Forze armate mondiali dal secondo dopoguerra al XXI secolo/Pakistan: differenze tra le versioni

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L'Esercito pakistano in quest'anno critico aveva questa fisionomia. Nonostante l'apparenza in termini di stile, alla filosofia e stile britannici (come del resto nel caso dei dirimpettai indiani), l'esercito pakistano è in realtà molto più vicino alla cultura e al codice d'onore islamico. Il 1999 ha visto il 5,8% del PIL assegnato alle forze armate, ovvero 3,2 miliardi di dollari. In quell'anno è arrivato al potere Musharraff con un colpo di stato incruento. La forza dell'esercito era allora di 520.000 uomini, in gran parte volontari nonostante l'esiguità del budget per la difesa, circa un sesto di quello italiano. La leva obbligatoria non è mai riuscita a passare nonostante che la premier Bhutto lo avesse considerato, mentre grazie alle difficili condizioni di vita, non vi sono problemi a trovare reclute che entrano a 17 anni con una durata minima di 7 per i soldati, 15 per gli ufficiali. La difficoltà di trovare specialisti di alto livello era un problema legato al basso livello di istruzione medio. Le reclute arrivavano in maniera omogenea da tutte le parti del Paese nei principali reparti operativi, differentemnte dall'Aviazione e Marina, contrariamente a quello che si potrebbe immaginare, che sono invece molto più legate alle regioni in cui operano le varie unità operative. L'Esercito era organizzatocon uno Stato Maggiore a Rapalwindi, posto a sua volta alle dipendenze del Comando degli Stati Maggiori Riuniti, che a sua volta era subordinato al Comando Congiunto dei Capi di Stato Maggiore. Il CSMR è stato creato nel 1976 per coordinare le azioni militari, in base alle esperienze negative della guerra del '71. In caso di guerra era previsto che fosse il Presidente in persona a dirigere lo Stato Maggiore, e di comandare le F.A. assieme anche al Primo Ministro. Il CCCSM decideva invece le principali scelte nello sforzo bellico e sopratutto nell'acquisizione di sistemi d'arma e risorse, coordinando gli sforzi dell'Esercito, Marina (22.000 uomini) e PAF (Altri 54.000). Dall'Esercito dipendevano vari servizi come l'Amministrazione, logistica, operazioni etc, le direzioni delle varie specialità (tipo fanteria, artiglieria etc.) e 8 Corpi d'Armata. Gli ufficiali frequentavano per 30 mesi l'Accademia militare di Abbotabab che è a 60 km da Islamabad, proveniendo dalle scuole tecniche dell'esercito oppure dalle scuole medie superiori. Per il perfezionamento erano possibili altri corsi, e in particolare la Scuola di Guerra di Quetta, per i migliori, chiamata anche Command and Staff College. Alcuni ufficiali venivano inviati anche all'estero per seguire altri corsi di specializzazione, specialmente in Gran Bretagna (circa 50 all'anno) e in generale nei Paesi del Commonwealth, per un totale di 5-12 mesi.
L'Esercito pakistano in quest'anno critico aveva questa fisionomia. Nonostante l'apparenza in termini di stile, alla filosofia e stile britannici (come del resto nel caso dei dirimpettai indiani), l'esercito pakistano è in realtà molto più vicino alla cultura e al codice d'onore islamico. Il 1999 ha visto il 5,8% del PIL assegnato alle forze armate, ovvero 3,2 miliardi di dollari. In quell'anno è arrivato al potere Musharraff con un colpo di stato incruento. La forza dell'esercito era allora di 520.000 uomini, in gran parte volontari nonostante l'esiguità del budget per la difesa, circa un sesto di quello italiano. La leva obbligatoria non è mai riuscita a passare nonostante che la premier Bhutto lo avesse considerato, mentre grazie alle difficili condizioni di vita, non vi sono problemi a trovare reclute che entrano a 17 anni con una durata minima di 7 per i soldati, 15 per gli ufficiali. La difficoltà di trovare specialisti di alto livello era un problema legato al basso livello di istruzione medio. Le reclute arrivavano in maniera omogenea da tutte le parti del Paese nei principali reparti operativi, differentemnte dall'Aviazione e Marina, contrariamente a quello che si potrebbe immaginare, che sono invece molto più legate alle regioni in cui operano le varie unità operative. L'Esercito era organizzatocon uno Stato Maggiore a Rapalwindi, posto a sua volta alle dipendenze del Comando degli Stati Maggiori Riuniti, che a sua volta era subordinato al Comando Congiunto dei Capi di Stato Maggiore. Il CSMR è stato creato nel 1976 per coordinare le azioni militari, in base alle esperienze negative della guerra del '71. In caso di guerra era previsto che fosse il Presidente in persona a dirigere lo Stato Maggiore, e di comandare le F.A. assieme anche al Primo Ministro. Il CCCSM decideva invece le principali scelte nello sforzo bellico e sopratutto nell'acquisizione di sistemi d'arma e risorse, coordinando gli sforzi dell'Esercito, Marina (22.000 uomini) e PAF (Altri 54.000). Dall'Esercito dipendevano vari servizi come l'Amministrazione, logistica, operazioni etc, le direzioni delle varie specialità (tipo fanteria, artiglieria etc.) e 8 Corpi d'Armata. Gli ufficiali frequentavano per 30 mesi l'Accademia militare di Abbotabab che è a 60 km da Islamabad, proveniendo dalle scuole tecniche dell'esercito oppure dalle scuole medie superiori. Per il perfezionamento erano possibili altri corsi, e in particolare la Scuola di Guerra di Quetta, per i migliori, chiamata anche Command and Staff College. Alcuni ufficiali venivano inviati anche all'estero per seguire altri corsi di specializzazione, specialmente in Gran Bretagna (circa 50 all'anno) e in generale nei Paesi del Commonwealth, per un totale di 5-12 mesi.


L'organizzazione era piuttosto complessa e orientata principalmente lungo il confine orientale, sopratutto in Kashmir dove dal 1948 vi è un contenzioso che nessun negoziato dei tanti sia mai stato in grado di risolvere. Nemmeno con le armi, come si vedrà in seguito. Nel solo 1998 oltre 400.000 colpi d'artiglieria sono stati esplosi negli scontri di confine lungo il confine della provincia dello Jammu e il Kashmir. Può sembrare molto, quasi 1000 colpi al giorno, quasi uno per minuto, ma nel settore di Rajouri, appena ad Est di Islamabad tra il gennaio e settembre dello stesso anno, lungo un fronte di 208 km, sono stati esplosi circa 1,5 milioni di proiettili, ovvero più di 8000 al giorno. E' una massa di circa (calcolando il peso di 25 kg) 200 t di munizioni al giorno, senza considerare le cariche di lancio e il fuoco delle armi leggere. E' realmente incredibile come questi scontri di frontiera tra India e Pakistan durino con tanta violenza da decenni, e siano rimasti praticamente ignorati a livello internazionale. Basti dire durante la Battaglia di El Alamein l'artiglieria britannica sparò circa 1 milione di colpi in una delle battaglie più impegnative della Seconda guerra mondiale.
L'organizzazione era piuttosto complessa e orientata principalmente lungo il confine orientale, sopratutto in Kashmir dove dal 1948 vi è un contenzioso che nessun negoziato dei tanti sia mai stato in grado di risolvere. Nemmeno con le armi, come si vedrà in seguito. Nel solo 1998 oltre 400.000 colpi d'artiglieria sono stati esplosi negli scontri di confine lungo il confine della provincia dello Jammu e il Kashmir. Può sembrare molto, quasi 1000 colpi al giorno, quasi uno per minuto, ma nel settore di Rajouri, appena ad Est di Islamabad tra il gennaio e settembre dello stesso anno, lungo un fronte di 208 km, sono stati esplosi circa 1,5 milioni di proiettili, ovvero più di 8000 al giorno. È una massa di circa (calcolando il peso di 25 kg) 200 t di munizioni al giorno, senza considerare le cariche di lancio e il fuoco delle armi leggere. È realmente incredibile come questi scontri di frontiera tra India e Pakistan durino con tanta violenza da decenni, e siano rimasti praticamente ignorati a livello internazionale. Basti dire durante la Battaglia di El Alamein l'artiglieria britannica sparò circa 1 milione di colpi in una delle battaglie più impegnative della Seconda guerra mondiale.


L'organizzazione territoriale era data da 8 Corpi d'armata e il comando operativo della Zona Nord, ai confini dell'Afghanistan, Cina e India. Il comando della Zona Nord era a Gilbit e disponeva di tre brigate di fanteria e una di artiglieria. Le unità dei Corpi erano invece divisioni, oppure brigate a seconda dei casi. Partendo da NE, era presente:
L'organizzazione territoriale era data da 8 Corpi d'armata e il comando operativo della Zona Nord, ai confini dell'Afghanistan, Cina e India. Il comando della Zona Nord era a Gilbit e disponeva di tre brigate di fanteria e una di artiglieria. Le unità dei Corpi erano invece divisioni, oppure brigate a seconda dei casi. Partendo da NE, era presente:

Versione delle 15:57, 22 mar 2008

Indice del libro

Il Pakistan, diventato indipendente nel 1947 risentì delle difficoltà pratiche di far 'funzionare' la Partition decisa dai britannici. Diviso tra Pakistand occidentale e orientale dall'India, il Pakistan, a maggioranza musulmana conobbe al momendo della guerra con l'India una ferocissima e sanguinosa guerra civile che portò innumerevoli vittime e ingenti spostamenti di popolazioni, nonostante i tentativi di Gandhi, già protagonista della secessione pacifica dell'India, di risolvere in maniera civile tale problema. L'Unione indiana non durò a lungo e il Pakistan divenne presto un nemico giurato dell'India, con cui combattè una prima volta già nella guerra del 1947-48, poi un conflitto senza chiari vincitori in cui seppe nondimeno sfruttare al meglio le sue inferiori forze armate nelle zone di confine, e il conflitto del 1971 in cui perse l'indifendibile Pakistan Orientale, diventato indipendente come Bangladesh. La tensione è continuata con la misconosciuta guerra d'attrito per e sul ghiacciaio Siachen, e con conflitti locali come quello in Kargil, del 1999. Il Pakistan, sia pure a livello rudimentale, è una potenza nucleare da circa 30 anni, come del resto l'India. Ha sviluppato una fiorente industria degli armamenti che include anche missili balistici a corto e medio raggio.

L'ultima fase della sua storia è quella della lotta con e contro (?) i fondamentalisti islamici: dal supporto ai mujaheeden all'epoca della guerra in Afghanistan (spesso conosciuta come 'invasione', ma i sovietici pur occupando il Paese erano formalmente alleati del governo di quest'ultimo, non mai oppositori od usurpatori, similmente a quanto fatto dagli americani in Sud-Vietnam). In seguito le cose si sono complicate, con i Talebani e l'attuale incontrollabilità dei bantustan al confine dell'Afghanistan, mentre il governo dittatoriale del Generale Musharraff sostiene una difficilissima posizione contro contestatori interni, terroristi, e le relazioni tese con l'India e gli USA, tanto da avere proclamato recentemente lo stato d'emergenza generale, mentre la ex-Leader Benazir Bhutto è stata salutata da una folla oceanica al suo ritorno, ma anche da un terrificante attentato con centinaia di vittime.

L'intendimento degli USA di rinforzare il Pakistan con armamenti potenti e sofisticati come un nuovo lotto di F-16 sta quindi in sospensione, come del resto accadde negli anni '80, quando 72 dei 110 caccia F-16 ordinati dal Pakistan furono bloccati per il rifiuto a terminare il suo programma nucleare. Nel frattempo i principali patners militari pakistani restano la Cina, interessata a mettere un problema di confine all'India, l'Ucraina, l'Iran e anche la Romania. Tra i programmi militari recenti, il caccia leggero FC-1 sviluppato come estrema evoluzione del MiG-21 pariteticamente con la Cina con un budget di appena 150 milioni di dollari, e i carri armati ucraini T-80UD.



1965

PAF (Pakistan Air Force)

  • 92 F-86F
  • 25 B-57
  • 10 F-104 A
  • 2 F-104B
  • 12 T/RT-33

1971

PAF

Ecco uno degli oltre 200 F-6 che hanno servito in Pakistan, attualmente radiati dal servizio da qualche anno.
  • 18 Martin B-57B/D, 2 RB-57C, 3 RB-57D, 1 RB-57F Camberra
  • 5 Il-28
  • 15 Dassault Mirage IIIEP e 3 RP
  • 130 F-86F, di cui 40 ex-Luftwaffe (Sabre Mk 6).
  • 7-17 F-104A
  • 70 F-6
  • 4MiG-15UTI
  • 25 T-37B
  • 5 RT-33A
  • 9 C-130B/E
  • 8 C-47
  • 14 Bell OH-13
  • 14 Aluette III
  • 7 Sikorsky UH-19
  • 4 Kaman HH-43B
  • 4-5 Mi-4


1991

PAF

  • 38 F-16 A/B
  • 95 GAIGC F-7P Skybolt
  • 16 Dassault Mirage III EP
  • 13 Mirage III RP
  • 2 Mirage III DP
  • 28 M.5PA
  • 30 Dassault Mirage 5DPA-2
  • 2 Dassault Mirage 5PA-2
  • 53 Nanchang A-5C Attacker
  • 30+ Shenyang F-6


2001

L'Esercito pakistano in quest'anno critico aveva questa fisionomia. Nonostante l'apparenza in termini di stile, alla filosofia e stile britannici (come del resto nel caso dei dirimpettai indiani), l'esercito pakistano è in realtà molto più vicino alla cultura e al codice d'onore islamico. Il 1999 ha visto il 5,8% del PIL assegnato alle forze armate, ovvero 3,2 miliardi di dollari. In quell'anno è arrivato al potere Musharraff con un colpo di stato incruento. La forza dell'esercito era allora di 520.000 uomini, in gran parte volontari nonostante l'esiguità del budget per la difesa, circa un sesto di quello italiano. La leva obbligatoria non è mai riuscita a passare nonostante che la premier Bhutto lo avesse considerato, mentre grazie alle difficili condizioni di vita, non vi sono problemi a trovare reclute che entrano a 17 anni con una durata minima di 7 per i soldati, 15 per gli ufficiali. La difficoltà di trovare specialisti di alto livello era un problema legato al basso livello di istruzione medio. Le reclute arrivavano in maniera omogenea da tutte le parti del Paese nei principali reparti operativi, differentemnte dall'Aviazione e Marina, contrariamente a quello che si potrebbe immaginare, che sono invece molto più legate alle regioni in cui operano le varie unità operative. L'Esercito era organizzatocon uno Stato Maggiore a Rapalwindi, posto a sua volta alle dipendenze del Comando degli Stati Maggiori Riuniti, che a sua volta era subordinato al Comando Congiunto dei Capi di Stato Maggiore. Il CSMR è stato creato nel 1976 per coordinare le azioni militari, in base alle esperienze negative della guerra del '71. In caso di guerra era previsto che fosse il Presidente in persona a dirigere lo Stato Maggiore, e di comandare le F.A. assieme anche al Primo Ministro. Il CCCSM decideva invece le principali scelte nello sforzo bellico e sopratutto nell'acquisizione di sistemi d'arma e risorse, coordinando gli sforzi dell'Esercito, Marina (22.000 uomini) e PAF (Altri 54.000). Dall'Esercito dipendevano vari servizi come l'Amministrazione, logistica, operazioni etc, le direzioni delle varie specialità (tipo fanteria, artiglieria etc.) e 8 Corpi d'Armata. Gli ufficiali frequentavano per 30 mesi l'Accademia militare di Abbotabab che è a 60 km da Islamabad, proveniendo dalle scuole tecniche dell'esercito oppure dalle scuole medie superiori. Per il perfezionamento erano possibili altri corsi, e in particolare la Scuola di Guerra di Quetta, per i migliori, chiamata anche Command and Staff College. Alcuni ufficiali venivano inviati anche all'estero per seguire altri corsi di specializzazione, specialmente in Gran Bretagna (circa 50 all'anno) e in generale nei Paesi del Commonwealth, per un totale di 5-12 mesi.

L'organizzazione era piuttosto complessa e orientata principalmente lungo il confine orientale, sopratutto in Kashmir dove dal 1948 vi è un contenzioso che nessun negoziato dei tanti sia mai stato in grado di risolvere. Nemmeno con le armi, come si vedrà in seguito. Nel solo 1998 oltre 400.000 colpi d'artiglieria sono stati esplosi negli scontri di confine lungo il confine della provincia dello Jammu e il Kashmir. Può sembrare molto, quasi 1000 colpi al giorno, quasi uno per minuto, ma nel settore di Rajouri, appena ad Est di Islamabad tra il gennaio e settembre dello stesso anno, lungo un fronte di 208 km, sono stati esplosi circa 1,5 milioni di proiettili, ovvero più di 8000 al giorno. È una massa di circa (calcolando il peso di 25 kg) 200 t di munizioni al giorno, senza considerare le cariche di lancio e il fuoco delle armi leggere. È realmente incredibile come questi scontri di frontiera tra India e Pakistan durino con tanta violenza da decenni, e siano rimasti praticamente ignorati a livello internazionale. Basti dire durante la Battaglia di El Alamein l'artiglieria britannica sparò circa 1 milione di colpi in una delle battaglie più impegnative della Seconda guerra mondiale.

L'organizzazione territoriale era data da 8 Corpi d'armata e il comando operativo della Zona Nord, ai confini dell'Afghanistan, Cina e India. Il comando della Zona Nord era a Gilbit e disponeva di tre brigate di fanteria e una di artiglieria. Le unità dei Corpi erano invece divisioni, oppure brigate a seconda dei casi. Partendo da NE, era presente:

  • il 1° Corpo d'armata, QG. a Mangla. Esso aveva 2 divisioni di fanteria, la 8 e 15ima, ciascuna con 4 brigate di fanteria e una di artiglieria, una brigata di fanteria indipendente, una brigata d'artiglieria, uno squadrone elicotteri
  • A Sud di questo era presente il 30imo Corpo d'armata, QG Kharian, con la 17ima di fanteria (comando a Sialkot) su 3 brigate fanteria e una di artiglieria, e la 6a corazzata, comando a Kharian e dotazione di 2 brigate corazzate ,una artiglieria e un reggimento corazzato leggero, più 3 brigate di fanteria e una di artiglieria.
  • Verso SE vi era il 4° Corpo d'armata , Lahore, con la 10ima di fanteria (QG sempre a Lahore) e la 11ima pure di fanteria (Kasur), tutte e due su tre brigate di fanteria+1 d'artiglieria, a parte questo vi erano anche una brigata corazzata, una di artiglieria e uno squadrone elicotteri.
  • A Sud di questo vi era il 2° C.d'A. con la maggiore forza di tutto l'esercito, con la 14, 35 e 37ima divisione di fanteria, i cui QG sono a Multan (anche per il Corpo d'armata), Okara e Bahawlpur. Tutte e tre le divisioni erano articolate su 3 brigate di fanteria e una d'artiglieria. Il punto di maggior forza era però la 1a Corazzata, basata a Multan, con due brigate corazzate, una di artiglieria antiaerea e un reggimento di cavalleria. Infine vi erano 1 brigata corazzata, 1 di fanteria e uno squadrone elicotteri.
  • Nel settore meridionale del Paese era schierato il 5° , QG a Karachi, con la 10ima di fanteria (Hyderabad) con 3 brigate di fanteria, 1 artiglieria e 1 reggimento di cavalleria. Vi erano anche 3 brigate di fanteria, 1 corazzata, 1 artiglieria, 3 reggimenti di cavalleria e uno squadrone elicotteri
  • Al confine dell'Afghanistan vi sono altri 3 Corpi, il 12imo a Sud (Quetta) con la 16 e la 33ima divisione di fanteria (Quetta e Rahinyar) su 3 brigate di fanteria, una di artiglieria e un battaglione da ricognizione. Vi erano anche 2 brigate di fanteria, 1 artiglieria e uno squadrone elicotteri.
  • Il settore centrale era appannaggio dell'11imo, QG Peshawar. Disponeva delle divisioni di fanteria 7ima (Peshawar) e 9a (Kohat) su 3 brigate di fanteria e una di artiglieria l'una, un battaglione da ricognizione e uno squadrone elicotteri.
  • A Nord vi era il 10imo QG Rapalwindi, con ben 3 divisioni di fanteria, la 12ima (Rapalwindi), 19 (Murree) e 23ima (Mangala) su 3 o 4 brigate di fanteria e una d'artiglieria l'una, oltre ad una brigata di fanteria, una d'artiglieria e uno squadrone elicotteri.


In tutto vi erano dunque:

  • 8 Corpi d'armata, il 1, 2, 4, 5, 10, 11, 12, 30 imo.
  • 18 divisioni: 2 corazzate: la 1 e la 6a, e 16 di fanteria: 7, 8, 9, 10, 11, 12, 14, 15, 16, 17, 19, 20, 23, 33, 35 , 37ima
  • 105-108 brigate: 70-73 brigate di fanteria, 8 corazzate, 27 d'artiglieria
  • 8 squadroni elicotteri.


Le divisioni erano di due tipi, corazzate e meccanizzate. Le seconde sono organizzate in 3 brigate e hanno una forza di 12-14.000 uomini. Oltre alle brigate vi sono un battaglione meccanizzato da ricognizione, un reggimento carri, una brigata d'artiglieria un battaglione del genio e trasmissioni e un reggimento logistico. In tutto, organicamente erano previsti 56 carri armati, circa 60 APC, 72 obici e cannoni, 12 mortai pesanti e circa 1000 automezzi motorizzati.

Le divisioni corazzate sono meno numerose, hanno 10-11.000 uomini e sono dotate di: 2 brigate corazzate, una di artiglieria, un reggimento ricognizione, un battaglione genio e trasmissioni, uno logistico. i sono 330 carri armati e vari APC.

I carri armati erano circa 2.000, di tipo piuttosto vecchio: oltre 300 M47 e M48A5, 50 T-54/55, 1200 Type 59 e 200 Type 69. Molti di questi carri hanno ricevuto un cannone da 105 mm e altri aggiornamenti, come i lanciagranate fumogeni e skirts proteggicingoli (che assolvono ad una triplice funzione: protezione da granate HEAT sui lati dello scafo grazie alla spaziatura, ma meno evidente, anche una certa riduzione della polvere e anche del rumore generati dal movimento). Infine, da segnalare la presenza di 200 carri Type 85-IIAP con cannone da 105 mm e sistema elettronico di tiro, che costituivano la principale risorsa in termini di moderni AFV. Ma non per molto: 300 carri armati T-80UD erano in ordine dall'Ucraina e i primi 100 carri già in servizio, come parte di un formidabile ammodernamento essendo in quel momento superiori a tutti i carri indiani dirimpettai (da qui, visti i problemi con l'Arjun, l'ordine indiano per 300 T-90S russi, il che ha rinnovato l'equilibrio che in passato esisteva tra le flotte carri dei due paesi, con molti mezzi della famiglia T-54/69 in servizio su entrambi i fronti). Inoltre vi era il programma per il carro cinese Khalid, ovvero il cinese Type-90, armato anch'esso con cannone da 125 mm. In effetti, si trattava di una prima linea anche troppo variegata, ma del resto il Pakistan non aveva soldi sufficienti per ottenere di più e i mezzi moderni costavano molto, specie in Occidente. I veicoli corazzati per la fanteria erano pochi per la massa di uomini disponibile: oltre 800 M113, 150 BTR-70, e alcuni mezzi blindati cinesi. I tipi più recenti erano 775 M113A2 con motore diesel, prodotti su licenza dalla locale Taxilia con contratto del 1988.

L'artiglieria, una considerevole risorsa per l'Esercito pakistano, comprendeva invece 150i M109A2 e 40 M110A2, fabbricati dal 1979 in poi e quindi relativamente recenti. Per il resto v'erano vecchie armi con oltre 1600 pezzi di ben 7 calibri differenti: moderni obici M198 da 155mm erano disponibili assieme a vecchi e più o meno potenti armamenti come gli M116 da 75 mm, M101 e M56 da 105 mm, Type 54 da 122mm, Type 59 da 130 mm (sono gli M-46, in servizio anche con gli indiani), M115 da 203 mm, e lanciarazzi BM-21 da 122mm. Da notare il programma di sviluppo per missili balistici superficie-superficie a corto raggio, iniziato negli anni '80 e comprendente i missili Hatf-1 e 2, che sono muniti di testata da 500 kg, probabilmente anche di tipo nucleare. Il primo è un vettore a cortissimo raggio, della classe del Lance o dell'SS-21, infatti ha una gittata di circa 80 km. Il secondo è invece da 300 km di gittata e pertanto comparabile (a parte la testata, pari a circa la metà) con lo SCUD-B.

Le armi contraerei erano oltre 2000 cannoni tra cui i Bofors L60 con 450 pezzi singoli, e i Type 55 cinesi, cannoni binati da 37 mm disponibili in 700 esemplari. Molti di questi sono stati modernizzati con collimatori computerizzati Contraves Gun King e Contraves Skyguard, migliorandone notevolmente le prestazioni. Vi erano anche degli ZSU-23-4 con i reparti corazzati, gli unici semoventi antiaerei pakistani. In ogni caso, l'artiglieria pakistana, sia campale che antiaerea è considerevolmente carente in termini di capacità d'acquisizione: gli esperti occidentali la considerano praticamente 'cieca' e 'sorda'. Nonostante la presenza di alcuni radar Skyguard e di controbatteria, sarebbero infatti necessari ulteriori investimenti nel settore C3I per sfruttare al meglio il considerevole potenziale che queste armi, nonostante l'obsolescenza, hanno ancora da offrire.

L'aviazione leggera aveva 7000 uomini. Essa era ripartita in non meno di 8 squadroni con circa 40 aerei leggeri O-1E Bird Dog, circa 100 Mushak MF-1 (sono gli svedesi MFI-17 prodotti su licenza) circa 50 elicotteri Mi-8 e SA-330 Puma, e sopratutto circa 20 elicotteri AH-1F con missili TOW e 3 Mi-24 ex-afghanistan pilotati da disertori e giunti nel 1985 e nel 1989, in entrambi i casi a luglio. Infine vi erano anche 5 Jetranger , elicotteri leggeri da ricognizione. I Cobra sono stati consegnati in 10 esemplari nel 1990, gli altri nel 1992, e tutti, sono stati dotati di FLIR Hughes per renderli capaci di combattere in piena notte.