Forze armate mondiali dal secondo dopoguerra al XXI secolo/Francia-4: differenze tra le versioni

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===L'era del Panther<ref>Roman, P., Desplaces, E., ''Rotori sul Mediterraneo'', Aerei aprile 1999 p.14-18</ref>===
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I Panther, certamente macchine rappresentative dello stato dell'arte, pur penalizzate dalla mancanza di missili AS-15TT, sono bei velivoli. La loro fisionomia è stata cambiata sopratutto nel muso, ma questo paradossalmente è adesso diventato molto più simile ai delfini di cui l'elicottero originariamente portava il nome, con la sua panciuta fusoliera e la coda col fenestron, tanto che si poteva considerare uno dei più eleganti e certo uno dei più veloci elicotteri del mondo. La sua mimetizzazione è adesso del tutto diversa da quella originaria tipica della MM (blu intenso), con grigio chiaro e blu medio a macchie-striature che dir si voglia.
I Panther, certamente macchine rappresentative dello stato dell'arte, pur penalizzate dalla mancanza di missili AS-15TT, sono bei velivoli. La loro fisionomia è stata cambiata sopratutto nel muso, ma questo paradossalmente è adesso diventato molto più simile ai delfini di cui l'elicottero originariamente portava il nome, con la sua panciuta fusoliera e la coda col fenestron, tanto che si poteva considerare uno dei più eleganti e certo uno dei più veloci elicotteri del mondo. La sua mimetizzazione è adesso del tutto diversa da quella originaria tipica della MM (blu intenso), con grigio chiaro e blu medio a macchie-striature che dir si voglia.


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Versione delle 04:00, 25 ago 2008

Indice del libro

L'era del Panther[1]

Il rinnovamento dell'Aeronavale passava anche dagli elicotteri Dauphin, o meglio i nuovi Panther, la loro designazione più recente. Una visita interessante era quella a Saint-Mandrier, base nata nel 1993 come idroscalo. I Panther erano appena entrati in servizio con la Flotille 36F. Erano uno dei tre reparti complessivamente presenti. Uno era l'Escadrille 23S che ha sostituito i vecchi Alouette III per le missioni salvataggio per equipaggi caduti in mare operando dalle portaerei (le 'Pedro'), con 3 AS-365F Dauphin, capaci anche di missioni notturne prime riservate solo ai Lynx grazie al sistema di hovering automatico e la capacità di prendere in salvo l'equipaggio di un Alizé che avesse dovuto ammarare, ovvero 3-4 persone. Dopo qualche anno gli Alouette III erano ancora sulla breccia, ma solo come mezzi addestrativi o quasi, perché il 75% delle missioni di questo tipo erano fatte dai Dauphin. Ma non era finita perché fino al 1 gennaio 1998 erano ancora in servizio gli ancora più vecchi Alouette II della 23S e della 35F, per cui al dunque il passaggio macchina era oramai solo sui Dauphin per i nuovi piloti. Nel 1998 era anche presente la Flotille 31F che da vent'anni oramai operava con i Lynx, macchine davvero potenti pur essendo vecchiotte e delle prime versioni. E forse anche per questo, con una struttura tanto leggera che i suoi due motori (dello stesso tipo di quelli del Mangusta) permettono di salire di 15 m al secondo.. La 31F possedeva 12 dei 40 elicotteri ordinati in tutto tra Lynx 2 e Lynx 3 (14 esemplari), in genere ne erano imbarcati 2 per ciascuna fregata classe Leygouies, per averne almeno uno pronto all'impiego in ogni momento. I siluri Mk 46 erano trasportabili in due esemplari, ma visto che ognuno riduceva di 10 minuti (non molto a dire il vero) l'autonomia finiva spesso che solo un siluro fosse portato a bordo, concedendo così una sola possibilità all'elicottero. Questo era armabile anche con una mitragliatrice da 7,5 mm a lato del vano di trasporto, ma nonostante la riduzione delle minacce subacquee ancora il 30% delle missioni era svolto per mansioni ASW; quelle ASV contro le navi non avevano più l'uso dei vecchi missili AS-12, ma l'elicottero identificava le navi eventualmente da attaccare; infine c'erano le SAR, con i due piloti, ma anche un sommozzatore e un medico. Nell'aprile del '93 per esempio venne recuperato il pilota di un Mirage 2000C, di notte, durante una missione in Adriatico che venne rovinata da un grave guasto al motore intervenuto nello svolgimento di un rifornimento in volo. I piloti erano molto impegnati: 250 ore di volo l'anno di media, e 3.800 per tutte e dodici le macchine del reparto. Ognuna delle 5 fregate servite dalla squadriglia 31F aveva 2 elicotteri, 2 equipaggi di tre persone distaccati a bordo. I Super Frelon della 33F furono i successivi tipi ad entrare in servizio: questi giganteschi apparecchi ad ala rotante servivano per missioni di soccorso particolarmente difficili, anche se è strano che una macchina più anziana del Lynx sia entrata in servizio nell'Aeronavale dopo di questo. La risposta è che inizialmente i Super Frelon erano adibiti, dalla loro entrata in servizio (all'epoca l'unico concorrente era, in Europa, l'Agusta A.101, che però non entrò in servizio e venne 'ucciso' dalla licenza di produzione di macchine americane) per compiti diversi da quello a cui sono state destinate poi con questa squadriglia. Le 7 macchine della 33F operavano da portaerei o unità anfibie, o anche da terra e potevano fare missioni di soccorso 24 ore al giorno. La loro età però si faceva sentire. La Francia con il Super Frelon riuscì a costruire l'elicottero più potente d'europa, comparabile ai primi Sea Stallion americani: ma molto deplorevolmente non gli ha dato nessun seguito (il che ha lasciato campo libero all'EH-101 di Agusta-Westland, che invece nelle altre categorie è o collaboratrice o avversaria di Eurocopter) e questi elicotteri cominciavano già allora a dimostrare i loro anni di servizio sulle pale dei rotori, che talvolta era difficile reperire (il Super Frelon oltretutto è stato prodotto solo in pochi esemplari e molti per l'export). Il sostituto era il ben più piccolo NH-90NFH, nel frattempo gli equipaggi del grosso elicottero (per chi è interessato a vederlo in azione: nel film 'Belva di guerra' uno di questi interpreta i Mi-8, di cui è sensibilmente più grande) erano abilitati anche all'uso di occhiali da visione notturna, mentre la macchina poteva trasportare un plotone abbondante di truppe o varie tonnellate di carico o anche veicoli leggeri. Era utilizzata anche come infiltrazione di commandos, ma naturalmente la discrezione sonora di questo bestione era tutt'altro che rimarchevole.

Poi c'era, sempre su questa base, la 36F costituita appena il 15 settembre 1995, e da questa unità operavano, al solito suddivisi in tanti piccoli reparti (qui di un solo elicottero l'uno) i 12 Panther appena comprati per le La Fayette, ma anche le Jean Bart e Cassard. In tutto ha avuto 15 elicotteri entro la primavera del 1998 e questi sono stati l'unica vera novità dell'Aeronavale negli ultimi anni, almeno nel settore ala rotante. In tutto per il 2000 erano previsti 11 'distaccamenti' con un elicottero e 5 membri d'equipaggio, nonché 6 specialisti. A terra sarebbe rimasto un totale di 54 persone di cui 6 piloti, incluso il nucleo specializzato nell'analisi della Lotta Antinave, comandato da un officiale proveniente dagli Alizé. In genere i turni d'imbarco sulle navi duravano 6 mesi, tanto quanto la nave restava in mare. Con una velocità di crociera di ben 259 kmh e autonomia massima di 3 ore e 30 minuti (contro 2 e 20') il Panther si è dimostrato migliore del Lynx, come superiore il radar di bordo. Biturbina con due Turbomeca Arriel 1MN-1 da 777shp e pesante nondimeno solo 4.200 kg, può volare fino a 324 kmh con un raggio d'azione di 370 km, amplificato dal radar semi-panoramico (è contenuto nel muso) ORB-32 da oltre 185 km di portata massima, associato ad un pilota automatico quadriassiale e la capacità di passaggio automatico in hovering secondo il piano di volo caricato nel sistema, come anche la quota stabilibile in maniera preventiva, con l'utilizzo del computer di navigazione Nadir Mk.2 che è quello dei Super Puma. Non ancora integrato il GPS, presente però con un sistema portatile. Il sistema TITUS era in valutazione e proveniva dagli Alizé: con un computer portatile collegato al radar era possibile far sì che l'OpLAN (che è l'operatore della lotta antinave) riceva direttamente sullo schermo le tracce del radar e poi le ritrasmette alla nave-madre. Il velivolo ha un equipaggio di 3 persone di cui il CA è il 'Commandant d'Aéronef', seduto davanti a sinistra; il pilota seduto a destra e l'OpLAN dietro, eventualmente aiutato da un MecBO o meccanico di bordo per l'uso del verricello di salvataggio, che è presente con un vistoso pod a destra e sopra la fusoliera, e il sommozzatore soccorritore; questo non impedisce di portare 3 persone (o 2 barelle) dentro il vano di trasporto, che in tutto porta 5 persone oltre a quelle davanti nell'abitacolo. La mitragliatrice AA-52 da 7,5 mm è l'arma di bordo tipica, quando è usata, per tutti questi elicotteri; radio criptate UHF Have Quick II e IFF Mode 4 erano in corso di installazione e in programma anche il FLIR Chlio, usato già dagli Alizé come sistema di sorveglianza navale; mentre quei 60-70 milioni di franchi necessari per i missili AS-15TT non sono stati prontamente reperiti. Non è chiaro se, come affermano alcune fonti, i Panther abbiano o meno gli Exocet AM.39.

Insomma, con un totale di 5 tipi diversi di elicotteri e 4 reparti di volo la BAN di Saint-Mandrier si è ritrovata come la principale base elicotteristica dell'Aeronavale, specialmente per missioni SAR sul Mediterraneo e imbarcate a bordo delle navi, delle quali gli elicotteri diventano un'estensione remota dei sensori per ricerche oltre l'orizzonte, cooperano per l'acquisizione e il lancio dei missili antinave contro bersagli anche posti a grande distanza (non tanto grande dato che al massimo i missili MM.40 arrivano a 65 km) e attaccano sottomarini.

I Panther, certamente macchine rappresentative dello stato dell'arte, pur penalizzate dalla mancanza di missili AS-15TT, sono bei velivoli. La loro fisionomia è stata cambiata sopratutto nel muso, ma questo paradossalmente è adesso diventato molto più simile ai delfini di cui l'elicottero originariamente portava il nome, con la sua panciuta fusoliera e la coda col fenestron, tanto che si poteva considerare uno dei più eleganti e certo uno dei più veloci elicotteri del mondo. La sua mimetizzazione è adesso del tutto diversa da quella originaria tipica della MM (blu intenso), con grigio chiaro e blu medio a macchie-striature che dir si voglia.

Note

  1. Roman, P., Desplaces, E., Rotori sul Mediterraneo, Aerei aprile 1999 p.14-18