Forze armate mondiali dal secondo dopoguerra al XXI secolo/USA-6

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SSN[modifica]

Gli Stati Uniti d'america non hanno tardato a costruire i loro primi sottomarini nucleari: in effetti, tra tutte le tipologie di navi militari quelle subacquee, con la loro dipendenza da batterie per la navigazione subacquea, sono quelle che necessitavano maggiormente di una potenza indipendente dai motori a combustione interna.

Lo SKATE

La prima crociera del sottomarino USS NAUTILUS sotto i ghiacci del Polo Nord ha permesso di apprezzare meglio la nuova era della propulsione nucleare applicata alle navi subacquee. Il successivo SEAWOLF era simile, entrambi vennero realizzati tra il 1955 e il 1957. Il TRITON del 1959 era un sottomarino da picchetto radar, con due reattori, poi riclassificato come unità polivalente. I successivi 'Skate' erano 4 navi ancora con due assi, le ultime prima che arrivarono i successivi sottomarini, che divennero tutti sistematicamente navi ad un solo asse.

Il sottomarino USS Bashaw mostra gli evidenti cambiamenti alla sagoma, ottenuti anche con false strutture in vetroresina. Queste furono causa della mancata esplosione di alcuni AS-12 tirati contro il sottomarino SANTA FE

Nel frattempo il filone dei sottomarini convenzionali terminava dopo alcune classi di navi. Il principale contributo in questo tipo di sottomarini venne dato dall'aggiornamento di unità belliche, che con le tecniche e i principi messi in atto secondo le conoscenze dei Type XXI tedeschi, formando aggiornamenti dei 'Tench' e 'Balao' agli standard GUPPY II o III. Si trattava di rendere più potenti le batterie ed eliminare quanto possibile ogni resistenza idrodinamica, incluse tutte le artiglierie esterne. Hanno servito per decenni con numerose Marine del mondo, da quella Italiana a quella argentina. Il SANTA FE era uno di questi, catturato e affondato dagli inglesi durante la guerra del 1982.

L'ALBACORE

Gli ultimi sottomarini convenzionali americani furono i 'Darter', mentre la rivoluzionaria configurazione a 'goccia allungata' venne studiata con l'ALBACORE.

Gli Skipjack, 5 unità per l' US Navy della fine anni ’50, non sono stati i primi SSN costruiti in serie, in quanto preceduti dalla ‘classe Skate’, dotata di 2 assi portaelica, ma hanno indubbiamente costituito l'atto di nascita del moderno SSN.

Essi avevano una forma di scafo a goccia allungata, una forma molto indicata per la velocità subacquea, e per ottenere anche una grande agilità anche perché essi, decisamente piccoli, avevano anche i timoni sulla vela anziché anteriormente, a prua. Molto piccoli, veloci, agili, con scafo unico, essi avevano anche un solo asse di moto e un unico reattore. Con 30 nodi di velocità sono stati la classe più veloce fino ai ‘Los Angeles’. Quanto al reattore, che alimentava 2 turbine a vapore ciascuna da 15.000 hp, la sua sigla S5W significa S = Submarine platform 5 = Fifth generation core designed by the contractor W = Westinghouse, contracted designer.

A prua, il comparto per il grande sonar a bassa frequenza, subito dopo il comparto siluri e a seguire, all'incirca a mezza nave, la centrale di combattimento e sopra di essa la vela, con i timoni. Di seguito altri alloggi e stive varie, mensa e magazzini. L'ultimo terzo abbondante dello scafo era per il reattore nucleare, seguito da 2 turbine sullo stesso asse portaelica, la quale, all'estrema poppa era circondata da impennaggi cruciformi.

Nonostante le ridotte dimensioni, essi avevano 6 TLS a prua con 24 siluri o 48 mine.

Una sesta unità, lo Scorpion, costituì la base per il programma di SSBN classe ‘Washington’, ma andò perduto nel 1968 con i suoi 99 uomini di equipaggio.

Tutto sommato, i sottomarini 'Skipjack' sono piuttosto piccoli, come dimostra la comparazione diretta con i membri d'equipaggio

Nonostante la mancanza di cure per la silenziosità e di sensori realmente moderni, gli 'Skipjack' sono rimasti in servizio fino alla fine anni ’80. Molto veloci, ebbero tuttavia a registrare un ulteriore disastro il maggio 1968, un periodo già piuttosto infelice e confuso per gli USA (Vietnam), che quasi fece passare in secondo piano la perdita dell'USS Scorpion. Erano passati 5 anni dalla perdita del TRESHER, un'eternità: si era passati dall'America degli ideali kennediani a quella della dura e disillusa guerra nel Sud Est Asiatico. In questo contesto capitò che lo USS Scorpion, il 22 maggio, facesse perdere le tracce di sé e dei suoi 99 uomini; il SOSUS era già operativo ma non sentì niente dell'implosione del battello. Ci riuscì una stazione idrografica che serviva per sentire l'impatto dei missili lanciati da C.Canaveral, basata alle Canarie. Da questa si sentì il rumore attorno alle 18.22-18.42, che poi culminò 91 secondi dopo con una serie di rumori segnalanti un'implosione, durati 3 minuti e con una 'coda' fino a 20 minuti dopo. Era l'agonia del battello. Dato che sembrava andare in direzione opposta a quella segnalata, lo Scorpion era forse in emergenza. Forse uno dei suoi siluri Mk37 si era attivato improvvisamente. IL problema era che in tal caso non si poteva fermare: bisognava lanciarlo; ma per questo era necessario salire a quota periscopica per verificare se c'erano navi all'orizzonte e virare di 180 gradi per non rischiare di essere colpiti dal siluro nella sua traiettoria di ricerca circolare. Se non veniva lanciato il siluro, le sue batterie si surriscaldavano ed esplodevano stando all'aria. Il batiscafo Trieste era stato radiato, così toccò al Trieste II a localizzarlo a 3.350 m. Secondo le risultanze dell'inchiesta del 1970 pare che al contrario vi fosse una esplosione nelle batterie di bordo del battello e non ai siluri, le cui batterie Mk-46 erano note per il rischio di esplodere o incendiarsi. A bordo del battello era già capitata un'emergenza con un siluro, lanciato poi con successo, appena un mese prima. Affondate con il sottomarino furono anche due torpedini Mk-45 ASTOR con testata nucleare, a suo tempo imbarcati sugli SSN americani. Queste due catastrofi erano limitate rispetto alla serie di danni subiti dalla flotta sovietica, ma nondimeno portarono via ben 228 vite umane, inclusi 17 civili.

  • Dislocamento 3.075 t
  • Stazza lorda 3.515 t
  • Lunghezza 76,7 m
  • Larghezza 9,6 m
  • Pescaggio 8,5 m
  • Profondità operativa 300 m
  • Propulsione Nucleare, 1 reattore S5W ad acqua pressurizzata con 2 turbine su 1 asse
  • Velocità: 20 nodi in superficie, 30 immerso
  • Capacità di carico
  • Equipaggio 114
  • Sensori di bordo 1 radar per la scoperta i superficie. 1 sonar a scafo BSQ-4; 1 centrale controllo tiro Mk113 e 1 telefono subacqueo.
  • siluri: 6 TLS a prua con 24 siluri Mk 37 o Mk 48, oppure 48 mine Mk 57

  • SSN-585 Skipjack, varato a General Dynamics (Electric Boat division) il 26/5/58, in servizio il 15/4/59, radiato il 19/4/90
  • SSN-588 Scamp, Mare Island Naval Shipyard il 8/10/60, in servizio il 5/6/61, perso il 28/4/88
  • SSN-589 Scorpion, General Dynamics (Electric Boat division) il 19/12/59, in servizio il 29/7/60, perso il 30/6/68
  • SSN-590 Sculpin, Ingalls Shipbulilding Corp. il 31/3/60, in servizio il 1/6/61, perso il 3/8/90
  • SSN-591 Shark, Newporyt News il 16/3/60, in servizio il 9/2/61, perso il 15/12/89
  • SSN-592 Snook, Ingalls Shipbulilding Corp. il 31/10/60, in servizio il 24/10/61, perso il 8/10/86


Nel 1960 entrò in servizio l'HALIBUT, il primo SSGN, ovvero un sottomarino capace di lanciare missili cruise, in questo caso i potenti Regulus, capaci di prestazioni supersoniche. Ma dovevano essere lanciati in superficie e con un processo macchinoso. In effetti, questi sottomarini finirono per essere utilizzati (grazie all'uso degli ex-hangar per missili) per gli incursori subacquei SEAL. A tutti gli effetti, i missili POLARIS resero superati gli SSGN. Anche i sovietici arrivarono a questa conclusione e i loro SSGN finirono per passare dall'attacco terrestre a quello antinave.

I 14 classe Tresher sono stati i successivi SSN USA,e rispetto agli Skipjack hanno costituito un migliore progetto. Infatti i precedenti, malgrado la velocità, maneggevolezza e il fatto stesso di essere nucleari, erano ancora macchine limitate. Dopo la perdita dell'unità capoclasse, la classe venne ribattezzata classe Permit.

La struttura fondamentale era la piena espressione del tipico SSN USA. A prua, il comparto per il grande sonar a bassa frequenza BQQ-5 aveva spazio grazie allo spostamento dei tubi lanciasiluri, dietro gli alloggi, il comparto siluri a metà scafo e a seguire, all'incirca a mezza nave, la centrale di combattimento e sopra di essa la vela, con i timoni. Di seguito altri alloggi e stive varie, mensa e magazzini. L'ultimo terzo abbondante dello scafo era per il reattore nucleare, lo stesso degli Skipjack seguito da 2 turbine sullo stesso asse portaelica, il quale, all'estrema poppa era circondato da impennaggi cruciformi. L'acciaio per la prima volta era l'HY-80 (High Yeld) ad alta resistenza, mentre i motori erano su supporti speciali per ridurre il rumore irradiato. Il sottomarino complessivamente era superiore agli Skijack, con la possibilità di scendere più in profondità e di usare sensori più avanzati.

I Tresher erano migliori degli 'Skipjack' perché:

  • erano i primi con capacità volumetriche molto elevate, grazie alla struttura a goccia allungata
  • erano la prima classe numericamente significativa
  • possedevano per la prima volta un sonar di grande portata e potenza a prua, con lo spostamento dei TLS (tubi lancio siluri) a centro nave per lasciargli spazio.
  • avevano cura per le elevate profondità operative
  • avevano missili ASW SUBROC
  • erano progettati per ridurre il rumore irradiato.

La velocità era sensibilmente inferiore (26-27 nodi) a quella dei predecessori e delle unità sovietiche ‘November’, ma per tutto il resto erano mezzi superiori. Almeno secondo Armi da Guerra, mentre secondo altre fonti (vedi wiki.en) la velocità, grazie alla migliore idrodinamicità, non era calata nonostante la mole maggiore.

Nel corso degli anni hanno ricevuto molti aggiornamenti, come un nuovo sistema di controllo del tiro, (Mk 117 anziché Mk 113) predisposizione per i missili Harpoon e Tomahawk, nonché un sonar rimorchiato (BQQ-5). Anche i siluri sono passati dai difettosi Mk 37 ai potentissimi Mk 48 ,oltre ai missili Harpoon, mine ed altro ancora.


Nonostante ciò l’unità capoclasse, il Tresher w:en:USS Thresher (SSN-593), andò perduto con tutto l’equipaggio, durante le prove d’immersione. Era il 10 aprile 1963 al largo di Cape Cod, e il sottomarino, ancora alle prove, alle 9.13 lamentò delle difficoltà minori. Alle 9.18 andò distrutto. I rottami vennero trovati a 2.560 m di profondità con l'uso di un mezzo telecomandato da parte della nave oceanografica ATLANTIS II il 22 maggio successivo; il 24 giugno con il batiscafo Trieste (costruito a Napoli su progetto dello svizzero Picard nel '53 e autore, con l'Operazione Nekton, dell'esplorazione della Fossa delle Marianne, a 11.521 m di profondità, missione avvenuta il 23 gennaio 1960), che riportò in superficie vari reperti entro l'estate successiva. Il battello era imploso e quindi appariva distrutto: il suo possente scafo di acciaio speciale era andato in pezzi. Dalla ricostruzione fatta, pare che le tubature di raffreddamento del battello cedettero e l'acqua di mare mandò in cortocircuito l'impianto elettrico, una volta entrata nel battello. Questo spense il motore e purtroppo comportò la perdita di controllo, impedendo l'emersione d'emergenza. Il battello aveva a bordo ben 112 militari e 17 tecnici per le prove, 129 in tutto. Questo fu la peggiore catastrofe dei sottomarini americani, almeno dal dopoguerra. Si scoprì con le (allora costose) tecniche degli ultrasuoni, che vi erano brasature fatte in maniera difettosa, una tecnica (brasatura all'argento) che comportava la liquefazione del materiale saldabile senza fondere il più resistente acciaio. Dopo di allora questo sistema venne sostituito con la saldatura in tutti i casi. Inoltre le casse d'emergenza, azionate da bombole ad aria compressa, non funzionarono come da progetto. Ma pare che le valvole di riduzione, necessarie per buttare fuori l'acqua a grandi profondità (e pressioni), fossero bloccate. Successe anche in un altro sottomarino, che si ritrovò addirittura le casse fermate da una formazione di ghiaccio. Ora gli SSN sono unità molto 'energiche' e con alcune peculiarità rispetto ai normali sottomarini. Di fatto, manovrano un po' come un'astronave, anzi un'idronave: la loro stabilizzazione sott'acqua dipende dalla portanza data dalla velocità e dall'angolo d'attacco delle superfici di controllo, un po' come sugli aerei, mentre le casse di compenso non vengono quasi usate per variare la profondità. Se venissero azionate in maniera troppo rapida, infatti, potrebbero comportare un angolo d'emersione troppo alto, con il rischio di perdere il controllo del battello. Soprattutto con le unità dallo smilzo scafo singolo, a quel punto la vela potrebbe comportare la perdita d'equilibrio e persino il rovesciamento del battello, un'eventualità pericolosissima. Invece, la prassi normale è di salire a quota periscopica, controllare che non ci siano navi in giro, e poi svuotare le casse per acquisire la spinta verso l'alto ed emergere. Quindi normalmente le casse di compenso non sono quasi usate sott'acqua, durante la navigazione. Non è tanto sorprendente se poi, al momento di impiegarle, non funzionino come da contratto: per fare un esempio, anche gli M1 Abrams hanno dimostrato una scarsa affidabilità delle pompe di trasferimento di carburante durante Desert Storm, di cui nessuno si era accorto prima, perché in genere non erano costretti a consumare anche il carburante di riserva, dei serbatoi posteriori.

Insomma, sebbene il reattore avesse uno standard di costruzione elevatissimo, non così era per lo scafo: le tubature dell'acqua di raffreddamento, l'elemento di congiunzione tra le due realtà, avevano dimostrato di essere inaffidabili e così i sistemi di sicurezza. Tutto questo ebbe importanti ripercussioni negli standard di sicurezza dell'USN per i sottomarini, ma intanto la capoclasse di questa importante e potente classe di unità navali era andata persa con numerose vite umane. Così la classe divenne ‘Permit’ dal nome della seconda unità.


  • Entrata in servizio: 1963
  • Dislocamento: 3.750-4.325
  • lunghezza: 84,9 m eccetto il Jack con 90,7 m e altri tre battelli con 89 m.
  • larghezza: 9,6 m
  • pescaggio: 8,8 m
  • profondità operativa: 400 m, massima 600
  • Propulsione: Nucleare, 1 reattore S5W ad acqua pressurizzata con 2 turbine su 1 asse
  • Velocità: 18 in superficie-27 immerso nodi
  • Equipaggio: 122-134
  • Sensori: 1 radar per la scoperta i superficie BSB-11; 1 sonar a scafo BQQ-2 o BQQ-5; 1 centrale controllo tiro Mk117; un sistema di comunicazioni satellitare e 1 telefono subacqueo.
  • Armamento: 4 TLS a mezza nave con 23 siluri Mk 37 o Mk 48, oppure 15 siluri Mk 48, 4 SUBROC e 4 Sub-Harpoon, oppure 46 mine Mk 57

  • SSN-593 Tresher, varato a Portsmouth Naval Shipyard il 9/7/60, in servizio il 3/8/61, radiato il 10/4/63
  • SSN-594 Permit, Mare Island Naval Shipyard il 1/7/61, in servizio il 29/5/62, perso il 23/7/91
  • SSN-595 Plunger, Mare Island Naval Shipyard il 9/12/61, in servizio il 21/11/62, perso il 2/2/90
  • SSN-596 Barb, Ingalls Shipbulilding Corp. il 12/2/62, in servizio il 24/8/63, perso il 10/3/89
  • SSN-603 Pollack, NY Shipbuilding Corp il 17/3/62, in servizio il 26/5/64, perso il 1/3/89
  • SSN-604 Haddo, NY Shipbuilding Corp il 18/8/62, in servizio il 16/12/64, perso il 12/6/91
  • SSN-605 Jack, Portsmouth Naval Shipyard il 24/4/63, in servizio il 31/3/67, perso il 11/7/90
  • SSN-606 Tinosa, Portsmouth Naval Shipyard il 9/12/61, in servizio il 17/10/64, perso il 15/1/92
  • SSN-607 Dace, Ingalls Shipbulilding Corp. il 18/8/62, in servizio il 4/4/64, perso il 2/12/88
  • SSN-612 Guardfish, NY Shipbuilding Corp il 15/5/65, in servizio il 20/12/66, perso il 4/2/92
  • SSN-613 Flasher, General Dynamics (Electric Boat division) il 22/6/63, in servizio il 22/7/66, perso il 14/9/92
  • SSN-614 Greenling, General Dynamics (Electric Boat division) il 4/4/64, in servizio il 3/11/67, perso il 18/4/94
  • SSN-615 Gato, General Dynamics (Electric Boat division) il 14/5/64, in servizio il 25/1/68, perso il 35/4/96
  • SSN-621 Haddock, Ingalls Shipbulilding Corp. il 21/5/66, in servizio il 22/12/67, radiato il 7/4/93




La classe Classe Sturgeon, entrata in servizio pochi anni dopo ai Classe Tresher, è data da ben 37 unità, completate tra il 1967 e il 1974. Essi sono mezzi simili a quelli precedenti, con ulteriori apparati elettronici e accorgimenti per ridurre il rumore.

Hanno per il resto struttura analoga, scafo unico, affusolato, un’unica elica, impennaggi cruciformi a poppa, timoni sulla vela molto alta e di pianta ellittica, un unico reattore nucleare ad acqua pressurizzata e un grande sonar che occupa la prua intera, togliendo spazio all’armamento.

La struttura fondamentale era sempre la stessa del tipico SSN USA. A prua, il comparto per il grande sonar a bassa frequenza, dietro gli alloggi, il comparto siluri e a seguire, all'incirca a mezza nave, la centrale di combattimento e sopra di essa la vela, con i timoni. Di seguito altri alloggi e stive varie, mensa e magazzini. L'ultimo terzo abbondanete dello scafo era per il reattore nucleare, seguito da 2 turbine sullo stesso asse portaelica, la quale,all'estrema poppa era circondata da impennaggi cruciformi.

Alcune unità sono state costruite con scafo allungato a quasi 93 metri, per ospitare apparecchiature ELINT del programma ‘Holy stone’, per lo spionaggio sulle coste nemiche, dopo la tragedia delle navi di superficie come la Liberty. Gli SSN sono sempre più adatt ia quest oscopo che le navi di superficie.

Per il resto, gli 'Sturgeon' sono unità prevalentemente ASW, come la classe precedente.Sono ancora più silenziosi e hanno 4 TLS da 533mm a centronave.

Hanno costituito una realtà importantissima per l’US Navy e costituito il periodo della massima differenza con la controparte sovietica in campo degli SSN. Numerosi, efficienti, silenziosi, ben armati. Sono stati ovviamente aggiornati con missili ed apparecchiature varie, come i precedenti SSN.

Negli anni ’90, con la riduzione da 100 a 55 SSN ,l’US Navy li ha tolti via via dal servizio, lasciando praticamente solo la classe 'Los Angeles' in servizio. Essa possedeva l’unica dote mancante alla 'Sturgeon', quella della elevata velocità per stare al passo con le portaerei e gli SSN sovietici.

  • Dislocamento: 4.266-4.777 t
  • Lunghezza: 89 o 92,1 m
  • Larghezza: 9,65 m
  • Pescaggio: 8,9 m
  • Profondità operativa: 400 m, massima 600
  • Propulsione: Nucleare, 1 reattore S5W ad acqua pressurizzata con 2 turbine su 1 asse
  • Velocità: 18 nodi in superficie- 26 immerso
  • Equipaggio: 121-134
  • Sensori di bordo: 1 radar per la scoperta in superficie BPS-14. 1 sonar a scafo BSQ-2 e un BQQ-5; 1 centrale controllo tiro Mk 113 o Mk 117 e 1 telefono subacqueo, vari sistemi di comunicazione, tra cui un satellitare WSC-3
  • siluri: 6 TLS a prua con 24 siluri Mk 37 o Mk 48, oppure 48 mine Mk 57
L'USS Asheville

I 'Los Angeles' sono i più numerosi tra tutti gli SSN. Entrati in servizio nel 1976, da anni rappresentano il grosso della flotta subacquea americana. Questi sottomarini vengono usualmente denominati con nomi di città, rompendo una lunga tradizione che vuole tutti i sottomarini della marina militare americana battezzati con nomi di creature marine. Questa classe è anche comunemente nota come "classe 688", dal codice di classificazione del primo esemplare, SSN-688.

I 'Los Angeles' sono estremamente veloci: è stato dichiarato che sono in grado di superare la velocità di 25 nodi (46 km/h), e si pensa possano oltrepassare addirittura i 35 nodi (65 km/h) in condizioni ideali. Questo ha reso per la prima volta fattibile la scorta ai gruppi portaerei, ora che ci si ritrovò con battelli veloci almeno quanto gli 'Skipjack', ma silenziosi e ben equipaggiati come gli 'Sturgeon'. Possono trasportare 24 siluri ma come al solito vi sono solo 4 tubi di lancio, siti a mezzanave. Anche per dar loro maggiore autonomia di fuoco, specie in azioni di attacco missilistico su obiettivi a terra, è stata studiata una modifica che ne ha fatto praticamente degli SSGN, come si vedrà poi.

In definitiva, anche se più veloci, i primi 'Los Angeles' non erano molto diversi dagli 'Sturgeon'. La differenza maggiore era data in effetti dalle prestazioni del nuovo reattore nucleare S6G, dove '6' sta per sesta generazione, che non solo offriva una operatività molto maggiore (con rifornimenti di combustibile nucleare ogni 10-13 anni di servizio) ma anche capace di offrire una potenza doppia. Per il resto non vi sono molte differenze: il grande sonar attivo/passivo a prua era il BQQ-5, a bassa frequenza (e quindi ad alta portata), sonar rimorchiato, tre idrofoni per lato, che sfruttando la lunghezza del battello consentono di misurare la distanza degli echi triangolando, e due altri idrofoni a grande portata, di cui uno è quello rimorchiato (questo sistema, almeno all'epoca dell'introduzione in servizio con i primi 'Los Angeles' era infatti un apparato idrofonico, non un sonar attivo). I tubi di lancio siluri erano in numero e disposizione analoga a quella dei precedenti battelli.

Nonostante la loro validità tecnica, i 'Los Angeles' sono stati presto aggiornati. I primi 5 ebbero anche problemi tecnici e costruttivi, dati da un tipico punto debole delle costruzioni di questa categoria, ovvero la tenuta delle saldature, nient'affatto banale da assicurare. A parte questo, dopo le prime 12 navi è stato introdotto l'armamento missilistico basato su Sub-Harpoon e Tomahawk BGM-109. Aggiornando il progetto base a questo standard, vennero prodotti altri 19 SSN.

Dopo il 31imo battello (ovvero dal SSN 751 in poi), vennero apportati dei miglioramenti tali da dare origine ad una vera e propria sottoclasse, con i suoi esponenti noti anche come "688I": questi sono dotati di un nuovo rivestimento anecoico che li rende più silenziosi, incorporano sistemi di combattimento più avanzati, sono capaci di operazioni sotto la banchisa polare, che è un posto ideale per nascondere i sottomarini atomici lanciamissili, posseggono timoni di profondità sulla prua (invece che sulla torretta) e montano un sistema per il rilascio di mine e tubi di lancio verticali (Vertical Launch System, VLS) appositamente studiati per il lancio di Tomahawk. In questo modo è possibile aumentare, con un espediente molto semplice, del 50% l'autonomia di fuoco del battello. La trasformazione, in opera La marina statunitense attualmente sta ritirando i vecchi sottomarini classe Los Angeles con sistemi di lancio non verticali in favore dei sottomarini classe Virginia.

  • Stazza: 6.927 tonnellate, SSN 688-699 (sommerso): 9,927 t,

SSN 700-714 (sommerso): 6,977 t, SSN 716-725, 750 (sommerso): 7,102 t, SSN 751-773 (sommerso): 7,147 t

  • Lunghezza 109,7 m
  • Larghezza 10 m
  • Altezza 9,7 m
  • Pescaggio 9,7 m
  • Profondità operativa 450 m
  • Propulsione reattore S6G
  • Velocità in superficie: 25+nodi, in immersione: 32 nodi
  • Equipaggio 141
  • Sensori di bordo BQQ-5E(V)1 (sferico) o BQQ-5C active/passive (conforme), TB-16D e TB-23 (solo 688i)
  • Armamento: 4 tubi di lancio (533 mm), 22 siluri Gould Mk 48, SLCM-GDC Tomahawk, SSM-GDC Tomahawk, McDonnel Douglas Harpoon
  • costruttore: GD Electric Boat e Newport News Shipbuilding

Attualmente sono operativi cinquanta sottomarini classe Los Angeles: 24 per la Flotta del Pacifico e 26 alla Flotta Atlantica. Nel 1983 ve n'erano rispettivamente 6 e 16, e il programma di costruzioni prevedeva, oltre alle 4 navi costruite nel 1983, altre 4 nel 1984, 3 nel 1985, 2 nel 1986, 3 nel 1987 e 3 nel 1988. Nel 1993 in tutto ve n'erano 55 e altri 7 erano in costruzione. In questo modo venne anche battuto il primato in termini costruttivi per gli SSN, che la serie dei sovietici Victor deteneva, con un totale di 18 'I', 7 'II' e 26 'III' realizzati. I 'Los Angeles' hanno dimostrato di essere eccellenti unità anti-sommergibili, compito per il quale vennero costruite, ma non sempre questo è stato dimostrato nella pratica: un 'Alpha' sovietico, alla sua prima crociera a largo raggio, venne inseguito da un 'Los Angeles' lungo le coste dell'Islanda, ma riuscì agevolmente a far perdere le proprie tracce utilizzando la sua maggiore velocità, nonostante la rumorosità di questo pur piccolo tipo di battello.

Un altro tipo di dimostrazione della velocità 'insufficiente' dei 'Los Angeles' è stato dato poco tempo fa dal SAN FRANCISCO, che ha urtato il fondale mentre viaggiava ad alta velocità su fondali ridotti: la prua è andata distrutta e a bordo vi è stato un morto e diversi feriti, ma nonostante la distruzione del locale sonar con la sua grande sfera anteriore, le paratie hanno miracolosamente retto e il battello ha potuto riemergere. L'impatto è avvenuto ad una velocità molto alta (superiore ai 30 nodi), appena qualche altro nodo in più e probabilmente questo sottomarino sarebbe andato perduto.

Dislocati alla Naval Submarine Base, Groton, Connecticut: USS Philadelphia (SSN 690), USS Memphis (SSN 691), USS Dallas (SSN 700), USS Augusta (SSN 710), USS Providence (SSN 719), USS Pittsburgh (SSN 720), USS San Juan (SSN 751), USS Miami (SSN 755), USS Alexandria (SSN 757), USS Annapolis (SSN 760), USS Springfield (SSN 761), USS Hartford (SSN-768), USS Toledo (SSN 769), USS Albuquerque (SSN 706)

  • Naval Submarine Base, Norfolk, Virginia: USS Phoenix (SSN-702)USS Jacksonville (SSN 699),

USS Minneapolis–Saint Paul (SSN 708), USS Hyman G. Rickover (SSN 709), USS Norfolk (SSN 714), USS Oklahoma City (SSN 723), USS Newport News (SSN 750), USS Albany (SSN 753), USS Scranton (SSN 756), USS Boise (SSN 764), USS Montpelier (SSN 765), USS Hampton (SSN 767)

  • Naval Submarine Base, Pearl Harbor, Hawaii:

USS Los Angeles (SSN 688), USS La Jolla (SSN 701), USS Buffalo (SSN 715), USS Olympia (SSN 717), USS Honolulu (SSN 718), USS Chicago (SSN 721), USS Key West (SSN 722), USS Louisville (SSN 724), USS Pasadena (SSN 752), USS Columbus (SSN 762), USS Santa Fe (SSN 763), USS Charlotte (SSN 766), USS Tucson (SSN 770), USS Columbia (SSN 771), USS Greeneville (SSN 772), USS Cheyenne (SSN 773)

  • Naval Shipyard, Portsmouth, New Hampshire:

USS Jacksonville (SSN 699)

  • Naval Submarine Base, San Diego, California: USS Helena (SSN 725), USS Topeka (SSN 754), USS Asheville (SSN 758),USS Jefferson City (SSN 759)
  • Naval Forces Marianas, Apra Harbor, Guam:USS Houston (SSN 713), USS City of Corpus Christi (SSN 705)
  • Puget Sound Naval Shipyard, Bremerton, Washington:

USS San Francisco (SSN 711)USS San Francisco (SSN 711) (in riparazione)

  • Dismessi, destinati allo smantellamento: USS Omaha (SSN 692), USS Cincinnati (SSN 693), USS Groton (SSN 694), USS Birmingham (SSN 695), USS New York City (SSN 696), USS Indianapolis (SSN 697), USS Phoenix (SSN 702), USS Baltimore (SSN 704), USS Portsmouth (SSN 707),USS Atlanta (SSN 712)
  • Sottomarini smantellati:USS Baton Rouge (SSN 689) e USS Boston (SSN 703)

I sottomarini Seawolf sono stati la nuova generazione di imbarcazioni subacquee destinate a sostituire anche i 'Los Angeles'. Tra le altre loro capacità, quella di stivare ben 50 armi di riserva per valorizzare meglio la loro potenzialità bellica, che nei battelli nucleari è relativamente modesta rispetto alle altre capacità. Inoltre i loro 4 tubi di lancio hanno un calibro di ben 30 pollici, ovvero 762 mm, anziché i soliti 21/533 mm. Inoltre, sono tanto silenziosi che la loro velocità di ricerca ottimale, che rende possibile utilizzare i sensori di bordo senza degrado apprezzabile delle prestazioni, e che normalmente è limitata a velocità molto modeste (6-8 nodi), è stata portata addirittura a 20: quasi pari ad una velocità in fase d'attacco. Il motore di questi sottomarini è oltretutto molto potente, e per quanto la loro velocità di ricerca sia molto notevole, non è ancora vicina a quella massima, che raggiunge almeno i 35 nodi. Infine, la loro silenziosità, almeno alle andature non elevate, è ulteriormente migliorata rispetto ai Los Angeles.

La sala di controllo del Seawolf. Questa immagine evidenzia bene la sofisticazione delle moderne unità navali, ma anche la rapidità con cui l'informatica dei sistemi militari tenda ad una prematura obsolescenza, almeno comparata con l'evoluzione dei sistemi commerciali

Ma se queste unità sono le più avanzate della loro categoria, essendo state pensate per sopraffare anche sottomarini come gli 'Akula' e 'Sierra' in decise condizioni di superiorità (cosa che i 'Los Angeles' non necessariamente garantivano), la loro qualità ha comportato un costo: questo è stato pari e forse maggiore a quanto tali mezzi avevano da offrire in qualità e con la fine della Guerra fredda e della minaccia sovietica, l'enorme costo unitario dei 'Seawolf' ha comportato il collasso dell'intero programma dopo appena 3 navi, completate a stento con un costo paragonabile a quello di un SSBN 'Ohio', e quindi del tutto spropositato per un SSN. Era evidente che un tale numero non aveva molto senso per l'US Navy che in prospettiva doveva sostituire oltre 50 'Los Angeles', quindi è stato avviato un programma per un 'SSN economico', il Centurion. MA si sà come sia vaga la concezione di 'economico' per gli americani: presto i costi sono saliti anche in questo caso, a livelli inaccettabili per quella trentina di navi che si pianificavano come minimo indispensabile per l'US Navy. E così anche questo programma fallì. Per ottenere un risultato positivo, sebbene non scevro dalle polemiche, venne alfine approntato il progetto VIRGINIA.

La classe Virginia è l'ultima nata dalla modernissima tecnologia americana nel campo dei sottomarini nucleari hunter-killer. Nato per essere il successore dell'ormai obsoleto classe Los Angeles; quest'ultima ha avuto notevoli miglioramenti dalla nascita dello USS Seawolf (SSN-21), dell'omonima classe. Ovvero sono stati creati molti altri sottomarini che venivano detti classe Los Angeles migliorata (Los Angeles Improved class, 688I), ma che comunque non erano all'avanguardia per quanto riguarda silenziosità, robustezza e velocità.

L'ultimo nato della classe Seawolf, l'USS Jimmy Carter (SSN-23) è il più all'avanguardia dell'intera US Navy. Ma il costo dello sviluppo e della progettazione è elevatissimo (circa 800 milioni di dollari). Proprio per questo il governo degli Stati Uniti ha deciso di progettare una classe di SSN che sia una via di mezzo fra la classe Los Angeles e la classe Seawolf. Sulla base di questo principio è nata la classe Virginia. Sono previsti 6 battelli, due dei quali già pronti e di stanza a Groton, nel Connecticut, e gli altri in fase di costruzione. Questi due sono l'USS Virginia (SSN-774) e lo USS Texas (SSN-775). Questi due sottomarini, lunghi 115 m e larghi 10.5 m, sono dotati di timoni di profondità a dritta e sinistra dello scafo, e non sulla torretta, e sono dotati di propulsore pump-jet come la classe Seawolf, ma è leggermente più lento, data la minore idrodinamicità.

  • Costruttori GD Electric Boat, Northrop Grumman Corporation Northrop Grumman, Newport News
  • Entrata in servizio 2005
  • Dislocamento 7.800 t
  • Lunghezza 114,91 m
  • Larghezza 10,36 m
  • Profondità operativa 255 m
  • Propulsione nucleare, un reattore S9G
  • Velocità 25 nodi
  • Equipaggio 14 ufficiali

120 tra sottufficiali e comuni

  • Armamento BGM-109 Tomahawk

4 tubi lanciasiluri per Mk 48 mine e mezzi AUV (Autonomous Underwater Vehicle)

SSBN[modifica]

Non passò molto tempo dall'avvento della propulsione nucleare che si pensò di abbinarvi anche i missili e le armi nucleari. Prima si tentò con gli ordigni da crociera, ma non durò molto: poche armi, assai vulnerabili e da lanciare in emersione non convincevano, anche se probabilmente la maggior parte avrebbe comunque superato le difese sovietiche. I missili POLARIS consentirono un salto di capacità che non diede luogo a nostalgie: lanciabili immersi da alcune migliaia di km, pressoché inintercettabili, avrebbero rimpiazzato sia i missili da crociera basati sui sottomarini, sia quelli basati a terra, nonché gli stessi missili balistici come gli JUPITER e i THOR stazionanti in Europa. Solo molti anni dopo i missili cruise tornarono in auge sui sottomarini americani, ma prima come armi antinave, in ogni caso lanciabili da normali tubi di lancio, poi missili da attacco terrestre come i TOMAHAWK, lanciabili a loro volta in versione anche antinave a lungo raggio. Ma questo avrebbe preso tempo e non ebbe modo di influire molto nella Guerra fredda. I 'cruise' attualmente sono presenti solo come armi convenzionali tattiche o anche strategiche, ma solo convenzionali. Il ruolo di deterrenza nucleare è affidato solo agli SSBN 'Ohio'.

Il Vallejo, uno dei ‘Franklin, simili per età agli Allen

I primi sottomarini nucleari balistici erano la classe 'George Washington', che sostanzialmente erano basati sugli SSN 'Skipjack' per ottenere rapidamente (dal 1959) una piattaforma capace di portare 16 dei nuovi Polaris. Ne vennero costruiti 5. Ad essi seguirono altri 5 del tipo 'Ethan Allen'.

I sottomarini lanciamissili di classe Lafayette sono stati un importante strumento di deterrenza nucleare dell'US Navy. Erano un'evoluzione dei sottomarini di classe Ethan Allen e vennero prodotti in 31 unità, la prima delle quali entrò in servizio nei tardi anni '60.

Dotati di 16 missili balistici Polaris e, successivamente, Poseidon, con una gittata di 3000-5000 km e armati con testate nucleari multiple, i Lafayette sono stati la principale classe di SSBN (Sottomarini Lanciamissili Balistici Nucleari) statunitense per circa 20 anni, prima di essere progressivamente sostituiti dagli Ohio, armati con missili Trident di gittata maggiore.

La scia dei moderni sottomarini nucleari è una evidente dimostrazione della potenza dei loro motori. Qui l’USS Henry Clay

La classe Lafayette era stata costruita utilizzando le conoscenze accumulate con la classe Ethan-Allen, che era la prima classe di sottomarini appositamente progettata per il trasporto ed il lancio di missili intercontinentali, mentre i battelli della classe George-Washington erano stati costruiti modificando battelli già esistenti. il primo battello della classe Lafayette fu commissionato nel 1961, seguito da altre 18 unità che furono tutte commissionate entro il 1962. Tuttavia dopo la costruzione della nona unità i battelli costruiti dalla decima unità in poi subirono alcune lievi modifiche, che comprendevano missili più moderni ed impianti di propulsione migliorati. Per questo i battelli costruiti dal decimo battello in poi non facevano più parte della classe Lafayette, ma erano stati bensì classificati come battelli appartenenti alla classe James-Madison.

Le prime 18 unità furono tutte costruite da soli tre cantieri navali, motivo per il quale le unità poterono essere costruite in soli pochi anni, contrariamente a quanto invece avvenne per le classi di battelli successive, quali la classe Ohio e la classe Los Angeles, che invece furono costruite in un periodo complessivo che raggiungeva anche i venti anni tra la consegna della prima e dell'ultima unità. Ogni unità venne a costare all'incirca 110 milioni di dollari.

Le seguenti 12 unità commissionate dal 1963 subirono come quelle precedenti costruite dal 1962 in poi ulteriori modifiche e furono classificate come battelli della classe Benjamin-Franklin. Come era avvenuto per tutte le unità precedenti anche queste furono costruite dagli stessi tre cantieri navali che avevano costruito i battelli della classe Lafayette e della classe James-Madison. Tutti i battelli della classe Lafayette furono infine battezzati con i nomi di politici o personalità famose.

Gli Ohio sono attualmente il principale deterrente nucleare dell'intera US Navy. Sono anche tra le navi subacquee più grandi mai costruite, superate solo dalle meno numerose 'Typhoon' sovietiche, che tra l'altro sono anche molto più grosse con la loro conformazione a 'trimarano subacqueo' (ovvero con due scafi resistenti sormontati da un terzo elemento stagno, per non costruire uno scafo dalla sezione troppo grande per una agevole costruzione, nonché troppo lungo). Rispetto a queste ultime gli 'Ohio' svolgono compiti simili, ma i loro missili Trident sono molto più piccoli e permettono di ospitarne 24 senza ricorrere ad una struttura eccessivamente massiccia e pesante.

Gli 'Ohio' vennero ideati a partire dai tardi anni '60 per ottenere una nave più efficiente e avanzata rispetto agli altri SSBN e capace di portare i nuovi, potenti ma pesanti Trident, SLBM armati di testate multiple MIRV e con una lunga gittata. La versione C4 sarebbe stata utilizzata per i sottomarini che avevano i Poseidon, mentre la D5 sarebbe stata esclusiva degli Ohio, che tuttavia avrebbero inizialmente utilizzato i C4, almeno ad interim. Con gli accordi START 1 vennero tagliati 6 dei 24 sottomarini programmati, ciascuno dei quali capaci di portare 240 missili. Vennero ordinati nel 1974 ai cantieri Groton, Connecticut, con il primo esemplare consegnato nel 1981, 4 anni dopo il previsto, ma nondimeno in tempo per partecipare all'ultimo decennio della Guerra fredda. L'eccellenza dei nuovi battelli, silenziosi, perfettamente equipaggiati e ben armati aveva tuttavia un prezzo: dai 780 milioni unitari previsti si arrivò a 1,12 con l'ottava unità, addirittura 1,8 miliardi dopo il 1985, anche per via dell'inflazione e della crisi petrolifera del 1980, ma non solo per questo, con prezzi chiaramente gonfiati dal gruppo Electric Boat, che all'epoca aveva un virtuale monopolio delle costruzioni subacquee, costruendo anche i 'Los Angeles'. Per la prima volta vennero assegnati ai sottomarini USA nomi di Stati, come nel caso delle corazzate.

  • Entrata in servizio 1981
  • Dislocamento 16.600 in emersione e 18.750 in immersione t
  • Lunghezza 171 m
  • Larghezza 12 m
  • Altezza 11 m
  • Profondità operativa oltre 300 m
  • Propulsione nucleare con un S8G da 60.000 hp, velocità 15 in emersione, 24 o più immerso
  • Equipaggio 157 uomini, 15 ufficiali
  • Sensori di bordo Sonar a scafo IBM BQQ-6 passivo integrato con Raytheon BQS-13, sonar Ametek BQS-15 ad alta frequenza attivo/passivo, sonar rimorchiabile Western Electric BQR-15 passivo integrato con BQQ-9, sonar Raytheon BQR-19 ad alta frequenza attivo
  • Armamento 24 pozzi a gas compresso per Trident II o Tomahawk+incursori SEAL, e 4 tubi lanciasiluri da 533 mm, per siluri Mk 48 ADCAP
  • Scafo singolo in acciaio HY 80 con rivestimento anecoico.

Così facendo si pensava infatti di poter ridurre notevolmente i costi di produzione, ma una serie di imprevisti e di difficoltà tecniche fece sì che a lavori già iniziati i cantieri navali Groton ricevitore l'appalto per la costruzione di metà delle unità commissionate, mentre l'altra metà fu costruita dai cantieri navali di Newport nello stato della Virginia. Causa di questo improvviso ripensamento da parte della Marina fu il fatto che le prime 5 unità della classe Los Angeles erano affette da una serie di difetti causati da saldature mal effettuate e da alcuni errori di progettazione. Con il mancato guadagno delle unità non costruite i cantieri navali Groton, e con ciò anche la Electric Boat, aveva accumulato un notevole deficit, che poté essere solamente colmato con un nuovo appalto di notevoli dimensioni, quale quello della classe Ohio.

Ecco una immagine dei pozzi di lancio verticale degli 'Ohio'

La struttura interna ed esterna vede compartimenti stagni, almeno 5, con pareti doppie, sonar BQQ-6 di grandi dimensioni a prua, sonar rimorchiati BQR-19 (attivo a corto raggio), e due sonar di tipo passivo modello BQS-13 e -15 (attivi per il puntamento siluri), e sonar filato a poppa. I timoni di controllo sulla torretta e sulle superifici di coda. I tubi di lancio sono 4 a mezzanave per 24 siluri. I missili sono siti dietro la vela della nave, al solito per quasi tutti i sottomarini lanciamissili balistici. Ricche le dotazioni di antenne di comunicazione a lungo raggio e SATCOM, 2 periscopi di navigazione e di attacco, utilizzabili solo a meno di 20 metri di profondità. L'unico reattore è il tipo S8G, ovvero l'ottava generazione, della General Electric, per sottomarini, capace di generare i 60.000 hp richiesti per arrivare a velocità dell'ordine dei 24 o più nodi. L'elica ha 7 pale per consentire una considerevole spinta anche mantenendo un numero di giri basso e quindi con scarsa attitudine alla cavitazione. Vi è anche un motore da 325 hp per le emergenze.

I 160+ uomini di equipaggio sono suddivisi in 3 squadre, di cui 17 ufficiali, e l'equipaggio è in realtà doppio, con gli equipaggi Gold e Blue Crew, che alternandosi nelle 24 ore operano il sottomarino. Operano con turni di 6 ore, poi 6 ore libere e 6 di riposo, per un totale di un 'giorno' di 18 ore, anche se il sottomarino resta immerso quasi sempre nella sua missione di 60-90 giorni. Questo comporta a bordo: 4500 litri di latte, 22000 uova, 400 chilogrammi di carne, 2 tonnellate di patate, 2 tonnellate di verdura e 400 chilogrammi di frutta. La maggior parte degli alimenti viene congelato e poi scongelato e cotto volta per volta. L'acqua viene distillata dal mare grazie all'energia del reattore nucleare. Si tratta di alcuni dei pochi vantaggi della vita a bordo, che comunque è più confortevole, con una cuccetta per ciascun membro d'equipaggio, ma nessun segnale col mondo esterno è possibile a 200-300 metri sott'acqua.

Col tempo le 'Ohio' sostituirono le navi della classe George Washington nonché la Ethan Allen, ma per i Lafayette si dovette aspettare il 1995. La vita utile dei battelli era prevista in 30 anni, ma si sta cercando di estendere la lunghezza del servizio a 42 anni.

I missili Trident sono lanciabili tra 70 e 120 metri di profondità. Dopo i primi otto sottomarini con i C4 arrivarono i Trident II D5, ma solo alla fine degli anni '90. I Trident C4 sono armi lunghe 10,3 metri, pesano 33 tonnellate e consentono nondimeno 7.400 km, mentre il D5 pesa ben 55,8 tonnellate, anche se la lunghezza è ancora di appena 13,5 metri, grazie al diametro di 2 metri, per una gittata di 12000 km con un CEP passato da 380 m ad appena 90. Sono disponibili 8 testate W88 da ben 475 kt l'una.

Grazie alla portata pressoché globale non fu necessario stazionare le unità in avamposti (forward deployed) come avveniva per le altre unità, che avevano i loro rispettivi porti a Guam, per quanto riguarda la flotta del Pacifico ed a Rota in Spagna per quanto riguarda la flotta atlantica, ma possono bensì operare direttamente da porti situati su suolo statunitense, quale la Kings Bay nello Stato federale della Georgia o dalla Naval Base di Kitsap nello stato di Washington.

Nel 2003 4 vennero convertite come navi SSGN armate di missili Tomahawk al posto dei pozzi verticali dei Trident, eccetto 2 di questi che sono stati convertiti al dispiegamento di mezzi per incursori subacquei (SEAL), iniziando così una nuova vita operativa. In effetti, il programma per la nave arsenale (arsenal ship) non si concluse positivamente: ad un certo punto si cominciò ad ipotizzare che questo grande scafo stealth e armato di missili da crociera in gran quantità avrebbe dovuto essere anche dotato di capacità semi-sommergibile per ridurre la sagoma radar, se non del tutto sommergibile. Ma allora, pensarono all'US Navy, che dire degli 'Ohio'? Se si vuole una piattaforma stealth, capace di 'immergersi' e di portare rilevanti carichi di missili, nessuna 'arsenal ship' avrebbe potuto competere con questi sottomarini, che hanno operato furtivamente per anni trasportando missili nucleari balistici. E così, invece che affrontare le incognite di una nuova classe di navi, ancora tutta da costruire e da definire dettagliatamente, tanto valeva riattare alcuni di questi SSBN: erano ancora giovani, e per giunta eccedenti il numero richiesto con i trattati e gli scenari del dopo-guerra fredda. E così 4 di queste navi vennero riattate. L'unico punto debole è che trasportano 'solo' 154 missili (e 2 minisommergibili), suddivisi in 22 pozzi di lancio, invece che 320 o più previsti per l'Arsenal ship. Ma questo non si è dimostrato affatto un gravissimo inconveniente per il loro efficiente impiego. I pozzi di lancio hanno adesso ognuno 7 missili Tomahawk, sistemati in tubi di lancio che occupano l'altezza prima presa da ogni singolo Trident C4 o D5. Queste nuove unità sono quindi le uniche quattro unità SSGN costruite dal 1960 in poi, quando venne consegnata l'ultima unità della classe Halibut e sono pertanto anche le uniche quattro unità SSGN in servizio all'interno della US Navy, visto che tutti i battelli della classe Halibut furono radiati prima della fine degli anni settanta.

Battelli della classe Ohio sono apparsi in vari film sia a livello di comparse che come oggetto principale della trama. Tra tutti i film il più famoso è sicuramente 'Allarme rosso' del 1995 (di Tony Scott) con Denzel Washington e Gene Hackman e Abyss, scritto e diretto da James Cameron (in cui uno di questi sottomarini va perso mentre insegue un misterioso oggetto subacqueo). Infine va anche citato il film Debt of Honor, nella cui trama sono coinvolte ben 5 unità di questa classe impegnate in operazione in acque giapponesi.