Forze armate mondiali dal secondo dopoguerra al XXI secolo/Venezuela: differenze tra le versioni

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Essendo il sesto stato in superficie dell'intera America latina il Venezuela dovrebbe essere ben più popolato, ma così non è per via delle caratteristiche del territorio, ancora in gran parte pressochè disabitato, mentre la popolazione tende a concentrarsi in poche aree urbane. Essendo anche uno dei primi esportatori mondiali di petrolio (a metà anni '80 era il terzo) e il primo sudamericano, il Venezuela ha un introito notevole di denaro per le proprie casse statali, o almeno così dovrebbe essere. Vi sono altre risorse, che comprendono anche una produzione di frutta tra le più importanti del Sud America e i minerali del bacino dell'Orinoco. Ma tutto nè il fatto che il Venezuela ha la più antica democrazia del Sud America non ha impedito che la maggior parte della popolazione vivesse in condizioni di povertà più o meno accentuata, non ha consentito in particolare la nascita di un ceto medio che ridistribuisse la ricchezza tra gli abitanti, caratteristica negativa anche di altre nazioni sudamericane, per esempio il Brasile, cosicché dei 24 milioni di venezuelani fino a non molti anni fa 19 erano in condizioni definibili di povertà. Le multinazionali del petrolio, inoltre, avevano buon gioco nel trarre enormi profitti dai giacimenti venezuelani senza troppa spesa. Inoltre, il problema posto dal diffondersi dei narcotrafficanti non ha fatto che aumentare la fuga della popolazione verso le bellissime coste venezuelane, ingrossando però il popolo dei poveri. L'avvento di Chavez al potere ha cambiato molte cose, in particolare il nuovo presidente venezuelano, arrivato al potere in una nazione afflitta da povertà e violenza ha nazionalizzato le industrie petrolifere e avviato programmi sociali per aiutare i più deboli e poveri. Accusato di essere un dittatore, Chavez ha risposto dando una serie di elezioni che lo hanno visto vincere la fiducia dei cittadini, e anche sopravvivere al tentativo di golpe del 2002, anche se ha perso il recente referendum che avrebbe comportato la revisione della costituzione venezuelana togliendo tra l'altro il limite di 3 legislature per il presidente. La sua posizione internazionale, con attacchi espliciti all'imperialismo americano e alle ingerenze di altre nazioni sul Sud America, inclusa la Spagna, il suo tentativo di creare una politica comune in Sud America per difendersi dalla speculazione degli enti internazionali, multinazionali, statali, lo ha gettato in cattiva luce e gli ha procurato molti nemici, ma anche alleati, da Castro alla Russia che ha fornito al Venezuela armi per miliardi di dollari. Un problema ulteriore sono i rapporti con la Colombia di Uribe, un politico di destra molto diverso da Chavez e potenzialmente un nemico da combattere. Anche non volendo, perché il narcotraffico tende a spostarsi anche in Venezuela causando ulteriori e inevitabili problemi di ordine interno. La sua affermazione sul 'prezzo equo' al riguardo del barile di petrolio di 100 dollari è stata presa invece molto seriamente dai mercati internazionali, visto l'approssimarsi delle quotazioni a tale barriera storica.
Essendo il sesto stato in superficie dell'intera America latina il Venezuela dovrebbe essere ben più popolato, ma così non è per via delle caratteristiche del territorio, ancora in gran parte pressoché disabitato, mentre la popolazione tende a concentrarsi in poche aree urbane. Essendo anche uno dei primi esportatori mondiali di petrolio (a metà anni '80 era il terzo) e il primo sudamericano, il Venezuela ha un introito notevole di denaro per le proprie casse statali, o almeno così dovrebbe essere. Vi sono altre risorse, che comprendono anche una produzione di frutta tra le più importanti del Sud America e i minerali del bacino dell'Orinoco. Ma tutto nè il fatto che il Venezuela ha la più antica democrazia del Sud America non ha impedito che la maggior parte della popolazione vivesse in condizioni di povertà più o meno accentuata, non ha consentito in particolare la nascita di un ceto medio che ridistribuisse la ricchezza tra gli abitanti, caratteristica negativa anche di altre nazioni sudamericane, per esempio il Brasile, cosicché dei 24 milioni di venezuelani fino a non molti anni fa 19 erano in condizioni definibili di povertà. Le multinazionali del petrolio, inoltre, avevano buon gioco nel trarre enormi profitti dai giacimenti venezuelani senza troppa spesa. Inoltre, il problema posto dal diffondersi dei narcotrafficanti non ha fatto che aumentare la fuga della popolazione verso le bellissime coste venezuelane, ingrossando però il popolo dei poveri. L'avvento di Chavez al potere ha cambiato molte cose, in particolare il nuovo presidente venezuelano, arrivato al potere in una nazione afflitta da povertà e violenza ha nazionalizzato le industrie petrolifere e avviato programmi sociali per aiutare i più deboli e poveri. Accusato di essere un dittatore, Chavez ha risposto dando una serie di elezioni che lo hanno visto vincere la fiducia dei cittadini, e anche sopravvivere al tentativo di golpe del 2002, anche se ha perso il recente referendum che avrebbe comportato la revisione della costituzione venezuelana togliendo tra l'altro il limite di 3 legislature per il presidente. La sua posizione internazionale, con attacchi espliciti all'imperialismo americano e alle ingerenze di altre nazioni sul Sud America, inclusa la Spagna, il suo tentativo di creare una politica comune in Sud America per difendersi dalla speculazione degli enti internazionali, multinazionali, statali, lo ha gettato in cattiva luce e gli ha procurato molti nemici, ma anche alleati, da Castro alla Russia che ha fornito al Venezuela armi per miliardi di dollari. Un problema ulteriore sono i rapporti con la Colombia di Uribe, un politico di destra molto diverso da Chavez e potenzialmente un nemico da combattere. Anche non volendo, perché il narcotraffico tende a spostarsi anche in Venezuela causando ulteriori e inevitabili problemi di ordine interno. La sua affermazione sul 'prezzo equo' al riguardo del barile di petrolio di 100 dollari è stata presa invece molto seriamente dai mercati internazionali, visto l'approssimarsi delle quotazioni a tale barriera storica.




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===Gli F-16===
===Gli F-16===
Il Venezuela gode da decenni di un singolare primato relativo al Sud-America: quello di possedere una piccola flotta di moderni F-16. Fu nei primi anni '80 che gli Stati Uniti decisero contrastare l'espansione dei Cubani nell'area centro-americana e caraibica, oramai equipaggiati con i potenti MiG-23. Grenada in particolare era all'epoca comandata da consiglieri cubani e sovietici, e la costruzione di una base aerea con pista da 3000 m, distante appena 90 km dalle coste settentrionali del Venezuela, poneva dei problemi strategici obiettivi ('risolti' poi per le spiccie occupando manu militari l'isola, vedesi '[[w:Gunny|Gunny]]' per ulteriori informazioni..). La FAV venezuelana era all'epoca equipaggiata con pochi Mirage 5, F-5 e persino F-86, ma il presidente Carter aveva proibito nel 1977 la vendita di armi avanzate in Sud America per evitare corse agli armamenti locali e quindi non si potè fare molto per cambiare le cose. Ovviamente Reagan la pensò diversamente, proteso com'era ad ottenere un duplice risultato: quello di sfruttare le enormi potenzialità economiche americane (anche passando sopra ai sindacati americani: celebre il licenziamento di massa dei controllori aerei in sciopero) per uscire dalla depressione in cui gli USA versavano nel 'dopo-Vietnam' (anche qui Gunny è un buon testimone d'epoca) e al tempo stesso, fiaccare l'economia sovietica con una corsa agli armamenti che gli USA potevano permettersi spendendo il 6% del loro PIL ma che l'URSS seguì senza troppo riflettere arrivando a spendere anche il 20% della propria ricchezza in missili e cannoni, ritrovandosi poi a corto di pane e crollando miseramente nonostante le riforme di un leader ben più capace di Cernienko e Andropov, ovvero Michail Gorbachev.
Il Venezuela gode da decenni di un singolare primato relativo al Sud-America: quello di possedere una piccola flotta di moderni F-16. Fu nei primi anni '80 che gli Stati Uniti decisero contrastare l'espansione dei Cubani nell'area centro-americana e caraibica, oramai equipaggiati con i potenti MiG-23. Grenada in particolare era all'epoca comandata da consiglieri cubani e sovietici, e la costruzione di una base aerea con pista da 3000 m, distante appena 90 km dalle coste settentrionali del Venezuela, poneva dei problemi strategici obiettivi ('risolti' poi per le spiccie occupando manu militari l'isola, vedesi '[[w:Gunny|Gunny]]' per ulteriori informazioni..). La FAV venezuelana era all'epoca equipaggiata con pochi Mirage 5, F-5 e persino F-86, ma il presidente Carter aveva proibito nel 1977 la vendita di armi avanzate in Sud America per evitare corse agli armamenti locali e quindi non si poté fare molto per cambiare le cose. Ovviamente Reagan la pensò diversamente, proteso com'era ad ottenere un duplice risultato: quello di sfruttare le enormi potenzialità economiche americane (anche passando sopra ai sindacati americani: celebre il licenziamento di massa dei controllori aerei in sciopero) per uscire dalla depressione in cui gli USA versavano nel 'dopo-Vietnam' (anche qui Gunny è un buon testimone d'epoca) e al tempo stesso, fiaccare l'economia sovietica con una corsa agli armamenti che gli USA potevano permettersi spendendo il 6% del loro PIL ma che l'URSS seguì senza troppo riflettere arrivando a spendere anche il 20% della propria ricchezza in missili e cannoni, ritrovandosi poi a corto di pane e crollando miseramente nonostante le riforme di un leader ben più capace di Cernienko e Andropov, ovvero Michail Gorbachev.


Inizialmente si pensò di rispettare questo limite con l' 'F-16 dei poveri', ovvero l'F-16/79, dotato di motore G.E. J79. Esso era sopratutto figlio di un'operazione politica, voluta per limitare le vendite di armamenti moderni americani nel mondo (anche se questa avrebbe finito per essere controproducente: nazioni come Iran, Israele e varie europee avrebbero comunque avuto le macchine 'full power' se non 'extra-strong' con equipaggiamenti aggiuntivi..). Sebbene l'esercizio di unire la potenza di un robusto motore assiale ben noto e apprezzato con una cellula moderna e agile potesse fosse assai interessante, di fatto l'F-16/79 era molto meno potente dell'F-16 standard, e sopratutto la sua delicata cellula non era capace di sostenere il calore del turbogetto J79: così uno schermo termico d'acciaio di ben una tonnellata venne aggiunto nella baia del motore. La combinazione di 2-3 tonnellate di potenza in meno e una tonnellata e oltre (anche il motore pesava di più) di massa rese l'F-16/79 molto meno brillante, seppure di qualcosa più economico, del tipo standard. Furono proprio i venezuelani che si videro per primi offrire l'F-16/79, per poi essere seguiti da un'altra ventina di nazioni. L'aereo venne provato nel 1981, e non convinse. La questione degli F-16 venezuelani si dilungava da tempo, poi Reagan rimpiazzò ogni parvenza di 'limitazioni' dell'export degli armamenti: anzi, aumentare la produzione per i Paesi 'amici' era parte di fatto del suo programma strategico.
Inizialmente si pensò di rispettare questo limite con l' 'F-16 dei poveri', ovvero l'F-16/79, dotato di motore G.E. J79. Esso era sopratutto figlio di un'operazione politica, voluta per limitare le vendite di armamenti moderni americani nel mondo (anche se questa avrebbe finito per essere controproducente: nazioni come Iran, Israele e varie europee avrebbero comunque avuto le macchine 'full power' se non 'extra-strong' con equipaggiamenti aggiuntivi..). Sebbene l'esercizio di unire la potenza di un robusto motore assiale ben noto e apprezzato con una cellula moderna e agile potesse fosse assai interessante, di fatto l'F-16/79 era molto meno potente dell'F-16 standard, e sopratutto la sua delicata cellula non era capace di sostenere il calore del turbogetto J79: così uno schermo termico d'acciaio di ben una tonnellata venne aggiunto nella baia del motore. La combinazione di 2-3 tonnellate di potenza in meno e una tonnellata e oltre (anche il motore pesava di più) di massa rese l'F-16/79 molto meno brillante, seppure di qualcosa più economico, del tipo standard. Furono proprio i venezuelani che si videro per primi offrire l'F-16/79, per poi essere seguiti da un'altra ventina di nazioni. L'aereo venne provato nel 1981, e non convinse. La questione degli F-16 venezuelani si dilungava da tempo, poi Reagan rimpiazzò ogni parvenza di 'limitazioni' dell'export degli armamenti: anzi, aumentare la produzione per i Paesi 'amici' era parte di fatto del suo programma strategico.

Versione delle 13:39, 23 mar 2008

Indice del libro

Essendo il sesto stato in superficie dell'intera America latina il Venezuela dovrebbe essere ben più popolato, ma così non è per via delle caratteristiche del territorio, ancora in gran parte pressoché disabitato, mentre la popolazione tende a concentrarsi in poche aree urbane. Essendo anche uno dei primi esportatori mondiali di petrolio (a metà anni '80 era il terzo) e il primo sudamericano, il Venezuela ha un introito notevole di denaro per le proprie casse statali, o almeno così dovrebbe essere. Vi sono altre risorse, che comprendono anche una produzione di frutta tra le più importanti del Sud America e i minerali del bacino dell'Orinoco. Ma tutto nè il fatto che il Venezuela ha la più antica democrazia del Sud America non ha impedito che la maggior parte della popolazione vivesse in condizioni di povertà più o meno accentuata, non ha consentito in particolare la nascita di un ceto medio che ridistribuisse la ricchezza tra gli abitanti, caratteristica negativa anche di altre nazioni sudamericane, per esempio il Brasile, cosicché dei 24 milioni di venezuelani fino a non molti anni fa 19 erano in condizioni definibili di povertà. Le multinazionali del petrolio, inoltre, avevano buon gioco nel trarre enormi profitti dai giacimenti venezuelani senza troppa spesa. Inoltre, il problema posto dal diffondersi dei narcotrafficanti non ha fatto che aumentare la fuga della popolazione verso le bellissime coste venezuelane, ingrossando però il popolo dei poveri. L'avvento di Chavez al potere ha cambiato molte cose, in particolare il nuovo presidente venezuelano, arrivato al potere in una nazione afflitta da povertà e violenza ha nazionalizzato le industrie petrolifere e avviato programmi sociali per aiutare i più deboli e poveri. Accusato di essere un dittatore, Chavez ha risposto dando una serie di elezioni che lo hanno visto vincere la fiducia dei cittadini, e anche sopravvivere al tentativo di golpe del 2002, anche se ha perso il recente referendum che avrebbe comportato la revisione della costituzione venezuelana togliendo tra l'altro il limite di 3 legislature per il presidente. La sua posizione internazionale, con attacchi espliciti all'imperialismo americano e alle ingerenze di altre nazioni sul Sud America, inclusa la Spagna, il suo tentativo di creare una politica comune in Sud America per difendersi dalla speculazione degli enti internazionali, multinazionali, statali, lo ha gettato in cattiva luce e gli ha procurato molti nemici, ma anche alleati, da Castro alla Russia che ha fornito al Venezuela armi per miliardi di dollari. Un problema ulteriore sono i rapporti con la Colombia di Uribe, un politico di destra molto diverso da Chavez e potenzialmente un nemico da combattere. Anche non volendo, perché il narcotraffico tende a spostarsi anche in Venezuela causando ulteriori e inevitabili problemi di ordine interno. La sua affermazione sul 'prezzo equo' al riguardo del barile di petrolio di 100 dollari è stata presa invece molto seriamente dai mercati internazionali, visto l'approssimarsi delle quotazioni a tale barriera storica.


Quanto alle forze armate, quelle Venezuelane hanno avuto in effetti non pochi sistemi d'arma moderni ed efficaci, i cui migliori esempi sono la fornitura di F-16, per la prima volta assegnati ad un Paese sudamericano, e le sei fregate multiruolo 'Lupo'.

F-86 in Venezuela

4 jet rombarono su Caracas, si abbassarono e mitragliarono il Palazzo Presidenziale. Era il '58 ed era in atto un colpo di stato. Gli aerei erano F-86F Sabre.

Il Venezuela ha avuto gli F-16, ma non è la prima volta che un caccia americano 'di punta' ha equipaggiato la FAV. Di fatto, quasi tutto il sudamerica venne ad un certo punto riequipaggiato con caccia F-86. Vennero ricevuti anche 30 F-86F nel 1955-60, forniti di seconda mano dall'USAF. Servirono come caccia intercettori nel Grupo Aereo de Caza 12, precisamente con l'Escuadron 36 'Jaguares' e forse anche con gli Escuadrones 37 e 38, tutti con il Grupo Aereo de Caza n.12. Nell'insieme 6 apparecchi vennero persi in incidenti, la maggior parte messa a terra nel '69, per poi essere fermati del tutto nel '71, per poi essere forniti alla Bolivia in 9 esemplari. Ma questi aerei non erano nè l'unica nè la principale nella FAV.

74 apparecchi ex-Luftwaffe del modello K vennero venduti al Venezuela nel 1966, con altri 27 probabilmente utilizzati come parti di ricambio (o inclusi nel totale?). La maggior parte volò con l'Escuadron de Cazas 34 e 35 e forse anche il 36. Differentemente dai più semplici e leggeri F-86F, gli aerei del modello K erano caccia ognitempo, ed essendo di complessa manutenzione erano di difficile manutenzione, e 27 vennero cannibalizzati per ottenere parti di ricambio, fino a che anche loro non vennero messi a terra nel '69 e messi fuori servizio agli inizi degli anni '70. Questa non fu la fine della loro carriera, poiché 5 vennero ceduti all'Honduras. Due soltanto funzionavano e si può ben immagionare che tipo di efficienza avranno potuto dimostrare visto che nemmeno la flotta in carico alla FAV, ben più congrua, era particolarmente efficiente. Tuttavia è possibile che abbiano visto un certo livello di azione durante la Soccer War del '69.

1985

Il Venezuela aveva all'epoca le classiche 3 forze armate, di cui il presidente era anche leader supremo, mentre una meno convenzionale branca era costituita dallla Fuerza Armata de Cooperacion, una sorta di guardia nazionale.

Esercito

La più numerosa, anche se pur sempre relativamente piccola, delle tre forze armate era l'Esercito, con in sui 27500 uomini, suddivisi in 5 divisioni, una per ciascuna delle 5 regioni militari in cui il Venezuela era diviso:

  • Brigata corazzata (su 4 battaglioni carri)
  • 1 reggimento di cavalleria (a cavallo)
  • 2 battaglioni di fanteria meccanizzata autonomi
  • 1 brigata paracadutisti (2 battaglioni)
  • 6 brigate di fanteria (11 battaglioni di fanteria di linea e 13 di fucilieri)
  • 5 gruppi di artiglieria trainata
  • 1 gruppo artiglieria semovente
  • 1 brigata ranger paracadutisti (6 battaglioni)
  • 1 gruppo artiglieria contraerei
  • 5 battaglioni del genio


Da notare che il Venezuela, dopo la fine della guerra, è stato il primo Paese sudamericano a chiedere agli USA forniture di armamenti, ma nondimeno la brigata corazzata è basata su un congruo numero di AMX-30 francesi, e il battaglione carri leggeri ha gli AMX-13FL e altri mezzi leggeri.

I materiali in dotazione sono nel loro complesso:

  • Corazzati: 81 AMX-30, alcuni AMX-13, autoblindo AML-60 e 90, Dragoon americani, EE-9 Cascavel, EE-3 Jararaca, mezzi per la fanteria AMX-VCI, EE-11, Commando V-150
  • Artiglierie: M116 da 75mm, M56 da 105mm, tutti obici someggiabili; obici M101 da 105mm; cacciacarri M18 Hellcat, semoventi F.Mk3 da 155mm, lanciarazzi multipli AMX-13 LARS da 160mm.
  • Armi controcarri: missili SS-11, cannoni SR M40A1 da 106mm.
  • Armi contraerei: Bofors L60 e L70, Breda L70 anche nel modello Dardo terrestre; semoventi AML-S530 da 20mm, M42 da 40mm, Missili Roland.
  • Armi per la fanteria: pistole Browning da 9mm, mitra UZI, Beretta M12, MPK, Ingram tutte da 9mm. Parabellum. Fucili FAL e mitragliatrici FN MAG da 7,62mm, mortati da 60, 81 e 120mm Brandt, M29 da 81mm.

Gli equipaggiamenti, inizialmente americani come già spiegato, erano stati sostituiti da ordinativi quasi esclusivamente francesi per quanto riguardava i carri medi, leggeri, autoblindo, mortai, SAM e missili controcarro. Le armi della fanteria erano belghe, i mitra della più varia provenienza, le artiglierie semoventi ancora una volta francesi, mentre un moderno equipaggiamento erano i cannoni Dardo da 40mm Breda-Bofors, adattati all'uso da parte di sistemi terrestri.

Una piccola ma efficiente aviazione dell'Esercito aveva in carico diversi apparecchi: una ventina di Bell americani, e 18 apparecchi ad ala fissa tra cui 4 IAI Arava e sopratutto, 2 G.222, che nonostante la loro massa, erano assegnati all'Esercito.


Marina

Piccola ma ben equipaggiata, la Marina venezuelana era all'epoca dotat di due punti di forza: sottomarini tedeschi e fregate italiane.

La dotazione nell'insimee era:

  • Sottomarini: 1 GUPPY, 2 Type 209
  • Fregate: Tipo 'Lupo' e 2 classe 'Almirante Clemente'
  • Navi missilistiche: 6 classe Constitution (2 OTOMAT e 1 cannone da 40mm, ma solo su due unità)
  • mezzi anfibi: 5 LST, 2 mezzi LCU, 12 LCVP
  • Ausiliarie: 2 navi da trasporto, 1 nave rilevamento, 2 lance rilevamento, 2 rimorchiatori da pattugliamento, 1 rimorchiatore, 1 nave scuola a vela, 3 altre navi

Aviazione di marina: in rapporto alle dimensioni, relativemente modeste, della marina venezuelana, la sua avizione di marina è degna di nota, avendo una forza all'epoca di 3500 uomini, con un gruppo ASQ con 6 S-2E Tracker, un gruppo elicotteri ASW/ASV con 12 AB-212ASW, un gruppo da pattugliamento marittimo con 3 CASA C.212MP, un gruppo trasporto con 2 C.212 e 1 DHC-7.

Marines: anche la marina venezuelana aveva un discreto potenziale in termini di fanti di marina, con una forza totale di 4250 uomini, su 4 battaglioni fucilieri, un gruppo artiglieria con 18 M101, una compagnia d'assalto con 11 LVPT-7 cingolati, una batteria contraerei su 6 M42 Duster. Tra gli equipaggiamenti anche 30 EE-11 e 10 Transportpanzer 1, questi ultimi una rarità essendo pesanti e moderni veicoli tedeschi, ma sempre 6x6, come i più comuni EE-11. Le armi portatili sono sempre quelle dell'esercito. Nell'insieme il corpo dei marines era ben equipaggiato e bilanciato, con una forza paragonabile a quella di una brigata di fanteria meccanizzata leggera.

Guardia costiera(GC) aveva una funzione ausiliaria con una serie di vecchie navi appartenute alla Marina: 2 fregate leggere, e sei navi da attacco leggero armate o di un cannone da 76 o di 1 da 40 e anche due missili. In effetti queste sono le stesse già mensionate sull'elenco generale. I missili OTOMAT erano dunque le armi standard della marina in tale settore, con un totale di armi imbarcate di 52, contro le modiche 8 tipo Exocet della ben più grande ed oceanica marina brasiliana, effettivamente mal equipaggiata per gli scontri in superficie e poco armata anche contro le minacce aeree.


Guardia Nazionale

Forte di 20.000 uomini, essa era suddivisa in distaccamenti fissi e mobili, ed ognuno di questi distaccamenti era equivalente ad un battaglione dell'esercito regolare. L'armamento di armi per la fanteria era il solito, vi erano mortai leggeri fino al 60mm, 25 APC leggeri UR-416, 15 veicoli di sicurezza interna Shortland, 43 battelli per il pattugliamento fluviale fino a 70 t, infine vi erano anche 4 aerei e 6 elicotteri leggeri

Aeronautica

La Fuerza Aerea Venezolana (FAV) era tra le più moderne della regione, con una forza piccola ma comprendente:

  • un gruppo con 16 F-16A e 8 B, i veri 'gioielli di famiglia' del servizio aereo, e i più moderni caccia della regione fino all'arrivo dei Mirage 2000 Peruviani. Tale modernità era necessaria,anche perché il servizio aveva una forza di appena 4750 uomini in tutto, che dovevano far funzionare le seguenti unità principali (e le relative infrastrutture a terra):
  • Un gruppo misto con 'vecchie glorie' era invece dotato dei superstiti di 10 Mirage IIIEV, 2 DV, 4 5V consegnati all'inizio degli anni '70.
  • Un'altra presenza assai comune, assieme ai più costosi Mirage, erano gli F-5, in questo caso presenti due gruppi di 29 F-5A di costruzione canadese, assieme a 6 F-5B biposto, pure costruiti in Canada.
  • I bombardieri leggeri erano costituti da un'altra 'presenza fissa' del Sud America, ovvero i Camberra inglesi: due gruppi erano dotati di un totale di 12 Camberra B.Mk 82, 5 B(I)Mk 82, 1 PR Mk 83 ricognitore, 2 T Mk 84 per l'adestramento.
  • Infine, la prima linea aveva anche un gruppo COIN (COunter INsurrency) basato su 15 OV-1E Bronco, aerei americani esportati solo in questa nazione. Essi erano stati pensati proprio per queste missioni, ed erano relativamente lenti e complessi per l'esigenza di trasportare anche un gruppetto di paracadutisti, cosa in pratica poco usata. L'altro aereo nato come COIN, ma senza capacità di trasporto e pertanto più veloce e armato, era il Pucarà: e il Venezuela aveva guardacaso ordinato 24 Pucarà per aggiungersi ai Bronco, mettendo insieme questi due apparecchi specializzati, gli unici due mai concepiti per compiti antiguerriglia-
  • La seconda lineaera data da due gruppi da trasporto, con 5 C-130H, 7 C-123A, 8 G.222, C-47, che consentiva anche il lancio di paracadutisti
  • L'aeronautica venezuelana, nonostante la sua modesta forza disponeva anche di un battaglione paracadutisti.
  • Una unità da trasporto VIP con 3 aerei jet, un Cessna 500, 2 UH-1H.
  • Due gruppi di collegamento con 20 aerei e 17 elicotteri
  • Un gruppo trasporto e SAR con 10 UH-1D/H, 2 Bell 214ST, 2 Bell 412.
  • Infine le unità addestrative con la Scuola di aviazione militare con 23 T-34, e 20 T-2D Buckeye, metà dei quali armabili.

In sintesi:

  • 1 gruppo con 24 F-16 da caccia/attacco
  • 1 gruppo con una quindicina di Mirage III/5 caccia/attacco
  • 2 con 35 F-5A/B cacciabombardieri
  • 1 gruppo COIN con 15 OV-1 Bronco
  • 1 gruppo bombardieri con 20 Camberra
  • 2 gruppi trasporto tattico con oltre 20 aerei
  • un gruppo VIP con 6 macchine
  • 2 gruppi collegamento con 37 apparecchi
  • 1 gruppo SAR con 14 apparecchi
  • Unità addestrativa con 43 apparecchi
  • un battaglione paracadutisti

Totale: 12 gruppi, una scuola, un battaglione, ciascuno con una forza media di non più di 400 uomini. La dotazione era in totale di circa 230 apparecchi di cui non meno di 117 jets armati, 107 dei quali armabili, e altri 15 apparecchi armati.

Tra i commenti possibili a questo variopinto organico: il Venezuela aveva ordinato una certa quantità di Mirage di prima generazione in un'epoca (ann 60-70) in cui era normale per una nazione sudamericana avere almeno una forza simbolica con questi prestigiosi caccia da mach 2. Gli F-5 erano meno costosi e più numerosi, adatti a compiti vari. Gli F-16, consegnati attorno al 1982-3 erano i caccia al momento più potenti del Sud America, consegnati forse in funzione anticubana, ma in ogni caso, pur essendo solo delle macchine leggere rispetto ai pesi massimi quali gli F-14 r 15, erano un'asset importantissimo e il principale elemento di forza per la FAV al riguardo della prima linea. La loro capacità di combattimento in agilità, il moderno radar multimodale con possibilità Look Down, la lunga autonomia, l'elevata capacità di carico utile e i missili AAM moderni erano tutti argomenti che facevano dell'F-16 un eccellente caccia da combattimento. L'abitacolo ergonomico, con comandi HOTAS e HUD era un'altro vantaggio. La posizione inclinata a 20 gradi del sedile consentiva di assorbire meglio le accellerazioni delle manovre, con l'F-16 capace di tirare continuativi fino a 9G. Infine, il tettuccio con una fantastica visibilità a 360 gradi che era un salto quantico rispetto ai vecchi caccia da mach 2. Le dimensioni dell'F-16 sono molto ridotte ed è difficile vederlo specie se con colori mimetici da superiorità aerea, mentre il pilota dell'F-16 facilmente vede ogni avversario in cielo. Avesse avuto uno specchietto retrovisore (non reputato necessario) sarebbe stato anche meglio, non potendo il pilota vedere all'indietro senza girare il tronco interamente.

La dotazione di macchine era anche quella di C-130 e di G.222. Con un totale di 10 macchine consegnate, il trasporto medio G.222 ha avuto nel Venezuela il terzo cliente per importanza dopo Italia e Libia, curiosamente due sono stati assegnati all'Esercito. Da notare la presenza di alcuni vecchi C-123 Provider. Essi erano i diretti antenati dei G.222 nel senso che di fatto, questi ultimi ricoprono la stessa fascia di 'lavoro' dei precedenti, con motori turboelica di maggiore potenza e leggerezza. La forma dei G.222 è straordinariamente simile a quella dei C-123, non si tratta di un clone o di un diretto derivato, ma la somiglianza fisica, in particolare la fusoliera, è straordinaria, probabilmente un C-123 con motori turboelica avrebbe avuto aspetto e prestazioni del tutto simili a quelle del G-222. In ogni caso, questa era l'unica forza aerea con entrambi gli aerei in servizio (in Italia, per esempio, sostituirono i C-119).

Infine, tra gli addestratori vi era il Buckeye, aereo insolito almeno quanto il Bronco, di cui si è già detto, in servizio in poche nazioni eccetto l'US Navy. Avrebbe dovuto essere sostituito dal BAe Hawk ma dopo la guerra delle Falklands l'accordo è andato in fumo. Le difese aeree delle basi della FAV erano presumibilmente assegnate all'Esercito, dato che il servizio aereo era davvero piccolo per avere anche una forza di difesa antiaerea, radar a parte. Tra le armi, i Dardo, binati da 40mm con fuoco automatico, che ad un certo punto la Breda pensò bene di offrire in diverse configurazioni (a torretta chiusa o aperta) per l'export, ma come tutti i CIWS navali, ebbero poco successo essendo pesanti e costosi, ma potenti. Il Venezuela è stato uno dei pochi se non l'unico, a comprarne alcuni, in genere i sistemi terrestri come i cannoni GDL sono più che sufficienti quando aggiornati, per questo compito.IL radar, curiosamente, non era più l'ELSAG Orion, ma l'olandese Flycatcher.

Tempi moderni

Nel 1990 si videro le prime consegne dei Mirage 50 EV, 11 aerei ottenuti per conversione negli stabilimenti Dassault, di altrettanti III e 5. Con la sostituzione del motore con l'Atar 9 K50 del Mirage F.1 e alette canard dietro le prese d'aria, l'aereo è in grado di tenere 25 gradi AoA a 120 nodi senza perdere velocità (grazie al motore) né stallare (grazie ai canard, piuttosto lunghe e con una marcata freccia), migliori tempi d'accelerazione e salita, miglioramento del 25% nel rateo di virata sostenuto, e capacità di mantenere 7g di accellerazione virando alla velocità costante di 1010 kmh. Per giunta, anche la velocità e lo spazio di decollo e atterraggio sono minori, grazie alla maggiore potenza e alla capacità di restare controllabile a velocità molto inferiori a quelle solite dei normali Mirage. L'avionica è stata migliorata con un nuovo radar, sistema avionico, HUD, navigazione e contromisure elettroniche. Nell'insieme un degno contraltare dei caccia F-16, sia pure più moderni, e certamente un tipo di aereo valido per le esigenze sudamericane.

Con il recente avvento al potere di Chavez, che è dichiaratamente anti-americano e per la via dell'indipendenza dell'America latina, molte cose sono cambiate anche in termini di forniture militari, in particolare come aviazione. I Venezuelani hanno allungato il già incredibilmente lungo elenco di utilizzatori del Su-27, nonostante che esso sia una macchina da combattimento da 30 t paragonabile all F-15. Anzitutto sono stati ordinati caccia Su-30MKV, 24 macchine di cui otto consegnate già nel 2007 al Grup 4 da Caza. Le prime 2 arrivarono il 30 novembre 2006 nel corso di una cerimonia tenutasi sulla base aerea di Barcelona, a 230 km dalla capitale, dove è stato fornito il Grupo 13 da Caza. Esso sarà ripartito nei 2 Escuadrones 131 'Ases' e 132 'Pumas'. Già il giorno della consegna, essi diedero un assaggio delle loro capacità di agilità in una esibizione in cui volarono anche vicino all'aereo presidenziale di Chavez. Il contratto per i Su-30 e 53 elicotteri ha costituito un affare da 3 miliardi di dollari, firmato il 24 luglio 2006. Il personale è stato inizialmente addestrato in Russia, che ha addestrato un totale di 32 persone sulle sue basi.

Questi apparecchi saranno i sostituti pratici degli F-16, a cui gli USA negano ora assistenza tecnica. La fornitura di elicotteri è un'altra questione. Dalla Russia stanno arrivano 1 Mi-26T2, 6 Mi-17V5, 8 Mi-35M2 mentre un altro ordine comprenderà altri 2 Mi-26 altrimeni questa compera, sia pure per una macchina capace di portare 20 t o 86 uomini (a suo tempo è stata giustamente definita un C-130 ad ala rotante), nonché17 Mi-17V5 e altri 2 Mi-35M2.


In campo navale, la maggior quantità di risorse sembra essere stata l'aggiornamento della flotta di 'Lupo', in almeno 2 sessioni, durante gli anni del loro servizio. Da pochi anni sono state superate da quelle peruviane, perché hanno comprato le 'Lupo' italiane di seconda mano.


Il Venezuela ordinò ai cantieri italiani sei fregate tipo Lupo il 24 ottobre 1975 impostate tra il 1976 e il 1979 ed entrarono in servizio tra il 1980 e il 1982. Sono simili alle unità peruviane eccetto qualche modifica all'elettronica. Le prime due unità della classe, Mariscal Sucre e Almirante Brión vennero rimodernate nel 1998-2002 presso gli stabilimenti Ingalls Shipbuilding di Pascagoula nel Mississippi, mentre le altre unità sono attualmente in fase di ammodernamento nei cantieri di Puerto Cabello in Venezuela.

L'accordo per la modernizzazione delle 2 unità venne sottoscritto con il cantiere americano nel luglio 1992, ma il contratto definitivo da 315 milioni di dollari venne firmato solo nel 1997.

Le prime due unità della classe, la Mariscal Sucre e la Almirante Brión sono state rimodernate tra il 1998 e il 2002 agli Ingalls Shipbuilding di Pascagoula, Mississippi, già importanti fornitori dell'US Navy, per esempio con 12 dei caccia Arleigh Burke.

Le modifiche hanno riguardato la totale revisione dello scafo, sostituzione dei motori diesel di propulsione, la modernizzazione delle turbine a gas, sostituzione del sistema di controllo dell'apparato propulsore, sostituzione dei gruppi elettrogeni, nuovo radar di navigazione, nuovo sonar a scafo, nuovi sistemi di comando e controllo con maggiore automazione consentendo di ridurre l'equipaggio da 185 ad appena 131 uomini. Le altre unità sono attualmente in fase di ammodernamento nei cantieri di Puerto Cabello in Venezuela.

Le unità sulle quali sono stati eseguiti i lavori sono ora dotate di motori diesel MTU 20V 1163, nuovo radar di sorveglianza e ricerca aerea Elta EL/M-2238 Star 3D, dei sistemi Elisra ESM NS 9003, ECM NS 9005, sistema di combattimento Elbit ENTCS 2000. I lanciatori SCLAR sono stati sostituiti dagli Mk 137 da 130mm, cosi come il sonar che ora è il Northrop Grumman SQS-53C. Altri apparati sono il sistema di navigazione Sperry marine MK 39 e del sistema di comunicazione integrato DRS Technologies SHI NCOM 2100.

Le navi tipo Lupo, costituiscono nella marina del Venezuela la Classe Mariscal Sucre ed hanno la loro base operativa a Puerto Cabello nello stato di Carabobo.

Matricola Nome Cantiere Impostazione Varo Entrata in servizio

  • F-21 ARV Mariscal Sucre, 14 luglio 1980
  • F-22 ARV Almirante Brión , 7 marzo 1981
  • F-23 ARV General Urdaneta Cantieri Navali Riuniti, 8 agosto 1981
  • F-24 ARV General Soublette Cantiere navale, 4 dicembre 1981
  • F-25 ARV General Salóm Cantieri Navali Riuniti, 3 aprile 1982
  • F-26 ARV Almirante García , 30 luglio 1982

La sigla ARV indica Armada Republica de Venezuela, cioè la marina di appartenenza.


La Fuerza Aerea Venezuelana nel 1990

La FAV ha festeggiato il dicembre 1990 il suo 70imo anniversario, organizzando una esposizione sulla base aerea di Mariscal Sucre, alla periferia di Maracay, durata 3 giorni.

All'epoca come si presentava la FAV, Fuerza Aera Venezuelana? Anzitutto il QG era basato sulla Base aerea 'Generalissimo Francisco De Miranda', di Carlotta/Caracas, e il capo della Forza aerea era all'epoca il gen. Louis Domingo Monserrat Lopez. Già su questa base erano presenti i Grupo 4 e 5, entrambi da trasporto, ma era il primo da trasporto presidenziale. La sua forza aerea ripartita su due squadron. Uno era l'Escuadron 41con 2 Gulfstream (un III e IV), un Learjet 24D, 2 King Air e infine il Boeing 737, per ragioni logistiche distaccato sulla base aerea di Libertador. L'Escuadron 42 era invece devoluto ai trasporti ad ala rotante con 3 grossi Bell 214ST, un tipo particolare di non grande successo con una fusoliera allungata rispetto ai normali 'Huey' e un'elica bipala di grande diametro, esportato sopratutto in Iran negli anni '70. Il Grupo 5 era invece organizzato nell?Escuadron 5 e 51. Il primo aveva una forza di 4 Cessna Citation di cui tre 550 e uno 500. Il '51 aveva invece 6 King Air 200. IL '51 svolgeva anche trasporti sanitari per la popolazione, mentre la maggior parte delle missioni a lungo raggio erano appannaggio del Grupo 4 con i suoi aerei a reazione.

Quanto ai reparti di prima linea, gli F-16 del Grupo 16, con i due Escuadron 161 e 162 erano la vera forza operativa venezuelana, e per quanto numericamente modesti potevano superare praticamente ogni avversario dei vicini Paesi sudamericani. L'unica squadriglia con aerei comparabili, di ultima generazione, era quella con i Mirage 2000 peruviani. I primi 6 piloti vennero addestrati nell'82 alla base aerea del 58 TFW di Luke, e uno di loro divenne poi anche il comandante del Grupo 16. I serial numbers di questi aerei, basati su 4 numeri non sono totalmente noti e la loro interpretazione è piuttosto difficile, ma per certo sono stati consegnati 18 F-16 A-15 e 6 F-16 B-15 a partire dal tardo '83 fino all'84 o forse l'85, con il 161 dichiarato operativo già il dicembre '83, quando i Mirage 2000 non erano ancora in servizio nemmeno in Francia. Il reparto logistico per questi sofisticati apparecchi era il 167 Escuadron, e il passaggio operativo dei piloti era fatto con un distaccamento di 6 aerei sulla base Teniente Vicente Landaeta Gil, di BAsqumento/Lara. La base è stata anche dotata di massicci shelter di protezione, altra rarità in Sud-America. Sempre in questa base vi erano anche i Mirage del Grupo 11, che tuttavia all'epoca erano all'epoca in fase di aggiornamento e pochi erano realmente presenti sulla base. L'addestramento era interessante, in quanto ogni giorno vi erano combattimenti aerei simulati tra F-16, Mirage e F-5. Peccato non conoscere l'esito di queste battaglie aeree tra questi autentici campioni nel campo dei caccia a reazione medio-leggeri. Anche aerei americani partecipavano alcune volte l'anno ad esercitazioni, sia dell'USAF che della Marina americana, spesso con tappe intermedie da Guantanamo Bay. L'addestramento con armi aria-superficie avveniva sul poligono El Sombrero, mentre i tiri aria-aria vi era il poligono di Isle de Margarita.

La forza di Mirage era originariamente del Grupo 12 di Basquimento, poi solo da pochi anni erano stati ceduti al Grupo 11, più precisamente all'Escuadron 33 'Halcones'. Questo Escuadron dev'essere stato fin dall'inizio equipaggiato con i Mirage, presumibilmente ha fatto armi e bagagli dal 12imo all'11imo. In effetti erano state volate oltre 23.000 ore sui Mirage, valore piuttosto rispettabile. La loro carriera iniziò nel 1973, ma diversi incidenti falcidiarono la flotta, anche se nessuno di questi mortale. Uno che era ufficialmente ammesso riguardò una spettacolare carambola, con tre aerei persi per una collisione multipla nell'agosto '86. Non si sa bene quanti e quali Mirage andarono alla FAV, per cui riuscire a ricostruirne l'organico effettivo non era possibile. La fornitura di 9 Mirage IIIEV del '72 fu seguita da un decimo aereo dello stesso tipo, poi nel '77 arrivarono 4 Mirage 5V e due DV, costituendo una piccola forza di aerei d'attacco a lungo raggio, d'altro canto all'epoca non c'era quasi Paese del Sud America che non schierasse almeno uno squadrone dei prestigiosi Mirage. Nel 1989 la loro forza era calata, pare a 6 IIIEV, 3 5V e 2 DV, Però il giornalista Peter Foster ha visto ben 10 Mirage IIIEV, 7 5V e 2 5DV per un totale di 19 Mirage! Per questo, una ricostruzione precisa della forza dei Mirage venezuelani è praticamente impossibile, anche se certamente la fornitura nota di 16 aerei è evidentemente stata integrata da altre. Inoltre, negli anni '80 la FAV ha ricevuto 7 Mirage 50 che in sostanza ritornano al radar di bordo omesso nei '5. In ogni caso, il loro aggiornamento era in corso con alette canard e altre modifiche, da eseguirsi in Francia. Nel Grupo 11 vi erano anche i 4 Pitts S.2B Special della pattuglia acrobatica 'Los Halcones', ma dopo la morte del capopattuglia nell'88 questa aveva cessato le esibizioni pubbliche. L'Escuadron de Caza 34, nonostante il nome, aveva solo i Dassault Falcon 20 DC da ricognizione e aerofotogrammetria.

Ad El Libertador era presente davvero una forza aerea completa se si considera che vi erano anche i G.222 del Grupo Aereo de Transporte N.6, con i C-130H e i G.222. Degli 8 Hercules ne restavano 6 nell'Escuadron T.1, consegnati a partire dal '71. Nel novembre del '90 arrivò anche un '737 aerocisterna. L'Escuadron T.2, formato nel '58 con 18 C-123B è stato poi equipaggiato con i G.222, per ironia della sorte aerei esteticamente e dimensionalmente molto simili, in sostanza con la differenza di essere potenziati da turboeliche e con maggiori ausili per le operazioni STOL. Originariamente 2 di questi erano in carico all'Aviazione dell'Esercito, ma poi molto più saggiamente sono stati ceduti all'Aeronautica, che così ha potuto schierare un reparto di dimensioni accettabili con intuibili vantaggi in termini di logistica.


Gli elicotteri erano invece assegnati, indovinate un pò.. sempre a El Libertador. Era no il Grupo Aereo de Operationes Especiales N.10 'Cobras' su due Escuadrones: il 101 e il 102, il primo dei quali ('Guerreros') con 4 UH-1D/H, 1 Bell 212 e un Bell 412, con altri 4 UH-1 in fase di revisione generale. Questo è tutto quello che restava di 20 elicotteri, e date le perdite si aspettavano altre forniture americane: dopotutto, ai Colombiani era stato fornito un gruppo di UH-60 Black Hawk per compiti 'anti-trafficanti'. L'Escuadron 102 'Piaros' aveva gli elicotteri francesi Alouette III e i primi di 15 Super Puma ordinati. Il supporto tecnico era compito dell'Escuadron 103. Sempre ad El Libertador esisteva l'Escuadron Legendario, con aerei storici di tutti i tipi e gusti: Caudron G.3, Stearma PT-17, T-6 Texan, Jet Provost T Mk 52, C-47 e MS.230. Per il Centro di Manutenzione passavano le pratiche per accertare le cause degli incidenti aerei, ma anche il recuperto di macchine storiche, e non si può dire con precisione, in tal senso, se facessero più impressione i 4 B-25 Mitchell che Peter Foster trovò nell'occasione, o i 40 (almeno) F-86K superstiti di quelli forniti a suo tempo dalla Luftwaffe.


Ad El Libertador operava il grosso dei caccia, ma non tutti. Alla base aerea Teniente Luis Del Valle Garcia, di Barsquisimeto vi erano 13 VF-5 inquadrati nel Escuadron 36. Avevano urgente bisogno di lavori di aggiornamento e ricostruzione, e li avrebbe eseguiti la Singapore Defence Industries (dove, non si sapeva di preciso). Nel mentre arrivavano 7 NF-5 ex-olandesi. Anche per i caccia F-5 è necessario aprire una parentesi.

VF-5

La necessità di risparmiare denaro fece sì che circa 73 CF-5 canadesi venissero tenuti in riserva. Il Venezuela si dimostrò interessato a questi aerei, che erano fin troppo numerosi come rimpiazzi, tanto da ordinarne 20 esemplari nel '72. Tra l'11 febbraio e l'11 giugno i due lotti di F-5 presi in carico vennero inviati ai venezuelani, di cui 16 monoposto (116767, 116773/116783 e 116786/116789), e 2 biposto. Altri 2 biposto, nuovi di fabbrica, vennero direttamente consegnati ai venezuelani, portando il totale a 20 aerei. In ogni caso, con i soldi venezuelani venne finanziato un nuovo lotto di 18 CF-5D (strano modo di concepire l'economia: vendere aerei e comprarne poi di uguali: misura pro-occupazione alla Canadair?). I velivoli divennero, in Venezuela, i VH-5A e D. Ma due dei monoposto divennero RF-5A e quindi redesignati RVF-5A. Vennero messi in servizio col Grupo de Caza 12 di Barquisimeto. Tutto questo non fu però preso bene dalla Northrop, che fece causa al Canada in quanto non aveva autorizzato la Canadair a vendere per proprio conto gli F-5, ed esigeva il pagamento dei diritti, cosa che avvenne con un esborso di 9 milioni di dollari.


In tutto, 7 aerei vennero persi entro il 1900 mentre gli altri vennero messi a terra per affaticamento strutturale e poi fatti aggiornare dalla Singapore Aerospace. Con l'arrivo entro il '93 di 6 NF-5A e 1 NF-5B il piccolo contingente di Freedom Fighter venne aumentato al livello in cui era 18 anni prima. Ma a parte che i nuovi F-5 ex-olandesi erano migliori di quelli originali, l'aggiornamento del '90 incluse anche altri sistemi, come il GPS. Il programma venne alfine completato senza lasciare il Venezuela, ma con l'assistenza di tecnici di Singapore. La situazione sulla tempistica delle consegne e delle trasformazioni è piuttosto confusa. Quello che si sa è che uno di questi decollò su allarme per combattere i ribelli nel colpo di stato del '92, ma non tutti i reparti della FAV erano fedeli al governo: i Mirage e i Bronco combatterono a favore dei golpisti e attaccarono la base dei Freedom Fighter, distruggendone la suolo 3. Nonostante queste perdite abbiano portato a non meno di 10 il totale di F-5 distrutti, il Grupo 12 ancora operava con gli VF-5 all'inizio degli anni '2000, ma oramai, con gli F-16 consegnati, non vi erano più compiti di difesa aerea e d'attacco al suolo quanto piuttosto quelli di addestramento avanzato per i piloti dei Fighting Falcon e dei Mirage, che necessitavano di un aereo intermedio tra i Tucano e gli F-16B, aereo che con la radiazione dei T-2D non era più disponibile. 


Addestramento

Nel Grupo de Caza N.12 operavano anche i rari T-2D Buckeye, a suo tempo consegnati come rimpiazzi per i Jet Provost T.Mk 52, anche se la sostituzione non era stata totale, in quanto alcuni di questi aerei erano ancora presenti, forse solo come macchine da collegamento veloce, in alcune basi aeree venezuelane. Il loro reparto era l'Escuadron 35 e in tutto ve n'erano circa 17 esemplari ancora efficienti o semplimente superstiti del lotto iniziale. I primi 12 (Sn. 159330-341) avevano addirittura la livrea bianca e rossa dell'US Navy, ma gli altri erano muniti della mimetizzazione tipica della FAV, una combinazione a chiazze di verde medio, verde scuro e giallo sabbia scura. Questo aereo veniva utilizzato, nei tipi mimetici, anche come macchina d'attacco al suolo, ma solo come attività addestrativa il Grupo 12, inclusi i VF-5, riusciva a macinare 4500 ore di volo annue di cui 2000 con i Freedom Fighter, anche se questi erano all'epoca praticamente fermi o comunque meno attivi del normale per gli acciacchi strutturali. Gli allievi della piccola Aeronautica Venezuelana svolgevano 100 ore sui T-2D e 80 sugli VF-5.

Per quello che riguarda il 'bombardamento strategico', a suo tempo il Venezuela era decisamente una nazione ben equipaggiata con un totale consegnato di 30 Camberra , di cui però gli ultimi 5 Mk 82 e Mk 83 vennero radiati il 14 settembre 1990 sulla base aerea Luis de Garcia di Barcelona. Anche questi aerei erano accantonati a El Libertador: precisamente 7 Mk 8, un PR. 83 da ricognizione, 2 T 84 da addestramento e un B.(I) 88.

La prima linea delle forze venezuelane era completata dai reparti aerei COIN, ovvero il Grupo Aereo de Operaciones Especiales N.15 della Base General Jefe Rafael Urdaneta di Maracaibo/Zulia. In questo Grupo vi erano l'Escuadron 151 'Los Linces' (altro nome estremamente originale..) con 10 OV-10E Bronco, assieme agli addestratori armati T-27 Tucano dell'Esc. 152 'Los Avispones'. Gli aerei erano spesso rischierati, 3 per tipo, sulla base aerea Mayor Buenaventura Vivas di Santo Domingo. Originariamente la base dei Bronco era Basquisimeto, ma nel '74 vennero spostati a Maracaibo, la più occidentale delle basi aeree venezuelane. ALmeno 3 Bronco sono andati perduti col tempo. La loro capacità di volo lento, trasporto leggero e attacco al suolo li rende preziosi come macchine antiguerriglia, per la quale vennero pensati appositamente, ma per l'attacco al suolo velivoli più veloci e manovrieri sono forse più indicati. Per questo compito i Tucano, chiamati non casualmente A-27 e non T-27 erano muniti di 4 piloni subalari e potevano combattere e volare in un range di 0-10.000 m e 111-555 kmh senza problemi. Uno di questi aerei, consegnati a partire dall'87, andò perduto nell'88. Spesso sul Venezuela operavano anche Bronco americani come il 24 TASS dell'USAF, basato a Panama sempre con i Bronco, ma della versione OV-10A.

Quanto ai reparti addestrativi, oltre al Grupo 12 con i suoi VF-5 e T-2 vi erano anche altre importanti realtà da ricordare. In effetti, l'Escuela de Aviacion Militar o EAM è di antica origine: inizialmente si cominciò a far conto sul pilota americano Frank Boland che su Caracas effettuò una dimostrazione di volo. Era il lontano 1912 e la cosa era forse prematura. Fino al 1920 non vi furono altri eventi, nonostante i progressi in altre nazioni del sudamerica. Ma il 17 aprile 1920 il governo emanò un decreto per la creazione di una scuola d'aviazione militare e le attività iniziarono il 10 ottobre, con base su di un vecchio cascinale a Caracas. Fino al '36 non vi furono grandi novità, poi la scuola venne trasferita nell'Aeroporto di Caracas. Nel '60 si trasferì la scuola sulla base Mariscal Sucre di Bocha del Rio. 30 anni dopo si estendeva su di una vasta aerea con due complessi principali: l'Accademia aeronautica e l'aeroporto con due piste di volo, la sede del Gruppo aereo di volo strumentale, e la Scuola Tecnica.

Inizialmente chi vuole diventare aviatore deve essere in possesso di un titolo di studio superiore e al tempo stesso avere meno di 20 anni (due cose non sempre facili da ottenere nel contempo), oltre che di essere in forma psicofisica perfetta. Anche così doveva fa fronte alla selezione d'ammissione con prove di cultura generale varie, e alla fine un centinaio di ragazzi venivano ammessi ai corsi. Circa il 40% sarebbe rimasto nei reparti di supporto a terra. Gli allievi erano tenuti a farsi il 'mazzo' iniziando già alle 5 con due ore di ginnastica, poi lezione tra le 9 e le 13, 14-18 attività sportiva e extrascolastica (tra cui pittura, teatro, ceramica etc. etc.), cena e ripasso della lezione della mattina.

Dopo i primi 3 anni di attività uguale per tutti, gli altri 2 erano differenziati (un poco come i corsi universitari 3+2) a seconda della specializzazione.Per i piloti a quel punto si trattava di seguire corsi di specializzazione in aerodinamica, elettronica, addestramento su aerei etc. In termini di addestramento su aerei, si cominciava con il Grupo 14 'Escorpiones' che nonostante l'altisonante nome offriva solo il 141 Escuadron su VT-34 Mentor, e 142 Escuadron con i T-27 Tucano, ovvero la versione meno 'cattiva' dell'A-27 già visto. A tutta la necessità della logistica si occupava l'Esc. de Mantenimiento N.147.

Nel quarto anno gli allievi totalizzavano un totale di 80 ore sui Mentor imparando essenzialmente le procedure d'emergenza e il volo da solista. A proposito degli aerei di per sè, negli anni '60 la FAV ebbe un totale di 41 T-34A Mentor, anche se 7 andarono in carico all'Escuela de Aviacion Civil. Una ventina di aerei è stata aggiornata poi con alcune modifiche, come il molto sentito potenziamento del motore, cambiando quello da 225 con uno da 300 hp con elica tripala anziché bipala. I VT-34A che ne sono risultati hanno cominciato ad affluire già all'inizio degli anni '90. Nel quinto anno entrano in gioco i Tucano, ben più prestanti e a cui sono destinati gli allievi per familiarizzarsi con i futuri jets, con un corso di volo molto sostenuto di 150 ore. In seguito gli allievi prendevano il brevetto e poi venivano inviati a Palo Negro per gli elicotteri, oppure Caracas La Carlota o a Barquisimeto con i T-2D dell'Escuela de Combate. Il Grupo 14 comprendeva di suo anche una quarantina di piloti istruttori che volavano anche 400-500 ore l'anno.

Per quello che riguarda la Escuela Tecnica, questa era stata riformata riducendo il numero di anni necessari da tre a due, e aumentando il numero di prove pratiche su moderni laboratori recentemente inaugurati. In tutto vi erano ogni anno 300 studenti, tenuti anche a seguire corsi d'inglese e francese per capire i libretti d'istruzione dei vari aerei stranieri.

Infine il Grupo De Entrenamiento De Vuelo Instrumental N.7 aveva il compito di simulare il volo di vari tipi di apparecchi, tanto importante che i piloti erano tenuti a passare in questo Grupo 7-15 giorni all'anno. La sua fondazione avvenne nel '75, agli albori della simulazione aerea. Vi erano i simulatori GAT-1S per il Cessna 182, il GAT-2H per il T-2, e due del tipo GAT-3 per il T-40 Sabreliner. Poi, nel '78 arrivò anche il simulatore del C-130. Con questi simulatori,per quanto vecchiotti, i piloti di tutte le specialità si aggiornavano con 15-20 ore di volo per le emergenze. Il GRUEVI era una realtà più unica che rara nel Sud America e molte nazioni inviavano i loro piloti là: addirittura il simulatore del C-130 era utilizzato anche dall'Aviazione israeliana.


Capito tutto? Ricapitoliamo:

  • Grupo Aereo de Caza 16, base El Libertador/Palo Negro, Aragua, con 24 F-16:
    • Escuadron 161 'Caribes'
    • Escuadron 162 'Gavilanes'
    • Escuadron de Mantenimiento 167
  • Grupo 11 Aereo de Caza 11, base El Libertador/Palo Negro, Aragua:
    • Escuadron de Caza 33 'Halcones', con i superstiti di almeno 10 Mirage III, quattro 5, due 5DV, sette Mirage 50
    • Escuadron de Caza 34 'Caciques' su Falcon 20DC
    • Equipo de Vuela Acrobatico su Pitts S.2B
  • Grupo Aereo de Trasporte N.6, stessa base:
    • Escuadron T.1 con 6 C-130H e 1 B707
    • Escuadron T.2 con 8 G.222
  • Grupo Aereo de Operationes Especiales 10 'Cobras', base El Libertador/Palo Negro, Aragua:
    • Escuadron 101 con 4 UH-1D/H, 1 Bell 212 e 1 Bell 412+4 UH-1 in manutenzione
    • Escuadron 102 con 15 Super Puma in fornitura
  • Grupo Aereo de Transporte 4, base Gen Francisco de Miranda, La Carlota /Caracas:
    • Escuadron 41 con 1 Gulstream III e 1 IV, 1 Lerjet 24D, 2 Beech Kingair, 1 Boeing 737 (distaccato a El Libertador)
    • Escuadron 42 con 3 Bell 214ST
  • Grupo Aereo de Transporte 5, base Gen Francisco de Miranda, La Carlota /Caracas:
    • Escuadron 51 con 6 Beech King Air 200
    • Escuadron 52 con 4 Cessna Citation 500 e 550
    • Escuadron Legendario, con vari apparecchi storici
    • Centro di Manutenzione
  • Grupo Aereo de Caza 12, base Ten. Luis del Valle Garcia, Barquisimeto:
    • Escuadron 36, 13 VF-5
    • Escuadron 35, 17 T-2D
  • Grupo Aereo de Operaciones Especiales 15, base Gen. Jefe Rafael Urdaneta, Maracaibo:
    • Escuadron 151 'Los Linces' con 10 OV-10E
    • Escuadron 152 'Los Avispones' con A-27 Tucano
  • Grupo Aereo de Entrenamiento Aereo N.14;
    • Escuadron 141 con T-34
    • Escuadron 142 con T-27
  • Servicio de Aviacion de la Marina Venezoelana, Bartolome Salom:
  • S-2, C-212, AB-212AS
  • La Carlota, escuadron TR-02 della Marina e sede dell'Aviazione dell'Esercito, con 47 apparecchi.
  • Guardia Nacional

Per quello che riguarda la forza aerea della Marina e dell'Esercito, si trattava di realtà non di peso secondario per il Venezuela. La Marina aveva la base principale a Bartolome Salom, dove erano schierati ben 8 S-2B Tracker, 8 CASA C-212M-200, e oltre a questi pattugliatori marittimi, anche 12 elicotteri AB-212AS di moderna costruzione, oltre ad aerei da collegamento DASH-7, Cessna 310 e 402.


Sulla base di La Carlota ha sede lo suqdrone TR-02 del QG della Marina, ma anche il grosso della base dell'Aviazione dell'Esercito, che aveva una discreta forza di 47 apparecchi: vierano aerei IAI 201 Arava, elicotteri S-61A, Bell UH-1H, 205A, 206L, 412 e infine alcuni elicotteri armati A.109. Altre istallazioni dell'esercito erano a Caracas, Charrallave e San Felipe.

Infine la Guardia Nacional aveva compiti di supporto alle forze di polizia e pattugliamento dei confini, ed aveva aerei e elicotteri leggeri.



Gli F-16

Il Venezuela gode da decenni di un singolare primato relativo al Sud-America: quello di possedere una piccola flotta di moderni F-16. Fu nei primi anni '80 che gli Stati Uniti decisero contrastare l'espansione dei Cubani nell'area centro-americana e caraibica, oramai equipaggiati con i potenti MiG-23. Grenada in particolare era all'epoca comandata da consiglieri cubani e sovietici, e la costruzione di una base aerea con pista da 3000 m, distante appena 90 km dalle coste settentrionali del Venezuela, poneva dei problemi strategici obiettivi ('risolti' poi per le spiccie occupando manu militari l'isola, vedesi 'Gunny' per ulteriori informazioni..). La FAV venezuelana era all'epoca equipaggiata con pochi Mirage 5, F-5 e persino F-86, ma il presidente Carter aveva proibito nel 1977 la vendita di armi avanzate in Sud America per evitare corse agli armamenti locali e quindi non si poté fare molto per cambiare le cose. Ovviamente Reagan la pensò diversamente, proteso com'era ad ottenere un duplice risultato: quello di sfruttare le enormi potenzialità economiche americane (anche passando sopra ai sindacati americani: celebre il licenziamento di massa dei controllori aerei in sciopero) per uscire dalla depressione in cui gli USA versavano nel 'dopo-Vietnam' (anche qui Gunny è un buon testimone d'epoca) e al tempo stesso, fiaccare l'economia sovietica con una corsa agli armamenti che gli USA potevano permettersi spendendo il 6% del loro PIL ma che l'URSS seguì senza troppo riflettere arrivando a spendere anche il 20% della propria ricchezza in missili e cannoni, ritrovandosi poi a corto di pane e crollando miseramente nonostante le riforme di un leader ben più capace di Cernienko e Andropov, ovvero Michail Gorbachev.

Inizialmente si pensò di rispettare questo limite con l' 'F-16 dei poveri', ovvero l'F-16/79, dotato di motore G.E. J79. Esso era sopratutto figlio di un'operazione politica, voluta per limitare le vendite di armamenti moderni americani nel mondo (anche se questa avrebbe finito per essere controproducente: nazioni come Iran, Israele e varie europee avrebbero comunque avuto le macchine 'full power' se non 'extra-strong' con equipaggiamenti aggiuntivi..). Sebbene l'esercizio di unire la potenza di un robusto motore assiale ben noto e apprezzato con una cellula moderna e agile potesse fosse assai interessante, di fatto l'F-16/79 era molto meno potente dell'F-16 standard, e sopratutto la sua delicata cellula non era capace di sostenere il calore del turbogetto J79: così uno schermo termico d'acciaio di ben una tonnellata venne aggiunto nella baia del motore. La combinazione di 2-3 tonnellate di potenza in meno e una tonnellata e oltre (anche il motore pesava di più) di massa rese l'F-16/79 molto meno brillante, seppure di qualcosa più economico, del tipo standard. Furono proprio i venezuelani che si videro per primi offrire l'F-16/79, per poi essere seguiti da un'altra ventina di nazioni. L'aereo venne provato nel 1981, e non convinse. La questione degli F-16 venezuelani si dilungava da tempo, poi Reagan rimpiazzò ogni parvenza di 'limitazioni' dell'export degli armamenti: anzi, aumentare la produzione per i Paesi 'amici' era parte di fatto del suo programma strategico.

Con l'operazione 'Peace Delta' vennero forniti -tramite i soliti canali FMS- 18 F-16A e 6 B, per un ammontare di ben 600 milioni di dollari. Entrambi gli aerei erano dei sottotipi Block 15. La base per questi 'gioielli di famiglia' , ovvero 'El Libertador' di Palo Negro, venne ricostruita appositamente e dotata di un simulatore di volo. I nuovi F-16 avrebbero equipaggiato il Grupo Aereo De Caza 16. I primi arrivarono due mesi dopo la consegna dei primi aerei negli USA, presso il 58th Tactical Fighter Wing di Luke AFB, Arizona. Nonostante la risoluzione del problema 'Grenada' tutti i caccia ordinati vennero comunque forniti con il primo squadrone considerato operativo il 10 dicembre 1983. Gli aerei vennero costruiti nel 1982-84 e le consegne si protrassero il 19 novembre 1985. Il 31 agosto del 1983 venne costituito il 16 Grupo, che era ed è basato sugli squadroni 161 'Caribes' e 162 'Faviles'. La Difesa aerea venezuelana venne potenziata con questi due escuadrones de caza e i pochi Mirage 5 e III vennero utilizzati come cacciabombardieri. I caccia F-16 del Block 15 sono macchine da difesa aerea compatibili con gli Sparrow, non comprati dalla FAV. Ma poco dopo la loro consegna venne istituito un OCU per l'aggiornamento delle capacità operative, iniziata nell '84 con l'acquisto dei ricevitori radar ALR-66 che molti anni dopo sarebbero stati sostituiti col apparati israeliani del tipo ELISRA SPS-2000. Gli F-16 venezuelani rappresentarono, tra l'accozzaglia di tipi vecchi o totalmente obsoleti delle aviazioni sudamericane un elemento di notevole deterrenza, anche se poi la loro carriera non li vide mai incrociare le armi con i MiG cubani, ma piuttosto intercettare aerei del tutto diversi, sopratutto quelli utilizzati dai narcotrafficanti in volo a bassa quota. La loro operatività fu confermata nel 1991 quando per la prima volta una forza aerea sudamericana, per l'appunto la FAV, venne invitata ad una Red Flag, la complessa esercitazione aerea che viene tenuta diverse volte l'anno negli USA. Nel frattempo gli F-16 divennero utili anche per un'altra esigenza, del tutto diversa dalla difesa aerea: i pochi Mirage erano in fase di aggiornamento e quindi indisponibili ai reparti, quindi i piloti e gli armieri dovettero fare confidenza con le bombe da esercitazione BDU-33 e reali Mk 82. Ma quello che poi confermò maggiormente la validità operativa degli F-16 venezuelani fu il loro ruolo durante il colpo di stato del '92. Restando fedeli al governo di Caracas dovettero affrontare altri colleghi della FAV che non lo erano e abbatterono 2 OV-10 Bronco più un Tucano dei 'ribelli'. Durante gli anni '90 la minaccia sovietica e cubana era solo un ricordo, ma un altro problema non meno insidioso si stagliava all'orizzonte: il proliferare dei narcotrafficanti. Per correre ai ripari le F.A. venezuelane furono costrette ad istituire dei reparti di intervento rapido e collaborare con Colombia e Brasile. Le macchine venezuelane utilizzate erano Super Puma, Bronco e per l'appunto, gli F-16 grazie al loro radar APG-66 e ad armamenti aria-aria e aria-superficie. I piloti degli F-16 hanno anche ricevuto NVG per vedere di notte i loro possibili bersagli, migliorando l'efficienza operativa, e fornire con apposite bombe illuminanti -le Natak- la visione notturna di quello che trovano anche per i reparti a terra. In ogni caso, non mancano le esercitazioni più complesse, come quelle con le 2 aerocisterne Boeing B-707-346C del Grupo de Transporto 6, sempre basato a Palo Negro. E dal momento che questi aerei vennero mandati in revisione generale nel 2001, nell'occasione gli F-16 venezuelani volarono con i serbatoi da 2271 litri israeliani, del 50% più grandi di quelli standard. Anche le esercitazioni navali e aeree combinate hanno fatto parte della carriera degli F-16 venezuelani, per esempio l'operazione Miranda 98 in cui tra l'altro hanno partecipato anche 4 Mirage 2000 francesi e si sono simulati attacchi contro le fregate Lupo della Marina venezuelana, che rappresentano l'altro punto di forza delle F.A. venezuelane. Quanto al profilo addestrativo, va detto che i piloti fino al '97 volavano inizialmente sui T-27 Tucano, poi 100 ore sui Buckeye dell'Esc- 36 e infine mandati ai due squadroni da caccia di Palo Negro. Ma nel '97 gli anziani Buckeye sono stati radiati e si è dovuto ricorrere agli F-5. Per questo problema si è pensato agli AMX-T, di cui 8 esemplari sono stati richiesti all'EMBRAER, ma le cose non sono andate per il verso giusto. Inoltre sono stati valutati l'MB-339C e il K-8 cino-pakistano, presentato nel '2000. Gli incidenti di volo sono stati pochi, ma in ogni caso sono andati persi almeno due F-16B con una prima perdita il 20 aprile del '92 'abbattuto' da un volatile, e un altro perso il 16 novembre '95 durante un airshow. Attualmente gli F-16 sono relativamente poco utilizzati, gli USA attualmente considerano il Venezuela sostanzialmente come un nemico e il futuro della FAV è il Flanker russo.