Forze armate mondiali dal secondo dopoguerra al XXI secolo/Italia: Aeronautica 1
L'Aeronautica Militare nel 2006 disponeva di un organico di oltre 45.000 effettivi, di cui ufficiali 6.750, marescialli 28.310, sergenti 3.243, volontari di truppa 7.185.
Le origini dell'aeronautica italiana possono essere fatte risalire alla campagna d'Africa Orientale del 1887-1888, quando il genio militare utilizzò degli aerostati a scopo di osservazione dall'alto. La sezione aeronautica del genio si espanderà negli anni successivi fino ad assumere la dimensione di una brigata e successivamente di un battaglione. In seguito alla venuta su invito di Wilbur Wright a Roma nel 1909 e delle dimostrazioni che diede delle caratteristiche dell'aeroplano, questi fu adottato e la prima scuola di volo militare fu fondata a Centocelle (Roma) che divenne il primo aeroporto italiano. Il primo brevetto di pilota venne rilasciato nel maggio 1911 al tenente di vascello Mario Calderara. Il primo utilizzo operativo delle forze aeree avvenne con la campagna di Libia del 1911-1912, attraverso l'utilizzo di 4 aerostati, 2 dirigibili e 28 aerei.
Dopo le prime risultanze positive nell'impiego bellico, in Italia si sviluppò l'armata dell'aria, sotto il controllo dell'esercito, però non vi furono destinate abbastanza risorse economiche e allo scoccare della prima guerra mondiale nel 1915 le forze aeree italiane consistevano in solo 86 aerei. Le esigenze belliche e la sempre maggiore importanza delle operazioni dal cielo fecero diventare una priorità la costruzione di nuovi aerei e in pochi anni se ne costruirono circa 12.000, in gran parte dalle officine Caproni. Le forze aeree si specializzarono in bombardamenti e i raid più importanti avvennero sulle coste del mar Adriatico, nel 1917 a Pola (in quel momento facente parte dell'impero Austro-Ungarico) e addirittura sulla capitale dell'Impero, Vienna, dove nel 1918 avvenne un'incursione di 7 aerei guidati da Gabriele d'Annunzio.
Anche la specializzazione aerea dei caccia ebbe una notevole espansione e si cominciarono a conoscere i primi nomi degli assi, come Francesco Baracca.
L'Aeronautica nel primo conflitto mondiale dovette pagare un costo notevole in termini di vite umane, infatti durante il conflitto perirono quasi 2000 aviatori.
L'importanza dell'aeronautica crebbe sempre più anche dopo la fine del conflitto, fino alla decisione di scorporare l'arma dall'esercito, elevandola a forza armata indipendente il 28 marzo 1923. Il suo primo nome fu Arma Azzurra, divenuta poi ufficialmente Regia Aeronautica su decisione del re Vittorio Emanuele III. Il Fascismo la tenne sempre nella massima importanza e con la nomina di Italo Balbo a ministro dell'Aviazione raggiunse la sua massima espansione, presentata dai gerarchi del tempo come un fiore all'occhiello, grazie ai numerosi record conquistati in fatto di lunghi raid (Italia-Brasile e ritorno, Italia-USA e ritorno, ed altri), di velocità media, di velocità massima e di altitudini raggiunte.
Insieme alle altre armi, anche l'Aeronautica diede il suo contributo: importante per quantità di aeromezzi fu l'invio di caccia verso il Nord a combattere la battaglia d'Inghilterra insieme agli aviatori tedeschi, questo per precisa volontà di Mussolini; in seguito l'Arma fu utilizzata in tutto lo scacchiere mediterraneo per bombardare città lungo la costa(come in Francia) oppure per azioni a difesa della Marina. La scarsissima coordinazione delle due Armi provocò i grandi insuccessi di cui furono protagonisti avieri e marinai italiani(Capo Matapan ne è un esempio). È da ricordare che lo Stato Maggiore della Marina da guerra Italiana, prigioniero di una concezione di guerra poco dinamica e volto alla difesa più che all'attacco, consigliò a Mussolini di non costruire portaerei, invece sicuramente utili per un mare vasto come il Mediterraneo. Mussolini a guerra iniziata se ne rese però conto e mise subito i cantieri al lavoro, tanto che a fine guerra stava per essere varata la prima vera portaerei italiana.
Una delle prime modifiche sostanziali dell'arma aeronautica fu il cambio di denominazione, dopo il referendum del 2 giugno 1946 prese il nome, ancora attuale di Aeronautica Militare.
Un motivo di vanto dell'Arma Aeronautica è la sua pattuglia acrobatica, famosa in tutto il mondo, le Frecce Tricolori.
L'Aeronautica Militare si è anche occupata, fino al 1982, del controllo del traffico aereo nello spazio aereo nazionale. Dopo la smilitarizzazione del settore continua a svolgere la funzione di fornitore dei servizi del traffico aereo (Air Navigation Service Provider) sugli aeroporti militari aperti al traffico civile e nelle relative zone di controllo. I controllori del traffico aereo dell'Arma Azzurra sono presenti anche nei centri di controllo d'area di ENAV SpA per la gestione del traffico militare in volo negli spazi aerei civili. Gli Aerosoccorritori, inoltre, continuano a prestare servizio attivo portando in salvo le persone in pericolo.
Bandiere di guerra delle forze armate italiane e della Guardia di Finanza in sfilata per la festa della Repubblica. La bandiera di guerra dell'Aeronautica Militare è al centro. L'Aeronautica Militare è rappresentata da: bandiera di guerra, stemma araldico, marcia d'ordinanza e santa patrona (la Madonna di Loreto)
La bandiera di guerra venne concessa all'allora Regia Aeronautica, con regio decreto n° 1485 del 17 ottobre 1920 e consegnata al Generale Pier Ruggero Piccio, Comandante Generale per la R.A., il 4 novembre 1923 a Centocelle (Roma).
Con decreto legislativo n° 1152 del 25 ottobre 1947[1], la bandiera è stata modificata in conseguenza della proclamazione della Repubblica e della sostituzione della bandiera nazionale per la rimozione dal drappo dello scudo sabaudo, stemma di Casa Savoia, in conformità all'articolo 12 della Costituzione della Repubblica italiana. La prima bandiera dell'Aeronautica Militare è un cimelio del Sacrario delle Bandiere presso il museo del Vittoriano a Roma.
A partire dalla prima guerra mondiale, la bandiera ha ricevuto diverse decorazioni. Tra di esse spiccano le 2 medaglie d'oro al valor militare attribuite per la campagna dell'Africa Orientale Italiana e per il contributo dato durante la seconda guerra mondiale e la resistenza. L'elenco delle decorazioni ricevute è: 1 Croce di cavaliere dell'Ordine Militare di Savoia, 3 Croci di cavaliere dell'Ordine Militare d'Italia, 2 Medaglie d'oro al valor militare, 5 Medaglie d'argento al valor militare, 1 Medaglia d'argento al valor civile, 1 Croce di guerra al valor militare, 1 Medaglia d'argento al merito della Croce Rossa Italiana, 1 Medaglia d'oro per i benemeriti della salute pubblica
Il diritto a fregiarsi dello Stemma Araldico derivò dalla concessione dell'uso della bandiera nazionale alla Regia Aeronautica (regio decreto del 17 ottobre 1920).
Con l'avvento della Repubblica, l'Aeronautica Militare rimase "orfana" di un distintivo d'arma sino al 1970, anno in cui lo Stato maggiore dell'aeronautica inoltrò richiesta di concessione di uno Stemma per l'Arma Aeronautica. Con il decreto del presidente della Repubblica 25 gennaio 1971, veniva concesso lo stemma oggi in vigore.
La marcia di ordinanza dell'Aeronautica Militare fu composta nel 1937 dal primo maestro direttore della banda della Regia Aeronautica, Alberto Di Miniello.
La patrona dell'Aeronautica Militare è la Madonna di Loreto, nome con il quale viene venerata la statua nel santuario della Santa Casa della città di Loreto in provincia di Ancona. La devozione deriva dal decreto di papa Benedetto XV del 24 marzo 1920, con il quale la Madonna di Loreto venne proclamata "Patrona degli Aeronauti". La solennità è il 10 dicembre.
La preghiera dell'aviatore viene recitata nelle cerimonie militari solenni che riguardano la Forza armata o i suoi appartenenti. Il testo, la cui versione originale si deve a Vittorio Malpassuti, modificato dopo la proclamazione della Repubblica Italiana, è il seguente:
Il personale dell'Aeronautica Militare è composto da militari di professione suddivisi in Categorie e Ruoli (stabiliti per legge) cosi suddivisi: ufficiali (in vari ruoli); sottufficiali (suddivisi in ruolo marescialli e ruolo sergenti); truppa (in servizio permanente o in ferma volontaria).
Oltre a questa tipologia di suddivisione in base al ruolo, l'Aeronautica Militare suddivide per esigenze formative il proprio personale in categorie intese ad identificare un settore delimitato di attività che presuppone una specifica preparazione di base comune per tutti gli appartenenti alla stessa Categoria[6].
La struttura organizzativa dell'Aeronautica Militare ha subìto, negli ultimi anni, profonde modifiche in chiave riorganizzativa per adattare lo strumento aereo alle nuove esigenze dello scenario internazionale, ed anche per "adattarsi" al "nuovo modello professionale" delle forze armate.
Organizzata in tre livelli organizzativi (Centrale, Intermedio e Periferico), è costituita principalmente di quattro Comandi di Vertice (cosiddetti Alti Comandi), ovvero: Comando della Squadra aerea, Comando logistico, Comando scuole dell’Aeronautica Militare, Comando Operativo delle forze aeree
Questi Enti sono direttamente dipendenti, insieme dal altri organismi con compiti Territoriali (es.:Regioni Aeree) e di Staff ( es.:Stato Maggiore Aeronautica) dal Capo di Stato Maggiore dell'Aeronautica.
Ecco la lista dei velivoli presenti, la ragione d'essere dell'Aeronautica:
Caccia e cacciabombardieri:
- 34 General Dynamics F-16 Fighting Falcon; a questo numero vanno aggiunti 1 distrutto nel trasporto, 1 caduto nei pressi di Trapani nel 2004, 2 precipitati in addestramento in Sardegna nel 2006, 1 caduto al largo delle isole Egadi nel 2008. Nel 2007 un aereo è stato coinvolto in un impatto con volatili, costringendo il pilota ad espellersi.
- 40 Eurofighter Tifone (aggiornamento lotto 3 - diverranno 121 nel 2010);
- 70 AMX (aggiornamento ACOL in corso);
- 12 AMX-T;
- 70 Panavia Tornado IDS (18 macchine con armamento stand off a guida GPS e laser - previsti tre stadi di aggiornamento detti IDS 1o MLU, IDS 2o MLU, IDS full MLU; il primo è in corso);
- 15 Panavia Tornado IT-ECR.
Trasporto:
- 12 Lockheed C-130J Hercules;
- 10 Lockheed C-130J-30 Hercules;
- 3 Alenia C-27J Spartan (prevista la consegna di altri 9).
Trasporto VIP:
- 3 Airbus A319CJ (MM62174, MM62209, MM62243, l'esemplare MM62173, primo consegnato, venne venduto alla Turchia nel 2005);
- 4 Dassault Falcon 50 (MM62026, MM62029) usati principalmente per compiti di aeroambulanza
- 5 Dassault Falcon 900 EX/Easy;
- 9 Piaggio P180 Avanti.
Addestramento:
- 1 SIAI-Marchetti SF260AM;
- 30 Aermacchi SF260EA
- 72 Aermacchi MB-339A;
- 30 Aermacchi MB-339CD;
- 20 Aermacchi MB-339PAN.
Altri tipi:
- 18 Breguet BR.1150 Atlantic (operativi congiuntamente con la Marina Militare);
- 6 RQ-1A Predator;
- Grob G.103;
- SIAI-Marchetti S-208M;
- 6 Piaggio P.166DL3 APH.
Elicotteri:
- 32 Sikorsky HH-3F;
- 49 McDonnell-Douglas NH-500 E;
- 34 Agusta-Bell AB 212;
- 2 Sikorsky SH-3D/TS Sea King.
Aerei previsti per il futuro:
- 4 Boeing KC-767A (prime 2 consegne previste nel 2008 per sostituire il B.707);
- F-35;
- M-346;
- aereo anti-sommergibile ASW da scegliere nel 2008;
- nuovo Joint Airborne Multisensor Multimission System da ordinare e finanziare dal 2008;
- 4 MQ-9 Reaper;
- McDonnell Douglas C-17A Globemaster, nel 2008 stanziati 54 milioni di euro (contratto in via di definizione).
radiati recentemente:
- Alenia G.222 (ritirati nel settembre 2005[13]);
- Lockheed F-104 Starfighter (ritirati nell' ottobre 2004[14]);
- Lockheed C-130H Hercules (ritirati nel luglio 2004[15][16]);
- Tornado ADV (24 in leasing dalla RAF impiegati dal 1995 al 2004[17]);
- Gulfstream III (MM62022 cn 451 in servizio dal 1985 al 2002 e MM62025 cn 479 in servizio dal 1987 al 2003);
- Piaggio-Douglas PD-808 (ritirati nel marzo 2003);
- Aeritalia G-91 (ritirati nel 1999);
- Aermacchi MB-326.
Aeroporti e Basi:
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L'organica è una delle cinque branche dell'Arte Militare, che studia gli aspetti organizzativi, ordinativi, di pianificazione e programmazione teorica, relativi alle Forze Armate.
L'organica dell'Aeronautica Militare ha subìto, negli ultimi anni, profonde modifiche al fine di adattare lo strumento militare alle nuove esigenze che gli scenari internazionali richiedono ad una Forza Aerea moderna ed efficace. La modulazione della Forza Armata segue le linee dettate dalle Leggi che regolano il cosi detto "modello professionale", la sua evoluzione quindi, è in continua metamorfosi, per raggiungere gli obbiettivi posti dai vertici Politici.
La struttura organizzativa dell'Aeronautica Militare è costituita di quattro Comandi di Vertice (cosiddetti Alti Comandi):
- Comando della Squadra Aerea
- Comando Logistico
- Comando Scuole dell’Aeronautica Militare
- Comando Operativo delle Forze Aeree
Ai sopracitati Alti Comandi sono state assegnate rispettivamente la funzione "addestrativa", "logistica","formativa" e "operativa". Ad esse è aggiunta, in maniera autonoma, la funzione "territoriale", riconfigurata con il Decreto Legislativo 28 novembre 2005 n.253, e costituita da due Comandi di Regione Aerea (1ª Regione Aerea e 3ª Regione Aerea), che hanno diretta dipendenza dal Capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica Militare:
La Forza Armata si articola nei seguenti livelli organizzativi:
- Organizzazione Centrale
- Organizzazione Intermedia
- Organizzazione Periferica
"Organismi di Vertice":
- Stato Maggiore dell’Aeronautica;
- Direzione per l’Impiego del Personale Militare dell’Aeronautica;
- Ispettorato per la Sicurezza del Volo;
- Ufficio Generale per il Controllo Interno;
- Ufficio del Generale del Ruolo delle Armi e dei Capi dei Corpi;
- Commissioni di Avanzamento;
- Ufficio dell’Ispettore dell'Aviazione per la Marina.
- Comandi di Regione Aerea.
- Ufficio Generale di Coordinamento della Vigilanza Antinfortunistica.
Il Comando della Squadra Aerea (CSA), a cui è stata assegnata la funzione "addestrativa", ha sede a Roma sull’aeroporto di Centocelle, retto da un Generale di Squadra Aerea che dipende dal Capo di S.M.A.. Il C.S.A. è orgnaizzato secondo la seguente struttura:
Dal CSA dipendono, quali organizzazioni a livello "divisionale" il Comando delle Forze Aerotattiche della Difesa Aerea, il Comando delle Forze Aerotattiche di Attacco e Ricognizione e il Comando delle Forze per la Mobilità ed il Supporto, dipende a livello "brigata" la 1ª Brigata Aerea e altri Reparti ed Enti di seguito elencati.
Il Comando, nato per riconfigurazione della disciolta Divisione Caccia "Aquila", ha sede a Bari ed ha alle proprie dipendenze vati Reparti organizzati come segue:
- 4º Stormo (Amedeo D'Aosta)
- 9º Gruppo Caccia
- 20º Gruppo Caccia
- 404º Gruppo S.T.O.
- 504º Gruppo S.L.O.
- 604ª Squadriglia Collegamenti
- 5º Stormo (Giuseppe Cenni)
- 23º Gruppo Caccia
- 405º Gruppo S.T.O.
- 505º Gruppo S.L.O.
- 605ª Squadriglia Collegamenti
- 36º Stormo (Riccardo Helmut Seidl)
- 12º Gruppo
- 156º Gruppo
- 436º Gruppo S.T.O.
- 536º Gruppo S.L.O.
- 636ª Squadriglia Collegamenti
- 37º Stormo (Cesare Toschi)
- 10º Gruppo
- 18º Gruppo
- 437º Gruppo S.T.O.
- 537º Gruppo S.L.O.
- 637ª Squadriglia Collegamenti
- Reparto Sperimentale Standardizzazione e di Tiro Aereo
- Centro Standardizzazione Tiro Aereo
- 670ª Squadriglia Collegamenti e Soccorso
- 21º Gruppo Radar Aeronautica Militare
- 22º Gruppo Radar Aeronautica Militare
- 32º Gruppo Radar Aeronautica Militare
- 34º Gruppo Radar Aeronautica Militare
Comando delle Forze Aerotattiche di Attacco e Ricognizione
Il Comando, nato per riconfigurazione della disciolta Divisione Caccia "Drago", ha sede a Milano ed ha alle proprie dipendenze vati Reparti organizzati come segue:
- 2º Stormo (Mario D'Agostini)
- 313º Gruppo Addestramento Acrobatico (Pattuglia Acrobatica Nazionale)
- 58º Gruppo I.T.
- 72º Gruppo I.T.
- 80º Gruppo I.T.
- Reparto Missili
- 700° Gruppo Mobile Sistemi Missilistici
- 701° Gruppo Mobile Sistemi Missilistici
- Gruppo Addestramento Sistemi Missilistici
- 402º Gruppo S.T.O.
- 502º Gruppo S.L.O.
- 602ª Squadriglia Collegamenti
- 6º Stormo (Alfredo Fusco)
- 102º Gruppo
- 154º Gruppo
- 406º Gruppo S.T.O.
- 506º Gruppo S.L.O.
- 606ª Squadriglia Collegamenti
- 32º Stormo (Armando Boetto)
- 13º Gruppo
- 28º Gruppo
- 101º Gruppo
- 432º Gruppo S.T.O.
- 532º Gruppo S.L.O.
- 632ª Squadriglia Collegamenti e Soccorso
- 50º Stormo (Giorgio Graffer)
- 155º Gruppo
- 450º Gruppo S.T.O.
- 550º Gruppo S.L.O.
- 650ª Squadriglia Collegamenti
- 51º Stormo (Ferruccio Serafini)
- 103º Gruppo
- 132º Gruppo
- Gruppo Efficienza Aeromobili
- 451º Gruppo S.T.O.
- 551º Gruppo S.L.O.
- 651ª Squadriglia Collegamenti e Soccorso
- Comando Aeroporto di Aviano
- Squadriglia Collegamento e Soccorso di Linate
- Rappresentanza Aeronautica Militare Italiana (Goose Bay-Canada)
Comando delle Forze per la Mobilità ed il Supporto, nato per riconfigurazione della disciolta 9ª Brigata Aerea "Leone", ha sede a Roma Centocelle ed ha alle proprie dipendenze vati Reparti organizzati come segue:
- 46ª Brigata Aerea (Silvio Angelucci)
- Reparto Volo
- 2º Gruppo
- 50º Gruppo
- 98º Gruppo
- Centro Addestramento Equipaggi
- Gruppo Efficienza Aeromobili
- 446º Gruppo S.T.O.
- 546º Gruppo S.L.O.
- Gruppo Protezione delle Forze
- 14º Stormo (Sergio Sartoff)
- 8º Gruppo
- 71º Gruppo
- Centro Addestramento Equipaggi
- Gruppo Efficienza Aeromobili
- 15° Stormo (Stefano Cagna)
- 85º Gruppo C/SAR
- 82º Centro C/SAR
- 83º Centro C/SAR
- 84º Centro C/SAR
- 615ª Squadriglia Collegamenti
- 31° Stormo (Carmelo Raiti)
- 93º Gruppo
- 306º Gruppo
- 431º Gruppo S.T.O.
- 531º Gruppo S.L.O.
- 41° Stormo (Athos Ammannato)
- 88º Gruppo A/S
- 86° Centro Addestramento Equipaggi
- Gruppo Efficienza Aeromobili
- 441º Gruppo S.T.O.
- 541º Gruppo S.L.O.
- Gruppo Protezione delle Forze
- 641ª Squadriglia Collegamenti
1ª Brigata Aerea "Operazioni Speciali" La Brigata, intitolata al Tenente Colonnello Vezio Mezzetti con sede a Padova, dal 1° Luglio 2007 ha assunto la denominazione di 1ª Brigata Aerea "Operazioni Speciali" ed ha assunto alle proprie dipendenze i seguenti Reparti organizzati come segue:
- 9° Stormo (Francesco Baracca)
- 21º Gruppo
- 409º Gruppo S.T.O.
- 509º Gruppo S.L.O.
- 609ª Squadriglia Collegamenti e Soccorso
- 16° Stormo Protezione delle Forze
- Ufficio Operazioni
- Battaglione Fucilieri dell'Aria
- 17° Stormo Incursori
- Gruppo Operativo Incursori
- Gruppo Addestramento
- Gruppo Servizi di Supporto
- Compagnia Protezione delle Forze
- Servizio Amministrativo
Il Comando Logistico (COMLOG), a cui è assegnata la funzione logistica, ha sede a Roma, presso il comprensorio di Palazzo Aeronautica, è retto da un Generale di Squadra Aerea posto alle dirette dipendenze del Capo di Stato Maggiore dell'Aeronautica.
Il Comando Logistico è organizzato secondo la seguente struttura:
Dal Comandante Logistico dipendono, come organizzazioni a livello "divisionale", la 1ª Divisione - Centro Sperimentale di Volo, la 2ª Divisione - Supporto Tecnico Operativo Aeromobili Armamento ed Avionica, la 3ª Divisione - Supporto Tecnico Operativo Sistemi Comando e Controllo Telecomunicazioni e Telematica, il Servizio dei Supporti, il Servizio Infrastrutture, il Servizio di Commissariato e Amministrazione e il Servizio Sanitario Aeronautica Militare.
Sono posti alle dirette dipendenze del Vice Comandante Logistico, a livello di "brigata" il Comando Aeronautica Militare di Roma, e alle dirette dipendenze del Capo di Stato Maggiore del Comando Logistico, a livello di "stormo", il Reparto Mobile di Supporto di Villafranca di Verona.
1ª Divisione -
- Centro Sperimentale di Volo:Reparto Sperimentale Volo, 311° Gruppo Volo, Gruppo Sistemi Spaziali, Gruppo Tecnico,
Gruppo Gestione Software, Reparto Chimico, Gruppo Materiali Strutturali, Gruppo Materiali di Consumo, Gruppo Controlli non Distruttivi, Gruppo Analisi e prove Chimiche e Fisiche,
Reparto Armamento: Gruppo Armamento Convenzionale, Gruppo Indagini Balistiche, Gruppo Indagini Tecniche, Reparto Medicina Aeronautica e Spaziale, Gruppo Alta Quota ed Ambienti Estremi, Gruppo Biodinamica Gruppo Fattori umani,
Poligono Interforze del Salto di Quirra 675ª Squadriglia collegamenti
2ª Divisione - Supporto Tecnico Operativo Aeromobili Armamento ed Avionica:
1° Reparto Supporto Aeromobili, 1°, 2°, 3°, 4°, 5°, 6°, 7°, 8°, 9°, 10°, 11°, 12°, 13° Servizio Tecnico Distaccato; 2° Reparto Supporto Sistemi Avionica Armamento, 1° e 2° Deposito Centrale; 1º, 3º, 10º, 11º Reparto Manutenzione Velivoli; 6° Reparto Manutenzione Elicotteri; 2º Reparto Manutenzione Missili; Deposito Centrale Sistemi Missilistici; 2º e 5° Gruppo Manutenzione Velivoli; 10° Gruppo Manutenzione Elicotteri 11° Deposito Centrale; 111°, 112°, 114°, 115°, 116° Deposito Sussidiario; Comando Aeroporto (Cameri); Teleposto A.M. TLC (Monte Rubello-Vicenza), Teleposto A.M. Meteo (Pian Rosà-Aosta), Teleposto A.M. TLC/Meteo (Brik della Croce-Tosino), Teleposto A.M. Meteo (Mondovì-Cuneo); Distaccamenti Aeroportuali (Brindisi e Vicenza); Rappresentanze Aeronautica Militare Italiana (Warton-Regno Unito),(Madrid-Spagna), (Hallbergmoos-Germania), (Brasilia-Brasiale),(Marietta, Utah e Kansas-Stati Uniti d'America)
3ª Divisione - Supporto Tecnico Operativo Sistemi Comando e Controllo Telecomunicazioni e Telematica: 1° Reparto Sistemi D.A./A.V./T.L.C., 2° Reparto Sistemi Automatizzati, 4° Reparto Tecnico Manutentivo, Reparto Sistemi Informatici Automatizzati Centro Nazionale Supervisione Reti, 1° e 2° Reparto Tecnico Comunicazioni
Servizio dei Supporti: 1° Reparto Supporto Operativo e 2° Reparto Servizio Chimico Fisico
Centro Tecnico Rifornimenti: Comando Rete P.O.L.; 1° e 4° Gruppo Ricezione e Smistamento; 1°, 2,3,4, 5 e 6 Laboratorio Tecnico A.M. di Controllo; Gruppo Manutenzione Materiale Fotografico; Rappresentanza Aeronautica Militare Italiana (Stafford-Regno Unito) CAOC8 (Madrid-Spagna)
Servizio Infrastrutture: 1° Reparto Programmi, 2° Reparto Lavori 1°,2° e 3° Reparto Genio A.M.
Servizio di Commissariato e Amministrazione: Reparto Commissariato, Reparto Amministrazione e Magazzino Centrale
Servizio Sanitario Aeronautica Militare: 1° Ufficio Approvvigionamento e Aamministrazione, 2° Ufficio Medicina Legale Lavoro e Sicurezza Aeromedica, 3° Ufficio Igiene e Assistenza Sanitaria, Commissione Sanitaria d'Appello, Istituto Medico Legale (Milano), Infermeria Principale (Milano), Istituto Medico Legale (Roma), Infermeria Polifunzionale (Pozzuoli), Infermerie Principali (Roma) (Bari)
Altri Enti del Comando Logistico Comando Aeronautica Militare (dipendente dal Vice Comandante Logistico)
Comando Aeroporto (Vigna di Valle) Centro Sportivo A.M. Museo Storico Distaccamento Aeronautico (Orvieto) Distaccamento Aeronautico (Terminillo) Teleposto A.M. TLC-METEO (Terminillo) Distaccamento Aeronautico (Fregene)
- Centro Radio (Castel di Decima)
- 3° Stormo Supporto Operativo (dipendente dal Vicecomandante Logistico)
Il Comando Scuole dell'Aeronautica Militare (CSAM), a cui è assegnata la funzione formativa, ha sede a Bari, è retta da un Generale di Squadra Aerea ed è posto alle dirette dipendenze del Capo di Stato Maggiore dell'Aeronautica Militare.
Dal Comandante delle Scuole dipendono, come organizzazioni a livello divisionale, l'Istituto di Scienze Militari Aeronautiche, l'Accademia Aeronautica e la Divisione Formazione Sottuffuciali e Truppa/S.S.A.M.. Dipendono, a livello di stormo, il 61° Stormo, il 70° Stormo, il 72° Stormo, la Scuola di Perfezionamento Sottufficiali A.M., il Centro Storiografico e Sportivo A.M. e le Rappresentanze Aeronautica Militare Italiana.
Dipende direttamente dal Comandante delle Scuole, esclusivamente per l'impiego, quale organizzazione interforze a livello di brigata, la Scuola di Aerocooperazione.
Sono poste alle dirette dipendenze del Vice Comandante delle Scuole, come organizzazioni a livello di stormo, il Centro di Selezione A.M. e il Centro di Volo a Vela.
Istituto di Scienze Militari Aeronautiche; Direzione Studi; Comando Corsi; Reparto Servizi Tecnici Generali; Scuola di Metodo Didattico;Scuola Militare Aeronautica "Giulio Douhet"; Accademia Aeronautica; Direzione Studi; Comando Corsi; Reparto Servizi Tecnici Generali; Comando Istituti Formazione Sottufficiali e Truppa A.M.; Scuola Marescialli Aeronautica Militare; Scuola Specialisti Aeronautica Militare; Scuola Volontari di Truppa Aeronautica Militare.
- 61° Stormo
- 212º Gruppo
- 213º Gruppo
- 214° Gruppo
- 461º Gruppo S.T.O.
- 561º Gruppo S.L.O.
- 661ª Squadriglia Collegamenti
- 70° Stormo
- 207° Gruppo Volo
- Gruppo Istruzione Professionale
- Gruppo Efficienza Aeromobili
- 470º Gruppo S.T.O.
- 570º Gruppo S.L.O.
- 674ª Squadriglia Collegamenti
- Compagnia Protezione delle Forze
- 72° Stormo
- 208º Gruppo
- Gruppo Istruzione Professionale
- Gruppo Efficienza Aeromobili
- 472º Gruppo S.T.O.
- 572º Gruppo S.L.O.
- 672ª Squadriglia Collegamenti e soccorso
Scuola Perfezionamento Sottufficiali Aeronautica Militare; Scuola di Lingue Estere; Centro Storiografico e Sportivo A.M. Museo Storico; Centro Sportivo; R.A.M.I. Rappresentanza Aeronautica Militare Italiana (Sheppard-Stati Uniti d'America);Rappresentanza Aeronautica Militare Italiana (Moose Jaw-Canada); Scuola di Aerocooperazione (Ente Interforze dipendente per l'impiego dal Comandante delle Scuole); Centro di Selezione Aeronautica Militare (dipendente dal Vice Comandante delle Scuole); Centro di Volo a Vela (dipendente dal Vice Comandante delle Scuole)
Il Comando Operativo delle Forze Aeree (C.O.F.A.), a cui è assegnata la funzione operativa, ha sede sul sedime di Poggio Renatico (Ferrara), è retto da un Generale di squadra aerea posto alle dipendenze dal Capo di Stato Maggiore dell'Aeronautica, ed è l’organismo attraverso il quale viene esercitato il Comando e Controllo (C2) sugli assetti dell’A.M. impiegati in attività operative.
Il Comando è organizzato secondo la seguente struttura: Dal Comandante del C.O.F.A. dipendono, a livello Brigata, il Reparto Operazioni, il Reparto di Supporto Operativo, la Direzione Operazioni Aeree Correnti. Queste organizzazioni sono poste alle dirette dipendenze del Capo di Stato Maggiore del C.O.F.A.
Reparto Operazioni; Gruppo Riporto e Controllo Difesa Aerea; Reparto di Supporto Operativo; Gruppo Automazione Sistemi di Comando e Controllo; Direzione Operazioni Aeree Correnti; Gruppo Campale di Comando e Controllo;
Nel tempo, dalla costituzione dell'Aeroanutica Militare ad oggi, per far fronte ad esigenze di tipo politico/tecnico/organizzative, vi sono stati provvedimenti di ristrutturazione dell'organizzazione dell'A.M., al fine di soddisfare al meglio le esigenze organizzative della Forza Armata, qui di seguito sono elencati gli Enti e Reparti che sono stati oggetto di provvedimenti di soppressione e/o riconfigurazione.
Enti e Reparti soppressi o riconfigurati:
- 60ª Brigata Aerea soppresso
- 3º Stormo (Carlo Emanuele Buscaglia) riconfigurato in Reparto Mobile di Supporto
- 403º Gruppo STO
- 503º Gruppo SLO
- 603ª Squadriglia Collegamenti e Soccorso
- 8º Stormo (Gino Priolo) sopprsso
- 408º Gruppo STO
- 508º Gruppo SLO
- 608ª Squadriglia Collegamenti
- 11º G.R.A.M. assorbito dal C.O.F.A. - Centro Operativo e in seguito riconfigurato in Gruppo Riporto e Controllo Difesa Aerea
- 17º Stormo soppresso
- 30º Stormo (Valerio Scarabellotto) soppresso
- 86º Gruppo riconfigurato in 86º Centro Addestramento Equipaggi e posto alle dipendenze del 41º Stormo
- 430º Gruppo STO
- 530º Gruppo SLO
- 53º Stormo (Guglielmo Chiarini) soppresso
- 453º Gruppo STO
- 553º Gruppo SLO
- 653ª Squadriglia Collegamenti e Soccorso
- 303º Gruppo Autonomo soppresso
Arrivano i Jet: i Vampire nell'AM[1]
[modifica | modifica sorgente]Questo piccolo jet del 1944 venne ricevuto (o ordinato?) dall'AMI già il 23 giugno 1948, nella versione cacciabombardiere FB Mk.5, con una produzione su licenza per altri 80 esemplari d parte della Fiat e Macchi, per la 2a, 4a e 6a Aerobrigata.
Come si arrivò a questa scelta? Il primo caccia dell'AMI a reazione ebbe molto a che fare con la presenza, a Londra, dell'asso Duilio Fanali, futuro CSM dell'aeronautica ma allora semplice addetto distaccato nella capitale britannica. Fu anche l'artefice iniziale dell'accordo per la produzione in Italia, grazie all'interessamento dell'industriale Angelo Ambrosini (SAI) e l'accordo venne firmato il 24 ottobre 1948 dal prof. Valletta, DG della Fiat.Alcuni aerei vennero mandati in Italia, 5 dei 16 comprati in UK arrivarono ad Amendola il 13 maggio 1950 e il 28 erano presenti ad una parata aerea su Roma, suscitando indubbiamente interesse. Altri 3 aerei vennero ricavati dal Reparto Tecnico di Bresso con 5 esemplari inglesi gravemente danneggiati ed abbandonati. Le mm erano per il primo caso 6000-6015, e per il secondo 6020-6022. Questi erano il frutto di un incidente avvenuto a Ghedi, quando una mezza squadriglia di aerei inglesi si sfasciò per la nebbia, durante un atterraggio di fortuna notturno. Tutti i Vampire vennero assegnati, all'inizio, al Nucleo Addestramento Velivoli a Reazione di Amendola. Gli aerei prodotti dalla Fiat-Macchi erano stati 150 con MM 6023-6142 e 6155-6184. Di questi aerei, la Fiat costruì 93 e 13 esemplari, la Macchi 27 e 13. Con 211 apparecchi disponibili venne equipaggiato il 6° Gruppo, neocostituito nel 4° Stormo, a Napoli-Capodichino il 27 agosto 1951. Con i suoi 16 Vampire partecipò all'esercitazione CYRRUS in Germania, poi passò al 6° Stormo. Un secondo gruppo del 4° Stormo divenne operativo, anche come reparto aereo acrobatico con una pattuglia di 4 caccia, iniziando le esibizioni il 10 giugno 1952, in trasferta, vicino a Bruxelles. Il 2° Stormo fu la grande unità successiva ad ottenere il brivido di questi jet 'a medie prestazioni', all'epoca era basato ad Orio ad Serio e li tenne fino al '57, mentre il 4° li ebbe fino al '56, quando si trasferì a Pratica di Mare. I Vampire rimasero in carico ad alcuni reparti fino al 1959, ma il loro successore Venom non venne adottato (c'era in ballo la produzione su licenza di 1.000 aerei) causa l'arrivo degli F-84 a più buon mercato.
Quanto all'aereo di per sè, era un velivolo a dire poco semplice. L'abitacolo era apribile da un pulsante esterno che lo faceva scivolare all'indietro, ma per l'uscita da dentro c'era bisogno di usare una manovella. L'abitacolo era alto 1,5 m dal terreno e non c'era la necessità di usare la scaletta per entrarci. Aveva i comandi dei freni sulla barra di comando e sui pedali (differenziale), 6 strumenti nel cruscotto al centro dell'angusto abitacolo, freno di parcheggio etc. Il motore era da far salire di giri fino almeno a 3.000 min, poi dopo poco si rilasciavano i freni e ci si involava, purché l'aereo fosse controvento (non è una grande sorpresa: persino l'AMX ha la stessa 'nesessità'). Abbassati i flap a 30 gradi e allineato l'aereo, senza fare troppe manovre per non sollecitarlo troppo, si decollava totalmente entro i 195 kmh senza carichi esterni, salendo alla migliore velocità di 415 kmh con un numero di giri motore quasi costante, stando attenti che oltre i 9000 poteva avere dei problemi di funzionamento che rendevano necessario abbassare momentaneamente i giri. L'aereo manovrava bene, ma stringeva troppo nelle virate con rischio di stallare; i comandi erano dolci e armonizzati, con minimo sforzo sul piano verticale nelle manovre, aveva tendenza ad appesantirsi di coda nelle virate con l'uso del trim per compensare, ma il timone di prondità era efficace fino alla massima velocità di 0.75 mach, dopo l'aereo cominciava a delfinare (pur essendo più lento di diversi caccia del periodo bellico) e a salire in impennata o accentuare la picchiata. Per fortuna che c'erano gli aerofreni e che l'aereo aveva una resistenza non indifferente, bastava calare il gas. Per atterrare con l'affidabile jet inglese si poteva scendere abbassando il carrello a 287 kmh, abbassare i flap a 30 gradi, toccare terreno a 166 kmh con un peso massimo all'atterraggio di 3,85 t, sennò 9 kmh in più. Era facile pilotare il Vampire. Fanali ci riuscì dopo una sommaria spiegazione su come si faceva e il manuale di volo aveva scritto 'controlli di volo: come da necessità'. Più semplice di così.
Aeronautica(1985)[2]
[modifica | modifica sorgente]Come elemento di copertura del fianco meridionale della NATO, l’Italia aveva un compito di tutto rispetto, ma l’AMI non aveva che 310 aerei da combattimento di prima linea, e nonostante le tante basi militari americane presenti non c’erano reparti organici che contribuivano a proteggerla, come invece accadeva in Germania, UK e persino Spagna. L’ente base per l’organizzazione era il Gruppo, costituito da 12 o anche da 18 aerei, specie se si trattava di uno di cacciabombardieri piuttosto che ricognitori o caccia. La ricognizione era importante per l’AMI, con numerosi aerei capaci di eseguire tale ruolo. La forza complessiva era di 70.600 uomini.
Gli aerei erano 170 F-104S, le macchine più importanti, delle 205 ordinate, e che avevano sostituito gran parte degli F-104G, a dire il vero non tanto numerosi, relegati all’addestramento e alla ricognizione. Erano in corso le consegne di 100 Tornado per 4 gruppi (poi ridotti a 3, poi ancora aumentati a 4), e verso la fine degli anni ’80 erano previsti 187 AMX e 54 AMX-T, oltre a 4 prototipi, una mole di cacciabombardieri leggeri (in realtà aerei d’attacco leggero e basta) per sostituire i G.91R e Y. L’addestramento era curato con l’introduzione dell’MB.339 A di cui 81 erano già in carico ai reparti. I reparti da trasporto avevano 12 C-130 dei 14 ordinati, e ben 44 G.222., altri bimotori erano gli Atlantic, di cui nessuno è mai caduto per incidente in servizio con l’AMI. I 18 comprati servivano e servono per la Marina, piuttosto che per l’AMI di per sé. A questi si aggiungevano gli aerei ed elicotteri da collegamento e addestramento, come i Macchi MB-326 radiati dal servizio come addestratori, gli SM.208, gli AB.47 e AB.204. Come compiti marittimi v’erano il 1° Gruppo a La Spezia e il 3° a Catania con almeno 20 Sea King che servivano però per la Marina, il 4 e 5° gruppo con almeno 50 AB-212 a Taranto, assieme al 2° gruppo da addestramento con gli AB.205 e AB.47. Assieme al 30 di Cagliari-Elmas e 41° di Sigonella con gli Atlantic, erano incaricati della gestione del pattugliamento marittimo.
Ordine di battaglia (incompleto, mancano i ricognitori RF-104 e gli elicotteri d’addestramento, oltre ad unità minori) per aerei:
- Tornado: 6° Stormo, 154° Gruppo a Ghedi; 36° Stormo, 156° Gruppo a Gioia del Colle
- F-104S: 4° Stormo, 9° Gruppo a Grosseto; 5° Stormo, 23 e 102° Gruppo a Rimini; 9° Stormo, 10° Gruppo a Grazzanise; 36° Stormo, 12° Gruppo a Gioia del Colle; 37° Stormo, 18° Gruppo a Trapani; 51° Stormo, 22 e 155° Gruppo a Istrana; 53° Stormo, 21° Gruppo a Cameri.
- F-104G: 3° Stormo, 28 e 132° Gruppo, a Villafranca; 20° Gruppo TF a Grosseto
- G91R: 2° Stormo, 14 e 103° Gruppo, Treviso-S.Angelo
- G-91Y: 8° Stormo, 101° Gruppo, Cervia-S.Giorgio, 32° Stormo, 13° Gruppo, Brindisi
- Atlantic: 30° Stormo, 86° Gruppo a Cagliari-Elmas, 41° Stormo, 88° Gruppo, Catania-Sigonella
- G222RM: 14° Stormo, 71° Gruppo, Pratica di mare, idem per i PD-808G/RM per l’8° e il 71° gruppo
- MB.339: 14° Stormo, 8, 313 PAN, 212, 213, 214° Gruppo, Lecce-Galatina
- G-222: 2 e 88° Gruppo, Pisa
- C-130H: 50° Gruppo, Pisa
- DC-9: 31° Stormo, 306° Gruppo, Ciampino
- AS-61TS: 31° Stormo, 93° Gruppo, Ciampino
- HH-3F: 15° Stormo, 82 e 85° gruppo SAR, Ciampino
- PD-808: 31° Stormo, 306° Gruppo, Ciampino
per reparti:
- 6° Stormo:
- 154° Gruppo, Ghedi (Tornado)
- 36° Stormo
- 12° Gruppo a Gioia del Colle (F-104S)
- 156° Gruppo, Gioia del Colle (Tornado)
- 4° Stormo:
- 9° Gruppo, Grosseto (F-104S)
- 5° Stormo
- 23 e 102° Gruppo a Rimini (F-104S)
- 9° Stormo
- 10° Gruppo a Grazzanise (F-104S)
- 37° Stormo
- 18° Gruppo a Trapani (F-104S)
- 51° Stormo
- 22 e 155° Gruppo a Istrana (F-104S)
- 53° Stormo
- 21° Gruppo a Cameri (F-104S)
- 3° Stormo
- 28 e 132° Gruppo, a Villafranca (F-104G)
- 20° Gruppo TF a Grosseto (TF-104G)
- 2° Stormo
- 14 e 103° Gruppo, Treviso-S.Angelo (G-91R)
- 8° Stormo
- 101° Gruppo, Cervia-S.Giorgio (G-91Y)
- 32° Stormo
- 13° Gruppo, Brindisi (G-91Y)
- 30° Stormo
- 86° Gruppo a Cagliari-Elmas (Atlantic)
- 41° Stormo
- 88° Gruppo, Catania-Sigonella (Atlantic)
- 14° Stormo
- 71° Gruppo, Pratica di mare (G222RM)
- 8° e il 71° Gruppo, Pratica di mare (PD-808GE/RM)
- 8°Gruppo (Pratica di Mare), 313 PAN (Rivolto), 212, 213, 214° Gruppo, Lecce-Galatina (MB.339)
- 46ima Aerobrigata
- 2 e 88° Gruppo, Pisa (G-222)
- 50° Gruppo, Pisa (C-130H)
- 31° Stormo
- 306° Gruppo, Ciampino (DC-9)
- 31° Stormo
- 93° Gruppo, Ciampino (AS-61TS)
- 15° Stormo
- 82 e 85° gruppo SAR, Ciampino (HH-3F)
- 31° Stormo
- 306° Gruppo, Ciampino (PD-808)
1999, cambiamento epocale[3]
[modifica | modifica sorgente]Con il 1 marzo 1999 è iniziata una profonda rielaborazione della struttura dell'Aeronautica Militare. All'approssimarsi della guerra in Kosovo. In pratica si è voluto dare maggiore potere al comandante del CSM, a scapito ovviamente dei comandi supremi dell'Esercito, Aeronautica e Marina. Così nel caso dell'AM la struttura di comando passò a:
- Presidente della Repubblica
- Parlamento
- Consiglio Supremo della Difesa
- Presidente del Consiglio de del Governo
- Parlamento
- Gabinetto del Governo
- Ministro
- Capo SMD
- Capo SM Aeronautica militare
- Area Logistica
- Comando Generale delle Scuole
- Area Comando Squadra Aerea
- COFA (Comando Forze Aeree)
- Comando 5th ATAF
- Comando Air South
- Comando Allied Forces (collegato alla NATO)
- Comando Air South
- Comando 5th ATAF
- COFA (Comando Forze Aeree)
- Capo SM Aeronautica militare
- Capo SMD
- Ministro
Insomma, dal CSM Gen Fornasiero, dipendevano l'Area Operativa ovvero il Comando Squadra Aerea, l'Area Formativa, (Comando Generale delle Scuole), Area Logistica o Comlog. Quanto Afsouth e il Comando Squadra Aerea controllano il COFA, Comando Operativo Forze Aeree. Inoltre è stato creato il COAF/CO a Ferrara come Comando Operativo Generale, e il COA/COM che è a Tarnto, Martina Franca, per il ruolo di comando operativo alternato e per le operazioni deifinite 'fuori aerea'.
In tutto, le Regioni Aeree sono state ridotte da tre a due sopprimendo la II R.A. di Roma.
Il Comandante di Squadra aerea, secondo quanto detto quel fatidico 1 marzo, sarebbe stato responsabile di 27.000 uomini (niente ancora nel settore donne) operando i vari sistemi radar, difesa aerea, caccia, velivoli vari. Il tutto è stato ripartito in 6 Squadre Aeree, che al loro interno comprendevano 21 Stormi, a loro volta ripartiti in ben 37 Gruppi di volo oltre al Comando della Squadra Aerea.
Il comando della S.A. è stato spostato a Roma-Centocelle, con brigate 'specializzate': Brigata Caccia Intercettori, una Caccia Bombardieri/Ricognitori, una Brigata Trasporto Tattico, una Brigata Supporto Aereo che ancora era in fase di costituzione.
Per la prima, si parlava di trasferirne il comando dalla III Regione Aerea da Bari a Gioia del Colle, e così avrebbe avuto giurisdizione sul 4, 5, 8,36 e 37imo Stormo nonché il 21° Gruppo.
La Brigata Caccia-Bombardieri/Ricognitori. QG nella I Regione Aerea di Milano, è stato trasferito a Brescia-Ghedi, sotto controllo avrebbe avuto gli Stormi N.2, 3, 6, 32, 50, 51 e 53, il 156° Gruppo Autonomo e il 313° Gruppo Addestramento Acrobatico.
La Brigata trasporto tattico avrebbe invece avuto sede a Pisa-S.Giusto, e praticamente era la ridenominazione della 46a.
Quanti alla Brigata Sistemi Missilistici, è semplicemente la 1a Brigata Intercettori Teleguidati, che era la più grande unità dell'AMI (5.000 persone circa) ma poi ridimensionata, con il dimezzamento dei reparti e delle 96 rampe disponibili.
In tutto si prevedeva di concentrare tutti gli AMX nelle basi di Amendola e Istrana
Squadra Aerea, Comando sull'aeroporto 'Francesco Baracca', Roma-Centocelle
1a Brigata Aerea Intercettori Teleguidati 'Vezio Mezzetti', comando Aeroporto 'Gino Allegri', Padova-Brusegana
- 3° Stormo 'Carlo Emanuale Buscaglia', Comando Base Aerea 'Giuseppe Gaeta', Verona-Villafranca
- 132° Gruppo CBR, in trasferimento
- Gruppo Addestramento Sistemi Missilistici
- 17° Stormo IT
- 58° Gruppo IT, Cordovado (Pordenone)
- 72° Gruppo IT, Bolovone (Verona)
- 80° Gruppo IT, Bagnoli di Sopra (Padova)
Brigata Caccia Intercettori, Bari
- 4° Stormo 'Amedeo d'Aosta', B.A. 'Corrado Baccarini', Grosseto
- 9° Gruppo CI
- 20° Gruppo AO
- 5° Stormo 'Giuseppe Cenni', B.A. 'Urbano Mancini', Cervia (Fo)
- 23° Gruppo CI
- 9° Stormo 'Francesco Baracca', B.A. 'Carlo Romagnoli', Capua-Grazzanise (CE)
- 10° Gruppo CI
- 36° Stormo 'Riccardo Helmut Seidl', B.A. 'Antonio Ramirez', Gioia del Colle (Bari)
- 12° Gruppo CIO
- 21° Gruppo CIO
- 37° Stormo 'Cesare Toschi', Trapani-Birgi
- 18° Gruppo CI
- Reparto Sperimentale Standardizzazione Tiro Aereo, Decimomannu (Cagliari)
- Centro Operativo Alternato, Martina Franca (Bari)
- Brigata Caccia Bombardieri/Ricognitori, Milano
- Squadriglia di Collegamento e Soccorso, Linate, MI
- 156° Gruppo Autonomo CBOC, B.A. 'Antonio Ramirez' di Gioia del Colle (Bari)
- 313° Gruppo Addestramento Acrobatico, B.A. 'Giannino Ancillotto', Rivolto (Ud)
- 2° Stormo 'Mario d'Agostini', B.A. 'Giannino Ancillotto', Rivolto (Ud)
- 6° Stormo 'Alfredo Fusco', B.A. 'Luigi Olivari', Brescia-Ghedi
- 102° Gruppo CBO(D)
- 154° Gruppo CBO(D)
- 32° Stormo 'Armando Boetto', B.A. 'Luigi Rovelli', Foggia-Amendola
- 12° Gruppo CBR
- 101° Gruppo OCU
- 50° Stormo 'Giorgio Graffer', B.A. 'Gaetano Meazza', Piacenza S.Damiano
- 155° (CLV) Gruppo CBOC/SEAD
- 51° Stormo 'Ferruccio Serafini', B.A. 'Vittorio Bragadin', Treviso-Istrana
- 103° Gruppo CBR
- 53° Stormo 'Guglielmo Chiarini', B.A. 'Natale e Silvio Pali', Novara-Cameri
- 1° Reparto Manutenzione Velivoli (Tornado)
9a Brigata Aerea 'Leone', B.A. 'Mario de Bernardi', Roma-Pratica di Mare
- 14° Stormo 'Sergio Sartoff'
- 8° Gruppo R.M.
- 71° Gruppo GR
- 15° Stormo 'Stefano Cagna'
- 85° Gruppo SAR
- 82° Centro SAR, Trapani-Birgi
- 83° Centro SAR, Rimini
- 84° Centro SAR, Brindisi
- 303°Gruppo Volo Autonomo. Roma-Guidonia
46a Brigata Trasporti Medi 'Silvio Angelucci', B.A. 'Arturo dell'Oro', Pisa-S.Giusto
- 2° Gruppo TM
- 50° Gruppo TM
- 98° Gruppo TM
- 31° Stormo 'Carmelo Raiti',Aeroporto 'Giovanni Battista Pastine', Roma-Capodichino
- 93° Gruppo TS
- 306° Gruppo TS
- Ufficio Ispettore Aviazione per la Marina, Roma
- 30° Stormo 'Valerio Scarabellotto', Aeroporto 'Mario Mameli', Cagliari-Elmas
- 86° Gruppo AS
- 41° Stormo 'Athos Ammannato', B.A. 'Cap. pil. Cosimo Di Palma', Catania-Sigonella
- 88° Gruppo AS
- Comando Generale delle Scuole, Roma-Guidonia
- 61° Stormo, B.A. 'Fortunato Cesari', Lecce-Galatina
- 212° Gruppo (SVBA)
- 213° Gruppo (SVBA)
- 70° Stormo, Aeroporto 'Enrico Comari', Latina
- 207° Gruppo (SVBIE)
- 72° Stormo, Aeroporto 'Giuseppe Moscardini', Frosinone
- 208° Gruppo (SE)
Centro di volo a Vela, Roma-Guidonia
- 423° Squadriglia CVV
- R.A.M.I., Sheppard, Texas.
Nota: AO è Addestramento Operativo; AS=Antisommergibile; CBOC=Caccia Bombardieri Ognitempo Convenzionali; CBR=Caccia Bombardieri Ricognitori; CI=Caccia Intercettori; CIO=Caccia Intercettori Ognitempo; CVV=Centro Volo a Vela Militare; GE=Guerra Elettronica; IT=Intercettori Teleguidati; OCU=Operational Conversion Unit o Unità di conversione Operativa; RM=Radio Misure; SEAD=Suppression of Enemy Air Defense; SAR= Search and Rescue; SE=Scuola Elicotteri; SVBIA=Scuola VOlo Basico Iniziale Aviogetti; SVBIE=Scuola Volo Basico Iniziale a Vela; TM=Trasporti Medi; TS=Trasporto Speciale (VIP).
Catena Radar della Difesa Aerea: Brigata Spazio Aereo, Comando a Roma:
- 21° Gruppo Radar AM, Poggio Ballone (Grosseto):
- 112° Squadriglia Radar, Mortara (Pavia)
- 114° Squadriglia Radar, Porto Potenza Picena (Macerata)
- 115° Squadriglia Radar, Andora-Capo Mele (Savona)
- 22° Gruppo Radar AM, Pozzuoli-Licola (Napoli)
- 123° Squadriglia Radar, Capo Frasca (Oristano)
- 133° Squadriglia Radar, Pescara
- 32° Gruppo Radar AM, Otranto (Lecce)
- 132° Squadriglia Radar, Crotone (CZ)
- 34° Gruppo Radar AM, Mezzogregorio-Siracusa
- 134° Squadriglia Radar, lampedusa (Agrigento)
- 13° Gruppo Radar AM, Lame di Concordia Sagittaria (Venezia)
- 31° Gruppo Radar AM, Monte Jacotente-Bosco d'Umbria (Foggia)
- 35° Gruppo Radar AM, Marsala, Trapani
Comando Logistico dell'Aeronautica Militare, Roma:
- Centro Seprimentale di Volo (1A Divisione), B.A. 'Mario de Bernardi', Roma-Pratica di Mare:
- Reparto Sperimentale di Volo
- Reparto Chimico
- Reparto Armamento
- Reparto Medicina Aeronautica e Spaziale
- Poligono Sperimentale e Addestramento Interforze, Perdasdefogu, Nuoro
- 2a Divisione:
- 1° Reparto Manutenzione Velivoli, Cameri (Novara)
- 2° Reparto Manutenzione Missili, Padova
- 3° Reparto Manutenzione Velivoli, Treviso
- 4° Reparto Manutenzione Velivoli, Grosseto
- 6° Reparto Manutenzione Velivoli, Pratica di Mare, Roma
- 10° Reparto Manutenzione Velivoli, Lecce
- 11° Reparto Manutenzione Velivoli, Sigonella, Catania
- 2° Gruppo Manutenzione Velivoli, Guidonia
- 5° Gruppo Manutenzione Velivoli, Capodichino
- 8° Gruppo Manutenzione Velivoli, Novara
Linea di volo:
Bombardieri
- 93 (ordinati 102) Panavia Tornado IDS
- 3(16) Tornado ECR (inclusi nel totale di cui sopra essendo apparecchi IDS modificati)
Caccia:
- 2 (29 ordinati il 28 gennaio 1998) Eurofighter EF-2000
- 80 (205) Alenia (ex-Fiat-Aeritalia) F-104ASA-2
- 3+ (49) Alenia F-104ASA-M (inclusi nel totale di cui sopra)
- 24 (24) Tornado ADV
Attacco al suolo:
- 88 (115) Alenia/Aermacchi/Embraer AMX Mod. 14 'Ghibli'
- 26 (26) Alenia AMX-T
Addestramento:
- 30 (48) SIAI-Marchetti SF-260AM
- 86 (112) Aermacchi MB.339A
- 13 (15) Aermacchi MB.339CD 'Digital Trainer'
- 17 (30) Fiat-Lochkeed TF-104G
- 1+ (15) TF-104/ASA-M
- 50 (50) Agusta MD-500E
- (2) Siai-Marchetti SM.1019 'Turbo-STOL'
- 1 (?) T-6 Harvard Mk IV
- 1 (2) Let L-13 'Blanik'
- 8 (9) Grob. G.103 'Twin Astir'
- 1 (2) Caproni-Vizzola A.21S 'Calif'
- 1 (1) Schemp-Hirt 'Nimbus' 4
- 1 (1) Schemp-Hirt 'Ventus' 2b
- 1 (1) MDM-1 'Fox'
Pattugliamento e sorveglianza elettronica:
- 6 (6) Piaggio-Douglas PD-808GE
- 2 (2) Piaggio-Dougla PD-808GE-2
- 4 (4) Piaggio Douglas PD-808RM
- 4 (4) Aeritalia G.222RM ('Panda')
- 1 (2?) Aeritalia G.222VS
- 18 (18) Breguet Br.1150 'Atlantic'
Trasporto:
- 12 (14) Lockheed C-130H 'Hercules'
- (18) C-130J
- 37 (50) Alenia G.222 'Panda'
- 4 (4) Boeing B.707TT
Trasporto VIP e servizi governativi:
- 2 (2) Agusta- Sikorsky AS-61A- SH-3D /TS 'Sea King'-Seadragon
- 2 (2) MDD DC-9-32
- 2 (2) Gulfstream Aerospace G.1159A 'Gulfstream III
- (2) Airbus Industrie A.319CJ
- (2) Dassault Falcon 900EX
Altri Ruoli:
- 3 (4) Agusta-Bell AB.212
- 32 (33) AB.212AM/E
- 32 (36) Agusta-Sikorsky AS-61R o HH-3F 'Pelikan'
- 30 (45) SIAI-Marchetti S.208M
- 6 (6) Piaggio P.166DL-3 /APH
- 1 (1) Agusta A.109A Mk II WB (che sta per 'Wide Body', fusoliera allargata)
- 6 (6) Piaggio P.180 'Avanti'
Il tutto qui sopra è genericamente quanto indicato nel periodo 1 dicembre 1998- 28 febbraio 1999. Da notare il dato sugli MB.339: al 31 dicembre 1997 ne risultavano consegnati 112, di cui 11 perduti in incidenti per cui il totale in carico ancora era di 101.
1991[4]
[modifica | modifica sorgente]Fine Guerra Fredda, fine di un'epoca e inizio di un'altra, inaugurata da Desert Storm e dal nuovo Ordine Mondiale di Bush padre. Fine dell'URSS. Fine del Patto di Varsavia. Quante cose in un anno. L'AMI quell'anno partecipò al conflitto nella immane Coalizione anti-irakena, che in 42 giorni vinse la supposta 5a potenza militare del mondo. Sempre quell'anno si chiarì che d'ora in poi la contrapposizione Est-Ovest sarebbe stata sempre più superata da quella Nord-Sud. L'AM, costituita il 24 ottobre 1945, ebbe soprattutto compiti di trasporto aereo all'estero, per esempio durante la guerra in Congo del 1960-62, e divenne tristemente famoso l'eccidio di Kindu, nel quale vennero massacrati numerosi aviatori italiani. Questo episodio merita senz'altro un approfondimento, ma non qui. Sempre in Congo, dove paradossalmente l'AMI non fornì che aerei da trasporto C-119 mentre la Svezia portò i Tunnan caccia-bombardieri. 5 F-86E vennero forniti tuttavia a nazioni estere, mentre in termini politici l'Italia del 'boom' economico dimostrava di essere ancora profondamente divisa. L'AMI venne anche messa in allerta ai tempi delle crisi del Libano e del Golfo Persico, ma alla fine gli unici mezzi che si videro in aria furono quelli della MMI e soprattutto quelli dell'ALE/Esercito. L'impiego di macchine oltremare, con piloti non addestrati al rischieramento su grandi distanze e al rifornimento in volo (anzi, senza quasi aerei capaci di rifornirsi in volo), non fu considerato fattibile e la cosa finì lì. Ma con la richiesta di intervento fatta dagli americani al governo italiano le cose sarebbero molto cambiate, nel 1990.Allora l'AMI era maturata, aveva partecipato alle Red Flag, aveva completato da poco la linea dei Tornado ed era pronta ad affrontare, sia pure con un organico ridotto, le incertezze della trasferta e anche della guerra in un posto tanto esotico rispetto al teatro Europeo. Insomma, venne autorizzata l'Operazione Locusta e anche una similare missione per la protezione della Turchia (che a dire il vero non necessitava di molta protezione essendo una delle nazioni NATO più forti..).
L'aggiornamento della componente di prima linea era comunque necessario. Solo la sessantina di Tornado erano apparecchi realmente moderni, mentre gli AMX erano ancora all'inizio della propria carriera e molto pochi. Al 31 dicembre 1989 venne denunciata, in sede di trattato CFE a Vienna, la presenza tra l'altro di ben 166 G.91 di tutti i tipi, che si accompagnavano comunque a 152 F-104, 97 Tornado, 91 MB.339, 20 AMX e 18 Atlantic, per un totale di ben 610 aerei da combattimento. Scremando questa quantità notevole dei mezzi poco efficienti, moderni, inadatti alla prima linea, praticamente ci si ritrovava con una componente pari a circa un sesto, se non addirittura un decimo considerando che al dunque, dei reparti AM solo i 3 Gruppi con i Tornado IDS erano davvero 'al top' e adatti a missioni difficili. Anche se, onestamente, la Francia e la Gran Bretagna mandarono nel Golfo anche i Jaguar che non erano nell'insieme meglio, per esempio, degli F-104S/ASA CB. All'autunno del 1990 vi era stata la riduzione dei G.91 e questo portò il totale a 591 apparecchi, ben sotto il livello dei 650 previsti per l'AM dal Trattato CFE, visto che quest'ultimo comprende anche gli addestratori armati.
Ma torniamo all'AM. La sua struttura di base era il Gruppo 'teoricamente' su 18 aerei. In pratica sarà utile ricordare a suo tempo che l'F-104G è stato comprato in 105 esemplari e che assieme ad altri 24 TF e 20 RF ha formato la prima fornitura di supersonici all'AMI: ebbene, i 9 gruppi che ne erano equipaggiati avrebbero necessitato di ben 162 velivoli per avere realmente 18 macchine l'uno. Ovviamente, come ricorda N.Sgarlato nelle sue visite alle basi italiane, le 'guide' militari si trinceravano dietro l'organico previsto teoricamente per i reparti NATO (18 apparecchi). Ma, specialmente con 24 F-104 persi in 5 anni di attività, era chiaro che, poste anche le esigenze di revisione e riparazione, difficilmente i reparti avevano in media più di 12 apparecchi, cosa che alla fine motivò la maxi-commessa degli F-104S (205 apparecchi), e anche i 65 G.91Y per appena due gruppi di volo.
Così il Gruppo di volo, equivalente allo squadron, era spesso formato da 12 velivoli e appena 11-12 piloti. La dotazione dei reparti di cacciabombardieri avevano 18-24 aerei ma con soli 18 piloti/equipaggi come media. C'erano delle eccezioni naturalmente, in particolare i reparti dei Tornado che avevano agevolmente 18 aerei in media, con una cinquantina di aviatori ovvero circa 25 equipaggi. Davvero uno sforzo non da poco perché in tutto l'AMI aveva circa 700 equipaggi di volo (quindi non aviatori: l'equipaggio poteva arrivare anche a una quindicina di persone come nel caso degli Atlantic) in luogo dei 1.100 necessari. Del resto c'erano oltre 800 aerei e circa 600 erano idonei ad impieghi di prima linea. In tutto c'erano tanti di quegli aerei che l'Italia figurava dietro Polonia, Francia, Germania, Gran Bretagna e USA. La crisi economica italiana, che già si manifestava ai primi anni '90, dava dei problemi proprio per l'aggiornamento della linea di volo, e come si è visto, la dimostrazione di forza nel Golfo esprimeva una media enormemente più alta della realtà dei reparti tipici. Tra questi v'erano 6 grupi da caccia, di cui uno a doppio ruolo.
Già allora si diceva che l'EFA non sarebbe stato disponibile prima del 1997 e si diceva che era necessario l'aggiornamento l'aggiornamento allo standard ECO Estensione Capacità Operativa, a cui l'MM.6701 era stato appositamente trasformato e in prova al 311° Gruppo DARS. Erano previsti piani ben superiori alla realtà che poi sarebbe stata concretizzata: forse un'ennesima dimostrazione della validità del proverbio cinese se vuoi colpire l'albero mira alla Luna. Erano infatti previsti un centinaio di ECO, equipaggiati con sonda per il rifornimento in volo, missili Aspide, Vulcan, Sidewinder L e M. Di fatto quantità e qualità sarebbero state poi decurtate notevolmente. La stessa versione aggiornata ASA era stata consegnata, al 1990, solo in 110 esemplari dei 150 previsti; e quanto ai missili Aspide, vera ragion d'essere del programma, erano ancora da integrare, tanto che si sarebbero poi definiti ASA-2 gli apparecchi idonei al loro uso (e ASA-1 naturalmente quelli privi di tale capacità). I costi erano elevatissimi. Già l'ASA costò circa 600 mld, circa 4 per aereo, e onestamente questo era un costo non indifferente per aggiornare qualche componente avionica tra cui il radar. All'epoca si poteva fare di meglio, come l'uso di un radar APG-66 o Grifo, un sistema RWR, display multifunzione e così via, ma stranamente, mentre all'estero era possibile portare a casa aggiornamenti di questo tipo per un costo grossomodo paragonabile, in questo caso non c'era stato questo ritorno tecnico. L'ECO, poi conosciuto come ASA-M o ASAM, era previsto con un costo di circa 600 mld di lire per la trasformazione, e poi altri 1.400 per i successivi dieci anni di servizio come costi di gestione. E dire che in questo caso gli interventi erano anche meno importanti, con una funzione più che altro strutturale e di messa in sicurezza.
Si parlava anche dell'introduzione degli aerei da caccia di seconda mano, per la prima volta dopo decenni nell'AMI. Per esempio, gli F-16C del 401nd TFW di Torrejon (che erano stati spostati nel Golfo per l'occasione), con una cogestione simile a quella degli F-15C del 32nd TFS di Camp New Amsterdam, americani ma inseriti nella struttura aerea della KLu olandese. Un'altra esigenza era quella degli AWACS, 'pochi e costosi' assets che Francia e GB stavano immettendo in servizio, ma non l'Italia che pure aveva un'esigenza di 4 aerei (poi ridotti a 2). In ogni caso, il contributo alla forza NATO AEW permetteva all'Italia una protezione di un certo valore: un E-3A-15 Sentry era spesso schierato a Trapani-Birgi. Le aerocisterne sarebbero state più abbordabili per l'AMI, e infatti ne erano realmente state ordinate un totale di 4. Si trattava di Boeing 707 ex-portoghesi, che sarebbero stati sì apprezzati per la loro importanza, ma sarebbero anche passati alla storia dell'AMI come una delle maggiori 'sole' mai subite, tanto che dopo una quindicina d'anni sono state rimpiazzate dai Boeing 767, soluzione logica per una situazione che, dopo i primi entusiasmi, si dev'essere rivelata men che soddisfacente. La fornitura era prevista entro il 1992. Al momento erano stati formati 4 gruppi di Tornado con il Gruppo Autonomo Locuste, da sciogliersi entro breve, oltre agli apparecchi (7-10 esemplari) assegnati al TTTE di Cottesmore, soprattutto nella versione bicomando DC (Doppio Comando o Dual Control, ufficialmente con le stesse capacità dei monocomando ma in pratica mancante di uno dei display posteriori per far posto, nell'abitacolo dell'operatore, ai comandi). Esisteva il requito per un gruppo di Tornado ECR, per un nuovo gruppo (che poi sarebbe stato il 50°), con una forza totale di 15 macchine, in aggiunta al 154°, 155° e 156° già esistenti. Si pensava di comprare nuovi aerei come nel caso dei tedeschi, ma poi si sarebbe optato per la modifica degli apparecchi disponibili, che avevano avuto un basso rateo d'attrito e quindi erano più che sufficienti per mantenere la linea di volo delle unità di prima linea (in effetti, l'uso di appena 54 apparecchi in prima linea, del centinaio comprati, ha suscitato qualche perplessità: sembra che in effetti si sia voluto ottemperare agli accordi industriali, ma senza formare da subito un altro gruppo di volo che in effetti, nel caso dei Tornado, è molto costoso). Supporti per le ECM erano i vecchi PD-808GE del 71° Gruppo, decisamente inadeguati a scortare i Tornado per velocità, attrezzature e raggio d'azione. Gli AMX erano un programma che completava 'in gamma bassa' il Tornado IDS. Ma erano in ritardo: solo il 103° aveva una forza di una dozzina di apparecchi in carico, gli altri erano alla ditta o nel reparto sperimentale e ancora c'era la mancanza della combat readyness del nuovo velivolo da combattimento. Al 31 dicembre 1989 i 3 reparti con il G.91 erano il 14, 101 e 13° che disponevano di 95 tra G.91R e Y, oltre i 72 'T' con la brigata d'addestramento di Foggia-Amendola. Essendo apaprecchi già in radiazione, la stima, all'inizio del '91, era di 25 R e 38 Y ancora realmente utilizzati dai 3 gruppi d'assalto, di cui 2 con gli Y, mentre i 3 gruppi addestrativi avevano circa 48 T. La commessa degli AMX era per ben 187 esemplari, ma in seguito alla cancellazione dell'ultimo lotto, ridotta a 110. Anche gli AMX-T erano stati ridotti per lo stesso motivo, con 25 macchine tagliate delle 51 previste. Per cui delle 238 macchine ordinate inizialmente, si è arrivati ad appena 136; e questo solo perché non si fece in tempo a cancellare l'ultimo dei lotti realmente ordinati, il terzo, che poi sarebbe stato, ironicamente, anche quello 'definitivo' e 'maturo' di questo tribolato programma. La ricognizione era appannaggio degli ultimi G.91R,Y, T, F-104G, dei Tornado di uno dei gruppi e in futuro, per sostituire i primi 4 tipi, degli AMX. L'AM dedicava indubbiamente più attenzione alla ricognizione delle altre forze aeree, ma l'obsolescenza dei vecchi apparecchi era tale che, a quel punto, si poteva far affidamento soprattutto ai Tornado con il pod MBB/Aeritalia, aspettando che gli AMX ereditassero l'Orpheus da parte degli F-104G, non ancora 'defunti'. Tant'é vero che 6 di questi, del 132°, vennero schierati in Turchia (assieme ad altre.. seconde scelte, i Mirage 5 belgi e gli Alpha Jet tedeschi) come rinforzo al settore 'nord' dell'alleanza anti-Saddam. Ovviamente, il fatto che la Turchia avesse già di suo 520 aerei da combattimento non rendeva tanto urgente tale 'rafforzamento', le cui finalità erano alla fine più che altro politiche. Diversamente, è probabile che, se oltre che al 'simbolo' si fosse voluti andare alla sostanza, si sarebbero visti F-104ASA CB, F-16 e F-4F. Tornando ai reparti d'attacco dell'AMI, sicuramente più nutriti di quelli da difesa aerea (nonostante l'assenza di reparti aerei americani di rinforzo, come in Germania, Olanda e Spagna), c'è da ricordare che esisteva ancora il 102° Gruppo, con gli F-104S CB. Queste macchine avevano la missione specifica dello 'strike' nucleare: i Tornado italiani, apparentemente, non erano stati ancora autorizzati a questo compito (o almeno non in maniera sufficiente), e nemmeno gli F-104ASA erano stati ancora autorizzati allo sgancio di 'carichi speciali'. La linea d'addestramento era molto nutrita e curata nell'AMI(anzi, nell'AM come recentemente ribattezzata). Per l'addestramento basico c'erano gli SF-260AM, poi gli MB.339A che avevano appena sostituito gli MB.326, ottimi a loro tempo, ma oramai vecchi addestratori che erano tra l'altro disarmati. Uno di questi fece notizia quando centrò la classe di Casalecchio di Reno, facendo una strage. Ora gli MB.326, a consumazione, erano ancora impiegati come apparecchi da collegamento veloce, in stile T-33. Per l'addestramento avanzato c'erano i numerosi G-91T, destinati alla sostituzione con gli AMX-T, per il momento prodotti in pochi esemplari. Non mancavano poi, sia come aerei da collegamento che come addestratori, i P.166M ad eliche spingenti, i P.166DL3, i PD-808, MB.339A PAN, gli S.208 e altri tipi, inclusi gli alianti Blanik e altri tipi.
Come elicotteri c'erano ancora tipi obsoleti, su cui si faceva addestramento per tutti i servizi nazionali, anche l'ALE. La cosa stava cambiando con l'ordine per ben 50 NH-500E, che se necessario potevano anche essere armati o comunque utilizzati per vari compiti. Ai 22 HH-3F per le missioni SAR si stavano aggiungendo una quindicina dei nuovi velivoli in configurazione CSAR, con capacità di movimento e combattimento sul campo di battaglia, anche in azioni ognitempo. L'AMI dedicava molte risorse al SAR (Search and Rescue) tanto da avere addirittura uno stormo apposito, il 15°. Era una dotazione senza dubbio superiore a quella delle altre nazioni NATO in Europa, e in proporzione molto consistente, perché c'erano, oltre ai grossi HH-3F, anche 35 AB.212. Ovvero, quasi il 10% dell'aviazione. A parte questo c'erano i sistemi elettronici speciali con i G.222VS (Versione speciale). Di questi vennero ordinati, per il 71° Gruppo, 2 esemplari: l'MM.62107 volò il 9 marzo 1978, il giorno prima del debutto in volo del Mirage 2000. Ma venne consegnato solo nel 1983, caratterizzato da una specie di antenna a 'ciambella' sopra la coda e altre antenne. È una macchina per compiti ELINT che rimpiazza i vecchi EC-119, come del resto il G.222 era stato il sostituto del C-119 da trasporto negli anni '70. La seconda macchina -MM.62138, ma non è sicurissimo-è un rebus: molto più segreti degli stessi PD.808GE da guerra elettronica, è difficile capire se e quando sarebbe stato consegnato all'AMI. L'impiego di questi segretissimi aerei, che fanno uso della capace stiva per ospitare apparati e operatori elettronici, è stato apparentemente molto limitato. Non esiste invece un apparecchio tipo RC-135 o EC-130, con capacità di controllo aereo volante e guida caccia (a prescindere dalla presenza di radar a bordo: vedi i C-130 ABC dell'USAF). Per il pattugliamento c'erano invece gli Atlantic, immarcescibili e indistruttibili come pochi. Nell'AM sono probabilmente gli unici apparecchi a non avere mai avuto incidenti di volo (anche perché, con un equipaggio numeroso come il loro, la cosa non sarebbe passata inosservata) nonostante hanno solo due motori. Persino i C-130 hanno subito due perdite, ma loro no e dall'inizio degli anni '70 sono in servizio con vari compiti: pattugliamento marittimo, guerra ASW, anche ricognizione elettronica per quanto era loro possibile. Sono in pratica degli apparecchi al servizio della Marina. Evidentemente l'AMI è stata vittima della sua arroganza nell'accentrare le risorse aeree nelle sue mani. Così invece della logica soluzione di passare alla MArina questi velivoli, li ha mantenuti in servizio per servizi comunque navali. Due di questi aerei sono stati aggiornati, attorno al '91, ad uno standard simile all'Atlantique 2. Aereo da pattugliamento marittimo NATO, ma in pratica velivolo francese (un po' come il concorso vinto dal G.91), ha subito la concorrenza del P-3 e una certa obsolescenza tecnica rispetto all'apparecchio americano. Però è l'unico aereo da pattugliamento marittimo specificatamente pensato per questo compito, con la sua sezione di fusoliera a '8'.
Quanto ai trasporti, la 46a Brigata era già un'unità esperta e con una notevole attività di volo, anche all'estero. Aveva 12 C-130H, superstiti dei 14 comprati a suo tempo, con il famoso 'scandalo Lochkeed' incorporato, una storiaccia di mazzette pagate per far preferire l'Hercules ad altri tipi come il Transal e il G.222. Eppure il C-130 è un velivolo di successo che non avrebbe dovuto temere molto dalla concorrenza. E soprattutto, i G-222, presenti in due dei 3 gruppi di volo, erano non solo presenti ma esuberanti. L'agilità e le prestazioni STOL sono a tutta prova (con tanto di 'looping') ma un aereo da trasporto che costi quanto un C-130 e trasporti 9 t a 1.400 km a circa 430 kmh (tangenza max. 7600 m), quando l'aereo americano trasporta 19 t a 4000 km a 550 kmh e sale anche a 10.600 m, è chiaramente un ottimo affare, ma più per l'industria che per l'utente finale. In ogni caso, circa la metà dei G.222 prodotti sono stati comprati dall'AM, per oltre 40 esemplari. L'ultimo blocco fu comprato nel '93, con 4 apparecchi finanziati con i fondi per la Protezione civile. La storia dei G.222 è finita, ma adesso ci sono 12 C-27J in carico alla 46a, che sono un'evoluzione proprio del G.222. Ma per seguire questo programma, è stato eliminato con una solenne decisione del ministro Martino nel 2001, il programma FLA. L'Italia partecipava con un requisito di 44 apparecchi, praticamente con un rapporto di 1:1 con i vecchi tipi. Ma poi, come soluzione ad interim, dati i ritardi del programma europeo, si inserì l'ordine per ben 18 C-130J; e da questo l'Alenia ha iniziato la collaborazione per rivitalizzare il G-222 come C-27J. Da qui a trovare un cliente di lancio 'istituzionale' non è passato molto tempo e l'Italia, che fino alla fine degli anni '90 voleva l'FLA, dopo averlo dichiarato inutile ai suoi bisogni (nonostante avesse una capacità anche maggiore di quella del C-130J) è poi passata a chiedere una dozzina di C-27J.
Per il trasporto VIP non si può certo dire che l'AM avesse poche risorse (anzi), in parte anche finanziate dalla Presidenza del Consiglio: 2 SH-3D/TS, 2 DC-9, 3 Gulfstream III, 3 Falcon 50, 2 A.109 e 5 PD.808TA, l'equivalente di un gruppo di volo completo (di macchine molto costose).
La componente missilistica era rappresentata da vari sistemi: innanzitutto i MIM-14C, presenti nell'aerobrigata IT (Intercettori Teleguidati), con due Stormi e 96 rampe per i Nike Hercules. Coprivano un'ellisse di circa 280 km di diametro e 30 km di altezza, al centro di questo c'era Padova, la base di questi intercettori che difendevano in Nord-Est. I Nike, pesanti 4,5 t, erano stati comprati in 500-700 esemplari (come dotazione di picco) e avevano anche testate nucleari (a qualche anno dismesse). Nella versione C erano armi migliorate dalle prestazioni maggiormente adatte alle basse quote, ma difficilmente utilizzabili al di sotto dei 300-500 m, dove invece i bombardieri moderni si nascondono. La forza della 1a B.A. era di circa 5.000 effettivi, di gran lunga la più numerosa unità dell'AM; eppure i suoi missili erano pezzi da museo, potentissimi (data la massa disponibile) e micidiali ad alta quota, ma fissi in rampe inamobibili (più o meno, dipende dal tipo usato) e del tutto obsoleti. La sostituzione era programmata con i MIM-104 Patriot, più piccoli ma quasi altrettanto validi come prestazioni, e molto migliori come capacità d'ingaggio di bersagli difficili o multipli, o anche entrambi. Infine erano capaci d'ingaggi a bassa quota. Il programma per i 'Patriot' era faraonico: 20 batterie, 160 lanciatori, 640 missili pronti al lancio, 1.280 disponibili complessivamente. Costo: 5.500 mld, di cui una cinquantina effettivamente spesi. Ma poi: riduzione a 12 batterie, poi no, soltanto nove. E infine, attorno al '92, il programma fu cancellato. In compenso i Nike Hercules, del tutto obsoleti, sono rimasti in servizio fino ad oggi, tra varie riduzioni, in attesa prima del Patriot, adesso del MEADS. I costi di gestione non sono certo indifferenti per la 1a Brigata, ma così è stato deciso.
Le altre armi erano quelle contraerei tattiche del sistema Spada: invece delle 4 mitragliere quadruple da 20 mm Hispano Suiza, usate saltuariamente nelle esercitazioni (da non confondersi con le Maxson Mount dell'E.I da 12,7 mm), erano in acquisizione le batterie Spada, originariamente pianificate in circa 19 batterie, ciascuna con 4 lanciatori sestupli e radar di tiro tipo Pluto. Missili standard delle F.A. italiane, grossomodo cloni dello Sparrow in termini concettuali, ma di tecnologia molto più moderna, sono nondimeno armi costose. Anche con la riduzione delle batterie da 19 a 11, di cui le prime 3 almeno già in servizio nel 1990, il costo è arrivato a circa 1.000 mld al valore del 1992. A parte questo vi erano gli Aspide aria-aria, che al 1990 non risultavano ancora ottimizzati per gli F-104ASA. I vecchi AIM-7E NATO Sparrow erano in servizio grossomodo dal 1973, con gli F-104S e poi ASA CI. Difficile dirne il numero. Degli AIM-9L si parlava di 'alcune centinaia' (forse 300) consegnati, per il resto c'erano gli AIM-9B e la loro versione migliorata F, con testa di ricerca raffreddata, ma ancora ben lontana dalle prestazioni sia di ricerca che cinematiche degli L. I missili Kormoran, in servizio da un imprecisato anno con i Tornado IDS del 156°, erano stati comprati in circa 60 esemplari. Strano, ma questi missili non erano di nuova costruzione. La produzione dei 350 Kormoran 1 era finita attorno al 1983, per iniziare con il migliorato Kormoran 2; questo significa che la produzione terminò prima che i Tornado IDS italiani iniziassero ad usare i Kormoran: infatti la costituzione del Gruppo con una squadriglia destinata ad operazion antinave portò all'operatività nel 1984. Altre armi erano le spezzoniere MW-1, ordinate in un centinaio di esemplari. Non sono state utilizzate nel '91, ed è difficile capire se erano davvero utili, dato il notevole ingombro e peso. I Tornado Inglesi utilizzarono i similari pod JP-223, che tuttavia erano, anche in coppia, di qualcosa più leggeri. Il munizionamento STABO anti-pista venne prodotto dal 1990, ed era quello utilizzato per almeno 90 dei 100 MW-1 ordinati: forse per questo non vennero utilizzati nel Golfo?
Altre armi guidate non c'erano: né LGB, HARM, Maverick, JDAM, Storm Shadow erano utilizzate all'epoca. In pratica le uniche armi guidate aria-superficie erano i Kormoran, mentre anche gli AAM erano pochi e piuttosto vecchi. Le bombe erano le BL-755 a grappolo, le Mk 82 e Mk 83 (di queste, l'uso di circa 550 esemplari si dice che abbia svuotato gli arsenali dell'AM; le Mk 82 erano circa 2400 esemplari). Poi c'erano le razziere, tra cui quelle a 4 colpi da 127 mm e quelle da 70 mm. I G-91R erano noti anche per le razziere Aero con ben 25 razzi da 51 mm, con raggio di tiro utile per la saturazione d'area, di circa 1.200 m. Infine c'erano le armi ASW degli Atlantic, bombe di profondità (forse anche nucleari) e siluri Mk 4 o 46, e le mitragliatrici da 7,62, 12,7, cannoni Vulcan da 20 mm, BK-27 da 27 mm e DEFA da 30 mm (MB.339 quando armati, e i G.91Y).
I Regione Aerea, comando: Milano
1a Brigata Aerea Intercettori Teleguidati 'Vezio Mezzetti', comando Aeroporto 'Gino Allegri', Padova-Brusegana
- 16° Stormo, Treviso (48 rampe singole MIM-14C)
- 17° Stormo, Padova (48 rampe singole MIM-14C)
- 2° Stormo 'Mario d'Agostini', B.A. 'Giannino Ancillotto', Rivolto (Ud)
- 14° Gruppo CBR, 25 G.91R-1
- 3° Stormo 'Carlo Emanuale Buscaglia', Comando Base Aerea 'Giuseppe Gaeta', Verona-Villafranca
- 132° Gruppo CR, 16 F-104G
- 28° Gruppo CR, 11 F-104G
- 5° Stormo 'Giuseppe Cenni', B.A. 'Rimini-Miramare', Forlì
- 23° Gruppo CIO, 11 F-104S/ASA
- 19° Gruppo CIO, 19 F-104S/CB/ASA
- 6° Stormo 'Alfredo Fusco', B.A. 'Luigi Olivari', Brescia-Ghedi
- 154° Gruppo CBOC, 27 Tornado IDS
- 8° Stormo 'Gino Priolo', Cervia-San Giorgio (Forlì)
- 101° Gruppo CBR, 20 G.91Y
- 50° Stormo 'Giorgio Graffer', B.A. 'Gaetano Meazza', Piacenza S.Damiano
- 155° Gruppo CBOC, 17 Tornado IDS
- 51° Stormo 'Ferruccio Serafini', B.A. 'Vittorio Bragadin', Treviso-Istrana
- 22° Gruppo CIO, 10 F-104S/ASA
- 103° Gruppo CBR, 13 AMX
- 53° Stormo 'Guglielmo Chiarini', B.A. 'Natale e Silvio Pali', Novara-Cameri
- 21° Gruppo CIO, 14 F-104S/ASA
- 313° Gruppo Addestramento Acrobatico, B.A. 'Giannino Ancillotto', Rivolto (Ud), 15 MB.339A/PAN
II Regione Aerea, Roma
- 4° Stormo 'Amedeo d'Aosta', B.A. 'Corrado Baccarini', Grosseto
- 9° Gruppo CIO, 22 F-104S/ASA
- 20° Gruppo AO, 29 F-104G/TF-104G
- 9° Stormo 'Francesco Baracca', B.A. 'Carlo Romagnoli', Caserta-Grazzanise (CE)
- 10° Gruppo CIO, 12 F-104S/ASA
- 14° Stormo 'Sergio Sartoff'
- 8° Gruppo SE, 4 G.222RM e alcuni PD.808RM
- 71° Gruppo GE, 1 (o 2?) G.222VS e 6-8 PD-808GE
- 15° Stormo 'Stefano Cagna', Pratica di Mare
- 46° Gruppo SAR, Roma-Ciampino
- 85° Gruppo SAR, Roma-Ciampino
- 82° Centro SAR, Trapani-Birgi
- 83° Centro SAR, Rimini
- 84° Centro SAR, Brindisi
- 30° Stormo 'Valerio Scarabellotto', Aeroporto 'Mario Mameli', Cagliari-Elmas
- 86° Gruppo AS, 9 Atlantic
46a Brigata Trasporti Medi 'Silvio Angelucci', B.A. 'Arturo dell'Oro', Pisa-S.Giusto
- 2° Gruppo TM, 20 G.222
- 50° Gruppo TM, 12 C-130H
- 98° Gruppo TM, 16 G.222
- 70° Stormo, Aeroporto 'Enrico Comari', Latina
- 207° Gruppo, 30 SF.260AM
- 72° Stormo, Aeroporto 'Giuseppe Moscardini', Frosinone
- 208° AB.47G-2, TH-13H e i nuovi NH-500
III Regione Aerea, Bari
- 32° Stormo 'Armando Boetto', B.A. 'Luigi Rovelli', Foggia-Amendola
- 13° Gruppo CBR, 18 G.91Y
- 36° Stormo 'Riccardo Helmut Seidl', B.A. 'Antonio Ramirez', Gioia del Colle (Bari)
- 12° Gruppo CIO, 11 F-104S/ASA
- 156° Gruppo CBOC, 23 Tornado
- 37° Stormo 'Cesare Toschi', Trapani-Birgi
- 18° Gruppo CIO/CBOC, 18 F-104S
- 41° Stormo 'Athos Ammannato', B.A. 'Cap. pil. Cosimo Di Palma', Catania-Sigonella
- 88° Gruppo AS, 9 Atlantic
60a Brigata Aerea, Lecce
- 201° Gruppo, 24 G.91T-1
- 204° Gruppo, 24 G.91T-1
- 205° Gruppo, 24 G.91T-1
- 61° Stormo, B.A. 'Fortunato Cesari', Lecce-Galatina
- 212° Gruppo, MB.339
- 213° Gruppo, MB.339
- 214° Gruppo, MB.339
- 31° Stormo 'Carmelo Raiti',Aeroporto 'Giovanni Battista Pastine', Roma-Ciampino
- 93° Gruppo E, vari tipi
- 306° Gruppo TP, vari tipi
Divisione Aerea Studi Ricerche e Sperimentazioni, Roma-Pratica di Mare
- 311° Gruppo, vari tipi
Gruppo Autonomo Golfo Persico 'Locuste'
- 10 Tornado forniti dai gruppi 154, 155, 156.
Radar (nomi in codice, da NE fino a S della penisola): Pedro, Pioppo, Puma, Trota, Quercia. Fionda, Volpe, Barca, Moro, Campo.
Basi in tutto, idem come posizione: Rivolto, Ghedi, Verona, Treviso, Novara, Piacenza, Pisa, Cervia, Rimini, Grosseto, Ciampino, Pratica di Mare, Latina, Frosinone, Grazzanise, Foggia, Gioia del Colle, Brindisi, Lecce, Catania, Trapani, Cagliari, Decimomannu.
Linea di volo (oltre 800 apparecchi):
Bombardieri
- 95 (ordinati 99 di serie) Panavia Tornado IDS
Caccia:
- (2) Eurofighter EF-2000
- 110 (150) Alenia (ex-Fiat-Aeritalia) F-104ASA
- 18 (15) Alenia (ex-Fiat-Aeritalia) F-104S
- 1 F-104S/ECO (Estensione Capacità Operativa)
- Totale 129(?)
Attacco al suolo:
- 25 (127) Aeritalia G.91R
- 38 (55) Aeritalia G.91Y
- 22 (24, poi 110) AMX
- 15 MB.339PAN
- Totale 100(?)
Ricognizione e pattugliamento:
- 6 (6) Piaggio-Douglas PD-808GE
- 4 (4) Piaggio Douglas PD-808RM
- 4 (4) Aeritalia G.222RM ('Panda')
- 1 (2?) Aeritalia G.222VS
- 18 (18) Breguet Br.1150 'Atlantic'
- 24 ? F-104G/Orpheus
- Totale 57(?)
Addestramento:
- 30 (33) SIAI-Marchetti SF-260AM
- 75 (101) Aermacchi MB.339A
- 72 (103) Fiat-Aeritalia G.91T-1
- 23 (30) Fiat-Lochkeed TF-104G
- 2 (2) AMX International AMX-T
- 1 (3) Bell Model 47D-1
- 4 (18) AB.47G-2
- 8 (38) Bell Model 47H/OH-13H Sioux
- 2 (2) Agusta MD-500D
- 2 (50) Agusta MD-500E
- 2 (2) Let L-13 'Blanik'
- 2 (8) Grob. G.103 'Twin Astir'
- Totale 219
Trasporto:
- 12 (14) Lockheed C-130H 'Hercules'
- 37 (38) Alenia G.222 'Panda'
- 1 (4) Boeing B.707TT
- Totale 50
Trasporto VIP e servizi governativi:
- 2 (2) Agusta- Sikorsky AS-61A- SH-3D /TS 'Sea King'-Seadragon
- 2 (2) MDD DC-9-32
- 3 (3) Gulfstream Aerospace G.1159A 'Gulfstream III
- 3 (3) Dassault Falcon 50
- (4) AB-412
- 1 (1) Agusta A.109A
- 1 (1) Agusta A.109A Mk II WB (che sta per 'Wide Body', fusoliera allargata)
- Totale 12
Altri Ruoli:
- 52 (136) MB.326/A/E
- (4) Agusta-Bell AB.412
- 2 (36) AB.204B
- 35 (35) AB.212AM/E
- 23 (35) Agusta-Sikorsky AS-61R o HH-3F 'Pelican'
- 10 (51) Piaggio.166M
- 5 (25) PD-808TA
- 35 (41) SIAI-Marchetti S.208M
- 6 (6) Piaggio P.166DL-3 /APH
- Totale 168
Totale generale: 381 prima linea + trasporti, addestramento (anche armati), servizi vari: 830 aerei. Di questi, i velivoli armabili e-o derivati dalla prima linea sono circa 538 (per il trattato CFE 591, probabilmente erano conteggiati più F-104G e S, fors'anche PD.808GE e vecchi G.91R in radiazione).
Ma quanto mi costa?[5]
[modifica | modifica sorgente]Ma quanto costano gli aerei militari? Non solo per il problema dei costi d'acquisizione ma quelli d'esercizio. Per l'F-104 si parlava negli anni '60 di un milione l'ora, ma quella cifra 'scandalosa' è stata presto gonfiata. I parametri di costo sono diversi, naturalmente: Il parametro A comprende l'ammortamento delle spese, senza contare gli incidenti, la manutenzione, il carburante, l'IVA, in genere usato per le missioni in ambito internazionale o un ente privato. Secondo questo parametro i costi sono maggiori. Il secondo paragrafo, il B, comprende manutenzione di 1° e 2° livello, e si applica quando si mettono aerei al servizio di altri enti dello Stato. Il B1 è invece quello con la manutenzione in ditta, parti di ricambio e manutenzione di 1° e 2° livello al prezzo di produzione e senza IVA. Si applica per la NATO e dei suoi stati membri. Il Parametro C comprende invece i costi di manutenzione e parti ricambio al prezzo effettivamente pagato dall'Amministrazione pubblica, e quindi quello che era quello pagato dall'AMI e quindi dallo Stato. Molto rari i casi A e B, come quelli per mettere a disposizione gli aerei per riprese aeree e corsi addestrativi per forze straniere. A seconda di questi vari parametri l'F-104S costava tra i 5.915.000 e i 12.718.000, quest'ultimo con il criterio A.
Ecco i valori previsti nel 1991, calcolati nel caso C, quello meno costoso:
- Tornado IDS: 34.300.000 lire-ora
- F-104S: 5.935.000
- TF-104G: 5.925.000
- G-91Y: 6.135.000
- G.91T: 2.654.000
- MB.339A: 2.829.000
- C-130H: 8.708.000
- Falcon 50: 2.326.000
- G.222: 6.340.000
- DC-9: 4.798.000
- Gulfstream III: 3.118.000
- HH-3F: 4.794.000
- SH-3D/TS: 4.219.000
- AB-212: 2.189.000
- NH-500E: 760.000
- Atlantic: 18.741.000
- P.166DL3: 2.106.000
- P.166: 1.734.000
- S.208M: 902.000
- SF-260AM: 573.000
- MD-500E: 1.669.000
Formazione di un pilota di Tornado: 5,5 mld per 500 ore di volo in 5 anni; 3,6 mld per un navigatore con 260 ore; 4,4 mld e 470 ore per un pilota di F-104S, 2,75 per un comandante di plurimotore; pilota di elicottero, 210 ore e 2,1 mld; 550 mln per un ingegnere, 350 mln ufficiale di volo servizi, 110 mln sottufficiale specialista
I costi operativi erano maggiormente pagati per i Tornado, i cui stormi 6° e 50° costavano 205 mld, poi la 46a Aerobrigata con 160 md; la Brigata missili Nike, 153 mld, 20° e 41° stormo, con 122 mld, scuola di volo aviogetti 88 mld, 60-70 mld per i reparti su F-104, G.91Y, accademia aeronautica, 37 mld per la scuola di Latina, 15 per una stazione radar, 8 per un deposito centrale.
Costi civili: SF-260C, 348.000 lire, S.205AC 222.000 lire.
In tutto, questi costi erano davvero difficili da sostenere per l'AMI. Da notare il costo dei Tornado, varie volte maggiori di qualunque altro apparecchio. Costavano tantissimo anche gli stormi, con oltre 200 mld l'uno per ciascun anno. La spesa degli Atlantic era notevole, si trattava di una spesa anche maggiore rispetto a quella dei Tornado nell'arco delle missioni che per questi aerei e per i C-130 erano molto lunghe in termini orari. Il costo tra gli aerei da combattimento vedeva al secondo posto i G.91Y, che pure erano mezzi ben mediocri, e nondimeno, forse per la loro costituzione bimotore, costavano più di un F-104. I nuovi aerei executive costavano poco, e questo spiega il loro ricorso ampio: rispetto al noleggio dei charters c'era un buon risparmio orario. Ma che la 1a Brigata missili, totalmente inutile, costasse ben 153 mld l'anno era davvero sconcertante: quasi quanto la ben più utile 46a Brigata aerea. Per l'addestramento aereo, quello basico conveniva poco, pur essendo abbastanza poco costoso, ma certamente di più del costo di similari aerei dell'Aeroclub d'Italia, come l'SF-160C E S.205AC, soprattutto quest'ultimo, che pure somiglia molto all'S.208M.
I costi del programma Tornado erano indubbiamente pesantissimi: costo del programma d'acquisizione altissimo, ammodernamento altrettanto costoso, formazione equipaggi altissima e una gestione di centinaia di mld per stormo, il che fa capire forse anche perché vi sono stati meno reparti di quanti ne sarebbero stati possibili.
I centri di comando e controllo: il 1° ROC, 1995[6]
[modifica | modifica sorgente]Il 1° ROC (Regional Operation Center) è a Padova, comandata nel 1997 dal gen. B.A. Carmine Pollice. La sede del ROC era ad Abano Terme come comando e logistica, mentre sotto il monte Venda c'era la vera e propria centrale di controllo aereo. Ad Abano c'erano i 'gate guardian' MB.326 e AB-47J. E' a 20 minuti di auto dal Mt. Venda, e ovviamente vicino al ROC c'era una postazione di guardia dei VAM (Vigilanza Aeronautica Militare). Sotto la montagna c'era l'AOC (Air Operation Center). Il 1° ROC è rimasto per decenni poco conosciuto, del resto c'è poco da stupirsene, visto che era un centro sotterraneo di comando e controllo. Esso venne costituito il 1 ottobre 1962, ma solo nel novembre del '65 raggiunse l'operatività, per il controllo della I Regione Aerea. Questo centro era una sorta di NORAD italiano, sistemato in una galleria di 1.046 metri sotto rocce spesse tra i 20 e i 70 metri. Esso aveva 150 postazioni operative per gestire lo spazio aereo 24/7. Il comando in tempo di pace era della I Regione aerea e dal comando della 5th ATAF; era anche utilizzato dalla NATO per missioni come Deny Flight.
Inizialmente i ROC erano tre, uno per regione, ma verso la metà degli anni '90 erano oramai stati chiusi il 2°ROC (fin dall'aprile del '76) i cui impieghi vennero ripartiti tra il 1° e il 3°. Ora il 1° era responsabile fino all'altezza di Ancona. Il nuovo Modello di Difesa era targato dall'allora ministro Previti, e prevedeva l'abolizione delle Regioni Aeree. Tra i sistemi della base ve n'erano di molto avanzati, come l'ACCAM (Automazione dei Centri di Comunicazione dell'AM), con fibre ottiche
Quando c'era un'emergenza o per addestramento, però, veniva attivato l'OOC (Offensive Operation Center), lo strumento del ROC per comandare i gruppi di volo nella sua regione aerea. IL che, per il 1° ROC significava gruppi di volo di AMX e Tornado e anche il 313° Gruppo PAN (le 'Frecce Tricolori'). Complessa, al solito, la serie di nomi e sigle che fanno capo a questa burocrazia, come lo JASC, il centro di support combinato, il COS (Sezione operazioni di combattimento), AGOS (Sezione operazioni aria-superficie), NOS (Sezione operazioni navali). Lo JASC sembrerà un'entità virtuale, ma nondimeno nel solo 1992 coordinò 410 missioni per l'esercito e 453 per la MM.
Infine c'era il SOC (Sector Operation Center), per la difesa aerea. Il 1° SOC era parte del 1° ROC, interagente con altri similari sistemi NATO, come quello di Berthing a Nord dell'Europa, Lione per il settore Ovest, Martina Franca per il Sud. Nel 1995 era in trasferimento a Poggio Renatico (FE). Per la difesa aerea c'era bisogno di pianificazioni, ma anche di sensori. Questi erano in carico ai GRAM (Gruppi Radar AM), nonché gli E-3 NATO. I gruppi caccia erano il 9°, 21°, 22° e 23° con i vecchi ma molto rapidi F-104, nonché i gruppi IT (Intercettori Teleguidati, ovvero i Nike Hercules) e le batterie Spada a corto raggio; vi erano anche i collegamenti con i potenti missili HAWK dell'EI (diversi gruppi di fuoco), e apparati SHORAD (come lo Spada o lo Skyguard-Aspide), infine v'erano un gruppo di specialisti dell'Aeronautica francese e uno della MM per coordinare gli sforzi.
Il resto era anche svolto da ulteriori entità, come il centro di controllo aerotattico, ovvero l'ATCC/AM, il Servizio di coordinamento e controllo o SCC/AM, ad Abano Terme e Milano. L'ATCC/AM era in pratica una specie di sistema di controllo del traffico aereo civile, tra cui oltre 20.000 ore l'anno di traffico aereo. V'era anche un sistema SAR, gestito dall'RCC (Rescue Coordination Center), in media circa 200 missioni l'anno e 250 missioni antincendio. Nel 1994 vi furono operazioni speciali per la il terribile alluvione del '94, con 396 missioni di soccorso in generale e 202 per l'alluvione, il trasporto di 2.945 passeggeri per 1.387 ore di volo, che salivano a 2.044 con le operazioni antincendio; quest'ultimo era stato esercitato -in un anno molto 'acceso'- 88 per 236 missioni, 583 sortite e 3.762 lanci d'acqua, totalizzando 657 ore di volo. Quanto ai mezzi usati, per la sola alluvione in Piemonte vi furono mobilitati 25 aeromobili delle F.A. più altri 17 altri, recuperando 217 persone dai tetti e portando 119 t di materiali di soccorso, più sei missioni di ricognizione. Purtroppo quel che mancò in quell'occasione fu l'allarme per le città al piede della massa d'acqua in arrivo, ma questo non era competenza delle F.A..
Ad ogni modo c'era anche, tra le dipendenze del 1° ROC c'era anche il Centro Meteorologico Regionale, a Milano-Linate, che collaborava con il servizio del IV Corpo d'Armata dell'E.I. e forniva le previsioni meteo nazionali.
Nel ROC erano comprese le attività del 1° SOC che controllavano i GRAM di: Concordia Sagittaria (VE) detto 'Pedro' (codice di chiamata radio), Poggio Renatico (FE), 'Pioppo', Poggio Ballone (GR), 'Quercia' (e come tale, passato nelle cronache di Ustica), POtenza Picena (Macerata), 'Bracco', il 15° GRAM di Andora- Capo Mele (Savona), il quale, però, svolgendo il compito di CRP (Centro Riporto Posizione) non svolgeva quello di guida caccia.
In media, il 1° SOC ordinava 25-30 'scramble' per ragioni varie, principalmente per identificare gli aerei che non rispondevano ai contatti radar; due F-104 erano pronti per decollare entro 5 minuti, altri due con allerta di 30. Erano previsti anche coordinamenti con la PROCIV (protezione civile) e altri enti stranieri, nonché forze di polizie e le altre F.A. L'aumento dell'attività con la 'Deny flight' era stato valutato in un 40% con percorsi obbligati ad alta quota o TACAN, e corridoi specifici per le basse quote o BBQ. Per i nuovi materiali, però, non c'erano buone notizie: i programmi EFA e Patriot erano stati annullati o ritardati, i sistemi radar avrebbero dovuto essere migliorati con l'acquisizione dei sistemi statici RAT-31S e gli MRS-403 mobili, in valutazione con un esemplare, ma per il momento non c'erano denari sufficienti per poter aggiornare la rete radar, oramai obsolescente non meno dei caccia e i SAM.
Dettagli, 1995
[modifica | modifica sorgente]Al 1995 la linea di volo tra l'altro comprendeva[7]
- 138 (205) F-104S e ASA-1 e 2
- 12 (24) Tornado ADV F Mk.3
- 1-4 (55) G.91Y
- 2(61) P.166M
- 1(2) L-13
- 8(9) Grob G.103
- 1(2) Caproni-Vizzola A.21S
- 6(9) Piaggio P.180
Ultime dall'Afghanistan[8]
[modifica | modifica sorgente]Mentre i C-27J sono appena tornati dal loro primo dispiegamento di guerra, dove come prevedibile, si sono ben comportati, nel frattempo sono partiti 4 Tornado del 6° Stormo, che sono decollati il 24 novembre dalle 8.15 da Ghedi. Essi, si assicura, sono dotati del solo sistema di ricognizione, che adesso, passata l'epoca del pod MBB/Aeritalia derivato dall'Orpheus, è adesso il RecceLite israeliano, un sistema appena comprato e pertanto di capacità up-to-date, ottico e IR, utilizzabile anche a media e alta quota. Il pod della Rafael ha eseguito il volo n.1 sul Tornado solo il 13 marzo precedente, con la collaborazione di Alenia per l'integrazione sull'aereo. Esso ha un datalink per ritrasmettere quello che vede alla base, il primo tentativo di fare questo avvenne con i Tornado GR.Mk 1R britannici anni fa, ma forse le tecnologie erano un po' immature. I Tornado hanno svolto nei due mesi successivi circa 100 ore e sono basati ad Herat, nella locale JATF, che comprende anche i Predator (dal 9 maggio 2007 in zona), i C-27J, AB-212, AW-129 e CH-47. Questo è il loro secondo dispiegamento operativo fuori aerea dopo quello del '91. Operarono nel frattempo anche su Sharp Guard nel '93, Deliberate Force nel '95, Deliberate Guard nel '97 e Allied Force nel '99.
Note
[modifica | modifica sorgente]- ↑ Iermanno, Roberto Vampire Aerei Giugno 195 p.39-43
- ↑ Armi da guerra copertina N.3
- ↑ Sgarlato, Nico: L'Aeronautica Militare del Nuovo Millennio A&D Aprile 1999, pagg. 22-30
- ↑ Sgarlato, Nico: A.M.I., Aerei Maggio 1991 p. 24-30
- ↑ Sgarlato, Nico: Quanto costa volare?, A&D gennaio 1992
- ↑ F.Smith, A&D mar 1995
- ↑ Da A&D giu 1995
- ↑ AEC, Tornado italiani in Afghanistan, A&D dic 2008