alto, ma senza radar, solo con antenne radio e di altro tipo. Molto separato da questo albero vi è l’hangar per 2 elicotteri e il lanciatore missilistico Sea Wolf posteriore. Infine vi è il ponte di volo.

L’apparato motore è una generazione posteriore rispetto a quello delle navi Type 12 ed al posto delle vecchie turbine a ingranaggi, con le loro caldaie ad alta pressione, sono presenti 4 turbine a gas Rolls-Royce, 2 potenti Olympus per le andature ad alta potenza e 2 Tyne per una maggiore economia nella navigazione di crociera. Un unico fumaiolo convoglia tutti gli scarichi, con una canna di maggiore diametro e una di minore apertura che convogliano i gas dei 2 gruppi turbine, che sono a loro volta divisi in 2 assi, una turbina di ciascun tipo. Esse non possono essere azionate in simultanea, esse funzionano solo in alternativa, quindi in configurazione COGOG, Combined, Gas Or Gas. Questo rende più semplice i gruppi di trasmissione, ma non permette di sfruttare in simultanea i motori per ottenere la massima velocità possibile.

I sistemi d’arma scelti sono stati fondamentali per determinare la taglia della nave. I sottomarini sovietici non erano solo armati di siluri, ma anche di missili antinave, talvolta di tipo lanciabile in immersione e con profilo di attacco a pelo d’acqua. Per contrastare queste armi non vi era un qualche tipo di armamento navale negli anni ’60 e così venne sviluppato un modello di missile antiaereo, estremamente preciso e capace di ingaggi a pelo d’acqua, con un tempo di reazione di pochi secondi. Il missile era pesante di per sé 114 kg, di cui 14 per la testata HE. Ma sebbene il missile fosse di per sé piuttosto piccolo e non vi fossero sistemi di ricarica complessi perché ci si affidava a soli carrelli a mano collegati con gli elevatori sottostanti, la realizzazione nel suo complesso - lanciamissili sestuplo, radar di tiro, magazzino per 30 missili- richiedeva un volume non indifferente. Portarne 2, per una protezione a giro d’orizzonte era talmente impegnativo che la stazza della fregata divenne superiore a quella dei caccia Type 42 con missili Sea Dart a medio raggio. Ma il Sea Wolf era un missile con un raggio di circa 5 km e tangenza massima di circa 3 km, un’arma di sola autodifesa che non offriva nessuna copertura contro minacce ad alta quota, o anche a media. In totale la nave Type 22 era risultata un progetto troppo grande e costoso. La cosa peggiore era anche nella nave non vi erano alcuni elementi di rilievo. Nonostante la mole esisteva un solo radar di scoperta aerea e di superficie, senza un apparato di scoperta di superficie e aerea a bassa quota dedicato e da usare in caso di guasti o disturbi. Per la lotta antisommergibile vi era la possibilità di ospitare un paio di elicotteri, ma per il resto esistevano solo 2 lanciasiluri antisommergibile, e almeno all’inizio non vi erano in 2 delle navi del primo lotto. Esse di conseguenza erano piuttosto disarmate per il loro ruolo. Potevano inseguire in condizioni di mare grosso i sottomarini nucleari, ma oltre a non poter raggiungere i battelli più veloci, erano influenzate dalle condizioni del tempo, poco forse per la nave, molto per il sonar a scafo. In effetti le fregate britanniche in parola avrebbero dovuto avere un sistema più affidabile per scoprire, e quindi tentare di ingaggiare, il sottomarino. Ma il sensore sonar a profondità variabile, il Type 2031(Z) previsto non ebbe mai modo di essere installato sulle navi: esse avevano delle manchevolezze tecniche che non diedero la possibilità di ospitare il sensore acustico.

  • Tipo: fregata missilistica
  • Dislocamento: 3.500 t, 4.400 t a p.c.
  • Lunghezza 131.1 m
  • Larghezza 14.8 m
  • Pescaggio 6.1 m
  • Propulsione: 2 turbine Olympus da 50.000 hp e 2 turbine Tyne entrambe Rolls-Royce, 8.500 hp, configurazione COGOG, su 2 assi
  • Velocità: 29 nodi nodi
  • Equipaggio: 223
  • Sensori di bordo: 1 radar scoperta aerea e di superficie Type 967/968, 2 radar di controllo del tiro Type 910, 1 radar di navigazione Type 1006; 1 sonar a scafo Type 2016, 1 telefono subacqueo Type 2008, 1 sistema CAAIS di elaborazione dati di combattimenti. Sistemi difensivi: 1 ESM UAA-1, 2 lanciarazzi Corpus e 2 Mk 36 Super RBOC
  • Armamento: 2 cannoni da 40 mm L/70 Bofors, 2 cannoni da 20 mm, 2 lanciamissili GWS.30 Sea Wolf con 60 missili, 4 missili Exocet, 6 tubi da 324mm. per armi Mk 46 o Stingray
  • Mezzi aerei: 2 elicotteri Westland Lynx

Le prime 4 navi, la Broadsword (F88), Battleaxe (F89), Brilliant (F90) e Brazen (F91) sono note come Batch 1 (lotto 1) e sono state poco più che prototipi. Il tipo aveva le potenzialità dimensionali per essere migliorate con sistemi nuovi, se solo avessero avuto una valida riprogettazione. Così vi sono altre 6 navi del Batch 2 ordinate negli anni successivi, la Boxer (F92), Beaver (F93), Brave (F94), London (F95), Sheffield (F96) e Coventry (F97). Queste navi hanno avuto come principale miglioramento la possibilità di rimorchiare il sonar filabile Type 2031(z) di cui non si era potuto disporre l’installazione nel primo lotto. Questa modifica è in realtà fondamentale per assicurare la localizzazione dei sottomarini, specie se assai silenziosi e in cattive condizioni meteo, che nei mari settentrionali sono tali da mettere praticamente fuori uso i sonar a scafo per circa la metà del tempo, per non parlare delle difficoltà di far operare gli elicotteri in molte situazioni pratiche. I motori sono pure rinnovati rispetto al Batch 1, in quanto pur conservando la disposizione COGOG alle due turbine Tyne per la navigazione di crociera (circa 10.000hp) si aggiungono due SPEY da 50.000 hp che rimpiazzano le OLYMPUS del Lotto 1 e delle prime Batch 2. A parte questo, è stato previsto un hangar e ponte di volo sufficientemente grandi per un elicottero EH-101.

Le 2 navi che hanno chiuso il secondo lotto sono state ribattezzate per perpetuare il nome dei 2 cacciatorpediniere Type 42 tragicamente perduti nella Guerra delle Falklands, dove esse presero parte con la Broadsword e la Brilliant. La seconda ebbe il maggiore successo, quando i suoi Sea Wolf abbatterono 2 Douglas A-4 Skyhawk argentini attaccanti e un terzo, per evitare il missile a pelo d’acqua, cadde in mare. Il cacciabombardiere superstite si allontanò in fretta, ma subito vennero sotto altri 4 aerei dello stesso tipo, che stavolta non vennero ingaggiati a causa di un guasto del computer di tiro, che trasformò una potenziale strage di aerei argentini in un sofferto pari. I 2 aerei che attaccarono la Brilliant la mancarono di poco, gli altri 2 colpirono il cacciatorpediniere Glasgow trapassandolo con una bomba e causandone pertanto la ritirata dal teatro operativo.

La Broadsword ebbe meno successo, anche in questo caso operava assieme ad un caccia Type 42 per avere copertura aerea a media e alta quota, quando il 25 maggio venne attaccata da 4 Skyhawk, 2 dei quali la mancarono di poco con una bomba che distrusse il muso dell’elicottero. La seconda coppia attaccò il Coventry e lo 'coventrizzò' distruggendolo con 3 bombe. Il sistema radar del Seawolf non funzionò nel momento critico per via della bassa temperatura nel locale del calcolatore, e poi non riuscì a ingaggiare l’altra coppia che stava attaccando il caccia perché esso si frappose tra la nave e i caccia a causa di un’accostata. Così esso andò distrutto. I Seawolf vennero usati con 5 abbattimenti ridotti poi a 3 più uno probabile con le analisi postbelliche.

I miglioramenti delle navi nei lotti successivi sono stati notevoli, specie con le ultime 4 note come Batch 3, le ultime di 14 navi, ma la classe ne prevedeva originariamente ben 26 per sostituire in un rapporto di parità le Type 12. Questo per via dei ritardi, degli aumenti di costi e della prospettiva di una classe di navi nuove, la Type 23 che aveva ancora una volta come fondamentale la presenza del Seawolf, qui in una versione a lancio verticale, la Seawolf VL, che ha 32 rampe di lancio a prua. Questa classe ha avuto un'altra limitazione, quello della mancanza di un cannone di medio calibro. Questo problema, emerso durante il conflitto del sud Atlantico, ha comportato per l’ultimo lotto l’adozione del cannone da 114 mm Mk 8, che è leggero ma con gittata di 23 km e proiettili da 23 kg. Inoltre i 4 Exocet MM.38 vennero sostituiti con 2 lanciatori ottupli per gli Harpoon americani, da 110 km di gittata anziché 42. Il sonar a scafo Type 2050 ha sostituito infine rimpiazzato il precedente, da estendere come modifica a tutti i lotti precedenti, almeno nelle intenzioni originarie. Con tutti questi aggiornamenti, sonar nuovo a prua, sonar filabile, sistemi elettronici migliorati, cannone, 2 CIWS Goalkeeper, 8 Harpoon e capacità di ospitare elicotteri pesanti, più i siluri leggeri Stingray, le 'Type 22 Batch 3' sono diventate delle navi notevolmente potenti, anche se di stazza molto considerevole per essere navi ASW.

Attualmente una Type 22 Batch 2 è stata venduta al Cile, ribattezzata WILLIAMS, nel 2002. È stata relativamente fortunata perché nel 2002 la HMS Beaver, dopo appena 15 anni di servizio, è stata venduta ai demolitori, la BRAVE, BOXER e LONDON erano in riserva. La LONDON e la COVENTRY (che porta il nome della nave affondata nell'82 durante la guerra) erano invece in trattativa per la vendita alla Romania. In effetti, non avendo un cannone di medio calibro pur con un equipaggio e un dislocamento massivi, le Type 22, piuttosto ritagliate per le esigenze della RN, non hanno trovato accoglienza molto calda come navi di 'seconda mano'. Non casualmente, le 4 del Batch 1 sono state piazzate in Brasile che oltre ad essere un cliente di vecchia data della Gran Bretagna ha anch'esso una impostazione della sua imponente Marina in larga misura settata sulla lotta ASW. In genere le Marine del Terzo mondo sono piuttosto legate alla lotta antinave, ma in Sud America vi sono alcune eccezioni a tale regola.

HMS Somerset

L'ultima classe di fregate inglesi concepita durante la Guerra fredda è la Type 23, di cui la prima nave entrò in servizio nel 1989 e l'ultima nel 2002. Nondimeno, già 3 sono state poste fuori servizio, essenzialmente per ragioni economiche e di riduzione dell'organico della RN. Inizialmente si trattava di una classe di navi ASW per contrastare i sottomarini sovietici nell'Atlantico. Non una grande sorpresa per la RN, ma le concezioni entro cui esse erano 'ingabbiate' erano piuttosto originali. Si trattava di lasciare queste navi addirittura senza alcun armamento difensivo, in quanto alla difesa avrebbe potuto provvedere un sistema Sea Wolf usato dai rifornitori classe 'Fort Victoria', che erano capaci di supportare 4 delle previste Type 23. Come si sia potuto arrivare a concepire, dopo la rimozione del cannone per le fregate Type 22, addirittura la rimozione di ogni arma antiaerea su queste nuove navi è difficile da comprendere, specie se si considera la corta portata del Sea Wolf, certo non ideale per proteggere un gruppo di ben 4 fregate. Inoltre l'elicottero di bordo era in realtà capace solo di appontare e farsi riarmare, non di essere pernamentemente ospitato e rifornito di carburante: a questo avrebbero pure provveduto le 'Fort Victoria', che in sostanza, sarebbero state delle petroliere di squadra non in supporto di questa, ma comandanti una intera task-force ASW di fregate. La cosa era intesa come misura di contenimento costi, ma di certo non era realistica. La Guerra delle Falklands dimostrò come fosse avventato mandare in guerra una nave priva di sufficiente difesa da attacchi aerei e missilistici, e il progetto delle Type 23 venne rielaborato e crebbe senza troppo riguardo per l'economicità. Alla fine le Type 22 Batch 3 avevano un complesso di armamenti bilanciato e formidabile, e le Type 23 o 'Norfolk' vennero progettate per inserirsi degnamente in tale albero evolutivo, piuttosto che operare come una sorta di corvetta ASW d'altura. Alla fine ebbero sistemi moderni, tra cui il cannone Mk 8 da 114 mm, un sistema Sea Wolf a lancio verticale immediatamente dietro, e dietro ancora i lanciamissili Harpoon. Nonostante la cosa si noti ben poco (per usare un eufemismo) queste navi ebbero anche, per la prima volta nella RN, un'attenzione alla riduzione delle tracce radar, come anche delle misure speciali per distorcere l'eco e ingannare un attaccante a bassa quota (le strutture paraboliche sopra l'hangar, per esempio). Anche l'hangar, per l'appunto, venne considerato come dotazione indispensabile per una nave da guerra moderna, e le Type 23 possono usare un Lynx o un EH-101 da bordo. Un'altra caratteristica di queste navi, per molti versi simili alle Type 22 di ultima generazione, è l'innovativo sistema motore in configurazione CODLAG, ovvero motori diesel che lavorano non come motori diretti dell'asse portaelica, ma come generatori di corrente per due motori elettrici. Per le alte andature si ricorre sempre a turbine a gas. Il vantaggio del CODLAG, sebbene sia relativamente inefficiente, è quello di dare alla nave un'emissione di rumore quasi inesistente, essendo notoriamente i motori elettrici, sia pesanti che compatti, semplici e silenziosi. Anche l'autonomia di fatto è migliorata da questa soluzione, quantomeno rispetto alla tradizionale soluzione delle turbine anche per i viaggi in crociera.

  • Cantieri:Yarrow e Swan Hunter
  • Ordinata: 23 novembre 1987
  • Totale: 16 di cui 13 in servizio
  • Dislocamento: 3.500-4.200 t
  • Lunghezza: 133 m
  • Larghezza: 16.1 m
  • Immersione: 7.3 m
  • Propulsione: CODLAGG con 4 motori Paxman Valenta 12CM da 2025 hp l'uno per due motori elettrici GEC da 4.000 shp, e due R.R. Spey SM1A da 31.100 hp ciascuna, su due assi portaelica.
  • Velocità: 28 nodi, autonomia 9.000 miglia a 15 nodi
  • Equipaggio: 181
  • Armamento: 2 lanciatori quadrupli per 8 RGM-84 Harpoon, due lanciatori per GWS.26 per un totale di 32 Sea Wolf VL, 1 cannone da 114 mm, 2 cannoni DS 30B da 30 mm, 2 lanciasiluri binati da 324 mm per siluri Stingray.
  • Sensori: radar scoperta aerea Type 996 Mod 1 tridimensionale, navigazione Type 1007 e Type 1008; sistemi di tiro Type 911 a prua e poppa per missili Type 911 Sea Wolf, sistema Sea Archer optronico per direzione tiro e sorveglianza. Sonar Type 2050 a scafo e Type 2031Z rimortchiato, che su 8 navi è stato sostitutio dal Type 2087. Sistema di combattimento BAE Systems DNA.
  • Velivoli di bordo: 1 Lynx HMA.Mk3/8 or Merlin HM.Mk 1 helicopter
  • F230 Norfolk, varata l'11 luglio '87 e in servizio dal 24 novembre '89, venduta al Cile come A. Cochrane
  • F231 Argyll, 8 aprile 1989-30 maggio 1991
  • F229 Lancaster, 24 maggio 1990-1 maggio 1991
  • F233 Malborough, 21 gennaio 1991-14 giugno 1991, venduta come HMS Lynch
  • F234 Iron Duke, 2 marzo 1991-30 maggio 1991
  • F235 Monmouth, 23 novembre 1991-1993
  • F236 Montrose, 31 luglio 1992-2 giugno 1994
  • F237 Westminster, 9 febbraio 1992-1994
  • F238 Northumberland, aprile 1992-maggio 1994
  • F239 Richimond, 6 aprile 1993-ottobre 1996
  • F82 Somerset, 24 giugno 1994-20 settembre 1996
  • F80 Grafton, 5 novembre 1994-maggio 1997, venduta al Cile come A.Condell
  • F81 Sutherland, 9 marzo 1996-4 luglio 1997
  • F78 Kent, 28 febbraio 1998-febbraio 2000
  • F79 Portland, 15 dicembre 2000-3 maggio 2001
  • F83 St.Albans, 6 maggio 2000-novembre 2001

La HMS Norfolk entrò in servizio con tutte queste innovazioni, più nuovi sistemi come il radar di scoperta aerea tridimensionale Type 996, ad un costo di 135.5 milioni di sterline. Ma con la produzione in serie i costi di sviluppo si sono distribuiti e le navi più recenti hanno costato circa 60-96 milioni, davvero poco per navi decisamente grosse e potenti come queste. Per comparazione, un caccia 'Burke' costa circa 1 miliardo di dollari, anche se certamente è una nave di categoria ben superiore, pur essendo stata riprodotta in oltre 50 navi. La Classe 'Norfolk' o Type 23 o 'Duke' che dir si voglia ha rimpiazzato le ultime 'Type 12' e '21', ma anche le prime 'Type 22'. Con un notevole anticipo sui tempi di navi concepite per durare agevolmente un trentennio, nel luglio '04 il documento Changing World il Segretario della Difesa Geoff Hoon ha annunciato la radiazione dell'HMS Norfolk, Malborough e Grafton, ma non certo destinate ad essere rottamate: sono state tutte vendute alla Marina cilena, che con uno shopping forsennato ha comprato 2 'Kortenaer' e le 2 'Van Eisembeck' olandesi, le tre 'Type' 23 e una 'Type 22' inglesi, rinnovando totalmente la sua flotta di prima linea con questo 'usato di qualità' che in pochissimi anni l'ha portata al livello almeno delle marine peruviana, brasiliana, venezuelana e brasiliana, equipaggiate con le 'Lupo', le 'MEKO' e qualche portaerei. Le navi cilene sarebbero state vendute per 134 milioni di sterline, meno del costo della sola 'Norfolk' nel 1989, e ribattezzate Almirante Cochrane (FF-05) il 22 novembre 06, A. Lynch (FF-07) il 28 marzo 07, e A. Condell, da consegnarsi nel 2008.

I caccia missilistici di prima generazione[modifica]

Il cacciatorpediniere HMS Glamorgan nel 1972

I cacciatorpediniere classe 'County' sono stati navi importanti della Royal Navy, costruiti in 8 esemplari in 2 lotti e dopo il servizio con la RN, esportati anche in Pakistan,-un'unità del primo lotto- e Cile, cui sono andate tre del secondo. Parteciparono alla Guerra delle Falklands, ma senza particolari successi, Antrim e il Glamorgan. Il loro ruolo fu piuttosto quello di coordinare le operazioni, essendo grandi navi con eccellenti capacità di direzione di gruppi navali. Del resto, queste navi erano a tutti gli effetti incrociatori, ma come spesso accade nelle marine, le classificazioni sono 'ingannevoli' (col massimo raggiunto con gli 'incrociatori tuttoponte' del tipo 'Invincible' per la Royal Navy, che di fatto così aggirò la decisione del '66 di lasciar perdere le portaerei). Non casualmente, portavano nomi di navi che erano state già incrociatori pesanti. Così divennero i primi cacciatorpediniere missilistici europei, quando avrebbero potuto esserne i primi incrociatori. Resta il fatto che dimensionalmente erano quasi pari ai 'Leahy' americani, appena successivi (e notare bene, inizialmente classificati come fregate!) e che l'escamotage serviva per ottenere i finanziamenti per la loro costruzione, altrimenti giudicata troppo impegnativa.

Le strutture di queste navi erano massive e totalmente incluse sulla base di una tuga (che a propria volta si ergeva sopra uno scafo dall'alto bordo libero, effettivamente abbastanza simile a quello degli incrociatori 'County', poppa a specchio a parte), con una plancia larga e piuttosto bassa, e due imponenti alberature per sorreggere i vari radar di scoperta. Inoltre venne installato un lanciamissili Sea Slug Mk 1 a poppa (dietro il ponte di volo), e due cannoni binati Mk 6 (30 c/min, 15 km gittata) automatici (i primi di questo calibro della RN) a prua. Artiglierie da 20 mm e lanciamissili Seacat completavano a mezzanave le difese antiaeree. Un hangar per un elicottero Wessex era disponibile sempre a poppa. Le navi erano inoltre riccamente dotate di sistemi elettronici di ogni sorta, e introdussero a tal proposito un sistema d'elaborazione dati di combattimento che con ogni probabilità non era mai stato presente su navi inglesi prima d'allora. Il sistema motore era anch'esso un notevole passo avanti, anche se tecnicamente non necessariamente straordinario in termini d'efficacia: il sistema motore era basato su due turbine a vapore a ingranaggi e 4 turbine a gas, che per la prima volta venivano introdotte in una nave inglese di grandi dimensioni, in un layout rimasto tipico della marina britannica e chiaramente di transizione verso un 'tutto-turbine a gas',mentre i diesel non presero mai piede nella RN come motori di crociera. Anche se complesso, era un tipo di soluzione che per la prima volta non si affidava al solo vapore, sistema assai efficiente meccanicamente ma pesante e lento da azionare.

Le prime due navi, il HMS Devonshire e Hampshire furono progettate tra il 1955 e il 1956.Il progetto originario prevedeva cannoni e mitragliere antiaeree,ma appena fu possibile,furono rimpiazzate con i nuovi missili SAM, che erano interamente di concezione nazionale. Seguirono per il Batch 1 anche Kent e London. Le ultime 4 ('County Batch 2) HMS Antrim, Glamorgan,Fife e Norfolk,sono equipaggiate con il Sea Slug Mk 2, che poi è stato montato anche suo precedenti Devonshire, Hampshire, Kent e London. Le navi della classe County, assieme a quelle della classe Tribal, sono state le prime navi a montare turbine miste a vapore e gas.

Durante la guerra il GLAMORGAN fu colpito da una bomba che però non esplose,l 'Antrim venne devastato da un missile Exocet nell'hangar, che lo semidistrusse ma sopravvisse.

'County Batch 2':

  • Tipo: cacciatorpediniere missilistico
  • Entrata in servizio: dal 10 giugno 1960
  • Dislocamento: 6,299 t
  • Lunghezza: 158,6 m
  • Larghezza: 16,4 m
  • Pescaggio: 6 m
  • Propulsione: COSAG, ovvero 2 turbine a vapore a ingranaggi da 30.000 hp l'una e 4 turbine a gas G.6 di pari potenza su due assi.
  • Velocità: 32.5 nodi, autonomia 12.964 km
  • Equipaggio: 472
  • Sensori di bordo: 1 radar scoperta aerea Type 965M, 1 si scoperta aerea e designazione bersagli Type 992Q, 1 misuratore di quota Type 278M, 1 guidamissili Sea Slug Type 901, 2 guidamissili Sea Cat Type 904, 1 sistema per i cannoni MRS3; 1 radar nav. e controllo elicotteri Type 1006, 1 sistema elaborazione dati ADWA 1 (Action Data Automatization Weapon System), 1 ESM, 2 lanciatori a 16 canne Corvus; 1 sonar a scafo Type 184, 1 da attacco Type 170Bm 1 sistema d'inganno siluri Type 182, 1 telefono subacqueo Type 185.
  • Armamento: 4 cannoni da 114 mm, e 2 cannoni da 20 mm, 1 lanciamissili SAM Seaslug con 32 missili, 2 lanciamissili quadrupli Sea Cat, con 32 missili, con 6 lanciasiluri da 324 mm. I 'County Batch 2' ebbero il Seaslug Mk 2, e in seguito 2 cannoni da 114 mm rimpiazzati dagli Exocet in 4 esemplari.
  • Mezzi aerei: 1 elicottero Wessex o Lynx

Negli anni '80 tutte queste navi erano oramai invecchiate e dall'equipaggio numeroso e oneroso. Allora vennero radiate dal servizio. Delle 4 'Batch 1' non ne era rimasta nessuna in attività già al tempo della guerra, e d'altra parte, avendo ancora i cannoni Mk6 sulla postazione N.2, anziché i 4 missili MM.38 Exocet installati sulle altre, la cosa non deve stupire. A prescindere da questo, il Sea Slug era probabilmente ancora di vecchio tipo e questo non aiutava a mantenere le navi all'altezza del compito, anche per la mancanza di capacità antinave secondaria. Il London divenne nel febbraio 1982 il BABUR della Marina Pakistana, appena prima della guerra, e venne ceduto dopo la rimozione del Sea Slug. Ma già l'anno prima il NORFOLK venne venduto al Cile, diventando il caccia 03 Pratt. Poi Antrim (1984), Fife (1987) e Glamorgan (19856) seguirono la stessa via[4].



Il Bristol (D23), unico della classe Type 82, è stato un importante passo avanti della Marina Britannica nell'evoluzione delle tecnologie. Doveva essere il capoclasse di 4 navi destinate a scortare le nuove portaerei inglesi, poi queste vennero cancellate nel '66 e il Bristol venne completato solo come nave sperimentale. Era una grande nave dalla sagoma imponente, con una alta plancia, differentemente dai suoi 'figli', i Type 42, questa era più alta del radar guidamissili prodiero (sui Type 42 questo è montato sopra la plancia), che si trovava a prua della plancia stessa. Questo limitava di qualcosa la copertura in direzione del radar, e certo non era salutare per chi si trovava nelle sue vicinanze, e a ciò venne posto rimedio poi, con i caccia della generazione successiva. Il Bristol era di disegno più moderno rispetto ai 'County' e di aspetto più snello, eppure come rapporto lunghezza-larghezza era addirittura superiore. Non era anche per questo più veloce, e si caratterizzava per il sistema motore COSAG, come i precedenti, ma stavolta le turbine erano 2 Olympus TM1A. La velocità massima, nonostante una potenza analoga, era minore, d'altro canto la stazza era sensibilmente superiore a pieno carico. La configurazione dei fumaioli era unica: anziché avere due fumaioli largamente distanziati come nei 'County' ve n'era uno anteriore e due posteriori accoppiati e leggermente più piccoli. Il sistema missilistico principale era il Sea Dart, successore a statoreattore del Sea Slug e decisamente più mderno, ma non v'erano anche i Sea Cat per la difesa ravvicinata, né vennero mai installati i lanciamissili Exocet. In compenso la nave aveva un lanciamissili Ikara ASW e un mortaio Mk 10 Limbo ASW. In un certo senso era una nave simile ai 'Suffren' francesi, solo che questi avevano missili antieraei, ASW e antinave, ma non la piattaforma per l'elicottero, oltre ad avere un apparato motore tutto a turbine a ingranaggi. Da notare a proposito dei sistemi ASW, che il Bristol aveva i missili Ikara (dotati di siluro ASW) ma non i lanciasiluri leggeri, piuttosto si affidava al pesante e obsolescente mortaio a 3 canne Limbo, da circa 900 m di gittata massima.

Il Bristol prese parte alla Guerra delle Falklands, assieme a 5 dei suoi numerosi 'figli' (ovvero una versione su scala ridotta e con motore tutto-gas), i Type 42. Il Cile avrebbe voluto comprarlo negli anni '80, dopotutto aveva incamerato ben 4 anziani 'County', ma le condizioni della nave, specie l'apparato motore, erano pessime e avendo i cileni già problemi non indifferenti con i 'County' (che non restarono a lungo in servizio) lasciarono perdere.

  • Tipo: cacciatorpediniere missilistico
  • Numero unità: 1
  • Dislocamento: 6.100-7.100 t p.c.
  • Lunghezza: 154.5 m
  • Larghezza: 16.8 m
  • Pescaggio: 7 m
  • Propulsione: configurazione COSAG (COmbined Steam Or Gas) con 2 turbine a gas Rolls-Royce Olympus TM1A(30.000 hp) e 2 turbine a vapore da 30.000hp, per 28 nodi
  • Equipaggio: 407
  • Sensori di bordo: 1 radar scoperta aerea Type 965, 1 radar designazione bersagli Type 992Q, 2 radar guidamissili Sea Dart Type 909, 1 radar di navigazione e controllo elicotteri Type 1006; 1 sonar a scafo a media frequenza Type 184,1 tel. subacqueo Type 185, 1 sonar d'attacco Type 170 per il Limbo, 1 inganno siluri Type 182, 1 ESM Abbey Hill, 2 lanciatori Corvus, 1 sistema elaborazione dati ADAWS 2
  • Armamento: 1 lanciatore binato GWS Mk 30 Sea Dart con 40 missili, 1 cannone Vickers Mk 8 4.5 da 4,5 pollici(114 mm), 2 cannoni da 20 mm Oerlikon, 1 mortai Mk 10 Limbo, un lanciamissili Mk 40 con 20 missili Ikara
L'HMS Southampton

I 14 Type 42 sono stati i principali cacciatorpediniere missilistici della Royal Navy da 30 anni a questa parte, anche se le nuove unità Type 45 li dovrebbero rilevare dai loro compiti di difesa aerea della flotta.

Costruiti su di un progetto 'ridotto' del Type 82 (HMS Bristol), rimasto unico esemplare dopo la cancellazione del programma per le nuove portaerei inglesi nel 1966, i Type 42 hanno in effetti capacità assai ridotte. Esse vennero realizzate dopo innumerevoli discussioni a causa del comitato di controllo, interessato a limitare al più possibile i costi complessivi. La necessità principale era data dall'avere un numero sufficiente di navi in servizio.

Alla fine la nave che ne venne estrapolata ha uno scafo assai basso, a ponte continuo, con un lungo ponte di prua in cui è concentrato il grosso dell'armamento, il cannone e il lanciamissili. Le sovrastrutture sono ripartite in 2 sezioni, molto ravvicinati, nella zona centro-poppiera. Esse sono dotate di 2 alberi, con uno, il poppiero, che ha il radar Type 992, mentre l'anteriore ha un radar di navigazione. 2 cupole bianche per i radar guidamissili sono sistemate su entrambi i blocchi delle sovrastrutture. Il fumaiolo, unico e piuttosto grande, si trova a mezzanave, tra i 2 alberi. L'hangar e il ponte di volo, piuttosto corto, erano a poppa.

L'apparato motore, per la prima volta per un cacciatorpediniere inglese è costituito da turbine a gas (il Bristol doveva i suoi 2 fumaioli al fatto di avere turbine a vapore per le alte andature, e turbine da crociera per le basse), con 2 Olympus e 2 Tyne per le andature di crociera,su 2 assi.

Uno dei motivi per cui le navi di questa classe si sono dimostrate davvero troppo piccole per la lotta contraerea è il tipo, efficiente ma macchinoso, di missile SAM impiegato. La loro principale arma, nonché l'elemento che ne condiziona la progettazione complessiva, è infatti sistema missilistico Sea Dart, arma da circa 550 kg per distanze fino a circa 40-65 km., propulsa da uno statoreattore. Troppo complessa e pesante rispetto a missili con propulsione a razzo, ha se non altro una combustione del motore per quasi tutta la durata del volo, mantenendo costante la velocità e la manovrabilità. Solo 20 armi erano inizialmente previste nel deposito verticale sottocoperta che i Type 42 hanno a prua, e che serve una rampa binata. Nell'ultimo lotto, decisamente allungato, tali armi sono diventate 40. Questi missili hanno anche una gittata antinave di 25-30 km.

I due radar di controllo del tiro hanno posizione sopra la plancia e l'hangar poppiero, ciò che consente di avere 2 bersagli ingaggiabili simultaneamente. Ma il cannone Mk 8, per quanto piuttosto valido, non è stato corredato di un sistema di tiro idoneo alla lotta antiaerea (radar di tiro), essendo quindi sostanzialmente utilizzabile solo come arma anti-superficie. Apparati di contromisure di vario genere sono inoltre installati a bordo contro missili e siluri,anche se non comprendono apparati di disturbo ECM attivi.

Altri armamenti in dotazione sono il moderno cannone da 114mm. Mk.8, 2 cannoni da 20 mm., integrati da 2 impianti binati da 30 mm. oppure 2 Phalanx e 2 lanciasiluri tripli da 324mm. Infine vi è un 1 elicottero Lynx, armato di missili Sea Skua e siluri ASW.

Quindi, come armi antiaeree tali navi hanno il sistema Sea Dart, il cannone da 114 mm, 2-4 cannoni da 20 mm e 2 impianti da 30 mm oppure 2 CIWS. Come armi antisom. esistono solamente i lanciasiluri e gli ordigni lanciabili dall'elicottero ma senza sonar filabile da bordo, mentre come armamento antinave vi è solo il cannone, i missili Sea Skua del Lynx e una capacità secondaria del Sea Dart, che data la velocità e la massa dovrebbe essere assai distruttivo, ma non oltre i 25-30km di distanza dal punto di lancio.

Tutti i cacciatorpediniere di questa classe perpetuano i nomi di incrociatori britannici classici. Le navi del primo lotto, Sheffield (D80), Birmingham(D86), Cardiff(D108), Coventry(D118), Newcastle(D87)e Glasgow(D88), sono state seguite dalle molto simili navi del secondo lotto, Exeter(D89), Southampton(D90), Nottinghan(D91) e Liverpool (D92). Infine sono arrivate le navi del terzo lotto, Manchester(D95), Gloucester(D96),York(D 98) e Edimbough (D97).

Queste ultime 4 navi sono state allungate con uno scafo anche leggermente allargato per rimediare al ridotto numero di missili e alle carenze delle navi prededenti, con una prora troppo bassa che finiva facilmente sott'acqua in caso di mare mosso e un'autonomia a piena potenza assai ridotta (problemi seri per una marina oceanica come quella inglese).

Di fatto, i Type 42 hanno una conformazione e una capacità operativa inferiore a quella di un cacciatorpediniere missilistico delle classi con i Tartar/Standard e somigliano molto, invece, alle fregate 'Perry'. Come queste basano la maggior parte dell'efficacia bellica sul lanciamissili SAM a medio raggio. Le navi inglesi hanno dimensioni simili anche se massa maggiore. Hanno la metà dei missili (tranne che il terzo lotto, decisamente più equilibrato) ma il doppio dei radar guidamissili, la metà degli elicotteri ma il doppio degli assi portaelica, un cannone di maggior calibro ma senza radar di tiro specifico. Le tecnologie dei radar installati inizialmente sono poi di tipo assai vecchio anche per gli anni '70 e la cosa si sarebbe fatta sentire in occasione dell'impiego bellico.

  • Tipo: cacciatorpediniere missilistico
  • Numero unità: 14
  • Entrata in servizio: dal 1975
  • Dislocamento: 3850 (4.775 lotto 3) t standard, 4350 (5350) t p.c.
  • Lunghezza: 125,6m, (141.1 per i lotto 3) m
  • Larghezza: 14.3 (14.9 lotto 3) m
  • Pescaggio: 5.8 m
  • Propulsione: configurazione COGOG (COmbined Gas Or Gas) con 2 turbine a gas Rolls-Royce Olympus TM3B (56.000 hp) e 2 Tyne da 8500 hp complessivi per 30 (31,5) nodi
  • Equipaggio: 301(312 lotto 3)persone
  • Sensori di bordo: 1 radar scoperta aerea Type 965R o un successivo Type 1022, 1 radar designazione bersagli Type 992Q o R, 2 radar guidamissili Sea Dart Type 909, 1 radar di navigazione e controllo elicotteri Type 1006; 1 sonar a scafo a media frequenza Type 184M, 1 classificazione bersagli Type 162M, 1 telefono subacqueo Type 185; 2 sistemi satellitari SCOTT; 1 ESM Abbey Hill,

2 lanciatori Corvus, 1 sistema inganno siluri Type 182; 1 sistema elaborazione dati ADAWS 2 o, nei modelli del 2 e 3 lotto, ADAWS 7

  • Armamento: 1 lanciatore binato GWS-30 Sea Dart con 20 missili, 1 cannone Vickers Mk 8 4.5 da 4,5 pollici(114 mm, 2 cannoni da 20 mm Oerlikon, 2 lanciasiluri STWS da 324mm. Dopo l'aggiornamento vi furono i seguenti cambi o aggiunte:

2 x tre tubi STWS-1 per siluri da 324 mm, 2 x 20 mm Phalanx CIWS, 4 cannoni Oerlikon / BMARC da30 mm L/75 KCB, 2 cannoni Oerlikon / BMARC da 20 mm BMARC L/70 KBA

  • Velivoli: 1 elicottero Westland Lynx

I caccia Type 42 vennero impiegati nella Guerra delle Falklands, dove andarono 5 unità, Sheffield, Cardiff, Coventry, Glasgow (1° lotto), Exeter (secondo lotto). Le navi del terzo non erano ancora disponibili.

Due navi andarono perse -lo Sheffield per un missile Exocet, e il Coventry per 3 bombe - e una terza, il Glasgow, venne trapassata da una bomba inesplosa. I 18 missili Sea Dart lanciati abbatterono almeno 5 aerei argentini, ma anche un elicottero Gazelle inglese. Solo 2 A-4 vennero abbattuti dai missili in azioni a volo radente, mentre con 5-6 missili vennero abbattuti gli elicotteri o gli aerei in volo ad alta quota, con una cadenza di colpi a segno che andava quindi tra un deludente 11 e l' 80%.

In dettaglio, le vittorie riconosciute, inizialmente 8, vennero ridotte ad un Canberra e un Learjet ad alta quota, 2 A-4 a pelo d'acqua, 2 elicotteri, uno dei quali inglese, distrutti pure a basse quote, ma colti di sorpresa. Spesso i radar non riuscivano nemmeno a localizzare gli aerei in avvicinamento radente, tanto meno ad ingaggiarli efficacemente con i missili a guida semiattiva. Il cannone di prua non dava molto affidamento: non aveva un radar di tiro e quindi spesso non venne nemmeno usato (esso serviva essenzialmente per gli ingaggi di superficie).

L'elenco delle azioni di queste navi vide il 9 maggio il Coventry lanciare il primo missile SAM, quando, vicino a Port Stanley, sorprese un elicottero Puma argentino, abbattendolo in pieno e uccidendo l'equipaggio e passeggeri.

La vendetta non tardò a materializzarsi, allorché il 12 maggio il Glasgow, in pattugliamento con la Type 22 BRILLIANT (che forniva protezione ravvicinata con i missili Sea Wolf), venne attaccato da 4 A-4 Skyhawk argentini. La 'Brilliant' li ingaggiò in maniera micidiale, abbattendo 2 aerei e mandandone un terzo in mare avendo manovrato troppo rudemente per evitare un missile.

Subito dopo questa strage si avvicinò un'altra formazione, ma quello che avrebbe potuto essere una strage di cacciabombardieri argentini si risolse in un pareggio: il sistema Sea Wolf si sganciò dai bersagli e gli aerei attaccarono liberamente. Le bombe sganciate sulla fregata vennero evitate per un pelo, ma una di quelle contro il cacciatorpediniere lo trapassò da fianco a fianco, mettendolo fuori combattimento, anche se non esplose. La nave dovette tornare in patria per le riparazioni.

Il Glasgow in nessuna delle 2 circostanze era stato in grado di agganciare gli aerei a bassa quota con i missili Sea Dart.

Prima ancora di combattere, le 'Type 42' avevano già subito la perdita dell' HMS Sheffield, ridotto ad un relitto bruciato da un Exocet che lo sorprese mentre stava comunicando con la madrepatria e aveva, per evitare interferenze, le ESM disattivate. Il missile colpì un fianco e provocò uno squarcio di 2,4m. appiccando le fiamme all'interno,anche se non è chiaro se la testata esplose davvero.

I cacciabombardieri A-4 vennero usati ancora contro i caccia Type 42 il 25 maggio, quando 4 A-4 del 5° gruppo attaccarono le navi HMS Coventry e HMS Broadsword (gemella della Brilliant). 2 aerei per nave si fecero sotto, ma il Sea Wolf ebbe un problema al calcolatore, bloccatosi per il freddo eccessivo, e le bombe caddero vicine alla Broadsword, mancandola ma distruggendo il muso dell'elicottero Lynx di bordo, centrato in pieno da una di queste.

La nave cercò di ingaggiare almeno i velivoli diretti contro il Coventry ma questo passò davanti alla fregata e il sistema missilistico non poté entrare in azione, a causa di questa manovra che frappose il caccia tra l'altra nave inglese e i cacciabombardieri argentini. Nonostante che il Coventry avesse localizzato con il radar di scoperta i velivoli, i radar di tiro non ne vollero sapere di agganciare questi apparecchi in volo radente, e allora un missile venne usato, senza guida, tanto per cercare di spaventarli. Non funzionò nemmeno questo, e 3 bombe centrarono un fianco della nave, affondandola in 20 minuti. I caduti furono una ventina, una perdita grave ma ridotta se si considera la devastazione che subì questo cacciatorpediniere, il quale in ultima analisi subì lo stesso sfortunato destino della città inglese rasa al suolo dai tedeschi nel 1940 (da cui il verbo 'coventrizzare', ossia radere al suolo, da allora in uso).

Il cannone da 114 mm non venne nemmeno usato per la difesa, ma vennero impiegate solo le mitragliere da 20 mm a puntamento manuale, troppo poco per salvarsi dalla determinazione dei piloti argentini.

La vendetta per tali perdite arrivò a sua volta, allorquando l'Exeter abbatté 2 A-4 a pelo d'acqua il 30 maggio (anche se uno venne inizialmente attribuito ad una fregata Type 21), mentre un Learjet da ricognizione a 12000 metri venne distrutto sempre dalla stessa nave il 6 giugno. Infine, ancora l'Exeter abbatté un bombardiere Canberra a 12000 metri il 13 giugno, prima della fine delle ostilità. Questa nave risultò da sola di assoluto valore nello schieramento inglese, e non subì il fato sfortunato dell'incrociatore pesante di cui portava il nome.

Dopo la guerra i caccia superstiti e quelli di nuova costruzione sono stati migliorati come elettronica, e con l'installazione di 2 impianti binati da 30 mm e altri 2 singoli da 20, oppure 2 CIWS Phalanx.

Le limitate capacità di ammodernamento dei Type 42 hanno comportato lo sbarco di alcune lance di salvataggio per limitare i pesi in alto. Il programma di sostituire uno dei radar di tiro con un sistema Sea Wolf è stato invece abbandonato. L'elettronica ammodernata ha comportato anche l'intercettazione, per la prima volta confermata, di un missile antinave in guerra, quando un Silkworm iracheno venne abbattuto dal Gloucester nel 1991, durante Desert Storm. Al tempo attuale diversi dei 12 Type 42 superstiti sono da anni in riserva, mentre i rimanenti saranno presto rimpiazzati dalle Type 45 Daring.

Il D1 Hercules

Dall'altra parte del mondo, anche gli argentini, incidentalmente, avevano comprato (alla fine degli anni '60) 2 Type 42, HERCULES (D1) e SANTISSIMA TRINITAD (D2), e questi vascelli con i loro nomi richiamanti le 2 principali culture classiche occidentali (greca e giudaico-cristiana) risultarono poi importanti perché, pur non essendo impiegati direttamente, aiutarono molto a studiare le tattiche aeree per evitare i radar dei cacciatorpediniere similari inglesi.

Queste navi vennero realizzate una in UK, l'Hercules, e l'altra in Argentina, la Santissima Trinitad. Quest'ultima venne affondata sullo scalo da una carica esplosiva da 80 kg, che esplodendo a 1 metro di distanza aprì una dalla di 6x3 metri. Gli autori erano i guerriglieri Montoneros.

Le 'Type 42' argentine, le prime navi sudamericane con sistema di difesa aerea a lungo raggio, avevano alcuni miglioramenti rispetto all'originale britannico, come 2 lanciatori per missili Exocet e 4 mitragliatrici da 12,7. Pare proprio che gli Exocet ad un certo punto fossero la dotazione standard di tutte le navi argentine, dalle corvette in sù, in seguito ad un programma di ammodernamento di portata non indifferente per le varie classi di navi disponibili o ordinate (MEKO 140 e 360, Type 42, A69, navi ex-USA).

La S. Trinitad, per quanto nominalmente riparata, ha avuto la carriera compromessa dai danni subiti e non è più operativa dal 1989, mentre l'Hercules, a suo tempo, ancora in costruzione, cedette la prua allo Sheffield perché quest'ultimo era stato danneggiato da un incendio (segno premonitore del destino finale?).

Esso è stato modificato più volte fino ad essere ricostruito come nave appoggio anfibio, con 2 elicotteri Sea King e la rimozione del sistema Sea Dart (pesante da solo 60 tonnellate).

Restano il cannone, le mitragliere e i missili Exocet, aumentati a 4, oltre quelli in uso sugli elicotteri. Se non altro, i caccia Type 42 argentini, pur appartenendo a quelli 'con scafo corto', hanno dimostrato un certo potenziale di crescita.

I Type 45 'Daring'[5][modifica]

I caccia Type 45 'Daring' sono il futuro prossimo della RN. Realizzati come successori dei caccia Type 42 con i loro oramai obsoleti missili Sea Dart, ancora una volta vedono soluzioni propulsive d'avanguardia, che in questo caso strappano il primato della notizia più importante anche rispetto alla progettazione stealth e al sistema d'arma.

L'innovazione principale infatti sta nel sistema propulsivo, almeno nel senso che questo segna una radicale differenza rispetto a quello che si può trovare in altre navi non britanniche. Grazie ai positivi risultati che l'apparato motore elettrico ha dato sulle navi della classe Type 23, è infatti costituito da turbine a gas e motori elettrici. Da notare che la Gran Bretagna sperimentò questo sistema già negli anni '20 con un incrociatore leggero, precisamente l'HMS Adventure. Ma già 25 anni prima Pearsons, padre delle turbine a vapore navali, era impegnato a realizzare un motore elettrico per navi. I problemi dei motori elettrici sono essenzialmente l'ingombro e il peso, nonché la perdita di potenza nella conversione dell'energia da termica a elettrica a meccanica: ma in compenso, non vi sono molte perdite per attrito, specie a bassa velocità ed è possibile ottenere una variazione ottimale delle velocità, nonché l'utilizzo di motori elettrici ovunque ve ne fosse la necessità invece che con pesanti assi portaelica, oltretutto molto vulnerabili ad esplosioni subacquee. Le prime grandi navi che usarono questo sistema motore erano il transatlantico francese NORMANDIE e soprattutto, le due portaerei LEXINGTON e SARATOGA, che è bene ricordare, nacquero originariamente come grandi incrociatori da battaglia.

Le tecnologie moderne hanno consentito di ottenere notevoli riduzioni di volume e soprattutto, peso per i motori elettrici. A questo punto, l'installazione su navi è diventata possibile e fattibile. Gli inglesi sono già stati dei precursori nella propulsione navale, con le turbine a vapore delle navi da battaglia 'Dreadnought' e di alcuni incrociatori leggeri a cominciare dall'HMS Active, poi sono stati pionieri, con le loro eccellenti turbine a gas di derivazione aeronautica, delle turbine di questo tipo sulle navi, con le Olympus, Tyne, Spey (a proposito: la diffusissima turbina a gas navale LM-2500 è niente di meno che la derivazione navalizzata del motore impiegato sul C-5 Galaxy). Con le Type 23 hanno realizzato la prima classe di navi moderne da combattimento con propulsione gas-elettrica e a questo punto hanno ottenuto le informazioni per andare oltre, con i grandi caccia Type 45. A suo tempo, va ricordato che il programma Horizon era trinazionale franco-italo.britannico, ma poi gli inglesi sono andati per la loro via. Eppure hanno adottato ancora il sistema d'arma previsto per le altre navi, ovvero il SAMP-T.

L'entrata in servizio della prima di 12 navi (una per ciascun Type 42 superstite) era prevista per il 2007, e alla DARING sarebbero seguite subito dopo DAUNTLESS e DIAMOND. Il costo era stimato in 6 miliardi di sterline, 1,3 dei quali destinati per la compera del sistema ASTER/PAAMS. La gestazione del programma, molto travagliata per tutti gli anni '90, ricevette un impulso decisivo nel 2000 con un finanziamento di 1 miliardo di sterline alla BAE, la capocommessa, che avrebbe coperto tra l'altro un lotto di 3 unità oltre allo sviluppo delle varie parti del progetto.

Le caratteristiche sarebbero state previste in:

  • Dimensioni: lunghezza 151 m, larghezza 20 m
  • Dislocamento: 7.200-8.000 t p.c.
  • Equipaggio: 190 uomini, predisposizione per 235
  • Autonomia: 12.500 km a 18 nodi, v.max 29 nodi

Tra le cause dell'incremento notevole di dimensioni, lo standard abitativo degli alloggi, con cabine da 6 posti letto per i marinai comuni e singole per gli ufficiali. Il sistema motore, per quanto 'miniaturizzato' grazie alle nuove tecniche è ancora massivo e richiede volumi e pesi notevoli.

Le revisioni del progetto della nuova classe di navi è stata notevole e ha visto ben 3 revisioni nel 2000-2001. La BAe premeva per ottenere tutte le navi del programma, onde poter lavorare con maggiore efficienza, ma la Vosper era ovviamente contraria. In ogmni caso si tratta delle prime navi realizzate, tra quelle militari, secondo la conformità alle regole dei Loyd's Register

Il sistema d'arma sarebbe stato di 6 moduli del tipo SYLVER con un totale di 48 celle verticali, per esempio per 32 ASTER 30 e 16 ASTER 15. o il contrario. Un cannone da 114 mm Mk 8 Mod. 1 con struttura stealth, un sistema SSTDS ovvero un sistema per la difesa contro i siluri. Per il resto erano previsti un elicottero EH101 o Lynx Mk 8, un sistema missilistico antinave ancora chiamato SSWG, 2 CIWS, tubi lanciasiluri, 2 cannoni leggeri.

La progettazione avrebbe visto una spiccata capacità stealth della progettazione, in particolare con due alberi tronco-piramidali uno sopra la plancia, un altro a mezzanave, un altro albero sopra l'hangar più basso. A parte questo l'apparato motore sarebbe stato basato su due turbine WR-21 con sistema di recupero di calore ICR. Queste nuove turbine sono un progetto RR-Westinghouse. Prima di questa innovazione, le navi inglesi avevano per lungo tempo utilizzato il COGOG con due turbine a gas di crociera e due per le andature elevate. Ma sebbene leggere ,queste unità motrici avevano anche evidenziato,non sorprendentemente un consumo elevato, oltre ad un funzionamento meccanicamente poco efficiente, e un complesso sistema di trasmissione e riduzione. Con questo nuovo sistema, ordinato il 13 marzo 2001 con un contratto di 84 milioni di sterline, che comprende due turbine da 21.5 MW l'una. Queste hanno un sistema di recupero dell'energia termica, il che riduce la segnatura termica e aiuta all'ottimizzazione del consumo energetico grazie ad un intercooler e a un recuperatore di calore, che aiuta soprattutto a ridurre il consumo a bassa potenza. Questo è importante perché le turbine normali aumentano molto il consumo differentemente da potenze dell'80% della potenza massima: questo spiega perché a bassa potenza l'efficienza delle turbine è parecchio inferiore rispetto a quella dei diesel, che agiscono praticamente al contrario. Per trasferire potenza dalle turbine alle eliche vi sono due alternatori da 20 MW che alimentano due motori elettrici a induzione, dal peso non propriamente trascurabile di 90 t l'uno, che sarebbero stati forniti con un contratto di 40 milioni di sterline. Vi erano anche 3 batterie a 5 fasi e generatori ausiliari diesel da ben 2 MW per i servizi ausiliari.

Quanto al sistema di combattimento, sarebbe stato il CaRS ovvero Combat and Radar Systems della BAE Systems e dalla ISD della AMS, con il Team 45 appositamente formato, con un contratto di 50 milioni di sterline.

Il sistema di combattimento, definito come il più avanzato del mondo per navi da guerra per il 2007, è basato sul CaRS DNA(I) delle Type 23 'Duke', ma con tecnologie provenienti dall' ADAWS dei Type 42. In sostanza, delle prime è stato conservato il sistema di controllo sensori e armi, dei secondi le comunicazioni con utenti esterni come i caccia intercettori e altre navi. La COC avrebbe avuto 21 consolles di lapovro con schemi piatti e fibre ottiche di collegamento in una rete a tripla ridondanza basata sul Fast Eterhnet, e basata su componenti hardware e software di tipo commerciale.

I sensori sarebbero stati il BER Systems SAMPSON, il radar a lungo raggio AMS S1850M e un sonar attivo di chiglia. Il SAMPSON ha una tecnologia MESAR che venne sviluppata in Gran Bretagna, inizio anni '90, e consente di avere un radar multifunzione con dipoli in fase, di tipo attivo e adattativo. È costituito da due antenne contrapposte ciascuna con 2500 trasdutturi all'Arseniuro di Gallio da 2-20W, e in totale ha una potenza di picco di 25 kW e pesa 4.6 t Serve per i missili ASTER, sia come scoperta che come guida sui bersagli. L'S1850M ha invece banda D da 1-2 GHz con antenna SMART-L olandese e elementi del radar MARTELLO, con portata superiore a quella del SAMPSON. Questo è installato sulla sommità dell'albero di prua in una caratteristica cupola bianca rotonda con 4 antenne, che la rendono stranamente simile ad uno Sptunik. L'S1850 ha anche funzioni IFF della Raytheon Per il resto si tratta di sistemi ESM (in testa d'albero, notevolmente soggetti ai disturbi dai radar di bordo), sonar di bordo, sonar allarme siluri, disturbatore SIREN in banda H/J e lancia-decoy GNAT, sistema comunicazioni avanzato e altro ancora. In futuro erano anche previsti eventualmente lanciatori Mk 41VLS al posto dei più limitati Sylver, missili Tomawhak, cannone verticale da 155 mm.

Queste navi sono la più importante classe di unità combattenti britanniche degli ultimi decenni, e senz'altro le più potenti a parte SSBN e portaerei. Inizialmente si trattava di sostituire in un rapporto 1:1 i vecchi Type 42 'Sheffield', navi del 1976-85, non prive di limiti se non di difetti: sistemi missilistici poco efficaci, armamento scarsamente flessibile, sostanzialmente si trattava di fregate antiaeree piuttosto che cacciatorpediniere. Ma non era solo il problema delle navi, che avevano anche un sistema di motori interamente a turbina, decisamente assetato. I Francesi avevano l'esigenza di sostituire i due grandi 'Suffren' e due fregate 'Jean Bart', così nel 1991, il primo Marzo, venne firmata a Parigi una bozza che apriva la via al programma A3F, Anglo-French-Future Fregate, a cui si accodò l'Italia il 18 dicembre 1992. Così venne fuori il programma ORIZZONTE, o HORIZON. Una lunga e tribolata storia che durò per tutti gli anni '90, fino a che nel marzo 1999, mentre le bombe esplodevano sulla Serbia, un destino quasi inevitabile portò a rompere tra il blocco continentale e i britannici, che pure avevano già speso 100 mln di sterline. Questi però si trovarono in dote il sistema PAAMS, basato sul missile Aster, che venne confermato. Non dev'essere stato facile, perché l'attrattiva per gli USA non era e non è di poco conto. Infatti il sistema Standard SM era molto diffuso in Europa, per cui non ci sarebbe stato da stupirsi se si fossero aggiunti i Britannici alla serie, già con le F-100 e le LCF. Ma invece, il sistema Aster è stato mantenuto e confermato con il progetto nazionale, presto noto, dal 26 aprile 1999 era stato infatti messo su carta il futuro Type 45, da mettere in servizio entro il 2007. Tra i protagonisti era la Marconi Electronic Systems, assieme a BAe Systems, che presentarono uno studio preliminare il giugno 1999. All'epoca la Marconi non era ancora parte della BAe Systems, formata successivamente. In Novembre le due aziende divennero prime contractors ed ebbero 34,5 mln di sterline. Venne così instituito il Prime Contract Office per lo sviluppo. Da qui venne fuori un accordo con la Vosper Thornycroft (che ancora non era diventata la VT Group). Il primo lotto venne assegnato dal MoD l'11 luglio 2000 e valeva per le prime 3 navi, e si pianificò un piano di finanziamento di 5 mld di sterline per sei navi, da far entrare in servizio dal novembre 2007. Il 20 dicembre 2000 il contratto per il completamento del progetto e la costruzione della capoclasse venne ascritto ad un valore di 1,2 mld di sterline. 10 luglio 2001, per mantenere i livelli occupazionali veniva avviata la procedura per comprare 6 navi in due lotti da tre l'una, il 18 febbraio 2002 venivano ordinate 6 navi. La costruzione del primo, il DARING o D-32, era stato assemblato dalla BAe nel suo cantiere di Scotstoun, mentre il gruppo VT costruiva tali blocchi, pesanti anche 700 t. All'epoca la RN voleva ancora 12 navi su 4 lotti, e la spesa doveva essere 8,087 mld, max possibile 8,855 senza 'sforare'. Ma le procedure 'intelligenti' non ebbero successo pieno, e nel luglio 2007 venne rinegoziata la fornitura, ridotta ad appena 8 navi e due in opzione, e il 19 giugno 2008 il Ministro della Difesa disse al Parlamento britannico che le navi erano solo sei, tale numero era il minimo per scortare le navi portaerei della classe 'Queen Elizabeth', il cardine delle nuove navi britanniche assieme ai sottomarini nucleari 'Astute'. Così ci sarebbero i margini per ottenere la scorta per un gruppo portaerei e altre due navi messe in riserva. Il 28 marzo 2003 la prima lamiera era tagliata, nello stabilimento di nuova costruzione della BAe, a Govan. L'assemblaggio avveniva a Southampton, approfittando del fiume Clyde. Il varo avvenne il 1 febbraio 2006, con circa 16 mesi di ritardo rispetto ai tempi previsti. Sono seguite prove in mare per 18 mesi in tre fasi, e il 10 dicembre 2008 il DARING veniva consegnato alla RN. La piena operatività, però, sarà ottenuta solo nel Luglio 2011. Nel frattempo, dal 26 agosto 2004, era in costruzioen il D-33 Dauntless, varato il 23 gennaio 2007, il Diamond (D-34) è stato varato il 27 novembre 2007 come parte terminale del primo lotto. Seguono il D-35 Dragon, D-36 Defender, il D-37 Duncan, i cui lavoro iniziarono il 12 dicembre 2005, 31 luglio 2006 e il 26 gennaio 2007. Il primo dei tre del secondo lotto, il Dragon, è stato varato il 17 novembre 2008. Tutto insieme il programma comporta 5,475 mld di sterline secondo le valutazioni iniziali, poi cresciuto a 6,464 mld, e tutto questo senza il sistema PAAMS. Inoltre il tempo ha subito un ritardo di 36 mesi. Nell'insieme una situazione altamente discutibile, ma è stato il prezzo di fare da soli, quella che in definitiva pare una versione britannica del tipo Orizzonte.

Ma vi sono anche delle differenze. La costruzione è basata su sei blocchi, dall'A (poppa), alla B (mega-block B e C), al D (sezione della torre), all'F, della prua estrema. Sono realizzati dalla BAe Systems (B e C, con i sistemi di propulsione) di Marine Barrow, la BAe Systems di Marine Clyde, mentre la Vosper costruisce i torrioni delle sovastrutture. La vita utile è di circa 25 anni e la nave è conforme alle nuove Regole di Costruzione dei Lloyds Register, per la prima volta visto che prima lo erano secondo le esigenze dell'Ammiragliato.

Le dimensioni sono maggiori di quelle degli Orizzonte, arrivando a 153,5 x 21,2 x 7,4 m, contro 150,5 x 20,3 m, mentre il dislocamento di 7.450 t, con la possibilità di crescere fino a 8.000 t, è di 800 t maggiore. Gli spazi interni sono adattati in maniera tale da rendere più facile la manutenzione e la sostituzione dei grossi componenti interni. La costruzione è basata su blocchi pesanti fino a 700 t, e utilizza 2.800 t di acciaio per costruzioni. La profondità è dimensionata per rendere possibile accogliere parecchi silos di lancio per i missili, sia Aster che di altro genere, da attacco, ma di tipo non già scelto. Lo scafo è studiato per tenere bene il mare e stabilizzato anche con alette di un sistema attivo, essenziale per tenere verticale il torrione principale, quello per il radar Sampson, a struttura piramidale. La RR oltre a tale sistema di stabilizzazione ha fornito anche i due assi e due timoni. La zona di prua e poppa sono provviste di una copertura totale per i locali di ormeggio, schermandoli dalla localizzazione del radar, un sistema noto particolarmente per il primo esempio notevole delle 'La Fayette'. L'angolo delle sovrastrutture, altro elemento essenziale per ridurre la RCS, è più pronunciato di quello delle 'Orizzonte', gli spigoli vivi sono omessi così come tutte le aperture eccetto quelle della plancia. Il tutto riduce la RCS a quella di un peschereccio. Anche quella IR è una segnatura molto ridotta, sia per le tecniche di raffreddamento, sia per i motori stessi, di cui poi si dirà meglio. Quanto alle sovrastrutture, la plancia di comando non appare particolarmente ben raccordata con il torrione sovrastante. Il torrione è alto 44 m sulla chiglia e porta il radome del radar Sampson o Type 1045, che è la designazione datagli dalla RN. Lo stesso torrione ospita due radar di navigazione e ricerca in superficie tra Type 1047 e 1048, i sistemi ESM e le telecomunicazioni. VI sono due fumaioli, che però a differenza delle 'Orizzonte' sono sistemati sull'asse della nave, accoppiati tra di loro e collegati ad una delle due turbine. Dietro vi è un'antenna delle comunicazioni e infine il torrione dalla sagoma sempre tronco-piramidale, ma molto tozza, che sostiene l'S-1850M o Type 1046. Infine vi è l'hangar con un ponte di volo da 500 m2.

Tutta la nave è straordinariamente poco 'popolata'. Nonostante sia del 10% più massiva delle 'Orizzonte', si limita ad appena 190 uomini, ovvero 5 di meno (20 ufficiali), anche se gli spazi consentono di ospitarne 235, tra cui 45-60 marines o forze speciali. Se si considera che per esempio, le 'Lupo' da 2.500 t arrivano a circa 190 elementi, si capisce bene che differenza passa con le navi moderne, che hanno dimezzato l'equipaggio e potrebbero fare anche meglio, ma in caso di incidenti o di danni (specie allagamenti e incendi) sono necessarie pur sempre delle squadre di sicurezza. Del resto i 'De la Penne' hanno circa 400 elementi, per esempio. Per gli spazi disponibili, l'equipaggio ha ampi spazi, prima mai visti sulle navi della RN, e del 37% aumentato rispetto alle navi precedenti. Vi sono 94 cabine tra uno e sei posti l'una, vi è un centro fitness (palestra), una sala operatoria avanzata e così via, ultimo ma non per merito un impianto di condizionamento dell'aria che riduce la temperatura interna a 27 gradi quando fuori ce ne sono 35. Così la colorazione chiara e il sistema di climatizzazione aiutano a tenere la nave fresca anche in acque torride.

Questa nave è una tipica unità moderna in tutto, e si spinge anche oltre nel caso del sistema motore. Questo è un 'tutto elettrico' o FEP (Full Electric Propulsion), scelta rispetto al tipo COGAL (Combined Gas and Electric), e alla CODLOG (COmbined Diesel eLEcric Or Gas) basata sull'esperienza delle Type 23 'Duke'. La prima delle soluzioni venne scelta per le nuove Type 45, consentendo così una totale flessibilità nel posizionare il sistema motore. In pratica vi è un paio di turbine a gas che alimentano elettrogeneratori i quali poi portano elettricità ai motori elettrici collegati alle eliche. Le turbine scelte sono state, abbastanza ovviamente, le WR-21 della R.R., che sono state preferite alle solite LM-2500. La ragione, a parte la nazionalità dei motori, è data non certo dall'ingombro e peso (le turbine sono contenute in un box insonorizzato da 86,55 m3 e peso di 49.693 kg a secco del motore vero e proprio, vs 68,69 e 22.000 kg), ma soprattutto dal sistema rigenerativo ICR, ovvero una sorta di intercooler che recupera i gas di combustione e li riutilizza per A- per aumentare la temperatura dei gas in entrata e b- per ridurre la temperatura in entrata nel secondo compressore. Il consumo è così ridotto a 0,360 lb-hp-h al 100% della potenza, 0,378 al 30%, senza aumentare più di tanto l'inefficienza delle turbine, tradizionalmente superiore solo con i regimi più alti, dell'ordine dell'80% dei giri. Nel frattempo è ridotta la traccia IR usando meglio i gas di scarico. Il programma è costato 300 mln di sterline e si è formato il 1 maggio 2000. Le due turbine sono derivate dal R.R. Trent e RB.211 di origine aeronautica, che vengono tarate a 21 MW l'una, che poi vedono la potenza trasformata dai PWM commerciali, che danno energia a 4,16 MV ai due motori da 90 t ad induzione avanzata (AIM), collegati agli assi portaelica e capaci ciascuno di 20 MW. Ovviamente le conversioni della potenza da meccanica ad elettrica e poi a meccanica è intrinsecamente inefficiente e con la produzione-dissipazione di molto calore, ma si evitano i riduttori, complessi e difficili da costruire: i motori elettrici sono collegati direttamente alle eliche da corti assi portaelica, molto più semplici e leggeri e soprattutto, senza la necessità di portare direttamente l'elica alla turbina con un percorso lineare. Le eliche girano a 150 giri al minuto. VI sono anche generatori Diesel Wartsila 12V200 con alternatori da 2,5 MW per corrente a 440 V per l'alimentazione dei sistemi della nave. Tutto questo sistema, specie i motori elettrici AIM e i sistemi intercooler, sono un gioiello di tecnologia avanzata e permettono grande flessibilità operativa, e in futuro saranno usati anche sulle portaerei CVF. Le eliche sono a passo fisso, una notevole differenza rispetto ai sistemi a pale con incidenza variabile; ma con i motori elettrici e il disegno avanzato delle pale, tra l'altro sostituibili singolarmente, è possibile fare a meno del costo di eliche a passo variabile. Nell'insieme la densità di potenza elettrica delle 'Daring' arriva a 5,5MW per 1.000 t di dislocamento, 10 volte più dei moderni transatlantici. È possibile con l'energia disponibile, alimentare una città di 80.000 abitanti, un'altra delle possibilità dei sistemi di propulsione elettrici. E se in futuro vi saranno armi ad energia diretta o barriere difensive elettromagnetiche, questo sistema motore è inevitabile. Per le missioni di soccorso alle popolazioni è utile allo stesso tempo, del resto negli anni '90 accadeva che i sottomarini atomici russi alimentassero talvolta le basi rimaste senza carburante a causa delle forniture decadute con la mancanza di denaro. Le eliche, realizzate secondo la tecnologia ABP, sono anche regolabili con una variazione fino a 3 gradi durante la vita della nave, per accordarsi alla variazione di stazza.

Quanto alla velocità, i sistemi elettrici hanno una ridotta inerzia, a tal punto che nelle prove dell'estate 2007 il Daring, partito da fermo, ha accelerato a 29 nodi in appena 70 secondi, e in meno di due minuti ha toccato 31,5 nodi. La velocità massima di contratto è di 29 nodi, quella sostenibile per lungo tempo di 27 nodi, l'economia di funzionamento è tale che durante le prove percorrendo 4.100 nm, è stato necessario un solo rifornimento. In realtà, l'autonomia massima è di 7.000 nm a 18 nodi, come le unità europee (per esempio i 'De la Penne' e gli 'Orizzonte'), ma con una soluzione come si è visto, del tutto diversa. A parte questo, i vecchi Type 42 hanno un'autonomia di appena 4.000 nm. Ma anche più interessante, il consumo registrato è stato di 45 t-giorno, che è stato considerato appena un quarto di quello che i Type 42, pesanti la metà, consumano nello stesso tempo. I 'Daring' sono pensati per missioni in mare per 45 giorni consecutivi, cosa indubbiamente aiutata sia dalla lunga autonomia che dal ridotto equipaggio (purché non si registrino danni a bordo, altrimenti diventerebbe un problema). Così, i problemi della scarsa autonomia delle navi britanniche 'tutto-turbina' sembrano passati, dopo avere causato problemi non indifferenti per una marina dalle ambizioni globali.

Per gestire la piattaforma vi è un sistema IPMS della Northrop Grumman, con calcolatori COTS, 2 server, 13 consolle, 11 consolle portatili e 80 punti di collegamento alla rete locale, per dialogare da qualunque punto della nave con il sistema informatico della stessa. Esso conserva anche il sistema ECIDS con funzioni di navigazione, che ha sia due ricevitori GPS che due giroscopi laser, nonché il sistema radio LORAN, solcometro EM, sistema radar Raytheon Pathfinder Mk 2 con i due radar Type 1048 in banda E e F, e due radar Type 1047 in banda I, e vari altri sottosistemi tra cui l'ARPA, che è un altro acronimo che indica un sistema di presentazione delle carte nautiche. Il sistema METOC si occupa invece dei sistemi di rilevazione ambientale e meteo. Ovviamente, tramite i sistemi di bordo è possibile anche connettersi alla 'rete globale', per cui nelle navi moderne non è certo infrequente controllare il mondo con Google Earth e sistemi simili disponibili in Internet. Il mondo, insomma, è diventato davvero piccolo.

I sensori sono pochi e molto avanzati, la tipica espressione dei sistemi moderni, così diversi dalla selva dei trasmettitori e ricevitori con le loro coreografiche antenne rotanti e oscillanti dei decenni trascorsi. Adesso tutto si gioca con pochi sistemi di tipo ben più compatto e apparentemente semplice, ma anche più efficace. Il SAMPSON o Type 1045 è un radar 3D, che è portato dalla nave a ben 35 m di altezza sul mare, più in alto del sistema EMPAR delle corrispondenti 'Orizzonte', naturalmente per migliorare il più possibile le capacità di scoperta sull'orizzonte. Questo sistema è sofisticato e si basa sullo sperimentale Plessey MESAR. Funziona in banda S o E/F, ovvero 7,5-14 cm di lunghezza d'onda, più i sistemi di collegamento in banda X per guidare i missili. Il peso è di 4,6 t per la sola antenna, che ruota a 30 giri al minuto ed è chiusa da un radome sferico. Essa è lenta rispetto all'EMPAR, ma perché ha due facce contrapposte, per cui il rinnovo dell'osservazione di un bersaglio è sempre di una volta al secondo. Le facce sono inclinate di 70 gradi sulla verticale. Stranamente la soluzione, per quanto estremamente moderna, è simile ai sistemi russi come il 'Top Plate', che per l'appunto è basato su due antenne contrapposte. Rispetto all'EMPAR è un sistema più moderno, rispetto all'APAR è più leggero. Ogni faccia ha 2.560 elementi ricetrasmittenti in Arseniuro di Gallio, sistemati in gruppi di 4 e dalla potenza di 20 W. La portata è di 400 km, ma ancora più importante, un bersaglio delle dimensioni di un piccione, ovvero 0,008 m2, è localizzabile teoricamente a 105 km nelle migliori condizioni. Questo è anche il valore di RCS di aerei stealth o missili dei tipi più avanzati, per cui è un radar con capacità anti-stealth a tutti gli effetti, resiste alle ECM e poi è raffreddato con aria per ridurre il calore dissipato e visibile a sensori di ricerca IR. Il sistema è stato realizzato con un finanziamento di 150 mln di sterline nel settembre del 1999 alla BAe Systems. La sua capacità operativa è stata esaltata dal fatto che è un sistema 'Phased Array' attivo, anziché passivo come l'EMPAR, in tale senso si tratta di un passo in avanti. I costi sono stati però elevati e i moduli di trasmissione, rivelatisi inferiori rispetto alle aspettative, sono stati riprogettati per garantire le prestazioni necessarie. Prima sono stati ordinati 3 radar, poi nel 2003 altri 5 necessari per le navi della classe (due dei primi erano prototipi).

Il radar S-1850M è lo stesso delle 'Orizzonte', un sistema a lungo raggio pesante 6,2 t e largo 8,2 m, pertanto non nascondibile da una cupola. Ha un IFF Raytheon e scopre fino a 1.000 bersagli in contemporanea, su raggio di circa 400 km, 65 vs un bersaglio di 0,01 m2. Nonostante sia potente, è forse inferiore rispetto al SAMPSON. Come questo, è un radar 3D, ma funziona in banda NATO D (ovvero la L, 1-2 MHz), e deriva dallo SMART-L che gli ha ceduto l'antenna (con 24 schiere di emissione lineari), ma con l'architettura del MARTELLO terrestre. Si ritiene che ha rispetto allo SMART-L migliori prestazioni ECCM e flessibilità d'impiego. Infine vi sono i radar di navigazione e scoperta in superficie, integrati nel sistema Pathfinder Mk 2.

I sistemi elettroottici sono due Ultra Electronics (ex-Radamec, un nome celebre nel settore) Serie 2500, per controllare la torre Mk 8 e i due cannoni DSI da 30 mm. SOno sopra la plancia di comando e coproono tutto l'orizzonte, con la loro struttura leggera ospitante una CCD (zoom 10x ottico e 4x elettronico), telemetro laser eye-safe (della BAe Australia), una camera termica da 640x480 pixel (sempre della stessa origine). Così è possibile scoprire, identificare e valutare la distanza di un bersaglio in condizione ognitempo (la lunghezza d'onda della camera termica è di 3-5 micron). Il sonar è un trasduttore a 360 elementi con cilindro di 1,72 m di altezza, peso 364 kg, sempre della Ultra Electronics in collaborazione con la EDO. È il tipo 997, che nel 2002 venne scelto rispetto al Thales TMS 4110 delle Orizzonte, in quanto più economico. È un sistema a media frequenza, ma grazie ai sistemi di elaborazione moderni è capace ugualmente di grandi portate, funziona anche in acque costiere e per modalità antimina o antisiluro (allarme), più la predisposizione per un sonar rimorchiato.

Il sistema d'arma è il SEA VIPER della BAe Systems. Nasce dalle esperienze non propriamente positive delle Falklands, cercando un sistema a lungo raggio di difesa aerea, con uno studio iniziato soprattutto negli anni '90 per rimpiazzare il Sea Dart. Il sistema garantisce una portata teorica tra 2 e 120 km, e quota tra 0 e 20.000 m, ingaggia missili a volo radente, in picchiata, supersonici, UAV, anche in azioni di saturazione. Per garantire la massima portata pratica è stato scelto il SAMPSON, per abbinarlo ai missili navali della famiglia ASTER, nella famiglia PAAMS nata con un accordo trinazioanle l'11 agosto 1999. Risparmio la complessità della struttura aziendale e delle commesse, che è una vera jungla di sigle e consorzi. Il Sea Viper è parte di questa famiglia ma con differenze notevoli. La base industriale è enorme, nel novembre 2003 l'OCCAR, a nome dei tre Paesi coinvolti, ha passato ordini per 3 mld di euro consistenti in 1.400 ASTER-15 e 30 (inclusi quelli non destinati al PAAMS). Il Sea Viper ha un software di 500.000 righe, e dal giugno 2008 ha cominciato i test di tiro, come quello che ha visto abbattere a 35 km un aereo i nvolo a 10 mila metri, e poi un altro che il 4 febbraio 2009 ha colpito un Mirach 100 simulante un missile antinave, il tutto dal pontone galleggiante Longbow, nel poligono della francese DGA.

I sistemi d'arma non sono moltissimi, a parte i 48 missili Aster. Il cannone Mk 8 da 114/55 mm Mod.1 è il cannone di bordo, scelto rispetto all'Mk 45 mod 4.Ha cadenza di 24 c/min, pesa 22,5 t, alzo tra -10 e +55 gradi, con una scudature stealth in vetroresina, ampiamente sfaccettata. Questo sistema ha una portata max di 27 km con granate a lungo raggio, e sebbene più lento del 127 OTO, nel tiro controcosta è capace di fornire prestazioni elevate, con 90 colpi tirati in 7,5 minuti, dove conta non tanto la 'raffica' ma la regolarità e la continuità del fuoco. I due cannoni MSI DS-30B sono torrette da 30 mm singole, pesanti 1,2 t, alzo fino a 65 gradi, ma usate soprattutto per la difesa ravvicinata, e 160 colpi pronti per ciascuna arma KCB da 650 c/min e 1.080 m/s. Sono anche previsti due Phalanx, ex-Type 42 (che nel frattempo vengono disarmati), ma attualmente questi sistemi sono impiegati in Irak per compiti anti-mortaio (sempre fermo restando che un mortaio può anche tirare 15-20 colpi al minuto, tanto da saturare qualunque CIWS). I missili superficie-superficie per il momento non ci sono, ma vi è l'installazione per due lanciamissili Harpoon Block 2, per un totale di 8 armi, e possibilmente anche due lanciamissili a 8 celle per i missili Tomawhak o Scalp Naval, possibilmente con i Sylver A70. I lanciasiluri, infine sono due Cray Marine per gli Stingray, per un totale di 4 tubi di lancio da 324 mm.

Gli elicotteri sarebbero un singolo Lynx HMA Mk.8, in futuro un AW-159 Lynx Wildcat, ma è ampiamente possibile anche usare un AW-101 Merline e persino far atterrare un CH-47.

Le ECM sono limitate dall'assenza di un sistema di disturbo attivo, una scelta non tanto condivisibile e che non è seguita dalle altre marine europee, ma pare che la RN abbia difficoltà a realizzare l'importanza dei sistemi ECM attivi anche a bordo delle sue navi, affidandosi piuttosto a due sistemi ESM sofisticati, della Thales Sensor (ex-Racal) per il sistema radar, e il BAe Systems CESM per le comunicazioni, entrambi presenti sul torrione, sotto l'antenna del radar principale. In aggiunta vi sono 4 lanciatori DLH Sea Gnat per decoy vari, anche radar-attivi, contro i missili antinave (di cui il più sofisticato è il Siren, un ECM attivo). Usare materiale a perdere di tipo disturbatore attivo è certo costoso, ma magari è vantaggioso se il nemico avesse un sistema HOJ che lo vettorasse comunque sulla nave attaccata. Assieme alla ridotta RCS e segnatura IR, e al PAAMS, così si ritiene che le navi siano sufficientemente protette da attacchi diretti. Per i siluri vi è il complesso SSDT della Ultra Electronics con sonar Type 2070 anti-siluro, decoy trainati SLQ-25A e in futuro, forse anche munizioni anti-siluro tipo mini-siluri.

Tutto è controllato dal sistema CMS-1 per la gestione delle capacità della nave, della AMS e BAe Systems, derivato da quello delle 'Duke', opera sul Window NT ed è ad architettura aperta con sistemi di derivazione commerciale COTS, dato che i computer militari proprio non ce la fanno a stare dietro ai progressi dei coetanei sistemi civili. Vi sono 25 consolle con 3 display l'uno di tipo LCD da 20 pollici (il centrale) e 18 pollici (i due a lato), con un quarto schermo che fa da touch-screen da 14 pollici. Le 'Daring' sono le prime navi della RN con gli LCD. I sistemi di comunicazione dei dati sono in fibre ottiche a tripla ridondanza da 100 MB/sec, i cavi di ciascuna nave arrivano a 620 km di lunghezza (compresi quelli elettrici?). Poi vi è il sistema FICS 45 della Thales Comm e Selex UK, con link 11, 14 e 16.

In tutto, i Type 45 sono il programma europeo più costoso per la difesa aerea navale, entrano in servizio dimezzati e con aumenti di costi del 30%, e ritardi di circa 3 anni. La loro dotazione sensoriale è ancora incompleta, ma la scelta del SAMPSON ha almeno consentito di fare un salto tecnologico molto azzardato ma che viene definito come l'unico in grado di abbattere missili come l'Alfa russo-indiano. A dire il vero è piuttosto fuori tempo l'esigenza anti-saturazione tipica delle lotte navali immaginate ai tempi della Guerra Fredda, ma tant'é. L'armamento contro costa almeno si basa su di un cannone di potenza elevata, a differenza delle 'Orizzonte' che sono state private del 127 mm, per non parlare della possibile evoluzione futura con il cannone da 155 mm dell'AS-90 installato al posto del 114 mm nella stessa torretta, naturalmente rinunciando al compito secondario antiaereo, che comunque sui caccia britannici non è stato mai molto considerato, per esempio i Type 42 erano privi di radar di tiro e il loro 114 si è dimostrato quasi inesistente durante la guerra del 1982 contro gli attacchi aerei argentini.

Nell'insieme:

Dimensioni: 152,5 x21,2 x 5,5 m

Peso: 7.450 t, max possibile 8.000 t

Motore: FEP su due ICR RR WR-21 da 29.200 hp e due diesel Wartsila 12V200 da 2,5 MVA, due motori Coverteam AIM da 20 MW e due eliche a 4 pale; velocità max 29 nodi, autonomia 7.000 nm a 18 nodi o 45 gg

Sistema di combattimento: 48 missili ASTER 15 e 30 su sei moduli A50, due complessi eventuali A70 per missili SSM, due lanciamissili Harpoon, due Phalanx, due MSI da 30 mm, cannone Mk 8; radar SAMPSON, S1850L, 3 radar di ricerca in superficie, sonar MFS 7000, ESM e RESM, 4 lancia-chaff Sea Gnat e sistema antisiluro SSDT; elicottero Lynx o AW101; equipaggio totale 190.

Fonti[modifica]

  1. Armi da guerra 82 per tutta la parte dei caccia britannici bellici
  2. w:en:Tribal class frigate
  3. Dati wiki.it alla corrispondente voce
  4. Armi da guerra 42
  5. Po, Enrico: Type 45 Daring, RID giu 09 p.68-79