Forze armate mondiali dal secondo dopoguerra al XXI secolo/Unione sovietica-5
Avendo un vastissimo territorio da difendere contro la minaccia aerea occidentale, e segnatamente del SAC (Comando aereo strategico statunitense), l'URSS ha sviluppato negli anni una serie impressionante di missili superficie-aria (SAM) (Surface-to-Air Missile), sia per le proprie esigenze dirette che per quelle dei numerosi stati alleati e clienti del blocco orientale, come anche dei Paesi del Terzo Mondo e quelli non-allineati. I primi missili ad entrare in servizio, attorno alla metà degli anni ’50, furono i misteriosi SA-1, associati ad un sistema di guida e scoperta capace di ingaggiare bersagli multipli. Forse per il costo, forse anche per le scarse prestazioni dovute alla mancanza di booster, l’SA-1 non è mai stato esportato e non è molto conosciuto a tutt’oggi.
Le voci seguenti sono una rassegna dei missili per i quali esistono su Commons fotografie. La descrizione di dettaglio delle armi è lasciata alle pagine monografiche a cui i link rimandano, mano a mano che queste vengono approntate e alle quali si rimanda il lettore.
Il primo missile sovietico fu l’SA-1 Guild, ma la prima realizzazione vastamente diffusa e ben conosciuta fu l’S-75 Dvinà, in ambito NATO noto come SA-2 Guideline, che cambiò la storia delle operazioni aeree quando nel 1960 abbatté l’U-2 di Gary Powers in missione sul territorio sovietico per conto della CIA. E sebbene in seguito il missile si sia dimostrato un’arma assai meno efficace contro aerei capaci di manovre o di disturbare il comando di guida radio dell’arma, ancora nel 1991, durante Desert Storm, ad essa furono accreditati un F-14, un F-16 e persino un Tornado inglese in volo a bassa quota. Tentata inutilmente la navalizzazione del sistema con installazioni su vecchi incrociatori. Le dimensioni di circa 10 m di lunghezza, peso di circa 2,2-2,5 t, velocità di 3-3,5 mach, testata di circa 180 kg, guida radio con spoletta di prossimità, telecomandata o radio.
[1] Il V-75SM è un missile più noto con il nome NATO: SA-2 Guideline. Inizialmente, molti anni fa, esso era noto come M-2, poi il nome cambiò. Questo missile, dal progetto ben proporzionato e aspetto piacevole e slanciato (cosa che non è affatto ovvia, vedi per esempio l'SA-4), nacque già con una prima fase di sviluppo attorno al 1948-52; presto, attorno al '56, entrò in servizio e apparve sulla Piazza Rossa per la prima volta l'8 novembre 1957. Il missile vero e proprio era noto come V-750Vk Dvinà; era il secondo missile SAM dopo l'SA-1 'Guild'. Esso costituisce un paradosso: da un lato è un'arma più tattica che strategica, nel senso che è concepito per essere un sistema mobile e abbastanza economico; dall'altro, malgrado questo e un peso minore, esso è di prestazioni addirittura superiori rispetto all'altro. Ciò è possibile perché ha un booster a propellente solido, che lo aiuta moltissimo nella prima fase del volo. Esso funziona per circa 4,5 secondi; dopo di che entra in azione il motore di 'crociera' a propellente liquido -acido nitrico e cherosene- che brucia altri 22 secondi, nel frattempo l'arma, un po' per l'accelerazione e un po' per la riduzione progressiva della massa e anche resistenza aerodinamica, arriva a circa mach 3. Essa è trasportabile con un rimorchio su autocarro ZIL-157; la rampa di lancio, su cui può essere rapidamente fatta scorrere (nei limiti pratici di un ordigno da circa 10 metri e 2.000 kg) è elevabile fino a 80°. La guida è radiocomandata, con un radar 'Fan Song' che segue bersaglio e missile, e telecomanda quest'ultimo con un canale radio UHF. Secondo la classificazione NATO, inizialmente vi fu un SA-2A, in servizio dal '56, con il radar 'Fan Song-A', che operava in banda E/F (2,965-2,99 GHz e 3,025-3,05. Questo primo missile era facilmente distinguibile per via che il primo dei numerosi ordini di alette era con pianta quasi rettangolare anziché trapezioidale; l'SA-2B 'Guideline Mk-2' (o Mod.1), noto anche in URSS come V-750Vk lugn 60, introduceva le alette a delta, e il radar 'Fan Song B', simile al precedente; tuttavia, l'affidabilità complessiva della nuova versione era notevolmente superiore rispetto al primo e alquanto rozzo SA-2A, tant'è che la percentuale di colpi a segno era pressoché doppia (purtroppo non si sa a quanto ammontasse di preciso, così resta solo una cosa di cui prendere nota); nel '62 arrivò l'SA-2C 'Guideline Mk.3' o Guideline Mod.3, che in URSS era noto come V-750Vk lugl 62, che aveva il radar 'Fan Song C' o il Fan Song D', alette maggiori con un disegno diverso, mentre al contempo le prime e piccole alette, presenti nella zona dell'ogiva, potevano anche non essere installate. Il 'Fan Song C o D', come del resto il successivo 'Fan Song E', operava su frequenze molto più alte, in banda G, cosa che significa 4,91-4,99 e 5,01-5,09 GHz, sensibilmente più efficaci nello scoprire bersagli più piccoli, in volo a quote più basse e con maggiore inquinamento da ECM.
L'SA-2 aveva un lungo corpo cilindrico, con una serie di alette all'altezza dell'ogiva, alette principali di stabilizzazione nella parte inferiore, e vicino ad esse, altre due che servivano per la manovra, ma non così vicine a quelle di stabilizzazione come, per esempio, le alette dei missili Terrier; infine, il booster aveva le alette più grandi di tutte, almeno in apertura, e che servivano ovviamente solo per la stabilizzazione.
Dopo questi aggiornamenti, fu il missile che divenne più pesante di circa 100 kg, e con un motore più potente per velocità maggiori (evidentemente era questi ad essere stato potenziato), che significò arrivare a velocità a fine combustione di mach 3,5 anziché mach 3. La gittata aumentò al contempo da 35 a ben 50 km. Questo missile venne identificato come SA-2D 'Guideline Mk.4/Mod.3'.
Ma non era finita, dato che nel '67 venne anche introdotta la SA-2E che era ancora più lunga, di circa 40 cm, e alette anteriori a pianta trapezioidale; presentata nel novembre 1967, questa versione aveva spesso l'ogiva verniciata di bianco e si pensò che potesse avere una carica nucleare. Con il radar "Fan Song E" simile al "D", era possibile agganciare un bersaglio da 500 m di quota e inseguirlo fino ad appena 90 metri. Questo può suonare bizzarro, ma si spiega con il cambio di 'modalità' di funzionamento: probabilmente con la frequenza di ricerca il radar non vedeva sotto una certa quota, mentre con le onde più corte della funzione di inseguimento poteva scendere a quote maggiori continuando il 'tracking'.
Dopo la sconfitta degli arabi nel '67, gli israeliani riuscirono a mettere le mani sui preziosi SA-2, quelli che sette anni prima avevano abbattuto l'U-2 di Powers, sia pure in una versione meno evoluta di quelle all'epoca disponibili. Questi ed altri materiali vennero usati ovviamente come 'merce di scambio' per ottenere l'aiuto americano, dato che gli Stati Uniti stavano fronteggiando tali SAM (Surface to Air Missile) in Vietnam. Così i sovietici iniziarono un programma 'crash' (aggiornamento senza seguire le normali procedure, per ottenere dei miglioramenti con maggiore rapidità), e il risultato fu una nuova arma, l'SA-2F, soprattutto nuova nel sistema di guida. Essa aveva il 'Fan Song F', ed era a quanto pare il vecchio missile SA-2B aggiornato con il propulsore tipo SA-2D.
Nel frattempo una nuova versione era stata sviluppata, la SA-N-2, ovvero un modello navalizzato, con radar 'Fan Song E' e rampa stabilizzata; essa è sistemata sull'incrociatore 'Dzersinksji'; ma i problemi furono tali e tanti che questo primo esempio di SAM sovietico per impiego navale non ebbe successo, specie per l'affidabilità complessiva, e la girostabilizzazione della pesante rampa navale.
A terra l'SA-2 è arrivato ad una diffusione straordinaria. Grossomodo equivalente per tempo e impiego al Nike Hercules, ma con prestazioni in realtà più simili a quelle del piccolo NIKE Ajax (e peso relativo intermedio: la metà del primo e il doppio del secondo), l'SA-2 arrivò a 12.000 rampe circa, accompagnate da decine di migliaia di ricariche; nei tardi anni '80 si parlava di 'solo' 4.925 rampe. Anche se l'URSS era enorme, la sua difesa missilistica era, specie in certe aree fondamentali, come Mosca, effettivamente formidabile. Alla fine del 1986 erano però già presenti circa 860 rampe (quadrinate) del suo successore, il ben più potente SA-10.
In Cina l'SA-2 è stato prodotto dalla CPMIEC come HQ-2J, mentre anche qualche altra nazione l'ha prodotto o modificato per i propri scopi. In tutto si parla di oltre 100.000 ordigni costruiti, senza paragone tra i SAM di questa categoria e probabilmente inferiore in numero solo agli SA-7, mentre gli HAWK non sono andati molto oltre le 40.000 unità e i NIKE altrettanto, ma considerando i 16.000 Ajax e i 25.000 Hercules, che sono tipi ben diversi tra di loro.
- Dimensioni (SA-2D, come per tutti gli altri dati): 10,8 m x 0,654 (diametro del booster), apertura alette 1,7 m, del booster 2,58 m
- Peso: al lancio 2.200-2.400 kg; i pesi della testata, nel tipo cinese, sono di 193 kg; mentre della testata sovietica si sa che avrebbe al suo interno 131 kg di esplosivo; la testata ha spoletta di prossimità radar e telecomandata via impulsi radio.
- Propulsore: un booster solido e un sostainer liquido di spinta imprecisata.
- Prestazioni: v.max 3,5 mach; quota 500-18.000+ metri (fino a 29.000 m teorici), gittata max 50 km.
Un missile più maneggevole e leggero, l’S-125 Peciora, noto come SA-3 Goa, era simile all’HAWK statunitense ma ancora con la guida radio dell' SA-2 e la necessità di un motore a razzo impulsore. Venne schierato attorno al 1960 (coevo quindi dell’HAWK) e si è dimostrato un SAM di discreta efficacia (ha abbattuto almeno un F-16 nel 1991 e poi un altro nel 1999, oltre che il famoso F-117, entrambi nella guerra del Kosovo), via via ammodernato, come anche l’SA-2, e munito di rampe con 2, 3 e anche 4 missili, nonché binate semoventi per veicoli ruotati. È uno dei missili tattici Sam più prodotti nella storia. La versione navale è nota come SA-N 1 Goa. Una versione evoluta è l’SA-N 3 Goblet, spesso indicato erroneamente come la versione navale dell’SA-6.
. Ed eccoci al meno noto SAM sovietico, almeno tra quelli esportati: l'SA-4 'Ganef'[2].
LaZRP-VO (artiglieria missilistica c.a.) chiese attorno al 1960 un msisile mobile per operare con i mezzi di terra; noto come ZUR/SD (Zenit-nij Upraviljajemij Raket/Srednoje Deistvie, SAM mobile a medio raggio), noto come 3M8 'Krug', di cui nel 1990 se ne conoscevano quattro versioni: 3M8, 3 M8M (SA-4A Ganef Mk.1), 3M8M1 e 3M8M2 (SA-4B Ganef Mk.2), la M1 era nota come 'long nose Ganef', che è quella di maggiori prestazioni e più nota, forse perché più diffusa; i primi 'Ganef' sono stati presentati al pubblico la prima volta il 1 maggio 1964 sulla Piazza Rossa, più o meno quando entrò in servizio, come primo e per lunghissimo tempo, unico SAM a lungo raggio semovente. Esso entrò in servizio nell'Esercito con brigate SAM a lungo raggio, ciascuna con tre battaglioni di tre batterie l'uno, ciascuna batteria con tre rampe mobili trinate, un mezzo di ricarica (con un solo missile pronto), e un radar 'Pat Hand' per la direzione del tiro; il tipo usato per la scoperta è invece il 'Long Track', e ogni comando brigata ha un radar di misurazione per la quota 'Thin Skin', che è anche presente in ogni comando battaglione. Le batterie seguono normalmente le forze di prima linea a molti km di distanza; tre batterie sono presenti entro i 10 km dalle avanguardie, le altre sei di una brigata operano a 25 km di distanza. Il sistema di per sé è costituito da veicoli cingolati ad alta mobilità. Erroneamente sono stati riportati come derivati dallo scafo Stalin III, ma in realtà sono sistemi del tutto diversi; ognuno trasporta degli enormi missili con rampa di 360 gradi; le batterie hanno un solo missile ogni lanciatore per la ricarica, altri sono al seguito del comando della brigata. Infine vi sono 8 ZSU per la difesa ravvicinata.
Il mezzo per il trasporto missili è il TZM (Transportna-Zarjazhjuscia Mascina), e il radar 'Path Hand' è su di un SSNR, un altro autocarro modificato per questo impiego. Il 'Pat Hand' non è molto noto, non essendo mai stato visto in azione o catturato: opera in banda H o C bassa, 6-8 GHz, portata max 70 km; il 'Long Track', usato anche per gli SA-6, sono in banda E bassa o banda S, con 2-3 GHz di frequenza e portata di 115-150 km e in quota, 30 km; e il Thin Skin, identificato in Occidente per la prima volta nel 1965, ha banda H e portata simile a quella del Long Track, oppure, a seconda delle fonti anche 240 km. Comunque, nel 1971, quando gli 3M8 vennero schierati in Egitto, i 'Long Track' erano stati sostituiti dai P-15 'Flat Face', quelli usati dagli SA-3.
I missili di per sé sono particolari: hanno un'unica grande presa d'aria anulare per lo statoreattore, e quattro booster laterali, tipo come l'SA-6. I sistemi di guida sono ricevuti da quattro antenne funzionanti con il principio dell'interferometro; le alette medi determinano, con i loro movimenti le correzioni dirotta, infine vi è un'antenna di un transponder di coda per aiutare il radar d'inseguimento nella localizzazione del missile. La portata sarebbe ottimalmente, fino a 70-75 km, e quote di 150-25.000 m; questi dati sono per il 3M8M1, ma gli altri tipi sono meno potenti e in condizioni pratiche sono di 500-24.000 m e 50-56 km; l'URSS aveva 1.350 lanciatori SPU e 2.700 armi, più 1.350 di ricarica e almeno altri 8.000 missili per i depositi. Il successore è l'SA-12 Gladiator. Pochi i clienti, tra cui DDR, Cecoslovacchia, Polonia, Ungheria, e nei tardi anni '80, Bulgaria. In Egitto i missili non parteciparono alla guerra del Kippur: qualche tempo prima vennero sostituiti da altri SA-6.
- Dimensioni: 8,8 m x 90 cm, apertura alare alette medie 2,3 m, maggiori 2,6 m
- Peso: 2.500 kg, di cui 100-130 kg di testata HE
- Prestazioni: v.max 2,5 mach, quota 150-25.000 m, gittata max 70 km.
- Guida: semiattiva radar.
L’SA-5 Gammon, nome NATO per l’S-200 Vega, ha avuto il compito di difesa aerea a lunghissimo raggio. Esso era per molti aspetti simile al Bomarc statunitense, e la sua taglia, alquanto generosa, lo ha reso sia molto capace che molto costoso, tanto che, come le armi statunitensi a lunghissima gittata, non ha mai soppiantato missili come gli SA-2. Nondimeno, migliaia di armi sono state prodotte per la difesa dell’immensa madrepatria sovietica e di alcune altre Nazioni, come la Libia, che lo ha usato senza successo contro l’US Navy nel 1986.
- Peso di circa 10 t
- gittata di circa 200-300 km
- velocità massima mach 3-4 e testata a guida radar attiva, con limitate possibilità contro i missili balistici.
Uno dei missili più famosi della storia, l’SA-6 Gainful, Kub nel nome originario sovietico, è un’arma mobile, con guida radar semiattiva e motore a statoreattore per massimizzare la gittata rispetto alla massa. L’SA-6 è un’arma moderna e precisa, ed è diventato famoso nella guerra del Kippur, quando venne impiegato per la prima volta, ma in seguito ha avuto meno successo. In ogni caso, è un missile che ha rappresentato un problema considerevole per gli aerei tattici occidentali. Uno degli ultimi successi fu l’abbattimento, nel 1995, dell’F-16 di Scott O'Grady. Non ha equivalente navale. I sistemi KUB sono inquadrati in reggimenti, che nel caso dei sistemi sovietici erano ripartiti su 5 batterie con 4 lanciatori tripli l'una.
- Gittata di circa 18-14 km
- velocità mach 2,8
- tangenza 90-18.000 m, guida radar con il sistema STRAIGHT FLUSH da ricerca e attacco, un veicolo radar per ogni batteria su 4 mezzi.
L’SA-7 Grail, vero nome Strela (freccia), è stato il primo missile sovietico per la difesa aerea della fanteria. Esso ha avuto una diffusione enorme. Di utilità limitata contro i veloci aviogetti, nondimeno ha costituito per questi una minaccia grave, mentre gli aerei ad elica e gli elicotteri privi di contromisure (come i lanciatori di bengala) sono rimasti in una situazione di estremo pericolo a causa di questi piccoli missili. In condizioni ottimali, come nella fase finale della Guerra del Vietnam, non è nemmeno vero che essi abbiano una bassa PK (probabilità di abbattimento), che ha raggiunto il 20-25% contro apparecchi ad elica o ad ala rotante. I successori sono stati l’SA-14, l’SA-16 e l’SA-18. La versione navale è chiamata dalla NATO SA-N 5 Grail.
Prestazioni dell'SA-7:
- Gittata 3,2 km, o 4,8 per l'SA-7B
- Velocità mach 1,3-1,5
- Testata da 1,5 kg
- Peso complessivo 9,2
- Sistema ricerca: IR passivo, non refrigerato
L'SA-18 è molto più pericoloso, come del resto anche l'SA-16 e l'SA-14, tutti dotati di sensori IR passivi refrigerati e nel caso degli SA-16 e 18, di caratteristiche complessive paragonabili a quelle dei sistemi occidentali, anche se con costi minori. In particolare gli SA-18, entrati in servizio attorno al 1983, sono attualmente molto diffusi in parecchie nazioni, da Singapore al Perù, anche come sistemi di difesa delle navi.
Uno dei missili meno noti ma più avanzati è l’SA-8 Gecko, Osa, un missile che, per la prima volta tra le armi sovietiche, è interamente autocontenuto, ovvero tutti gli apparati e i missili sono sistemati in un unico veicolo, in questo caso un mezzo anfibio a 6 ruote. Spesso quest’arma da 12km ha soppiantato gli SA-6 nel reggimento di difesa aerea divisionale per la difesa aerea (5 batterie con 4 veicoli). Con un sistema di lancio del tutto diverso, rampa binata a scomparsa, è presente sulle navi come SA-N 4 Gecko. La versione A ha 4 rampe di lancio, la B ha 6 lanciatori rettangolari per missili più lunghi e di maggiori prestazioni, inoltre questo valorizza maggiormente l'autonomia di fuoco del mezzo. I missili SA-8 sono in effetti più grandi dei normali SAM a corto raggio, e hanno prestazioni leggermente migliori. La versione originale entrà in servizio attorno al 1973, la variante migliorata nel 1980 circa. La versione navale entrò in servizio già attorno al 1970. Tutti questi sistemi sono stati ampiamente esportati. Nell'Esercito sovietico hanno parzialmente rimpiazzato gli SA-6 pur avendo minore gittata, ma il vantaggio di una mobilità superiore. Nel 1986 vi erano circa 800 lanciatori in servizio senza contare quelli navali e quelli esportati.
- Gittata: 10-12 km
- Velocità mach 2
- Pesi: al lancio circa 130-150 kg, 15+ kg testata
- Guida: via radio, con due radar di tiro per altrettanti missili, due sistemi TV abbinati, un radar di inseguimento frontale e un 'Land Roll' sopra la torretta, rotante e con 30 km di portata, per la ricerca aerea, tutti installati sullo stesso mezzo assieme a 4-6 missili. Esiste anche la versione con filoguida per operare in condizioni ECM critiche.
Derivato dalla tecnologia dello Strela, ma ingrandito fino a 30kg di peso contro 9, l’SA-9 Gaskin è un sistema semplice, simile al MIM-72 Chaparrall statunitense, con una capacità di ingaggio limitata, come anche il costo complessivo dell’arma e del veicolo di lancio, un BRDM-2 modificato. Nondimeno, ha avuto una considerevole diffusione contribuendo a rendere più pericoloso il volo a quote medio-basse agli aerei nemici. L'organico era di 4 lanciatori per reggimento motorizzato o corazzato, con un totale di 16 mezzi per divisione, esattamente come gli ZSU,anch'essi ripartiti in 4 per reggimento.
Gittata: circa 6-8 km
- Peso missile: 30 kg
- Velocità: mach 1,5
- Guida: IR
L’S-300 è un missile probabilmente unificato che ha dato origine, a seconda dei sistemi utilizzati per l’installazione e i radar di guida, a diversi tipi di sistema missilistico. L’S-300 è l’SA-10 Grumble/Glower, in installazioni trainate, oppure in seguito, autocarrati semoventi. L’SA-12, molto più complesso, ha dei radar di diverso tipo, tutti sistemati, come le rampe, su cingolati. La capacità d’ingaggio è in ogni caso elevatissima, con la capacità di colpire bersagli multipli e missili balistici. Le ultime versioni sono note come S-400 con missili a lunghissimo raggio. L’SA-12 è molto costoso, e siccome la differenza è largamente quella di avere un affusto cingolato piuttosto che ruotato, non ha avuto il successo commerciale del missile SA-10/S-300PMU su autocarro. Entrambi sono simili al MIM-104 Patriot statunitense, e concepiti per una maggiore mobilità. In servizio dal 1980 (SA-10), 1988 (SA-12)
Peso: circa 1700 kg
- Gittata: 90 km
- Velocità: mach 6
- Tangenza: 25-24.000 m
- Guida: mista radio-radar semiattiva
Il sistema missilistico BUK, noto in occidente come SA-11 Gadfly, ha 4 missili pronti al lancio con motore a razzo, a propellente solido. Rappresenta un successore dell’SA-6, con elettronica migliorata, missili semplificati e capacità di ingaggio multipla. Ha avuto comunque minore diffusione del precedente sistema, a partire dai primi anni ’80. Il successore dovrebbe essere il SA-17 Grizzly, da 50km di raggio e con capacità di ingaggio migliorate, ma lo status del programma è incerto, almeno per la parte relativa ai sistemi terrestri. Esportato in Finlandia e poche altre nazioni, in servizio, come l'SA-10, grossomodo dal 1980, ancora nel 1986 non aveva trovato molta diffusione pur essendo il sostituto ideale per l'SA-6. Pare che ve n'erano circa 180 in servizio a metà degli anni '80 più qualche altro forse esportato.
- Gittata: 32 km
- Peso: 700 kg
- Guida: radar semiattiva
L’SA-13 è il successore del missile SA-9, con un sensore migliorato e un motore più potente, su scafo MT-LB. È un’arma migliorata in molti aspetti, limitatamente ognitempo, capace d’ingaggiare efficacemente bersagli in volo a 1500 km/h contro i 1100 dell’SA-9 e i 930 dell’SA-7. In Desert Storm, pare che una singola batteria abbia abbattuto 2 A-10 Thunderbolt.Ha rimpiazzato l'SA-9 in ragione di 4 veicoli per reggimento, come erano i tipi precedenti. Vi sono 4 missili pronti al lancio e alcuni altri pronti di ricarica nello scafo.
- Peso: 45 kg
- Gittata: 8 km
- Velocità: mach 1,8
- Guida: IR
L’SA-15 è il successore dell’S-8, con una versione navale chiamata SA-N 9 Klinok. Il vero nome è TOR, con lanciatori verticali, radar capace di ingaggiare bersagli multipli e altre interessanti capacità, gittata di almeno 12km. Esso è il sistema mobile di difesa aerea più moderno in servizio negli eserciti mondiali, con una carriera iniziata attorno al 1990, e anche prima nel caso della versione terrestre, che tra l'altro è capace di ingaggiare 4 bersagli in simultanea anziché 2 come il tipo terrestre.
- Peso: 135 kg
- Testata: 15 kg
- Guida: radio
- Velocità: mach 2,5
Il semovente Tunguska rientra in questa categoria in quanto armato anche con missili, gli SA-19 con peso di 42kg e capacità di ingaggio di bersagli volanti fino a 500 ms., mentre la gittata inizialmente era di 8km, poi aumentati a 12 con le ultimissime versioni del missile. La loro diffusione, pur essendo apprezzato, non è stata alta. Entrato in servizio attorno al 1986 con soli 4 tubi lanciamissili, poi aumentati a 8, schierato nel 1988, è rimasto poco noto fino agli anni '90. Con un peso molto maggiore e molto più sofisticato, non ha raggiunto minimamente il numero di esemplari del precedente Shilka, ma è ancora in produzione.
- Peso: 34 t
- Corazzatura: leggera
- Cannoni: 2 bicanna da 30 mm con 1900 colpi complessivi.
Missili:
- Peso: 30 kg
- Velocità: 2,8 mach
- testata: 9 kg
- Gittata: 8-12 km
SA-10[3]
[modifica | modifica sorgente]Il SA-10 invece, è apparso parecchi anni prima, sia in versione navale che terrestre. La sua apparizione fu attorno al 1980 e lo scopo era soprattutto quello di sostituire l'SA-2. Nale 1985 si valutava che già ve ne fossero in servizio 60 siti di lancio, poi aumentati a 150 nel 1988. Persino così erano ben lontani dal sostituire tutti i numerosi SA-2 dei tempi meno recenti. La sua capacità operativa era inizialmente limitata, perché vi erano sistemi di guida meno efficaci e in particolare non c'era la tecnica TVM, quella usata anche dal Patriot. I missili SA-10 sono stati messi a punto dall'Altair DB, che ne mise in produzione anche la versione navalizzata per i nuovi incrociatori Slava e Kirov (sistemi FORT/RIF). Dal 1985 c'era già la versione mobile, ovvero caricata sui camion MAZ-7310 anziché rimorchiata con gli Ural-375, fatta sfilare sulla Piazza Rossa nel 1989, ma di cui si era scoperta l'esistenza fin dal 1985. Nel 1993 venne presentata la SA-10 di ultimo modello, la S-300 PMU-1, capace di intercettare bersagli fino a 6.430 km/h contro missili balistici, e bersagli aerei fino a 150 km (40 contro missili balistici). Il Fakel DB aveva messo a punto il sistema 83M6E che era idoneo anche a coordinare i missili S-200 ultima versione (SA-5), con radar 64N6E e posto comando 64K6E, capace di seguire 100 bersagli fino ad oltre 300 km, anche se volano a 10.000 km/h. Il sistema di comando è il BAIKAL-1 della Proton, su autocarro MAZ -7300, con 144 canali di fuoco e capacità di inseguire 80 tracce.
I missili S-300 base hanno gittata fino a 90 km e intercettano bersagli fino a 4.200 km/h, tra 25 e 25.000 m, mentre il sistema consente di ingaggiare fino a 6 bersagli con due missili l'uno. La produzione è fatta dal gruppo ALMAZ e commercializzata dalla Aviaexport. Vi è un solo radar multi-funzione. Differentemente dall'SA-12 e dal sistema AEGIS, e similmente al sistema Patriot, ha una sola antenna che permette di seguire i bersagli e di guidarvi i missili al contempo, eventualmente assistito da un radar 3D 36D6. I gruppi di lanciamissili, pesantemente rinforzati con anelli metallici, sono 4 per i rimorchi 5P85TE o per i pianali di trasporto per gli autocarri MAZ-7310. L'antenna è inclinata di 45° ma non è rotante, come del resto non lo è quella del Patriot; essa è tuttavia anche presente su supporto telescopico in una versione apposita, che permette di osservare tutt'attorno anche se si è in un territorio boscoso, essendo alta fino a circa 10-12 metri. Mentre il missile 48N6E è impiegato con il sistema TVM, sente il ritorno radar sul bersaglio, ma non ci si autodirige da solo: rimanda a terra i dati rilevati e riceve poi i comandi radio di guida: questo perché così si può usare dei calcolatori di tiro molto più potenti. Ovviamente il problema è il disturbo dei sistemi radio di datalink, ma del resto è così anche per la guida diretta SARH, usata comunque per il primo tipo di missile, che aveva una gittata per tale ragione, limitata a 47 km.
Questi missili hanno caratteristiche di difesa statica, ma il tipo con autocarro è ragionevolmente mobile per impieghi campali. La colorazione non è verde scuro come sui mezzi e lanciatori SA-12, ma grigio chiaro, più consono ad un sistema strategico. La capacità di fuoco dell'SA-10 era dichiarata superiore a quella del Patriot, per esempio, la capacità di tirare fino a 3 missili al secondo per batteria, la quale ne aveva disponibili fino a 24-32, la guida fino a 12 missili contro 8 del sistema americano ecc. La messa in batteria inoltre richiede, beninteso nel tipo PM e PMU-1, solo 5 minuti contro 30.
Ma forse più importante è la differenza con i missili precedenti, i SA-2. Ha il doppio della gittata e velocità, è più agile (si parlava in origine addirittura di 100 g sostenibili in manovra!), ma non è confermato se sia davvero così), molto più resistente alle ECM, capace di maggiore mobilità, con 24 o più missili per ogni batteria e capacità di colpire molto superiori, specie in caso di bersagli molto difficili, protetti da forti ECM, o in volo a bassa quota, o anche di tipo balistico. Gli SA-2 sono pressoché inefficaci sotto i 150 m, e vulnerabili alle ECM. Inoltre la capacità d'ingaggio è di 6 bersagli in simultanea; pochi rispetto a quelli ingaggiabili dal più sofisticato SA-12, ma ben di più di quelli ingaggiabili dai normali SAM; l'SA-2 ne ingaggia solo uno per volta, per esempio, l'HAWK due grazie alle due sezioni di fuoco (con tra lanciamissili trinati l'una). Queste capacità di ingaggio su bersagli difficili, anti-saturazione, in condizioni ECM e a quote radenti come stratosferiche, consentono ai missili SA-10 di ottenere risultati granemente superiori dei tipi di vecchia generazione. Buon per la Coalizione anti-Saddam se questi nel 1991 non avesse già avuto batterie di SA-10. Nel qual caso missioni come quelle dei 'Lucky Devils' su Baghdad (conclusasi con 2 aerei abbattuti e un altro 'graziato' da un missile inesploso, sui 16 in tutto) del gennaio 1991 avrebbero avuto un esito senz'altro disastroso, rispetto alle dure perdite comunque sostenute dai più semplici SA-2 e SA-3.
SA-15 Gauntlet/Tor[4]
[modifica | modifica sorgente]tecnologicamente, il più significativo sistema SAM a corto raggio sovietico è stato senz'altro il TOR, peraltro entrato in servizio proprio quando l'URSS stava svanendo. Questo SAM mobile è stato il successore del più semplice anche se funzionale SA-8, con alcune eccellenti caratteristiche assolutamente inconsuete per l'epoca in cui è entrato in servizio, anche se, oramai (era attorno al 1990) l'URSS era già in decadenza rapida. Così di esso si è parlato solo nel dopoguerra-fredda. Per resistere alle nuove minacce, inclusi i sistemi come i missili da crociera, e poi gli RPV e i mezzi 'stealth' a ridotta RCS, l'Antey DB, già autore dei colossali S-300 (SA-12), ha pensato ad un sistema innovativo, frutto dell'esperienza che nel corso degli anni avea portato tra l'altro a costruire il primo radar di controllo del tiro russo (fine anni '40), poi sistemi telecomandati per i cannoni pesanti a.a. KS-19, KS-30 e gli S-60 (era il sistema VAZA), e infine i sistemi missilistici mobili ZRK-SD KRUG (SA-4), e OSA (SA-8), oltre all'S-300V di cui abbiamo già parlato.
Il nuovo sistema doveva esplorare un vasto volume di spazio aereo sia in azimouth che elevazione, e calcolare in maniera precisa eventuali attacchi portati da armi stand-off e aerei con ridotta RCS, attaccandoli quanto prima possibile. Il sistema doveva quindi avere un radar sofisticato e resistente alle ECM e un'elevata velocità di elaborazione dati. Come successore dell'9M33 OSA e intermedio tra lo Strela 10M (SA-13) e BUK-M1 (SA-11) era quindi un sistema complesso e avanzato, diventato pienamente operativo solo nel 1991.
Le capacità dei radar e dei missili sono diventate così evolute. I grafici forniti parlano di missili con gittata di 12 km e tangenza di 6 km, anche 8-9 km se il bersaglio vola a soli 300 m/s (anziché ben 600, che costituiscono il massimo ingaggiabile). La portata del radar è di 26 km, e supera i 16 km in altezza. La probabilità di scoprire bersagli da 2 m2 è dell'80% fino a 222 km, se la traccia è di 0,1 m2 la P è dello 0,5 a circa 18 km.
Il sistema 9A331 TOR era anzitutto basato sul cingolato standard QM-355M, della famiglia GM-350, quella dei 2S6M Tunguska e per i BUK-M1. Esso ha motore da 552 kW per 60 km/h con tre uomini d'equipaggio, tutti nella parte anteriore dello scafo: capocarro, operatore radar, conduttore/meccanico. La torretta è quindi del tutto priva di equipaggio. Essa a un sensore radar in banda C, con portata di circa 25 km e può scoprire sui 360° i bersagli, fino a 48 inseguibili in simultanea, inseguendone fino a 12, trattandoli a seconda del grado di priorità. Questo è un radar che nella configurazione originaria è piuttosto convenzionale, ma recentemente è stato presentato un TOR con radar a scansione elettronica di nuovo tipo. L'antenna è pur sempre ripiegabile. Il radar innovativo è il phased-array di prua, per il controllo del tiro: può inseguire, funzionando in banda K, due bersagli entro un arco di 15x15°; vi è anche un sistema TV automatico se non si potesse usare il radar. I tempi di reazione sono di appena 5-8 secondi, e a bordo vi sono (al 1994) tre calcolatori capaci di 1 milione di operazioni al secondo. Adesso magari è una cifra che fa sorridere, ma all'epoca no: il computer originale degli E-3 Sentry arrivava a circa 700.000 op-sec, per esempio.
Il missile è il Fakel 9M331, pesante 165 kg e capace di manovrare a 30 g, con alette di controllo molto anteriori e di stabilizzazione all'estremità posteriore. Vi sono due moduli da 4 missili ciascuno, e per non farli danneggiare tra di loro, il lancio avviene a 'freddo' tramite una sorta di catapulta: il missile, una volta in aria, si dirige subito verso il bersaglio per merito di un sistema gas-dinamico di orientamento rapido, simile al PIF-PAF degli Aster, che escono addirittura dai lati del muso del missile. Questo permette distanze d'ingaggio di appena 1 km come minimo, nonostante il lancio verticale; la velocità arriva a 860 m/s, la quota è di 10-8.000 m, la velocità del bersaglio è di 700 m/s, molto più alta dei 400-500 tipici (l'ultimo valore è per esempio, quell o dell'SA-8) dei missili SAM a corto raggio.
La tipica batteria TOR comprende 4 mezzi e vari autocarri speciali per trasporto e ricarica missili, oltre che per manutenzione, e il mezzo comando RANJIR. Tra i mezzi di ricarica vi è il 9T244 con due pacchi di 4 missili l'uno e gru pieghevole per caricare, in 18 minuti, la riserva di missili. Il mezzo trasporto 9T245 non ha la gru, ma porta 7 pacchi di cui 3 nel rimorchio. Il mezzo di manutenzione è il 9V877 e poi il mezzo di supporto è il 9F339 SPTA (2 uomini d'equipaggio). Il mezzo di comando controlla almeno 4 semoventi e comunica con i livelli superiori di scoperta aerea. I sistemi di controllo della postazione a bordo del lanciamissili comprendono consolles digitali e grossi CRT che in pratica sono degli schermi televisivi disposti verticalmente.
La versione navale ha lo stesso missile, che è radiocomandato su linea di mira, ma il suo radar è ancora più potente. Il sistema KLINOK ha infatti un radar capace di ingaggiare 4 bersagli e su angolo di 60x60 gradi, per giunta è indipendente dalla nave grazie ai propri sistemi di scoperta, ma ovviamente in genere è usato in collaborazione con i radar principali. I moduli in genere sono con 3-4 sistemi di lancio a tamburo, da 8 missili l'uno.
SA-12[5]
[modifica | modifica sorgente]Già nei primi anni '60 l'Armata rossa mise in campo il sistema a lungo raggio SA-4 Ganef, ovvero il ZRK-SD Krug, il primo SAM a lungo raggio mobile e come tale spiegato a livello di Fronte e di Armata. Negli anni '80 si pensò a dargli un adeguato successore, il che era una questione molto più complessa, anche perché si volevano anche capacità ATBM contro armi come i Lance e soprattutto i Pershing. Al contempo, c'era la necessità di ingaggiare gli aerei e i missili normali, ovvero i 'cruise' e attacchi in saturazione da parte di aerei di vario tipo. Significava capacità multi-ingaggio e anti-saturazione, con forte resistenza alle ECM. L'enorme S-300V ha consentito così di portare tutti i suoi sistemi in una serie di mezzi cingolati di grosse dimensioni e di aspetto particolarmente possente e pesante. Il risultato di questo complesso sistema è peraltro di ingaggiare bersagli tra i 25 e i 30.000 m, gittata tra i 7 e i 100 km ingaggiandone fino a 24 contemporaneamente.
I sistemi sono diversi: la Fakel ha presentato i missili 9M82 e i più grandi 9M83, che la NATO conosce come SA-12 'Giant-b' e A. I lanciatori sono verticali, e sono o una coppia dei B oppure 4 del modello 'A', in file e mai in 'canestri' tipo gli SA-10 e Patriot. La guida è radar-semiattiva con testata da 150 kg; il tipo 9M82, quello per 'lavori pesanti' ha un raggio di 100 km anziché 75, è lungo 7 metri e pesa oltre 2 t, con velocità di 2.400 m/s, gittata minima di 13 km, la quota è tra i 1.000 e i 3.000 m, quindi è necessario usarlo solo contro obiettivi in quota. L'unità di trasporto 9A82 ne porta solo 2, in enormi e complessi silos di lancio. Il più piccolo 9M83 ha una velocità di 1.700 m/s, quota di 25-25.000 m, raggio tra 8 e 75 km, il sistema di lancio 9A83-1 ne porta 4.
I sistemi di controllo sono parecchio complessi, basati sul mezzo usato anche per i semoventi 2S7. Le componenti cingolate sono ben 5 anziché 2 come nel Krug (il lanciatore SUP binato e il mezzo radar SSNR, più i tre sistemi su autocarro per i radar 'Long Track', 'Thin Skin' e il messo di caricamento).
Qui abbiamo infatti il mezo comando 9S457-1, il mezzo 9S457-1 con 7 operatori radar (capace di tracciare 70 bersagli e ingaggiarne ben 24, oltre che di osservarne in tutto 200), che può ordinare di lanciare fino a 4 missili contro ciascun bersaglio. Gli altri mezzi, quelli con i radar del tipo Phased array, sono il 9S15 di scoperta da 10-250 km di portata, precisione di 30-35 arc.min e distanza di 250 metri; fascio radar di 7 kW con spazio esplorato tra 0 e 55° di alzo e 360° di rotazione; il 9S19 di sorveglianza settoriale con l'M2 'Grill Pan' (codice NATO), ha 4 operatori (come il precedente), è per il funzionamento anche con pesanti ECM e ha una portata di 20-175 km, inseguendo 16 bersagli più 6 fonti di ECM oppure 20 e 3 fonti ECM; prescisione di 15 arc.min e distanza di 200-300 m, il radar ha potenza media di 16 kW e copre 75° di alzo e 30 di direzione; infine vi è il 9S32-1, radar di inseguimento con portata (su bersagli di 2 m2) di 140-150 km, potenza 10-12 kW, trattare 12 bersagli e inseguirne 6 in uno spazio di 340° totale.
In tutto una batteria ha un 9S457-1, un 9S15M, 1 9S19 M2, un 9S32-1, poi vi sono i mezzi radar e lanciamissili; 6 hanno i missili 'normali' di cui 4 con il radar (sono gli 9A83-1 anziché 9A85); 3 con i SA-12B, overo 2 9A82 e 1 9A84 senza radar. In tutto vi sono quindi tipicamente 30 missili di cui 6 a lungo raggio.
Il costo è risultato molto alto e così il più semplice SA-10, tra l'altro entrato in servizio prima, è stato preferito e anche esportato. Il SA-12 è entrato in servizio attorno al 1988, ma non ha ottenuto una larga diffusione, essendo più capace (anche come possibilità di aggancio e attacco multiplo) ma decisamente più costoso del 'Growler', che da allora è diventato sempre più lo 'spauracchio' delle aviazioni occidentali (che infatti si addestrano attivamente a contrastarlo nei poligoni elettronici).
Missili tattici aeroportati[6]
[modifica | modifica sorgente]I Sovietici sono stati piuttosto lenti, per varie ragioni tecnologiche ed economiche, ad introdurre armi tattiche guidate aria-superficie. Eppure negli anni '30 furono tra i precursori del sistema, con l'Oggetto 301, un missile da 3,2 m e radioguidato fino a 10 km di distanza. Sarebbe stato prezioso ancora 10 anni dopo, ai tempi dei Kamikaze giapponesi, quando il Giappone non aveva altro per colpire 'di precisione' le navi americane. Ma sebbene sperimentato da un TB-3, non venne messo mai in servizio e lo sviluppo abbandonato. Fino alla fine degli anni '40 non vi furono più esempi di questo tipo, con i Sovietici costretti a non fare voli pindarici dati i problemi che avevano nel condurre la guerra convenzionale con i mezzi subito producibili. Dalla fine degli anni '40 iniziarono a pensarla diversamente e ne luglio del 1961 presentarono l'AS-1 Kennel, l'AS-2, AS-3 e AS-4, tutti insieme per stupire il mondo, trasportati dai loro bombardieri, incluso il nuovo Tu-22. Nel 1966 fu la volta dell'AS-5 e poi nel 1973 dell'AS-6.
Ma siccome erano armi troppo ingombranti, negli anni '50 cominciarono i collaudi con i missili RS-2 ovvero gli AA-1 Alkali, in funzione aria-terra, cambiandogli una varietà di testate apposite (probabilmente HE, SAP, HEAT). Passarono però vari anni prima che un tipo molto potenziato entrasse in servizio, il Kh-66, del 1968. Il missile venne spesso scambiato con il più efficiente Kh-23 del 1974, noto in ambito NATO come AS-7. Seguì nel 1975 l'AS-10 Karen ovvero il Kh-25, un missile laser in sviluppo dalla fine degli anni '60, dal Bureau Zvezda; la gittata minima e max era 2 e 10 km, ma il successivo derivato Kh-25del tipo MR (il primo era l'ML) era un missile ARM da 20 km. Il primo dei due entrò in servizio nel 1975, entrando in servizio nel 1978 come piccolo ARM che non fosse molto impegnativo per gli aerei che lo portavano: Su-22,24,25, MiG-27, Yak-38M.
Il missile radiocomandato continuò lo sviluppo, pur essendo un tipo paragonabile al vecchi AGM-12 Bullpup, e uscì fuori il Kh-25MR, degli inizi anni '80, per aerei di tutti i tipi, dal MiG-21 allo Yak-38 al MiG-23, ma poco usato in pratica pur essendo un'arma SACLOS.
Alla fine degli anni '60 si cominciò lo sviluppo del missile Kh-28, poi noto dall'inizio degli anni '70 come AS-9 Kile. Missile di grosse dimensioni, una sorta di Martel o di AGM-78, era pensato soprattutto per attacchi antinave, e usato da aerei come i Sukhoi di vario tipo, Tu-16, Tu-22M, MiG-25R ecc. e fornita, come anche i missili Kh-25 dei vari tipi, a nazioni del Patto e anche estere, come l'Irak che lo produsse come NISAN-29.
Seconda metà anni '70: entrò in servizio il migliore degli ARM russi, l'AS-11 Kilter, ovvero il Kh-58, sempre del Raduga DB, usato per i caccia tattici sovietici come il Su-24 e il MiG-25RB. Am età anni ’90 erano in sviluppo anche tipi a maggiore gittata, fino a 180 km, per impiego soprattutto antinave.
I missili Kh-59 o AS-13 Kingbolt erano un efficiente (i suoi progettisti vinsero un premio Stalin) missile tattico a guida TV per attacco aria-superficie, capace di 60 km e usato in due esemplari dai soli Su-24. In servizio nel 1981, con pod di comando APK-9 (4 x 0,45 m, 260 kg).
Il successivo Kh-29 o AS-14 Kedge è della metà anni '80; esso era in versione L e TE, ovvero laser e IR, con la guida dell'AS-13. Pare che ve ne fosse anche il tipo Kh-29MP antiradar. È possibile portarlo da aerei come i Su-24 e 25, Su-17/22 ecc, anzi gli irakeni lo adattarono anche ai Mirage F.1 con il pod Atlis modificato appositamente.
Nel 1984 entrò in servizio l'AS-15, ovvero il Kh-55 o RKV-500 o Kh-65, missile cruise per i bombardieri strategici, nella versione A per i Tu-95, in quella B per i Tu-160; testata 200 kT e 2.500-3.000 km di portata, sistema TERCOM e inerziale. Dal 1992 ne è stata presentata una versione convenzionale antinave.
Dal 1988 è in servizio l'AS-16, in parte sostituto dell'AS-4 per i Tu-22M; ne sono poi state estrapolate versioni come la Kh-15A antinave, P antiradar, C per attacco antinave ma impiegabile dai Su-27K e IB.
La Zvedza ha realizzato alla fine degli anni '80 il Kh-31, ovvero AS-17 Krypton, presentato nel 1992 a Minsk, ma collaudato da parecchi anni (tra cui forse, anche l'impiego con i MiG-25 contro l'Iran, già oggetto di parecchi altri tipi di dispiegamenti dei missili avanzati, come gli AS-11, 12, 14 e gli AS-9). Poi ne sono state sviluppate versioni antinave A, antiradar P per i caccia tattici russi moderni o ammodernati.
Nel 1993 è stata presentata l'arma nota come AS-18 Kazoo, ovvero il Kh.59M, ovvero il sistema AS-13 con un motore a reazione anziché il razzo, il che consente di aumentare la gittata ad oltre 100 km. La versione antinave in studio pare avesse un'autonomia incrementata a 200 km.
Il missile AS-19 Koala era un altro supermissile sovietico, supersonico eppure capace di arrivare a 3.000 km di distanza, ma non ha avuto esito.
Appena più piccolo il Kh-41 o ASM-MSS, presentato a Matschulischtsch nel febbraio del 1992 agganciato ad un Su-27. Nel 1987 è stato invece studiato dalla Zvezda il Kh-35, presentato anch'esso nel 1992, utilizzabile da varie piattaforme, anche elicotteri (con il booster d'accelerazione dei tipi navali). In sviluppo anche i missili supersonici Yakhout, i subsonici/supersonici ALFA e la versione laser del razzo S-25.
Quanto ai missili aria-terra controcarri, il primi fu l'AT-2 Swatter, ovvero il 9M17, per gli elicotteri e pesante 25 kg, gittata iniziale 2,2 km, poi fino a 4. Il piccolo 9M114 (AT-3) era introdotto nel 1965 e usato limitatamente dagli elicotteri come i Mi-8 e Mi-2, persino dai Gazelle jugoslavi. Ha gittata di 3 km. L'AT-6 Spiral è il 9M114, identificato nel 1977 e trasportato dai Mi-24, poi anche visto su altri elicotteri e persino sui Su-25. L'AT-9 Vikhr ha guida laser ed è stato visto per la prima vola nel 1991 a Dubai, con una gittata inferiore rispetto ai 5 km dell'At-6 (circa 4 km), osservata in lanciatori ottupli sui Su-25; il Vikhr-M ha invece guida laser e raggiunge ben 10 km, entrato in servizio pare nel 1990.
Le bombe guidate sono state inizialmente la UB-2000F, derivata dalla Fritz-X ma con testata TV; fu usata da Il-28, Tu-24 e Tu-16. Nel 1972 fu possibile sviluppare armi ben più sofisticate con le bombe catturate in Vietnam, e nel 1975 entrò in servizio la KAB-500L laser e poi la KAB-1500L dal peso triplo, poi i tipi televisivi KAB-500Kr e la R con guida IR, infine la KAB-1500Kr a guida TV.
Caratteristiche ASM e GBU sovietici:
Kh-66: (lunghezza)3,6 m x (diametro) 0,275 m x (apertura alare) 0,8 m, peso totale 278 kg, testata 105 kg, portata 10 km
Kh-23M (AS-7): 3,55 x 0,275 x 0,8 m, 285 kg, 108 kg, 5 km
Kh-28M (AS-9): 6x 0,43 x 1,4 m, 715 kg, 150 kg, 90 km
Kh-25MB (AS-10) 4,04 x 0,275 x 0,75 m, 300 kg, 90 kg, 10 km
Kh-25MK: idem eccetto l= 4 m, gittata 20 km
Kh-58 (AS-11): 5 x 0,38 x 1,17 m, 650 kg, 150 kg, 150 km
Kh-25MP (AS-12): 4,35 x 0,275 x 0,75 m, 310 kg, 90 kg, 60 km
Kh-59A (AS-13): 5,4 x 0,38 x 1,25 m, 800 kg, 150 kg, 60 km
Kh-29L (AS-14): 3,9 x 0,4 x 1,1 m, 660 kg, 320 kg, 10 km
Kh-29TE: idem, peso 680 kg e gittata 30 km
Kh-55 (AS-15): 7 x 0,51 x 3 m, 1.500 kg, 200kT, 3.000 km
Kh-65SE: idem eccetto che l=6,4 m, peso 1.250 kg, 410 kg, 250 km
Kh-15 (AS-16): 4,78 x 0,455 x 0,92 m, 1.200 kg, 350 kT, 150 km
Kh-31A (AS-17): 4,7 x 0,38 x 1,15 m, 600 kg, 90 kg, 150 km
Kh-31P: 5,23 x 0,38 x 1,15 m, 650 kg, 90 kg, 200 km
Kh.59 (AS-18): 5,7 x 0,38 x 1,3 m, 930 kg, 280-320 kg, 200 km mx
Kh-41: 9,75 x 0,76 x 2,1 m , 4.500 kg, 320 kg, 130 km
Kh-35: 3,75 x 0,42 x 1,3 m, 480 kg, 145 kg, 130 km
S-25L: 4,1 x 0,34 x 1,17 m, 409 kg, 150 kg, 7 km
9M17 (AT-2): 1,15 x 0,13 x 0,65 m, 25 kg, 2,2 km
9M14 (AT-3): 0,85 x 0,12 x 0,4 m, 11,3 kg, 3 km
9M114 (AT-6): 1,85 x 0,12 x 0,3 m, 35 kg, 10 kg, 5 km
Vikhr (AT-9): 1,2 x 0,125 x 0,3 m, 17 kg, 3 kg, 4 km
Vikhr-M (AT-12): 2,9 x 0,13 x ? m, 60 kg, 8 kg, 8 km
KAB-500L: 3,05 x 0,4 x 0,67 m, 534 kg, 440 kg
KAB-1500L-F: 4,6 x 0,58 x 1,3 m, 1.560 kg, 1.180 kg
KAB-1500L-Pr: 4,6 x 0,58 x 1,3 m, 1.500, 1100 kg
KAB-500Kr: 3,05 x 0,35 x 0,75 m, 560 kg, 380 kg
KAB-500Kr-U: 1,83 x 0,35 m, 85 kg.
- ↑ SA-2 Sgarlato, Nico, A&D feb 89 p.51-52
- ↑ SA-4 Sgarlato, Nico, A&D gen 1990 p.54-55
- ↑ Po, Enrico: Il Patriot Russo, RID lu 1993 p.40-45
- ↑ Po, Enrico: TOR: il Re dei semoventi missilistici A.A., RID maggio 1994 p. 60-65
- ↑ Po, Enrico: S-300V, RID feb 1993 p.78-80
- ↑ Raupach, Ingo: Armi guidate russe aria-superficie, RID set 1995 p. 58-62