Forze armate mondiali dal secondo dopoguerra al XXI secolo/Thailandia
La Thailandia è stata per molti decenni molto influenzata, nella sua politica interna, dalla forza dei militari e in particolare dell'Esercito, che oltretutto è stato impegnato pesantemente impegnato in azioni di controguerriglia contro i guerriglieri comunisti, dal 1965 iniziarono le operazioni nel nord-est del Paese, al nord-ovest dal '67. Del resto non v'era molto da stupirsi se si considera che la Thailandia era, con basi come Takhli, una delle principali 'retrovie' dell'impegno americano in Vietnam. Insomma, il conflitto nel S.E. asiatico non è stata davvero solo la 'Guerra del Vietnam': tutta la regione all'epoca era sconvolta da un conflitto che ha lasciato a tutt'oggi le sue tracce sul territorio e anche sulla popolazione, anche se qui vi è una delle crescite demografiche maggiori e circa la metà degli abitanti è nata dopo la fine di quelle ostilità. Ma le conseguernze politiche, come anche quelle ambientali, non sono state altrettanto facili da eliminare del rinnovo demografico. In ogni caso, tornando all'epoca della guerra, i militari thailandesi erano impegnati sia contro i comunisti vietnamiti sia che contro il Pathet Lao, poi nel '75 si verificarono alcuni scontri di frontiera con la Cambiogia, che all'epoca stava cadendo nell'orrore del regime di Pol Pot. Dopo l'invasione vietnamita, nel '78, la Thailandia si ritrovò praticamente una potenza 'vincitrice' degli USA alle porte, anche se la cosa era meno minacciosa di quello che poteva sembrare, essendo nel frattempo la Cina diventata nemica del Vietnam, dato che appoggiava i Khmer Rossi. La Thailandia, in ogni caso è diventata molto allarmata e provvide a riarmarsi con un oneroso programma per tutte e tre le Foze armate. Del resto vi era un motivo non privo di ratio per questo programma: spesso le truppe vietnamite, anche con mezzi corazzati, si sono spinte fin sulla frontiera thailandese e vi sono stati scontri di frontiera tra le foreste e i villaggi del confine. La presenza dei vietnamiti, che usarono contro i Khmer Rossi molte delle tattiche e anche dei mezzi che gli americani usarono contro di loro a suo tempo. La presenza vietnamita, dopo l'invasione del '78 persistette fino alla fine degli anni '80 ,e in quei dieci anni non vi fu modo di sradicare totalmente la resistenza dei guerriglieri di Pol Pot, che nonostante le stragi e la catastrofe economica in cui avevano precipitato il Paese, trovavano ancora appoggio nelle zone rurali. Nel frattempo, come si è detto, la situazione politica interna era piuttosto instabile: per esempio, ancora nel 1981 vi fu un tentato golpe.
Situazione al 1985[1]
[modifica | modifica sorgente]Esercito
[modifica | modifica sorgente]Forte di ben 160.000 uomini, era organizzato sul modello dell'esercito americano statunitense, ma degli anni '50. Aveva divisioni, reggimenti, raggruppamenti tattici e ovviamente, l'arma base, il battaglione. Il territorio era suddiviso nella 1a, 2,a, 3a armata e la 5a Regione militare. Le avevano solo le divizioni nel loro comando, mentre le unità corazzate erano assegnate a seconda delle esigenze, mentre la 5a Circoscrizione militare acveva solo reggimenti, ovvero raggruppamenti tattici.
L'Orbat era il seguente:
- 1 Divisione di cavalleria su 2 reggimenti di cavalleria blindata, 1 reggimento di artiglieria, supporti
- 1 Divisione corazzata con 1 reggimento carri, 1 di cavalleria blindata, 1 di fanteria meccanizzata, supporti
- 7 Divisioni di fanteria su 3-4 reggimenti, 1 di artiglieria, supporti e in 5 casi, battaglione carri
- 3 raggruppamenti tattici autonomi a livello di reggimento
- 8 battaglioni di fanteria autonomi
- 2 Divisioni forze speciali
- 1 Divisione di artiglieria campale
- 1 Divisione difesa aerea
- 11 battaglioni genio
- 4 compagnie esploranti autonome
Questa forza dell'esercito era quindi notevole, e in particolare insisteva sui raggruppamenti tattici a livello di reggimento. La preminenza di operazioni 'speciali' era dimostrata dalla presenza di ben 2 divisioni apposite, mentre la divisione corazzata è stata organizzata agli inizi degli anni '80 dopo che per la prima volta, nel '79, erano giunti carri armati con richiesta urgente agli USA (chiaramente il riflesso dell'invasione vietnamita della Cambogia l'anno prima), e vennero consegnati 15 M48A4 (una versione ben poco conosciuta di questo carro), armati coi potenti e precisi cannoni da 105 mm L68, altri 35 nel 1980, altri 5 nel 1982 con i quali venne completata la dotazione, invero modesta, di carri 'pesanti'. Infatti erano necessari altri 100 carri circa per la divisione corazzata. Nel frattempo, negli anni '70 le autoblindo americane d'epoca bellicoa come le M8 e le Staghound dei reggimenti cavalleria erano state rimpiazzate da 150 V-150 Commando di cui 50 armati di cannone da 90 mm a media pressione Cockerill Mk I. Altri 130 vennero poi commissionati anche per missioni di ordine pubblico interno.
Per il resto vi erano anche mezzi corazzati M113, di cui sarebbero stati consegnati circa 500 esemplari, e soprattutto carri leggeri: 93 M41, 35 M41A1, 2 M41A2, 141 M41A3, ridotti però per varie cause a circa 200 esemplari efficienti, usati per la cavalleria o seconda linea. V'erano anche 20 M24, superstiti di 100 circa consegnati negli anni '50, e alcuni semicingolati M3. Per le prime linee vi sono state ordinazioni per carri leggeri moderni: ben 141 Scorpion, tra l'altro anfibi, anche se armati con un cannone a media velocità con scarse capacità di precisione sulle lunghe distanze e munizioni HE e HESH.
In tutto quindi vi erano:
- Carri: 55 M48A4, 20 M24, 200 M41, 141 Scorpion.
- Blindati: EE-9 Cascavel, semicingolati M3, APC M113, Saracen, V-150 Commando, da esplorazioni Shortland Mk 3
- Artiglieria: M116 da 75 mm someggiabili, M101 da 105 mm, M114 da 155 mm, M198 moderni da 155 mm
- Mortai: M19 da 60 mm, M1 e M29 da 81 mm, M30 da 107 mm, mortai da 120 mm
- Armi controcarri: lanciarazzi M72 da 66 mm, cannoni SR M18 da 57 mm, M20 da 75 mm, M67 da 90 mm, M40A2 da 105 mm, missili TOW e Dragon
- Armi Contraerei: mitragliere quadrinate M55 da 12.7 mm, cannoni M167 da 20 mm Vulcan, Bofors M1 da 40 mm, Bofors L70 da 40 mm, semoventi M163A1 da 20 mm, M41A1 da 40 mm, missili SAM Redeye e Blowpipe.
- Armi portatili: pistole Browning da 9 mm, mitra Madsen da 9 mm, fucili d'assalto HK33 da 5.56 mm, M16A1 da 5.56 mm, G3 da 7.62 mm, mitragliatrici M60 da 7.62 mm, M2HB da 12.7 mm
A fondamentale complemento di questo arsenale di terra, l'esercito aveva anche una forte aviazione anche se basata ancora largamente su aerei leggeri di vecchio tipo: suddivisi in compagnie aeromobili e varie squadriglie vi erano 117 aerei leggeri e 113 elicotteri dei quali gli 80 O-1E e 76 UH-1 erano gli elementi di maggior spicco.
A parte questo vi erano riserve: ben 500.000 per l'esercito, ma anche 60000 della polizia nazionale, 2000 di quella di frontiera, 1700 di quella di marina, 33000 volontari con armamento leggero e persino veicoli blindati.
Aeronautica
[modifica | modifica sorgente]Forte di ben 43.100 uomini, si trattava di un servizio aereo di notevole consistenza numerica, ma orientato soprattutto per l'azione antiguerriglia. Infatti il suo organico era:
- 7 Gruppi COIN: 1 con 22 T-28D, 1 con 15 A-37B, 2 con 25 OV-10C, 1 con 25 AU-23A (cannoniere volanti), 1 con 14 AC-47 'Spooky' (idem), 1 con 14 T-33A e 3 RT-33A
- 1 gruppo cacciabombardieri con i superstiti di 12 F-5A e 14 F-5B
- 2 gruppi cacciabombardieri con 40 F-5E e 5 F-5F
- 1 gruppo ricognitori con 4 RF-5A e 2 RF-5E, 5 aerei da fotorilevamento e 12 RC-47D Dakota con compiti Elint
- 3 gruppi trasporto e una squadriglia con 10 C-47, 16 C-123B, 5 C-130H, 20 N22B, 5 C-212, 17 BAE 748, 3 altri aerei.
- 2 gruppi elicotteri con 18 S-58T, 27 UH-1H, 4 UH-60A, 2 Bell 412
- 3 Gruppi di osservazione aerea: con 23 O-1E Bird Dog e 4 Helio U-10
Come si vede l'aeronautica impiegava tutti gli aerei disponibili per le varie funzioni, inclusi quelli che erano chiaramente usati per la cooperazione con l'esercito. Vi sono state molte missioni belliche, specie nel 1985 con tanto d'impiego degli aerei da caccia F-5 in missioni d'attacco. Programmi futuri erano per 12 F-16 mentre la difesa delle basi aeree erano costituite da un battaglione di avieri con mortai, armi leggere, missili Blowpipe per la difesa delle installazioni.
Marina
[modifica | modifica sorgente]La più piccola delle forze armate thailandesi aveva 10.000 uomini di equipaggio, ed era in piena fase di aggiornamento, tra cui due corvette 'Tacoma' con missili Harpoon e altre grosse navi da pattugliamento. L'aviazione navale, forte di appena 500 uomini aveva 10 Grumman S-2F in un gruppo ASW e un gruppo pattugliatori marittimi con 4 F-27MPA, 4 GAF N22, 2 CL-215, 5 C-47 da trasporto: non poco per una forza tanto piccola come personale. Vi era anche un gruppo con elicotteri: 14 UH-1H e Bell 212, un gruppo di aerei con 13 U-17 della Cessna, 10 O-1E Bird Dog, 2 LA4, 7 O-2A che servivano anche per il supporto del corpo marines.
Questo era di ben 20.000 uomini, una delle forze scelte thailandesi, con una brigata di marines su due reggimenti, uno di artiglieria, un battaglione di assalto anfibio che aveva anche 22 moderni LVTP7 e un LVTR-7. L'artiglieria aveva un reggimento con 6 M68 da 155 mm, e 2 batterie su 12 obici GC45 da 155 mm da ben 38 km di gittata. Esistevano anche batterie di lancio per missili MM.38 Exocet.
In tutto vi erano, come navi vere e proprie:
- 1 fregata britannica 'Yarrow', 2 americane 'PF103', una ex- americana classe 'Cannon', 2 ex- americane classe 'Tacoma'
- corvette: 2 modello 'Tacoma' e una commissionata
- navi leggere: 3 navi lanciamissili BMB230 e 3 TCN45 rispettivamente con missili Exocet e Gabriel; 3 navi d'attacco veloce MV400, 30 battelli da pattugliamento di cui 4 PSSM Mk5, 6 PC461, 3 classe 'Cape', 10 PGM-71 ex-Usa, 7 'T91', 24 navi di pattugliamento costiero e 40 per impieghi fluviali-
- Navi MCM; 1 nave appoggio e 4 dragamine costieri, 5 per il dragaggio
- Navi anfibie: 5 LST, 3 LSM, 2 LSIL, 1 LCG, 10 LCU, 26 LCM, 12 LCVP, 10 LCA, 3 trasporti truppe corazzati
- Navi supporto: 3 navi scuola, 6 oceanografiche, 1 petroliera, 2 petroliere portuali, 2 navi cisterna, 2 navi trasporto, 6 varie.
1992[2]
[modifica | modifica sorgente]All'epoca la Thailandia affrontava una fase di grande sviluppo economico, all'epoca comune alle nazioni dell'ASEAN, e che le fece definite 'tigri asiatiche' fino a che una gravissima crisi economica gli fece perdere, per una serie di speculazioni in borsa, qualcosa come 50.000 miliardi criminalmente ma impunemente sottratti alle loro rampanti ma fragili economie, finendo in chissà quali conti bancarei. Un vero e proprio processo di rapina che avrebbe messo in ginocchio per anni quelle nazioni. Ma non era il caso del '92, quando vi erano invece floride prospettive. La Thailandia all'epoca stava pensando in grande soprattutto per l'aeronautica -RTAF, Royal Thai Air Force- ma anche per la Marina, RTNF. Il nome locale, non 'internazionalizzato' dell'aviazione, nella lingua di quello che rimane uno dei più bei Paesi asiatici è Kongdhab Arkadh Thai. Nondimeno, l'instabilità politica continuava a flagellare anche allora la gestione dello stato thailandese, anche all'epoca, quando Pol Pot era alla macchia e i Vietnamiti, oramai 'pacifici', si erano ritirati dalla Cambogia e la Guerra Fredda in generale era finita. Gli USA erano oramai non necessariamente i garanti della protezione dell'Association of South East Asia Nations (appunto, l'ASEAN), e queste provavano a 'fare da sole'. Per la Thailandia era difficile con i confini presi per 3 quarti da nazioni non tanto amichevoli: la dittatura della Birmania -con una fortissima produzione e smercio di droga incluso-, Laos, Cambogia post-bellica, e lo stesso Vietnam. Meno male che all'epoca la situazione era in una fase di distensione tanto che un battaglione del Genio del Royal Thai Army si recò in Cambogia per sminare una stradea di grande importanza, ma con la Birmania continuavano gli scontri di frontiera per via del fatto che anche in questa nazione dittatoriale e comunista vi era una resistenza armata, quelli dell'etnia Karen, purtroppo ben poco noti nel mondo (sorte ugualmente condivisa dai 'montagnards' vietnamiti). Spesso vi erano sconfinamenti che impegnavano la Thai Border Police. Recentemente la Myanma Defence Force aveva anche ordinato alcuni aerei da combattimento, come 20 G.4A 'Galeb' di cui 12 erano stati recentemente consegnati per uno dei due squadroni destinati a riceverli; nel contempo 11 F-7M cinesi erano stati pure ricevuti per un reparto da caccia. I vietnamiti erano del resto equipaggiati con 2 gruppi di MiG-23P e un reggimento d'attacco su Su-22M e 150 MiG-21. Insomma, non è che la Thailandia fosse molto ben equipaggiata non tanto per sconfiggere in uno scontro diretto queste nazioni confinanti, ma per controllare gli sviluppi di eventuali conflitti limitati sui confini. A questo punto, i reparti aerei COIN non bastavano più e si pensò di fare il salto riguardo macchine ben più potenti, capaci di combattere una guerra convenzionale su vasta scala. Nondimeno vi erano già 10-12 caccia F-16 e 3 squadroni di F-5 che qualche cosa potevano ben garantire, con altri 4 F-16 comprati per ripianare le perdite operative, assieme a d altri 2 F-16 del tipo biposto.
L'anno 1992 era inoltre un anno importante anche per motivi elettorali: infatti vi erano state le elezioni, nonostante che appena l'anno prima le F.A. thailandesi, forti della loro solita 'tradizione' di influenza diretta sulla politica, avevano fatto un colpo di stato il 23 febbraio 1991: proprio quando la Coalizione anti-Saddam stava scaldando i motori per invadere il Kuwait e parte dell'Irak, così' nessuno ci ha fatto molto caso. All'inizio del 1992 la giunta militare temeva di perdere il prestigio tradizionale per i militari thailandesi e dei relativi finanziamenti, così ha ordinato con canali FMS altri 18 F-16 (nonostante il golpe di cui sopra avesse dovuto far meditare seriamente sulla possibilità di esportare aerei in Thailandia, gli USA accettarono la richiesta) e parti di ricambio per un totale di 15.6 miliardi di bath ovvero circa 760 miliardi di lire. In questo modo finalmente sarebbe stato possibile equipaggiare un secondo gruppo con gli F-16. Poi arrivarono anche 6 moderni elicotteri CH-47D 'Chinook', la cui importanza logistica era difficile da sopravvalutare nelle foreste thailandesi, rinforzando il piccolo nucleo di CH-47 presenti: 2 dei 3 ordinati originariamente. Vennero poi comprati 2 F-5 ex- Malaysia e 10-16 ex-USAF. Ma non era finita qui: questi F-5, che avrebbero mantenuto la linea a 30-38 aerei complessivi erano in predicato di ricevere nuovi e avanzati equipaggiamenti: radar Fiar Grifo, aggiornamenti avionici simili a quelli dei Super Skyhawk di Singapore e addirittura il micidiale pod GPU-5/A, quello col cannone da 30 mm tipo 'Avenger' alleggerito, con 363 colpi, che già si conosce bene per via dell'uso da parte dell'A-10. 20 Cessna T-37B/C erano in aggiornamento per attacchi esterni con cannoni in modo da rinforzare gli A-37. Nel mentre 18 blindo del tipo 'Condor' come quelle malaysiane sono state comprate per difendere le basi aeree.
Ma non v'è stato solo questo: il 19 gennaio 1992 venne data la notizia del finanziamento accordato ai militari per comprare ben 40 AMX dall'Italia.di cui 32 monoposto e 8 biposto AMX-T. La somma, non eccessiva per una tale compera, era in effetti di poco superiore al costo dei 18 nuovi F-16 ovvero 850 miliardi di lire o 17 miliardi di Bath, nonostante la presenza di parti di ricambio e supporto logistico inclusi. Il budget per comprare questi aerei, selezionati niente di meno che assieme a F-16, Tornado, A-7, Hawk 200 e vari tipi cinesi e russi, era tuttavia esaurito e vi fu la necessità di attingere ad un fondo interforze. Ma le elezioni hanno comportato poi una fase che come facilmente intuibile era assai difficile da gestire, turbolenta e certo con poche possibilità di vedere confermato l'ordine originale per gli AMX, che comportavano una capacità d'attacco e interdizione quasi esclusivamente diurni e con costi non indifferenti. Insomma, l'ordine è stato cancellato e poi sostituito con quello per 50 modesti addestratori armati Aero L-39 ultima versione, ridotti ulteriormente a 36 nonostante il loro modesto costo: segno che in effetti si era tirata troppo la corda con l'ordine per gli AMX che erano intesi come interdittori e aerei d'attacco per rimpiazzare soprattutto gli A-37.
A parte questo un altro problema era quello degli aerei da allarme radar: tramite canali FMS era possibile accedere, con modici 380 milioni di dollari, a 3 E-2C. Ma il CSM della RTAF ha smentito questo programma di aerei AEW: era considerato più utile 'per Israele' che per la Thailandia: ma come avrà potuto il Congresso USA occuparsi di un aereo del genere, dando il benestare al suo export, se non vi sia stata prima la richiesta da parte thailandese per comprarne uno? Possibile che prima siano stati valutati e poi i thailandesi abbiano receduto dalla volontà di comprarli dati i problemi di budget, chiaramente eccessivi per la Thailandia.
I programmi futuri per la RTAF erano quindi quelli di due gruppi con F-16 e possibilmente armati di AIM-9L se non anche Sparrow, al posto dei vecchi AIM-9K e P-3 dell'organico. Altri due gruppi avrebbero avuto gli F-5E ammodernati, poi vi sarebbero stati per importanza gli A-37 e T-37C, nonché gli OV-10C (con 8 aerei supplementari ordinati per rinforzare la linea nei tardi anni '80), gli ultimi di molti T-28D-5 e altri aerei tra cui anche cannoniere volanti AU-23A (C-123 modificati?) 'Peacemaker' e 5 AC-47, oltre ad altri 14 Dakota per il ruolo di trasporti. Ancora dei C-47 sulla base di Dom Muang erano segnalati na decina di esemplari operativi e altrettanti in manutenzione. Mentre per quello che riguarda la ricognizione vi erano solo 4 vecchi RF-5A, per il trasporto medio vi erano se non altro altri 2 C-130H e 3 C-130H-30 allungati, arrivati negli anni immediatamente precedenti. Ma vi erano ancora, come si è visto, non meno di 14 C-47, circa 20 C-123K Provider (che sono diventati ben noti al grande pubblico, con Mel Gibson e R.D.Jr ai comandi in 'Air America'), e una ventina di trasporti leggeri GAF N-22B. Erano in predicato di essere rimpiazzati con 16 CN-235, mentre apparentemente non c'era fretta di rimpiazzare gli immortali C-47.
Quanto riguarda l'addestramento, questo si giovava di macchine molto particolari: i tedeschi 'Fantrainer', praticamente dei turboeliche con le eliche intubate posteriormente e quindi dei 'quasi jet'. Ne vennero comprati 47 nelle versioni Mk 400 e 600, quest'ultima armata, e altrettanti kit avrebbero dovuto essere comprati per il montaggio in loco, ma la cosa non si è concretizzata. Questi aerei non hanno avuto molto successo, pur essendo macchine davvero innovative, sia perché il mercato degli addestratori è quanto di più conservatore ci sia, sia perché vi sono stati dei problemi tecnici iniziali che hanno causato perdite tra gli aerei della RTAF. Un requisito per rimpiazzarli avrebbe visto come successori 20 PC-9, poi ridotti a 10 e infine cancellati per carenza di soldi. Nel frattempo tra le macchine usate come addestratori vi erano i superstiti di 12 SF-260MT e gli ultimi T-33 a reazione. L'addestramento era un settore piuttosto carente nella RTAF che inviava negli USA alcuni piloti,specie per gli F-16.
La RTAF non era l'unica che aveva aerei. Il RTA, la RTN e la BP ne avevano a loro volta. Il Royal Thai Army aveva ricevuto di recente apparecchi e tra questi particolarmente importante era il lotto di AH-1F, 8 macchine consegnate e che servivano assieme ad un nutrito gruppo di 75 UH-1 e 47 O-1 'Bird Dog' in radiazione. Mancava una macchina da osservazione e trasporto leggera della classe del Bell 206 o del Defender.
La Marina aveva invece uno squadrone con 3 F-27MPA e alcuni dei dieci S-2F consegnati, in radiazione; un altro aveva 4 Searchmaster e 2 CL-215, il terzo aveva 6 Summit-Cessna T337SP per missioni 'antipirateria' con armi da fuoco leggere e razzi, ma erano presenti anche 3 nuovi Do.228 e attesi altrettanti potenti P-3A/B Orion.
La Polizia di confine aveva 45 apparecchi del tipo elicotteri leggeri, come i Bell 206, e una dozzina e oltre di aerei leggeri. Quanto all'efficienza pare che questa fosse, per tutti i velivoli dei vari servizi, assai elevata e tra l'altro la mimetizzazione di vecchio tipo americana del tipo usato per il teatro d'operazioni SEA era stata sostituita con una mimetica di 3 colori: giallo sabbia, marrone e verde. Gli F-16 e F-5 erano invece con un grigio chiaro uniforme da superiorità aerea.
Quanto riguarda la forza complessiva della RTAF ecco i reparti:
- 2 Squadroni da difesa aerea su F-16, ovvero il No.103 e un secondo in formazione
- 2 squadroni appoggio tattico su F-5E, il No.102 e 403
- 1 squadrone su A-37 e T-37C, il No.211
- 2 squadroni su OV-10C, il No.411 e 711
- 1 squadrone su T-28, il No.221
- 1 squadrone su AU-23, il No.213
- 1 squadriglia su AC-47, del No.603
- 1 squadron su C-130, il No.601
- 1 su C-123, il No.602
- 1 su C-47, il No.603
- 1 su N-22B, il No.461
- 2 squadroni su elicotteri, No.201 e 203
- Royal Flight per trasporto VIP
- Flying Training School per l'addestramento
- 4 squadron da collegamento con vari apparecchi: il No.404, 531, 605, 711
E gli aerei ed elicotteri della invero variopinta collezione delle varie forze aeree thailandesi:
RTA: Combattimento:
- 12 (su 30 ordinati) GD F-16A
- 4 (4) F16B
- 38 (44) F-5E
- 2 (2) RF5E
- 6 (6) F5F
- 9 (18) F-5A
- 4 (4) F-5B
- 4 (4) RF-5A
- i restanti di 22 F-5 ex-vietnam del Sud
- 11 (30) A-37B
- 20 T-37C
- 24 (46) OV-10C
- 30 (95) T-28D-5
- 21 (43) Fairchild/Pilatus AU-23 'Peacekeeper'
- 3 Helio AU-24A 'Super Stallion'
- 5 (7) AC-47 'Spooky' ex-Cambogiani
Seconda linea:
- 20 (51) T-33A
- 4 (6) RT-33A
- 5 (6) T-41D
- 9 (10) DHC-1 'Chipmunk' Mk 30 in radiazione
- 23 (24) NAZI CT-4A 'Airtrainer'
- 12 (12) SF-260MT
- 14 (26) C-47
- 1 (6) RC-47
- 10 (40) C-123B/K Provider, 10 ex-Cambogia
- 28 (50) UH-1H, 13 ex- Cambogia
- 3 (6) Swaeringeng 'Merlin' IV-A
- 4 (6) BAE HS.748
- 17 (18) Thai Am S-58T (i Sikorsky CH-34C)
- 6 (8) C-130H
- 8 (8) NC-121-100/200 Aviocar
- 1(1) A.310 Airbus
- 1 (1) B.737-227 Advanced
- 0 (4) S-70C (Sikorsky)
- 41 (47 ) RFB 'Fantrainer' 400/600
- 0 (20?) PC-9
- 2 (2) Bell 212
- 28 (-) O-1A Bird Dog
- 20 (22) GAF N-22B 'Missionmaster'
- 12 (13) Hoffman H-36 'Dimona'
- 3 (3) IAI 201 'Arava'
- 2 (3) Gates Learjet 36A 'Century' III
- 1 (2) Beech Model E90 'King Air'
- 1 (1) Beech Super King Air 200
- 2 (2) AB-412 Huey
- 8 CH-47D
? Lear Siegler 'Sky Eye' (RPV)
Royal Thai Army:
- 37 (100) O-1A 'Bird Dog', 12 ex-Cambogia
- 10 (10) Bell 206 Jetranger A/B
- 75 (104) UH-1A/B/H 'Huey'
- 2 (2) Sorths SD.330UTT
- 4 C-47 Dakota
- 1 (1) Beech Super King Air 200
- 1 (1) Piper PA-31T 'Cheyenne'
- 23 (23) T-41D (non confermati)
- 2 (2) Bell 214ST
- 6+ Bell 212
- 8 (8) AH-1F Cobra
- 48 (48) Schwizer-Hughes TH-300C
- 21 (23) Hughes TH-55A 'Osage'
- 1 (1) Beech Model 99 'Airliner'
Royal Thai Navy:
- 3 (3 )Fokker F-27MPA
- 3 (3) P-3A/B
- 3 (3) Do.228 MP-A
- 6 (10) S-2A/YS-2C Tracker in radiazione
- 4 (5) GAF N24A 'Searchmaster'
- 6 (8) Summit-Cessna T-337SP
- 8 (10) Agusta Bell AB-212 ASW
- 1 (4) UH-1H
- 4(5) Bell 214ST 'Super Transport'
- 2 (2) Fokker F-27-400M Troopship
- 2 (2) Lake LA-4 'Buccaneer'
- 2 (2 ) Canadair CL-215
- 4 C-47 Dakota
- 4 Cessna U-17 SkyWagon
- 4 Cessna O-1A 'Bird Dog'
Royal Thai Border Police:
- 11 (13) Bell 212
- 18 (23) Bell 204-205
- 15 (15) Bell 206B-L
- 1 (1) AB-412
- 3 (5) Fairchild AU-13A 'Peacekeeper' in radiazione
- 3 (3) Do.28 Skyservant
- 4 (5) PC-6B Turbo-Porter
- 1 (1) NZAI CT-4A 'Airtrainer'
- 3 (3) DHC-4A Caribou in radiazione
- 3 (3) SHorts Skyvan 3M
- 1 (1) Shorts SD-3-30
- 1 C-47 Dakota
In tutto: 190 aerei di prima linea della RTAF, 479 in totale. RTAI: 231, RTN 56, RTBP 64 e quindi un totale di ben 830 apparecchi, anche se per lo più di vecchio tipo, o leggeri o tutt'e due. Notevole in particolare il numero di aerei dell'Esercito.
Marina, al 1997[3]
[modifica | modifica sorgente]L'ASEAN all'epoca comprendeva, oltre alla Thailandia, anche Brunei, Filippine, Indonesia, Malaysia, Singapore e da non molti anni, anche il Vietnam. La Marina thailandese era all'epoca in fase di rapida espansione, per svolgere le sue missioni sempre più oltre la linea di costa. Vi erano da proteggere gli interessi marittimi nazionali e favorire lo sviluppo del Paese, assistere in caso di disastri naturali, controllare le attività di pesca, proteggere l'ambiente ed eseguire rilievi idrografici e oceanografici, sebbene la Thailandia fosse principalmente interessata dal Golfo di Thailandia, che letteralmente 'racchiudeva tra le sue coste, ma condividendolo con la Cambogia, Vietnam e Malaysia.
L'organizzazione era all'epoca basata su di una suddivisione in 5 settori principali: Stato Maggiore, Nucleo Operativo Supporto Logistico, Addestrameno, Servizi Speciali. In tutto erano disponibili, con una straordinaria crescita rispetto ad una decina d'anni prima ben 66.000 effettivi per questi soli settori, eppure non era proprio 'tutto' quello di cui era responsabile la Marina Thailandese. Lo Stato Maggiore era strutturato su 8 Dipartimenti: Segretariato Navale, Personale, Intelligence, Operazioni Navali, Logistica, Comunicazioni, Affari Civili, Sovrintendenza, col compito di coordinare le forze disponibili anche con gli altri servizi nazionali o di Paesi 'amici', oltre che di servire il Comandante in Capo della Marina.
Il nucleo Operativo naturalmente comprendeva tutte le unità navali e le principali installazioni: copriva anche il grosso Royal Thai Marine Corps, l'Air Defence and Coastal Command, le basi navali di Sattahip, Bangkok, Songkla e Phang-Nga nonché infine il Reggimento Polizia Navale.
Il Supporto Logistico era suddiviso in diversi dipartimenti: Arsenale Navale, Elettronica, Armamenti, Lavori Pubblici, Rifornimenti, Sanità, Finanze e Trasporti.
Il settore Addestramento comprendeva varie istituzioni tra cui l'Accademia Navale, Istituto Studi Avanzati NAvali, etc.
I Servizi Speciali comprendevano vari Dipartimenti: Idrografico, Assistenza, Scienza navale, Ricerca e Sviluppo.
La Flotta vera e propria era ripartita in 3 settori fondamentali: Navi, Marines, Comando difesa aerea e costiera.
Le navi anzitutto erano circa 130 oltre a 150 unità fluviali, il tutto ripartito su 3 flotte: la Prima, Seconda e Terza, oltre alla Flotta per la Difesa Costiera che in pratica era la Guardia Costiera della situazione. Questa componente comprendeva anche la Divisione Aviazione Navale,Unità per Operazioni Speciali e Centro Addestramento della Flotta.
Quanto alle flotte, la Prima era basata a Sattahip non tanto distante da Bangkok, la Seconda a Songkhia che era quanto di più distante dalla capitale potesse essere, e la Terza a Phang Nga che era l'unica grande installazione navale sulla costa Orientale. Siccome tra le due coste, suddivise da un sottile lembo di terra, v'era da superare la Malaysia in effetti non era semplice coordinare le forze; la Seconda Flotta era di fatto orientata solo nell'Oceano Indiano mentre le altre due erano nel Golfo. Da ricordare che nel primo caso v'era da fronteggiare la Birmania, anche per proteggere Phuket, una delle principali città thailandesi.
Gli otto Gruppi navali che nell'insieme costituivano la flotta erano:
- 1o Gruppo Fregate
- 2o Gruppo Fregate
- Gruppo Pattugliamento
- Gruppo MCM
- Gruppo Anfibio
- Gruppo di Supporto
- Gruppo Fluviale
- Gruppo Portaelicotteri (quest'ultimo chiaramente il più recente e importante).
A parte i servizi come il Gruppo Incursori e il Centro Addestramento, giova ricordare la base principale dell'Aviazione Navele, a U-Tapao che a suo tempo era un'importante base americana. Tra l'altro proprio per questo comando di recente sono arrivati due tipi di aerei da combattimento ad ala fissa, ma di questo si parlerà poi.
La componente dei Marines thailandesi era una forza davvero notevole, che raggiungeva, proprio come 12 anni prima una forza di 20.000 unità. Con un QG a Sattahip, e comandava una forza equivalente ad una Divisione, suddivisa in 2 reggimenti di fanteria, 1 artiglieria, 1 battaglione assalto anfibio, 1 battaglione da ricognizione.
Come in tante altre realtà simili, la consistenza dei Marines thailandesi, indubbiamente una forza d'assalto ben addestrata e poderosa numericamente, era quella necessaria non tanto per compire assalti anfibi, ma in generale per difendere le coste e le frontiere, oltre che per compiti di sicurezza interna.
Il Comando della difesa Aerea e Costiera comprendeva a sua volta ben 8.000 uomini e contribuiva a fare della Marina Thailandese una tipica 'marina di terra' ovvero una forza di dimensioni umane eccessive rispetto alla consistenza della flotta stessa. Esso coordinava la difesa delle Coste da Sattahip, con due reggimenti per la difesa aerea, uno per la difesa costiera, 2 centri per la sorveglianza e il controllo, ed aveva una vasta gamma di artiglierie da costa e missili di vario genere.
Ed eccoci al 'piatto forte' di ogni marina: le sue navi. Detto dell'organizzazione, delle componenti terrestri e di quelle ausiliarie, ecco la lista di quello che all'epoca era disponibile:
- 1 incrociatore portaelicotteri, il CHAKRI NARUEBET, in realtà ancora da immettere in servizio al 1997, ma era una questione di pochi mesi. Si tratta di una portaelicotteri di costruzione spagnola, da parte dei Cantieri Bazan. È sostanzialmente un diretto adattamento della PRINCIPE DE ASTURIAS della Marina spagnola, ovvero una grossa nave che ha una concezione moderna, ma anche standard commerciali per mantenere basso il costo altrimenti proibitivo.
- 4 fregate 'Chao Phrya' missilistiche, derivate dalle 'Jianghu III' cinesi. Curiosamente, la Cina che potrebbe benissimo essere un avversario nell'area è invece un fornitore di armamenti senza tanti problemi anche della Thailandia. Queste fregate sono vecchie navi in termini concettuali, ma piuttosto recenti come costruzione (che iniziò negli anni '80 per la Marina Cinese). Caratteristiche: circa 1600 t di dislocamento, 200 uomini d'equipaggio, 2 impianti binati da 100 mm e due lanciamissili antinave binati a centro nave,il tutto distribuito in uno scafo di circa 100 m motorizzato da alcuni diesel per un totale di circa 26 nodi. Navi modeste, abbastanza valide, certamente poco costose.
- 2 fregate 'Naresuan' o 25T. Queste navi, pure di progettazione cinese (ma senza più riferimenti con le 'Riga' sovietiche) sono navi moderne, simili per non pochi aspetti alle navi europee come quelle italiane classe 'Lupo'. Armate di un cannone da 127 mm (americano), lanciamissili Sea Sparrow, 2 torrette binate da 37/75 mm nella zona poppiera delle sovrastrutture, dove esiste anche l'hangar per un elicottero, hanno fatto fare un deciso salto di qualità alla flotta thailandese. Sono caratterizzate da un ponte continuo e dall'apparenza piuttosto bassa sul mare, sovrastrutture imponenti e dalle forme piuttosto squadrate con un corto albero sopra la plancia, che ospita il radar di scoperta a medio raggio, il sensore principale della nave.
- 2 fregate 'Phuttayofta' ex-Knox americane, e quindi come tali armate di un cannone Mk 42 in versione 'leggera', un elicottero e un ASROC, oltre a un discreto set di apparati elettronici.
- 1 fregata, la MAKUT RAJAKUMARN, di progettazione britannica.
- 2 fregate 'Thachin' ovvero unità ex-americane classe 'Tacoma'
- 2 fregate 'Tapi' ex-americane classe PF 103
- 2 corvette 'Ratanakosin', navi simili alle saudite classe 'Badr' e costruite negli USA. Entrate in servizio nel 1986 e nel 1987, sono grosse navi ben armate con un cannone da 76 mm OTO a prua, una torretta Breda immediatamente dietro, lanciamissili ad 8 celle Albatros per missili Aspide posteriore, 8 missili Harpoon, 6 lanciasiluri (non è chiaro se italiani o americani, idem per le armi), due mitragliere da 20/85 mm. Sfoggiano anche la caratteristica antenna racchiusa in un radome sferoide del radar WM-28 olandese, un altro best seller dei sistemi di controllo del tiro a livello mondiale.
- 2 corvette 'Khamronsin' costruite in Thailandia su progetto britannico
- 3 motocannoniere missilistiche 'Ratcharit': rappresentano alcune delle curiosamente non molte navi missilistiche leggere di concezione italiana realizzate ed esportate (nonostante i successi con le navi tipo fregate e corvette, e l'uso esteso di cannoni da 76 e 40 mm di costruzione italiana su tante navi della categoria). Sono del progetto MBM-230 realizzate dai Cantieri Naali Breda di Marghera.
- 3 motocannoniere missilistiche 'Prabrarapak', che invece sono navi più comuni essendo delle tedesche Lurssen FPB-45, ma realizzate nei Cantieri Navali di Singapore.
- 3 motocannoniere 'Chonburi' pure queste italiane, della Breda (progetto MV-400)
- 6 vedette 'Sattahip', altra prova dell'insolita collaborazione con l'Italia nel campo delle navi leggere, sono navi di progetto italo-thailandese e costruite dai cantieri Italthai Marine, Bangkok
- 7 vedette 'T-11' ex-USA tipo PGM-71
- 2 vedette 'T-91' di concezione e realizzazione thailandesi
- 7 vedette 'T-93' idem,
- 2 cacciamine 'Bang Racham' Lurssen M48, realizzate in Germania
- 3 dragamine costieri 'Ladya', ex- americane classe 'Albatross'
- 5 dragamine litoranei 'MLSM-6 ex- USA classe 'MSB' da 50 piedi
- 8 drone per il dragaggio mine Type 312
In tutto: 1 incrociatore portaelicotteri (in realtà una portaelicotteri), 13 navi classificate come fregate (anche se la maggior parte sono di fatto poco più che corvette), 4 corvette, 6 motocannoniere missilistiche, 3 motocannoniere, 22 vedette, 10 navi MCM.
Tra le navi ausiliarie, qui non ricordate, ve n'é tuttavia almeno una di questa nutrita componente della Marina che merita attenzione: il rifornitore di squadra SIMILAN da 20.000 t consegnato nel settembre '96 e che è destinato ad operare con il nucleo della portaelicotteri. Una nave davvero importante e possente per la RTN, era uno dei due di questo tipo in servizio. Si tratta delle moderne navi da rifornimento classe 'Fuquing' cinesi, con un ponte di volo poppiero e 4 stazioni centrali per il rifornimento in mare. Hanno una struttura assai snella per essere navi petroliere, quasi da grossa fregata con una prua molto angolata.
L'addestramento era fatto in 3 grandi infrastrutture: L'Accademia navale per gli ufficiali, la Scuola di Marineria per i sottufficiali, il Centro di Reclutamento Navale per i marinai semplici. Durante il primo anno nell'Accademia Navale vengono addestrati alle operazioni subacquee, che è curiosamente simile all'addestramento per gli incursori della Marina, poi per i 4 anni successivi venivano trascorsi 70 giorni in mare nelle acque territoriali e 90 in visita ad altri Paesi. I Sottufficiali erano tenuti ad una simile formazione, ma ridotte nella durata e nei corsi.
L'addestramento dei giovani marinai thailandesi era fatto con un concetto più realistico possibile per addestrare il meglio possibile gli uomini a difendere le acque territoriali. Le esercitazioni comprendevano anche la collaborazione con l'US Navy con le 'Cobra Gold', Australia con le AUSTHAI e le KAKADU, le PASSEX con altre Marine amiche etc. etc.
Quanto all'aggiornamento, da ricordare che negli ultimi 5 anni la Marina aveva comprato la portaeri, le fregate Chao Phrarya,le 'Naresuan', le 'Knox', i 2 rifornitori.
Ma soprattutto non mancavano gli apparecchi, che erano il vero salto quantico delle capacità della Marina Thailandese. Si trattò anzitutto dei 3 P-3 Orion di seconda mano (versione A), pur sempre macchine all'altezza della situazione malgrado l'età. Si aggiungevano alla flotta da pattugliamento che ammontava ad altri 7 aerei armati: 3 F-27 Mk 200 e 4 S-2F Tracker, che per quanto vecchi sfoggiavano: radar di ricerca navale, un MAD estraibile in una sonda caudale, un faro sotto l'ala destra, un set di comunicazioni e sistemi ASW vari. A parte questo, da non dimenticare che la CHAKRI era una portaeromobili. Come tale aveva aerei e sarebbe stato incongruo possedere uno sky jump solo per macchine ad ala rotante. Ma dove reperire i rari apparecchi STOL? La soluzione fu che quando la Thailandia comprò la nave ordinandola ai cantieri Bazan, la Marina spagnola si stava dotando di un altro lotto di AV-8B Harrier di seconda generazione. Dal momento che a suo tempo ebbe 11 AV-8A e 2 TAV-8, e che questi aerei avevano avuto un rateo di perdite piuttosto contenuto, specie rispetto a quelli dei Marines americani, allora la Spagna acconsentì come 'extra' a consegnare nel contratto anche i 9 apparecchi superstiti alla Thailandia dato che li stava sostituendo con il nuovo lotto di AV-8B Plus. In questo modo, anche se si tratta di aerei decisamente superati, hanno potuto equipaggiare la portaeromobili thailandese con un minimo di capacità operative in termini di difesa aerea, anche perché la Thailandia non aveva navi con missili SAM di difesa d'area: al massimo i Sea Sparrow, che non erano, nonostante le buone prestazioni, la stessa cosa, e i similari Aspide. Per quello che riguarda l'aviazione di base a terra, una rivoluzione ulteriore, oltre ai 9 Harrier, l'hanno fatta i 16 A-7E e i 2 A-7C biposto consegnati ai thailandesi, sufficienti per equipaggiare un gruppo d'attacco e di supporto, anche come macchine per l'appoggio ai marines ma in generale questi apparecchi hanno capacità di attacco navale e TASMO (Supporto tattico alle navi) notevoli, essendo aerei navali. Naturalmente non possono operare dalla portaelicotteri, in quanto è di qualcosa più piccola di quanto desiderabile, e allora operano da basi terrestri: con un raggio d'azione di oltre 1000 km hanno comunque capacità d'intervento sulle acque thailandesi pressoché ovunque necessario. La storia ha corsi e ricorsi: l'A-7, che non venne prescelto quando ebbe luogo la selezione per l'aereo d'attacco (vinta nominalmente dall'AMX) ha poi trovato il modo di 'ritornare' sia pure per l'Aviazione navale, mentre l'aereo italo-brasiliano non ha avuto nessuna fortuna.
La Marina Thailandese era anche interessata a potenziare l'ala rotante, con 7 S-70B Sea Hawk ed elicotteri policalenti S-76.
Cuìiò detto, nonostante questi programmi notevoli dal 1986 la percentuale del PIL non ha fatto altro che diminuire, rendendo molto oculata la scelta dei nuovi mezzi da comprare: per esempio nel FY 96 sono stati comprati 2 cacciamine e alcuni pattugliatori, ma nell'organico della RTN vi erano ancora navi della Seconda guerra mondiale che andavano sostituite (verosimilmente vari tipi di navi ex-americane). Tra l'altro, da notare che nella Marina Thailandese brillava un'assenza: i sottomarini, e a dire il vero, anche grossi pattugliatori d'altura erano mancanti all'appello.
La RTN era anche forte della Flotta per la Difesa Costiera, raggruppata nell'Area I: Golfo di Thailandia interno, Area II G.dT. esterno, Aerea III Mare delle Andamane.
Per quello che riguarda la flotta mercantile thailandese, da notare l'importanza della protezine per la pesca in quanto si trattava di un'attività che riguardava 25.000 unità di cui circa la metà a motore, capaci di operazioni d'altura, e 1200 almeno erano i pescherecci effettivamente adatti ad operazioni in mare aperto. La RTN doveva difendere i pescherecci, ma anche ispezionarli, con circ 3000 perquisizioni l'anno, ricerca e soccorso (in media 2 al mese), calamità naturali come il terribile tifone Gay che nonostante il nome non molto agguerrito nel 1989 affondò 629 navi e distrusse 47.000 edifici, oltre a provocare oltre 600 vittime. I danni economici furono stimati in 467 milioni di dollari. All'epoca la RTN non aveva nella sua pur nutrita linea operativa alcuna nave per far fronte concretamente ad una tale situazione. Una catastrofe, anche se non molto grave rispetto ai disastri che colpiscono di continuo il Bangladesh. Certamente anche lo Tsunami del 2004 ha rappresentato una durissima prova, specie nell'area di Pukhet, dove ha colpito con grande violenza.
Thailandia, alla fine del XX secolo[4]
[modifica | modifica sorgente]Alla fine del secolo scorso la Thailandia si ritrovava ben armata ed equipaggiata, del resto era una regione molto importante per i commerci e le comunicazioni. La nuova Costituzione del 1997 diceva anche che la nazione avrebbe dovuto avere F.A. sufficienti per garantire sicurezza e sviluppo. Le F.A. Thailandesi all'epoca erano suddivise in 4 branche: l'ufficio del Ministro, Ufficio del Sottosegretario, Reggimento della Guardia Reale, Comando Supremo delle F.A. Thailandesi. Il primo ministro all'epoca, prima dell'era del 'Berlusconi di Thailandia' Taksin, era Chuan Leakpai, un civile per la prima volta ricoprente anche il compito di capo del Ministero della Difesa, mai prima d'allora occupato da un civile. Comunque il Primo Ministro, a buon peso, era spesso ritratto in uniformi militari. All'epoca era in essere un esame critico della difesa Strategica che avrebbe dovuto comportare la riduzione delle F.A. da 330.000 a 'soli' 250.000 uomini in servizio attivo, ovvero un taglio di circa il 25% entro il 2007. Tanto che, mentre il reclutamento dalla leva selettiva (erano in sostanza scelti tra un eccesso di giovani di leva, i Paesi del Terzo Mondo hanno problemi di soldi, non di giovani) era usato fin'allora si sarebbe arrivati forse alle F.A. solo costituite da professionisti.
L'Esercito era già da anni impegnato in azioni di pace ONU tipo lo schieramento INTERFET a Timor Est, e in generale con impieghi per il soccorso di popolazioni disastrate nei frequenti disastri della regione.
Era struttaro in sette componenti: comando, combattimento, logistica, comando di aerea, istruzione e addestramento, supporto per lo sviluppo. Le aree di impiego erano 4:
- La Prima, settore centrale, era con le divisioni 1, 2 9 e 11ima divisione di fanteria e la 1a divisione di supporto
- Seconda, N-E, con la 3, 6 e la 12ima divisione di fanteria e 2a di supporto
- Terza, Settentrionale, con la 4a divisione di fanteria, 1a corazzata, 3a supporto
- Quarta, Meridionale, con la sola 5a Divisione di fanteria e la 4a di supporto.
Dal momento che l'Esercito è la F.A. più grande e con la minore 'qualità' in genere è quello che con i tagli subisce maggiori riduzioni di organico, con una decurtazione di 45.000 uomini e scendendo sotto i 200.000. Tra i vari cambiamenti vi fu la riduzione delle Divisioni di supporto da 4 a 2. Un'altra forza da formare, era quella d'Intervento Rapido. Le Forze di Reazione Rapida sono diventate importanti per vari motivi: paradossalmente, la crisi economica della metà anni '90 era stata determinante. Le forze d'intervento rapido sono unità leggere che consentono di economizzare le risorse rispetto alle unità convenzionali e assai pesanti da schierare e lente da mobilitare. Le Forze di Rischieramento Rapido erano tuttavia non intese per interventi all'estero, ma per la difesa dei suoi confini da attacchi e minacce. Solo nell'ONU è possibile mobilitare queste unità. Le esercitazioni e missioni thailandesi sono tenute anche a livello internazionale, come l'UNIKOM in Irak, UNGCI che era sempre in Irak, UNTAC in Cambogia, INTERFERET per Timor Est. L'esercito ha iniziato le sue attività fuori aerea già durante la guerra in Corea dei primi anni '50.
Quanto riguarda le esercitazioni vi sono eventi come COBRA GOLD, BALANCE TORCH e altre con gli USA, TEMPLE JADE, CHAPEL GOLD e altre con l'Australia, altre con la Gran Bretagna, Singapore e altre nazioni specie dell'ASEAN.
La forza armata aveva come 'ariete' i carri armati pesanti: erano infatti arrivati dagli USA 53 M60A1 e 125 M60A3, tra le forze corazzate più potenti della regione e abbastanza moderna.
I carri M60 surplus dell'US Army vennero consegnati in due lotti. Verso la fine del 1995 il governo thailandese approvò infatti il trasferimento di 101 M60A3 al prezzo modico di 70 milioni di dollari, da trasferire dal 1996 e pagare in un arco di 4 anni. Altri 75 o più mezzi erano già stati trasferiti[5].
La Marina thailandese aveva invece il compito preminente di difendere il traffico marittimo: il 95% dei traffici commerciali andavano per mare. Al solito, gli interessi erano sempre più integrati e la Thailandia era sempre più interessata a quello che accadeva a grande distanza, per questo era necessario passare ad una sempre più costosa marina d'alto mare. Futuri piani comprendevano sottomarini e una LST 'Newport News', una nave con il ponte abbassabile per arrivare alla spiaggia con i mezzi corazzati. La classe è stata radiata da tempo nell'US Navy, ma è numerosa, con grosse navi, abbastanza moderna e così è diventata un best-seller: molte delle circa 20 navi della classe sono andate a nazioni come l'Australia e la Spagna. In programma erano anche elicotteri SH-2G Sea Sprite, riequipaggiamento di una compagnia carri dei marines, dotati solo dei T-69 cinesi che peraltro erano decisamente più leggeri degli M60 e quindi più facili da manovrare nelle operazioni anfibie-. La difesa costiera era assegnata a ben 10 batterie di Exocet autocarrati, pare del tipo originale MM.38 da 42 km.
L'Aeronautica thailandese era invece mossa da circa 50.000 uomini ma in predicato di perdere 11.000 effettivi, chiudere ben 6 basi e addirittura 12 gruppi di volo. Essa e dotata di caccia F-16 ma era anche intenzionata a comprare gli F-18, risultati troppo costosi per un concreto impiego con i thailandesi.
Erano in contrattazione 18 F-16 Block 15 ex-USAF, che si aggiungevano ai 24 già consegnati in tutto. Strano a dirsi, gli F-18 avevano già messo piede nella Thailandia, sotto forma di parti di ricambio per 1.6 miliardi di bath, già consegnate e da rivendere (chiaramente un brutto esempio di management), tentando anche di comprare missili AMRAAM. In tutto per il FY2000 la RTAF aveva un bilancio di 15 miliardi di bath di cui 3.2 per ammodernamento. Vi erano all'epoca 25 Alpha Jet tedeschi, altro aereo d'attacco leggero comprato grazie alla radiazione da parte dei tedeschi, che si aggiungevano agli L-39 del 1o Stormo. Ogni Alpha Jet era comprato ad un costo di un milione di bath, veramente poco (un Bath pochi anni prima valeva 50 lire) ma erano poi necessari altri 49 milioni per la revisione (classica 'controindicazione' degli aerei usati). Anche così sarebbe valso la pena di tenere questi aerei capaci di colpire un obiettivo a 500 km di distanza con 1 t di bombe, e di essere usate con molta facilità come addestratori. Nondimeno, i timori che fossero troppo vecchi per essere utilizzati c'erano e come. Ma del resto, gli aerei da sostituire erano gli OV-10 Bronco, ancora più vecchi. e gli AU-23 'Peacemaker'. Altre macchine erano in predicato: un C-130 era da costruire come macchina AEW con 5 milioni di bath, francamente poco per una macchina del genere.
Caccia USA
[modifica | modifica sorgente]I primi jet furono 40 F-86F dal marzo del '62 per gli squadroni No.12, 13 e 14, fino a che questi vennero rimpiazati dal '66 con gli F-5.
Gli F-5 thailandesi[6]iniziarono ad arrivare nei tardi anni '60 grazie ad un accordo con gli USA che in cambio avrebbero avuto l'autorizzazione ad usare l'importantissimo territorio thailandese per le azioni anti-Vietnam. Dopo di questo, fu proprio la Thailandia la seconda nazione del SE asiatico il secondo cliente per l'F-5 Freedom Fighter. I primi arrivarono attorno al '66, e in tutto di questi agili e piccoli caccia tattici ne giunsero 24 'A', 4 RF-5A, 2 F-5B. Queste macchine vennero designate B.Kh 18 in servizio con la RTAF che per la prima volta schierò degli aerei supersonici (anche se non a bassa quota). Vennero inviati tutti alla base di Don Maung con il 13 sqn per gli A, e l'11imo per gli RF. Il 13 sarebbe stato poi inviato a Korat diventando il 103imo. Già ai primi anni '80 ne restavano solo 14, poi arrivarono 2 F-5B dalla Malaysia nel 1981. Il No.103 sqn ha iniziato poi a ricevere gli F-16 nel 1988, trasferendo i suoi vecchi F-5 al 231imo nel 1989.
Nei tardi anni '70 arrivarono gli F-5E[7] con radar nonché motori di tipo potenziato, con due lotti di 17 F-5E e altri 3 F-5F ciascuno, per un totale di 40 aerei. Vennero consegnati nel 1977 il primo lotto, e nel 1980 il secondo. Inoltre, 10 aerei vennero ordinati di seconda mano, reduci dal compito di 'aggressor' con le PACAF americane, fino a quando venne chiusa la Clark AFB nel 1988.
Vennero forniti al No.102 del No.1 Wing di Nakhom Ratchasima, come si chiamava prima Korat. Poi arrivarono al No.403 Sqn del 4 Wing di Takhli, che prima operava con gli A-37B ,mentre il No.103 di Nakhom Ratchasima di Ubon usava i vecchi F-5A- In servizio con la RTAF questo caccia venne chiamato B.Kh.18 per il modello A, e B.Kh.18 per il modello E.
Naturalmente questo non fu la fine: nel giugno '85 venne stabilito di aggiornare 20 F-5E con l'INS LN-39, sistemi ALR-46 RWR, lanciatori ALE-40, e un moderno HUD della GEC Avionics. Altri 18 aerei sarebbero stati aggiornati solo con l'HUD e l'INS ma senza ECM. Inoltre venne comprato il potente pod GPU-5/A da 30 mm. Si tratta di un cannone molto alleggerito rispetto all'originale Avenger dell'A-10 che era il GAU-13/A, con 7 canne. Qui invece aveva 4 canne con 2400 colpi al minuto (altre fonti parlano di 3000).
Dato che il 102 Squadron ricevette l'L-39ZA nel 1994, gli F-5E vennero trasferiti a quel punto al No.711 sqn. della 4 Divisione aerea e del 71 Stormo di Surat Thani, che tolse a sua volta i suoi OV-10 dalla linea trasferendoli al 411 Sqn. Nel frattempo arrivarono anche gli F-16 nel 1988 per il No.103 sqn mandando i suoi vecchi F-5A e RF-5A al 231 imo sqn nel 1989. Infine il No.403 venne riequipaggiato con l'F-16C nel 1995. Così altro cambiamento venne fatto: con il 403imo pianificato per dare i suoi F-5E al 211 e 231 mentre riceveva gli F-16.
Ad un certo punto le unità con gli F-5 erano:
- 2nd Air Division, 21 Wing, Ubon Ratchathani:
211 Squadron
- 2nd Air Division, 23 Wing, Udon Thani :
231 Squadron
- 3rd Air Division, 4 wing, Takhli:
403 Squadron
- 45h Air Division, 71 Wiong, Surat Thani:
711 Squadron
Degno di nota, la Thailandia siglò un contratto in modalità FMS per gli Hornet, i degni discendenti degli F-5, e precisamente per 4 F-18C e 4D nel 1996, con missili AGM-84 e AIM-120 AMRAAM associati. La consegna doveva avere luogo per l'ottobre 1999, ma la catastrofe economica delle 'tigri asiatiche' a causa di speculazioni selvagge in borsa che le affosserono per anni, soprattutto venne colpita proprio la Thailandia e a quel punto l'ordine, tra gli altri (tra chi 40 AMX. sostituiti da una trentina di L-159) venne cancaellato, lasciando agli F-16 già presenti il compito di prima linea thailandese. Gli F-5 thailandesi, per non venire totalmente resi obsoleti dalla loro età, vennero aggiornati dalla Elbit israeliana. Gli F-18 erano già stati prodotti, e allora nonostante tutto, vennero posti in servizio, ma nell'USMC Aviation, preventivamente tutti convertiti allo standard più moderno Night Attack, e tutti biposto D. Questa vicenda, nel suo piccolo, ricorda non poco la saga degli Hornet coreani.
Nell'aprile 1985 vennero fatte richieste per comprare 12 F-16A,[8] prima del tipo con il motore J79, nel luglio 1987 vennero ordinati gli F-16 con i motori F100 per la Kongtap Agard Thai, l'Aeronautica thailandese, e la lettera d'accordo venne firmata nel dicembre 1987 per 14 F-16A e 4 F-16B, in conto FMS e con il nome dell'operazione come 'Peace Naresuan', ma questo finì per riguardare solo 8 F-16A e 4 B del Block 15 con motore F-100-PW-220.
I primi aerei vennero consegnati a Forth Worth nel maggio 1988, e assegnati al 103 imo squadrone di Korat. Avevano il radar APG-66S, e alcune particolarità come la compatibilità con i missili Python 3, e un pod Thompson TRT ATLIS III per la designazione dei bersagli con un sistema TV per vedere e designare il bersaglio, e poi seguiti da 6 pod Rubis di navigazione a bassa quota e cattive condimeteo, dati alla Thompson-TRT nel novembre 1993.
Altri 16 aerei Block 15 OCU ovvero aggioranti sono stati poi ordinati nel 1992 ed erano 12 A e 4 B, sempre consegnati a Forth Worth nel settembre 1995. Questi aerei erano per il No.403 Squadron di Takhli, che prima aveva gli F-5E/F.
La Thailandia voleva anche un terzo squadrone con gli F-16 e considerò F/A-18 contro gli F-16 Block 52 e vinse il primo, nonostante anche la concorrenza dei Su-27/35. Vennero ordinati gli F-18 ,ma poi l'ordine venne cancellato e al posto suo, dopo avere trovato i soldi, almeno 12 F-16 vennero considerati per comprare gli F-16 ex-USAF. Alla fine del 1999 gli USA autorizzarono 18 aerei e l'ordine venne firmato dai thailandesi, ma ridotto a 16 macchine. Si trattava di Block 15 ADF da difesa aerea con consegne dai primi del 2002.
I serial numbers erano BK-19-13/37, BK 19 si riferisce al tipo che nella RTAF è l'F-16. Poi venivano gli ultimi due numeri del calendario buddista. Sono trattenuti assieme a quelli originari USAF. Ma vi è anche un altro sn. che è riportato da Joe Brennan sul suo sito (da cui vengono tutte le informazioni sui caccia statunitensi in Thailandia), e che viene riportato almeno per parte degli aerei:
- 86-0378 General Dynamics F-16A Block 15AA OCU Fighting Falcon, poi in Thailandia come sn. 10305
- 86-0379/0381 General Dynamics F-16B Block 15AA OCU Fighting Falcon come sn. 10301/10303
- 87-0702/0708 General Dynamics F-16A Block 15AB OCU Fighting Falcon come sn- 10306/10312
- 87-0709 General Dynamics F-16B Block 15AB OCU Fighting Falcon come 10304
- 91-0062/0067 General Dynamics F-16A Block 15AJ OCU Fighting Falcon come 10313/10318
Per esempio, Sn. 10301 significava 'il primo aereo (01) assegnato allo squadrone 103'.
La Marina e le portaerei[9]
[modifica | modifica sorgente]La Marina Thailandese è nata oltre 70 anni fa con i primi WS-103S giapponesi consegnati il 1 giugno 1938. Ultimamente ha ricevuto aerei O-1, S-70, A-7, P-3 per un totale di almeno 16 differenti modelli su 9 squadroni. Forse era naturale anche pensare alla portarei leggera, e così è stato annunciato nel 1991. Sebbene la Marina fosse in forte potenziamento e così l'economia della 'Tigre asiatica', è difficile per una piccola potenza marittima manovrare una portaerei, anche se piccola ed economica come nessun'altra. La commessa venne passata ai cantieri Vulkan (Germania) per una nave da 8.000 t. Poteva essere la volta che i Tedeschi tornavano ad occuparsi di portaerei dopo la Zeppelin d'anteguerra e qualche altro progetto di riconversione, la consegna era prevista per il 1994; ma il Parlamento tedesco pose un veto alla costruzione e così i Thailandesi cercarono piuttosto gli Spagnoli de i cantieri Bazan, che avevano da poco costruito la Asturias per la Marina. Aumentato il dislocamento a 11.000 e aggiunto un ponte di volo con sky-jump da 12°, con elevatori idonei anche per gli Harrier, la nave venne varata nel 1996 e consegnata già nel '97 come 911 CHARKI NARUEBET, per poi venire destinata alla base di Sattahip, vicino U Tapau e la principale dell'aviazione navale thailandese. Gli Spagnoli per l'occasione cedettero anche i superstiti AV-8S. L'unità ha la capacità di portare questi e gli elicotteri S-70 per un massimo di una dozzina di unità. È più piccola della Asturias spagnola e grossomodo simile dimensionalmente alla Garibaldi. Avrebbe anche la capacità di portare, se necessario, i CH-47 Chinook e ha richiesto due squadroni di nuova costituzione, nel CAW 3 (stormo aereo imbarcato in stila USN). Ma quella che è la portaerei più piccola del mondo è anche al contempo lo yacht più grande, dato che ha un ponte dedicato alla presenza della famiglia reale thailandese. In effetti, la nave è rimasta a languire nella sua base e solo una volta o due l'anno è uscita, legata agli spostamenti dei Reali di Thailandia.
Quanto alle armi, i lanciatori Mk 41VLS e i Phalanx non sono mai stati montati, mentre vi sono solo i missili Mistral e qualche arma leggera a difesa della nave. La complessa e costosa componente elettronica non è stata completata; i vecchi AV-8 Matador sono a terra dal 2003 e le navi di scorta, tre fregate classe Naresuan, si sono viste insieme solo nel 1997. La Marina ha dovuto poi cancellare anche il programma per i sottomarini e nell'insieme le condizioni economiche hanno dimostrato come l'acquisto di questa nave sia stato un 'passo più lungo della gamba'. Definita giustamente un 'elefante bianco' per la sua mole, colore e inutilità, la portaerei thailandese resta un esempio operativo fallimentare per carenze della flotta che si suppone dovrebbe operare con portaerei, e soprattutto del Paese che possiede la suddetta flotta. Come interessante parallelo in termini di 'trasporto impropri' (VIP), va ricordato che anche l'ultima corazzata britannica, la HMS Vanguard, per un certo periodo fu considerata una nave mista con funzioni anche di yacht reale, con tanto di piattaforma per prendere il sole montata sopra una torretta d'artiglieria. Soluzione che certo non sarà necessaria alla famiglia reale thailandese, avendo a disposizione un intero ponte di volo, con solo qualche elicottero imbarcato per servizi di collegamento più che operativi.
Note
[modifica | modifica sorgente]- ↑ Armi da guerra N.102
- ↑ Ferrari, Giorgio, L'aviazione Thailandese, A&D Set 1992
- ↑ La Marina Thailandese, RID Aprile 1997 pagg. 32-38
- ↑ Le Forze Armate Thailandesi RID Agosto 2000 pagg. 53-57
- ↑ P&D Novembre 1995
- ↑ F-5, articolo di J.Baugher
- ↑ articolo di J.Baugher
- ↑ articolo di J.Baugher
- ↑ Fassari Giuseppe, speciale portaerei su Aerei set-ott 08